Galliani: “I campionati vanno conclusi o il calcio esplode”

10
1226

ALTRE NOTIZIE – Adriano Galliani lancia l’allarme dalle pagine della Gazzetta dello Sport: i campionati vanno conclusi, senza fretta e anche a distanza di mesi, altrimenti il calcio rischia di esplodere.

“Non si può non tornare a giocare, ma bisogna farlo in condizioni di sicurezza – le parole dell’attuale ad del Monza di Silvio Berlusconi -. Non capisco questa insistenza per andare in campo presto e ricominciare a settembre, quando magari ci sarà ancora la pandemia, qui o altrove. In questo momento non si può sapere. Il governo, sentendo la comunità scientifica, detterà i tempi, e i campionati possono finire ovunque in momenti diversi. La Germania magari comincerà prima, l’Italia è avanti rispetto all’Inghilterra con il picco del virus. Non dobbiamo finire tutti allo stesso momento.”

Una delle strade da percorrere, secondo Galliani sarebbe quella di finire i campionati in autunno per poi ripartire con la stagione a inizio 2021. Terminare le stagioni in corso resta però fondamentale affinché il mondo del calcio non imploda: “I campionati devono concludersi sul campo perché è la legge dello sport e perché il sistema va salvato. Senza tornare a giocare, la Serie A perderebbe una cifra intorno ai 600 milioni, senza calcolare la quota che arriverebbe dai 400 milioni in ballo per le squadre in corsa nelle coppe europee. Una piccola parte andrebbe ai club italiani. Se non finisce il campionato il calcio esplode. E parlo dei massimi sistemi”.

Fonte: Gazzetta dello Sport

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie della Roma sul tuo cellulare? Iscriviti subito al canale Whatsapp di Giallorossi.net!
Articolo precedenteCalciomercato Roma, le ultime: Raiola spinge Berghuis verso Trigoria. Piace il giovane Nachev del Levski Sofia
Articolo successivoSmalling ha deciso: no a Everton e Tottenham, vuole restare alla Roma. Ora tocca a Petrachi

10 Commenti

  1. Galliani, l’Umanità è ripartita dopo due guerre mondiali, dalle macerie peggiori che si riescano ad immaginare. Quindi, la domanda non è se ce la faremo a ripartire (certo che sì), bensì se riusciremo a costruire un mondo migliore dell’attuale.
    Al calcio, a questo calcio che voi avete plasmato a vostro uso e consumo, il calcio del business e della ricchezza indecente, si può rinunciare? Io dico di sì.

  2. Bene caro Galliani, tu ci per li di massimi sistemi, non di piccole squadre o di tifosi innamorati e appassionati di calcio. Speriamo sia la volta buona che i Signori del calcio levino le tende e decidano di investire i loro ricchi denari, con cui hanno rovinato il calcio, in ben altri settori, restituendo a tutti il vero calcio, quello che da 30 anni non possiamo più vedere grazie a quelli che tu vorresti salvaguardare. Spero crolli tutto e si riparta come quando anche Roma, Napoli, Sampdoria, Verona e Cagliari potevano vincere qualcosa. Speriamo sia la volta buona per tornare al vecchio calcio, un calcio per tutti, non per una elite ristretta. Grazie di tutto caro Galliani, non abbiamo bisogno di gente come lei. Il calcio non ha bisogno di voi

  3. Se esplode è meglio. Cancellare questo calcio industriale e tornare a quello di una volta sarebbe l’ideale. Partite la domenica alle 14.30 per tutti, prezzi ribassati, squadre composte per lo più da calciatori provenienti dai vivai. Del calcio odierno manterrei solo Diletta Leotta al posto dello Stock 84 per tirarci su il morale anche in caso di sconfitta.

  4. ATTENZIONE: La moderazione dei commenti è ora più rigorosa.
    Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome