Pallotta: “Friedkin? E’ ancora possibile”. Ma se salta l’affare si torna dalle banche

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – James Pallotta lascia la porta aperta a Dan Friedkin: “L’affare è sempre possibile“, ha fatto sapere il bostoniano dagli Usa a chi gli domandava della trattativa col texano.

L’affare però sembra tornato in bilico. Possibile che le parti possano tornare a trattare al termine dell’emergenza, quando si conoscerà con più chiarezza il futuro di questo campionato e del prossimo, oltre a quello del calcio in generale.

Ma se l’affare dovesse saltare, ipotesi ormai non così improbabile, cosa succederebbe? Oggi il quotidiano “Il Tempo” traccia i due possibili scenari: il primo, e quello che viene definito come più probabile, è che Pallotta torni a parlare con le banche per la rinegoziazione di un prestito.

L’alternativa, che però il quotidiano definisce “remota”, è un rilancio importante da parte dell’attuale proprietà americana, ipotesi improbabile visto che i soci di Pallotta spingono da tempo per uscire dall’investimento.

Fonte: Il Tempo

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19 Commenti

  1. La realtà è che Pallotta e soci si “spremeranno” per completare la ricapitalizzazione obbligatoria da 150 milioni (e non lo avevano preventivato) poi devono chiedere ulteriori prestiti/finanziamenti visto l’andamento del bilancio con aumento dell’indebitamento. F. R.!

  2. Io rimango della mia idea. Da una parte c’è un imprenditore (o meglio) una cordats che vuole vendere… se dall’altra sono ancora interessati all’acquisto, un accordo a metà strada si trova, in un modo o nell’altro. Il “se” è dovuto al fatto che anche il gruppo Friedkin avrà le sue perdite e i motivi per cui essere prudenti, ma per questi imprenditori, una società di calcio è un un’investimento a lungo termine, e il mondo prima o poi ripartirà… come è ripartito dopo la seconda guerra mondiale che, ricordiamolo, è ben più grave di una pandemia come quella attuale.

    • Bisogna vedere se l’accordo a metà è no strozzinaggio, no sciacallaggio o realmente un sacrificio per ambo le parti

  3. Ma quale imprenditore comprerebbe ora un’asset non sapendo minimamente quando questo inizierebbe a produrre utili, con la concreta possibilità che lo stesso prosegua invece a svalutarsi nel tempo parallelamente alla svalutazione del parco giocatori e con nessuna certezza di concludere la stagione in corso e di iniziare regolarmente (con pubblico pagante) la prossima?
    I supporter di Friedkin credo debbano riporre per qualche periodo le bandiere e lo spumante.
    Improbabile che possa subentrare subito se non in uno scenario in cui Pallotta dovesse svendere pesantemente il club per uscire di scena il più rapidamente possibile.
    Ora più che al Salvatore della patria bisogna affidarsi al senso di responsabilità delle Istituzioni del calcio con l’abolizione del FPF per questa stagione.
    Non ho dubbi poi sul fatto che Pallotta farà la sua parte, come spesso ha fatto, d’altronde ha tutto l’interesse a mantenere alta la competitività del club per non ridurne ulteriormente il valore.
    Poi appena le cose dovessero migliorare mi auguro anch’io un passaggio di mano societario a Friedkin o chi per lui.
    Certo mi viene da fare una riflessione.
    Quanto accaduto deve far riflettere bene TUTTI che è stata persa una grande occasione utilizzando tanti soldi messi da privati.
    Dubito che chi vorrà investire nella Roma in futuro lo farà con la stessa progettualità, la stessa forza e con le stesse cifre lette sinora.

  4. Però adesso l’affare converrebbe solo a Friedkin, sempre se è vero quello che leggiamo sui giornali, che ci scrivono di un Pallotta abbandonato dai suoi soci importanti e pieni di soldi, l’offerta di Friedkin sarà alla strozza, gli farà una offerta precisa e in modo tale di prenderlo alla gola.
    Ora si vedrà la reale consistenza di Pallotta, che francamente io ancora del tutto non l’ho capita

  5. Ma io mi faccio e faccio a tutti una domanda: perche’ non si e’ mai pensato a un azionariato popolare? Tipo Barcellona o Real Madrid. Il Presidente eletto da noi e forse la Roma potrebbe risorgere e sganciarsi da questi faccendieri che non c’entrano niente con la Magica. Individuare due o tre candidati Presidenti e scegliamo. Noi non siamo inferiori ai tifosi spagnoli, cosa ci manca? Possibile che non si e’ mai pensato a questa ipotesi? Perche’? Le quote possono essere basse e ognuno compra quello che puo’, sono convinto che per la Roma sarebbe un volano eccezionale. Noi tutti amiamo la Roma, chi non farebbe un piccolo sacrificio? Sempre naturalmente in basr alle proprie possibilita’, poi, per esempio, sinpotrebbero abbassare glivabbonamenti, tanto e’ roba nostra. Forza, lanciamo questa proposta.

    • perchè, come ho più volte scritto, non esiste la forma giuridica in Italia per fare un’azionariato popolare per una squadra di calcio…

    • Magari, sarebbe di gran lunga la soluzione migliore.
      Quando i Sensi stavano passando la mano frequentai le riunioni di un gruppo che promuoveva una sorta di azionariato popolare, individuando nella forma di “associazione” quella più consona all’ordinamento giuridico italiano.

      Comunque a parte alcune questioni che ricordo un po’ fumose, eravamo sempre pochini…
      Quindi credo che l’idea di impegnarsi in prima persona per le proprie passioni purtroppo non faccia breccia nei cuori a queste latitudini! Ma chissà, prima o poi ci arriveremo!

      @ GS2012: il principio che proponi andrebbe capovolto, ovvero sono le leggi che devono adeguarsi e stare al passo con i mutamenti sociali e tecnologici!

    • senza dubbio Anacronistico, oltretutto sarei strafavorevole ad un azionariato popolare… ma io riportavo la motivazione per cui non può esser fatto, se non sbajo fu proprio un gruppo intezionato a farlo che chiari’ questo fatto… ovvio che una politica e burocrazia civile dovrebbe adattarsi ai mutamenti sociali e tecnologici, ma questo è un deficit che abbiamo su tutto, rimanendo nel calcio non è ridicolo che una società non può costruirsi autonomamente uno stadio dove vuole (sempre che il PRG lo permetta) o che ci sono ancora alcuni uffici a Roma dove le richieste vanno fatte di persona su un foglio di carta???

  6. Secondo me è inutile parlare di una trattativa del genere ad oggi.
    Però mi sembra altrettanto improbabile che gli stessi investitori rivalutino la possibilità di ripartire.
    È però vero che ad oggi è una società in vendita come struttura e organico,se decidessero di restare investire forte è l’unica soluzione.

  7. Incredibile a dirsi, ma senza avere le “privilegiatissime” fonti di Austini & Co, anche un povero genio del male come il sottoscritto è riuscito ad immaginare gli stessi (foschi) scenari. Che vedrebbe qualsiasi persona di buon senso non affiliata alla premiata Orchestrina der Titanic. Quindi, gli scenari possibili sono questi:

    1) Pallotta & Friends vendono (sempre che Friedkin sia ancora interessato) ricavando due spicci per il disturbo o nemmeno quelli.
    2) Ricapitalizzano e vanno oltre investendo soldi che non hanno mai investito per tentare un reale salto di qualità. E rilanciano il progetto stadio una volta levatisi dalle scatole i grullini. Prospettiva questa a medio lungo termine, ovviamente. Hanno voglia, pazienza, e soprattutto liquidità? Fate voi.
    3) Ricapitalizzano e si tira a campare, in attesa di cosa non si sa. Ciò che abbiamo visto in questi 9 anni è che il fatturato è raddoppiato (ora chissà) e i debiti quintuplicati. Attualmente la Roma ha più debiti di quel che fattura. Proseguire sulla stessa strada porta dritto nel baratro.

    Augh, ho detto.

    • Direi che hai le idee più chiare tu di tanti dei nostri politici, specie se al punto 3 paragoniamo la Roma all’Italia. Resta solo da capire perchè un essere umano dotato di raziocinio debba decidere di buttare soldi in un settore che evidentemente, così come viene gestito in Italia, non può portare ad alcun guadagno, a meno che non decidi di campicchiare a metà classifica facendo soldi con la vendita di giovani. Se vuoi provare a vincere devi indebitarti fino al collo, e che tu vinca o meno, difficilmente avrai entrate che giustificano gli investimenti (cfr. bilanci delle strisciate). Quindi o si passa tutti a modelli più “virtuosi” tipo lotirchio o atalanta, sapendo che così le possibilità di vincere sono ridotte al lumicino, o la via verso il baratro resta la più probabile, a prescindere da chi sia il proprietario (sempre col rischio di non vincere una mazza come successo a noi)

    • Caro criPtico, lo cose stanno esattamente come le dipingi. Chi potrebbe avere interesse ad investire in una società come la Roma sic stantibus rebus? C’è solo una possibilità, anzi due. Una proprietà legata ad un fondo sovrano (leggi arabi) o un grande gruppo industriale internazionale. Gli investimenti da fare sono pesanti e il ritorno in termini economici potrebbe arrivare solo dopo parecchio tempo, se mai arrivasse.
      Ma due proprietà di questo tipo potrebbero subito godere di un ritorno indiretto di immagine, propizio per le altre attività e interessi della proprietà. Legare il nome Roma, e una Roma di successo, al proprio brand sarebbe comunque un grande volano pubblicitario che permetterebbe di colmare le prime inevitabili perdite dirette.
      L’attuale proprietà, e le attività degli elementi che la compongono, non sono propedeutiche per un investimento di questo tipo. Pallotta si occupa di hedge fund e questi non hanno bisogno di “pubblicità”.
      La cordata è stata attirata nella “trappola” di Unicredit con quella che si è finora rivelata una chimera: lo stadio. Il loro unico interesse per l’impresa è sempre stato quello. Se ce l’avessero fatta (io credo che sperassero di cavarsela in un quinquennio), avrebbero realizzato un bel colpo. Non avevano fatto i conti con la grullaggine dei grullini.
      Purtroppo, alla fine il tutto si sta rivelando un pessimo investimento per loro e, ciò che più conta, per noi.

  8. Fonte il Tempo??….che fonte è?…che dice l’etichetta?
    Se fa presto a di “fonte”….
    Non è per mero salutismo dovuto alla pandemia, però capire quello che ce vorebbero fa beve nun è neanche sbajiato. P. E., alla sorgente quanto Sr. risulta? In genere non ce ne fregherebbe niente!….ma adesso…..voi mette!
    Non che la clinica descriva carenze fisiologiche dovute ad ipostronziemia. Però…però i suffissi “aggine” o “ataggine”, stanno lì a dimostrare, in sostanza, che l’iperstronziemia sgorga facilmente con effetti endemici.
    A salute prima de tutto!

  9. Oramai il Tempo, il Messaggero, FIGC confermano quanto segue.
    1. non c’è stata nessuna trattativa giunta ad un accordo tra Pallotta e Friedkin per il semplice motivo come detto dal pres. Gravina della FIGC che in quel caso sarebbe dovuta arrivare per obbligo del regolamento sportivo, una comunicazione di AS Roma e parimenti e noto che non è stata inviata nessuna comunicazione dal punto di vista civilistico, a Consob; quindi le notizie dell’avvenuta firma del contratto era una fregnaccia.
    Che poi Pallotta sia disposto a vendere a chiunque è scontato, sarebbe stato opportuno che Friedkin di cui non ho mai sentito nessuna dichiarazione esplicita, lo avesse confermato.
    2. Vitek ha rinunciato a comprare Capital Dev / Maximo e Parsitalia non si salverà dal fallimento a meno che Unicredit non cacci altri 67 milioni per evitarlo. In ogni caso non sarà certo Vitek a comprare Eurnova / Tor di Valle.
    3. Che il Comune stia lavorando al testo della convenzione è una palla colossale visto che lo stesso è stato già pubblicato sul Tempo da Magliaro.
    Se vogliamo essere seri se ne riparlerà se tutto va bene tra sei mesi.

    Unica cosa positiva è che sembra che ormai i politici si siano convinti che per fare ripartire l’economia devono cambiare norme e procedure.
    Non credo che l’attuale governo ne sia capace, sia per mancanza di conoscenze specifica, sia perché contrario al suo DNA, ma speriamo che rinsavisca.

  10. Vero, ha ragione GS, non esiste una forma legale e giuridica maaaa …le leggi si posso e modificare e farle. Solo che bisogna avere le mai in pasta, scommetto che se la cosa servisse a a Lotirchio in 3 mesi il parlamento ne farebbe una ad hoc (O_O)

  11. E poi calcolate che se si facesse un azionariato poolare la Rubbentus vincerebbe uno scudo ogni 10, visto che Roma e Napoli diventerebbero imbattibili.

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