Cento giorni dopo: così la Roma ha cambiato Fonseca

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Da quel 25 giugno di acqua sotto i ponti ne è già passata molta. Perché Roma è fatta così: ti coccola, ti abbraccia forte, ma a volte ti stritola anche, arrivando a toglierti il fiato dalla fatica. Ed allora bisogna avere carattere, personalità, come dice Nainggolan anche “palle” per reggere la pressione.

“Ma chi non se la sente di reggerla, si prenda un pezzo di terra e vada a coltivare patate”. Ecco, il pensiero di Fonseca parte da qui, dalla sue parole che mostrano la consapevolezza maturata in questi cento giorni di lavoro di un ambiente bello e insieme complicato. Ma non certo peggiore di tanti altri. Anzi. Da quel 25 giugno in cui ha diretto il suo primo allenamento a Trigoria fino a Roma-Cagliari di domenica scorsa sono passati esattamente 103 giorni.

Fonseca ha subito conquistato un po’ tutti. Ai giocatori piace per quello che gli propone, perché parla sempre molto con tutti e perché non ha doppie facce. Il portoghese ha i suoi intoccabili (Dzeko, Kolarov, Cristante, Smalling e Pellegrini), ha rilanciato Kluivert e sta provando a recuperare Pastore, facendo nel contempo maturare giovani come Zaniolo e Mancini.

L’approccio al calcio italiano era stato il solito, quello legato al suo Dna. Un calcio offensivo, con difesa alta, terzini quasi come fossero delle ali aggiunte. Poi quel 3-3 iniziale in casa con il Genoa gli ha fatto capire che bisognava aggiustare qualcosa. Così è nata l’idea anche della difesa a tre (proprio contro l’Atalanta), ma soprattutto la ricerca di un maggior equilibrio. Come? Soprattutto facendo spingere un solo terzino e tenendo bloccato l’altro.

Nel frattempo il portoghese ha imparato anche ad apprezzare Roma. Gli piacciono i cavalli e le musica, ha il culto del bello. E forse è anche per questo che ha deciso di abitare in una zona quasi centrale, a ridosso di Villa Pamphili.

Il tifo giallorosso ha imparato a volergli bene da subito e Fonseca ha sempre ricambiato, anche pubblicamente. In una città che in questo momento si sente vessata la reazione del portoghese con il Cagliari non ha fatto altro che far crescere l’affetto e la stima in lui dei tifosi. Con quella scenata salterà due partite (anche se spera sempre in una riduzione), ma si è conquistato definitivamente il cuore della gente.

(Gazzetta dello Sport, A. Pugliese)

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5 Commenti

  1. Non so, per ora mi fa inca**are quando si scandalizza di affrontare le marcature a uomo.. ma dico, la juve si fa problemi contro le squadre a catenaccio? Gira gira il gol scappa e finisce lì 1-0, sempre così.

  2. Ha idee ma è anche pronto a mettersi in discussione,non è fesso e non si fa passare la mosca sotto il naso, per me bisogna solo che dargli fiducia

  3. Ciò che ha cambiato Fonseca in questi 100 giorni, e non per sua volontà, sono “Sfiga,Arbitri e Var”! Abbiamo già il record di pali, pareggiato partite dove con mezzo tiro ci han fatto due goal (il Genoa 3 con un tiro e mezzo), infortuni a IOSA, ammonizioni, espulsioni, un rapporto rigori pro/contro indecente, ed una Var CO-MI-CA! Per un totale di quanti punti? Beh, fatevi da soli i conti… Fonseca è bono, semo noi italiani i fasulli!!! Forza Roma

  4. Mah, quello che vuole fare un allenatore dipende sempre dai mezzi che gli mette a disposizione la società. Di Francesco ha chiesto un esterno destro per due anni e non gli è mai stato dato, ed altri allenatori prima di lui hanno avuto lo stesso problema.
    Ecco che allora si è costretti a stravolgere il proprio credo e adattarlo al materiale che si allena. Ma in fondo Fonseca è stato chiamato qui a Roma dalla società proprio per quello, cioè per dire si e gestire la rosa a disposizione senza far troppi problemi.
    Gli allenatori che volevano invece attuare il proprio gioco hanno rifiutato la chiamata perché sapevano che non sarebbe stato possibile.
    I migliori auguri comunque Mister, speriamo tu sappia traghettarci in questa stagione infernale nel modo migliore possibile.

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