Vitek fonda la Cpi Tor di Valle per i terreni dello stadio: entro il 31 marzo closing con Parnasi

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ULTIME NOTIZIE NOTIZIE AS ROMA – Sempre lontano dai riflettori, la lunghissima gestazione del closing fra la Eurnova, società di Luca Parnasi, e la CPI di Radovan Vitek per la compravendita dei terreni di Tor di Valle e il subentro nel progetto Stadio della Roma si avvia alla conclusione, scrive iltempo.it (F. Magliaro). Da alcuni giorni è stata fissata la data del 31 marzo come quella per la firma del rogito. E, in previsione, VItek ha già fondato la propria società che si occuperà dei terreni dell’ex ippodromo: la “CPI Tor di Valle”, nome di poca fantasia.

Confermato il valore dell’operazione: 50 milioni di euro. Il che porterà il totale dell’investimento dell’immobiliarista ceco su Roma a circa 450 milioni. In realtà le due società, Eurnova e CPI, stanno cercando anche di abbreviare i tempi del closing di un paio di settimane ma è impresa complessa anche perché, nel frattempo, si stanno anche chiudendo gli accordi con tutti i vari creditori – per un ammontare totale di circa 4 milioni di euro – che si sono aggiunti alla “procedura esecutiva” (pignoramento, ndr) sui terreni operata a ottobre scorso da una società, la Penelope, che ha rilevato un debito Sais ereditato da Parnasi.

In questi giorni, quindi, mentre Vitek continua le interlocuzioni con i Friedkin – proseguono gli incontri centrati sempre sulla valutazione e ripartizione degli oneri delle opere pubbliche del progetto Stadio – e con Eurnova per la cessione dei terreni, la stessa Eurnova sta lavorando per cancellare il pignoramento e garantire il pagamento di tutti i debiti, da quelli con la Sais di Papalia, a quelli con Agenzia delle Entrate, a Penolope, e così via.

Il completamento di questa compravendita, segnerà l’addio di Luca Parnasi al progetto ormai incagliato, per l’ennesima volta da quando la Raggi e i grillini sono in Campidoglio, dal luglio 2020, quando il Comune consegnò alla Roma e a Eurnova la copia finale della Convenzione urbanistica.

Da allora, sul fronte dei privati quello che si è mosso è il subentro di Vitek a Parnasi. Su quello del pubblico si registra solo la lunghissima impasse politica fra Comune e Regione causata dalla adozione unilaterale da parte del Campidoglio di accordi con la Pisana non ancora conclusi sull’utilizzo dei 45 milioni di euro che la Roma pagherà al Comune per la ferrovia Roma-Lido di Ostia. In realtà, gli uffici tecnici di Regione e Comune già da qualche giorno hanno concluso una nuova stesura dell’Accordo di Programma sui soldi giallorossi per la Roma-Lido, testo che ora è al vaglio della segreteria del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Ma anche qualora lo staff di Zingaretti desse il via libera in tempi brevi (e la Regione non ha alcuna fretta di dare alla Raggi qualcosa da vendere in campagna elettorale), il progetto in Aula per la votazione non ci andrà: la Raggi non ha più la maggioranza in Consiglio neanche sul Bilancio, figurarsi sullo Stadio.

Ma, a parte le vicissitudini politiche del Sindaco, la Roma al momento non ha intenzione di firmare l’atto d’obbligo, documento preliminare e obbligatorio per portare al voto tutti gli atti. In casa giallorossa, infatti, si stanno ancora facendo valutazioni e riflessioni sul progetto, sulla sostenibilità economica alla luce del Covid, sul suo impatto globale e sulla sua fruibilità per i tifosi dopo le sciagurate modifiche operate dalla Raggi e dai suoi alla mobilità pubblica e privata. Tutte riflessioni che, stando a quanto trapela, non termineranno prima dell’arrivo del nuovo Sindaco.

Fonte: iltempo.it

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17 Commenti

  1. Ma come…per Ilario Ilario i terreni non erano di Parnasi, Pallotta era stato truffato, il mondo stava per finire…e invece? Madonna le caxxate che racconta sto personaggio…

    • Gaetano -cazzari 15-2
      E devono ringraziare che ho incominciato il conteggio da gennaio 2021.se no stavo 1000 a poco..
      Cine avevi scritto in altro articolo, quello in cui ilariuccia parlava di massicci investimenti sul mercato. Tutto quello che dicono a radio radio sono ca**ate

    • Il problema adesso che ci vogliono altri otto anni, qui, tra politica e regione, tra PD e 5S non se ne esce, i Friedkin punteranno alla società e squadra, lo stadio sicuramente aspetterà… ❤️🧡💛 Ma non ci credo, i Friedkin hanno capito che si buttano solo soldi adesso, non cacciano soldi se non danno il via libera ❤️🧡💛

    • E soprattutto il glu glu di caltagirini e tifosi del Lecce sotto mentite spoglie. Basta vedere la cagnara di ieri, deliri su numeri volti a giustificare che la colpa perfino del peccato originale è del povero Pallotta, e tutti gli altri vittime.

      Evidentemente Vitek vuole coltivare carciofi come seconda attività, sennò non si spiega perché vuole comprare Tor di valle nonostante giornalai e glu glu ci spiegano che si farà altrove, principalmente nei terreni di Caltagirone a Tor vergata o a Fiumicino.

      Niente, negano l’evidenza, eppure è facile. La Roma viene acquistata per un valore che per forza di cose include l’iter dello stadio, ma questi hanno proprio gli occhi foderati di prosciutto.

  2. Si sta delineando un chiaramente un fronte AsRoma e un fronte palesemente ANTIAsRoma… Fate la vostra scelta.

    #FronteUnicoRoma
    #HastaLaVictoria

  3. credo che l’unica cosa su cui tutta roma sia daccordo è che la Raggi ed i grillini prima scompaiono e meglio sarà per la città…..dovevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno ed invece fanno accordi pure con i cadaveri pur di stare comodi in poltrona…che schifo!!!! menomale che si sono estinti da soli!!!

    • E mo a tutti quelli che oggi scrivevano..ehh io o sapevo..
      Io l’avevo detto…
      Io faccio tutto e cose…
      Io sono il verbo…

  4. Arrivano i Friedkin, non fanno proclami, non trafilano informazioni, non fanno facili arruffionamenti,
    significa una sola cosa, stanno LAVORANDO SOTTOTRACCIA.
    Mi rifiuto pensare che uno come Friedkin, investe soldi e tempo per venire a vedere tutte le settimane le partite all’Olimpico, prendere….tanto freddo e basta.

    Sono fiducioso, che presto (quando la ragazzetta andrà ad occupare qualche poltrona vacante degli scappati di casa), ci daranno soddisfazioni, sia per lo stadio e sia per la squadra.
    Forza Friedkin

  5. Quindi, ricapitolando le ultime stronzate, Parnasi sta vendendo al magnate Ceco terreni che non possiede? Interessante.
    Mi aspetto domani uno scoop dove ci viene detto che in realtà Vitek non esiste.
    Più facile buttare giù il Colosseo per costruirci uno stadio che realizzarlo a Tor di Valle.

  6. Però, sempre secondo l’estensore dell’articolo, Vitek starebbe per comprare i terreni di TdV mentre Friedkin non si sarebbe ancora deciso sull’opportunità di andare avanti con quel progetto. Lo dice lui, non io.
    Per farne cosa, in caso contrario?
    Né mi torna la cifra di 50 mln che Parnasi accetterebbe da Vitek: tra rate da versare al curatore fallimentare di Sais, all’Agenzia delle Entrate, e creditori vari, si arriva facilmente attorno ai 40.
    Parnasi si accontenterebbe di così poco per uscire definitivamente di scena?

    • Questa me l’ero persa. Dove dice Friedkin in virgolettato di non voler fare lo stadio?

      Qualsiasi revisione del progetto non implica nessun particolare intervento, perché se ti riferisci alla destinazione d’uso dei palazzoni che la raggi ci ha fatto inghiottire al posto di 3 grattacieli con giardini pensili che sarebbero stati una meraviglia, passando questi da uffici ad area commerciale, non cambia granché. Si parla solo di questo, non c’è bisogno di novare la delibera ma solo di modificare la variante ed il piano regolatore, cosa che i grullini ancora non si sono degnati di fare dopo ben 4 anni.

      Altro che stadio fatto bene, direi stadio fatto come l’asfalto delle strade, cioè non fatto proprio.

      Stanno aspettando il nuovo sindaco, per fare le modifiche e approvare il tutto in tempi brevi. E come biasimarli. La raggi poi andrà in campagna elettorale con tra le cose fatte una serie di buchi nell’acqua: le buche per strada in una notte di pioggia.

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