Inter, Zhang spaventa i nerazzurri: “Suning si concentrerà sul commercio al dettaglio, taglieremo le attività irrilevanti senza esitazioni”

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ALTRE NOTIZIE Zhang Jindong avverte l’Inter e fa tremare i tifosi nerazzurri. La crisi sta colpendo duramente l’economia e il numero uno del gruppo Suning spiega in un discorso riportato da Titan Sport Plus la strategia del colosso cinese per risollevarsi.

Dovremo concentrarci sul campo di battaglia principale – spiega Zhang sr. – lavorare in sottrazione, ridisegnare la linea di battaglia. Ci concentreremo sul commercio al dettaglio con risoluzione, chiuderemo e taglieremo le nostre attività irrilevanti in favore del commercio al dettaglio senza esitazioni“.

Un messaggio che spaventa gli interisti. Non è una novità che i cinesi vogliano disimpegnarsi dall’Inter dopo una serie di investimenti pesanti: lo scorso mercato è stato bloccato proprio da questa decisione di uscire dal club, ma per il momento la trattativa con altri fondi per la cessione dell’Inter non ha portato a una felice conclusione.

Fonti: Tuttomercatoweb.com / Titan Sport Plus

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54 Commenti

  1. impressionante come un paese comunista abbia un mercato del lavoro così spietato, in italia si sarebbe parlato di nuovo piano industriale o ristrutturazione aziendale

    • Comunista? Comunista dove? Del comunismo hanno preso ciò che più faceva comodo per mantenere il potere ed esercitarlo senza vincoli. È un’armatura ideologica, un guscio vuoto. La loro economia è puramente capitalista, anche perché l’economia comunista non può funzionare e ormai anche i sassi lo devono aver capito. Preoccupante la mentalità, senza dubbio, ma vedo cose molto più inquietanti nel nostro occidente, Usa in primis. Ma questa è un’altra storia e questo è solo un forum di calcio.

    • In Cina però, colpiscono la finanza, non il lavoro, come avviene da noi. E il potere politico lascia libertà d’impresa in un quadro di regole ben definite, che non devono essere infrante. Quindi, ognuno fa il suo mestiere, senza le commistioni che abbiamo visto qui, con il partito azienda. Una differenza di non poco conto, direi…

    • Dario i cinesi in quanto speculazione finanziaria non hanno niente da invidiare a nessuno, sempre più cinesi sopratutto delle classi meio/basse investono in titoli ad alto rischio.

      La10aGonzaloVillar sinceramente la mentalità americana è molto più simile alla nostra di quanto quella cinese sarà mai. Gli americani ne hanno fatto di porc@te ma alla fine sono sempre state minori rispetto a quelle degli altri. Non esiste il biano e nero nella vita

    • @La10aGonzaloVillar
      “…vedo cose molto più inquietanti nel nostro occidente, Usa in primis”.
      Non c’è bisogno di andaa’ tanto lontano….c’hai presente l’Italia, che oggi è commissariata?

    • Lasfiga, i cinesi in quanto a speculazioni finanziarie non hanno niente da invidiare a nessuno, ma se le stesse generano danni alla collettività ai responsabili tagliano la capoccia. Chiaro? Da noi invece i responsabili non pagano mai, anzi, vanno pure in Parlamento…

    • Il comunismo vero e proprio, se escludiamo il regime di Pyongyang, è morto e sepolto dalle dissoluzioni dell’Unione Sovietica e della Jugoslavia. La Cina odierna è fondata sul capitalismo di stato, tradotto: esistono le proprietà private e le realtà industriali autonome, ma ciononostante, l’economia è pianificata e quindi gli imprenditori devono sottostare a vincoli ferrei. Insomma, hanno idealizzato una loro “terza via”, ovviamente su principi diversi da quelli teorizzati dai fascisti nel XX secolo.

    • Dario semplicemente la regola è che se vieni scoperto sono azzi tuoi, i sistemi dittatoriali si reggono sulla corruzione e sulla propaganda. Se viene scoperto un politico corrotto viene usato come capro espiatorioper la massa come in 1984 con i famosi 2 minuti di odio, così dai il contentino alla massa e fai credere che il sistema funzioni. Poi nelle stanze del “palazzo” continui ad assegnare ruoli apicali e appalti a tuo nipote, zio e cugino

    • In merito alle cose preoccupanti, mi riferisco alle politiche di estrema sinistra portate avanti dai “leftist”, con teorie gender, equality of outcome, postmodernismo e roba varia. Non so tra l’altro se avete sentito quanto ha detto ieri Biden in un’intervista ufficiale in merito a ciò che la Cina sta facendo con quella minoranza musulmana di cui mi sfugge il nome (campi di concentramento certi e forse genocidio). Il succo era questo: “il fatto che una cosa del genere sia sbagliata per noi, non vuol dire sia sbagliata per loro. sono differenze culturali”. E i grandi giornali non hanno aperto bocca su questa perla di saggezza. Questo per me è preoccupante, perché io non posso dire che penso, con tanto di studi scientifici a supporto, che il “gender blender” non esiste e che esistono solo maschi e femmine, senza rischiare serie conseguenze anche a livello giudiziario se sto nel paese sbagliato, come il Canada e, presto, gli Usa.

  2. Non auguro a nessun tifoso di vivere angoscie societarie simili. Ovviamente la soddisfazione un poco sadica di vedere l’interista medio nel panico c’è, ma mi auguro al massimo la faccenda si chiuda con un bel ridimensionamento, senza fallimento o altro. Sarà che non amo particolarmente augurare agli altri ciò che non vorrei capitasse a me, oltre ogni possibile antipatia.

    • Nono… Mi auguro proprio il fallimento… Altroché… Sono la peggiore tifoseria di Italia… Frustrati e finte vittime fino al midollo… Il tifoso interista medio sarebbe stato juventino con tutto quello che ne comporta in un universo parallelo… Almeno i juventini lo sanno… Gli interisti si mascherano, so finti e me fanno vomità.

      Difatto, la squadra che odio più di tutti in Italia è proprio l’Inter.. Anche più della lazie.

  3. Niente contro la squadra che ci ha rubato un paio di scudetti attorno al 2010, ma sentire “attività irrilevante” accostato all’Inter mi fa sorridere un poco (lo so, sono una brutta persona)

    • L’Inter per Suning è soprattutto un vanity asset, che tra l’altro, genera perdite pesantissime, proprio per come viene concepito e gestito. Insomma, il calcio non è il loro core business, bensì un mezzo per guadagnare visibilità, ergo se fossi un tifoso dell’Inter, non dormirei sonni tranquilli dinnanzi a queste dichiarazioni…

  4. Se stanno incontrando difficoltà nella cessione del club, è soprattutto a causa di una valutazione sproporzionata rispetto al valore di mercato. I ricavi dell’Inter non rispecchiano assolutamente il valore attuale del proprio marchio, perché una percentuale consistente del proprio fatturato, è frutto di partnership con aziende collegate (seppur indirettamente) a Suning. E qualora il colosso di Nanchino si disimpegnasse, sarebbe ragionevole pensare ad una fuga di tali partner commerciali.

    In ogni caso, credo che l’Inter andrà incontro ad un pesante ridimensionamento. Ad oggi, le uniche realtà interessate sono i fondi di private equity, i quali non offrono le stesse garanzie dei gruppi industriali, e mirano ad equilibrare i rapporti tra costi e ricavi. Viceversa, se dovesse restare al timone Suning, con i rubinetti chiusi, non sarebbe inimmaginabile una smobilitazione immediata, non troppo dissimile da ciò che è accaduto la scorsa estate a Valencia.

    • C’è da dire che, come vanity asset, ha fallito il suo compito, in quanto la visibilità l’avrebbe guadagnata andando avanti in Europa. La vittoria (eventuale) di un campionato nazionale ha molta meno importanza mediatica di un quarto di finale di CL (per uno spettatore straniero, ovviamente). Inoltre, per quanto riguarda le eventuali cessioni per fare per rientrare dei costi, è vero, ci sono un alcuni calciatori che possono fruttare un bel po’ (ma anche Lukaku, l’hai comprato a 70, non sarà facile farci sopra una corposa plusvalenza), però molti di loro hanno contratti estremamente pesanti, e non sarà semplice piazzarli

  5. L’economia comunista (capitalismo di Stato per chi ancora non lo avesse capito) non può funzionare, però la Cina nel 2020 ha chiuso con il PIL in crescita del 2,3%, mentre l’Occidente capitalista ha girato in doppia cifra, ma in negativo. Qualcosa non mi torna. Magari leggere meno il Sòla 24 Ore e guardare i dati reali sarebbe d’aiuto, qualche volta…

    • Dario,
      in Cina di Comunista c’è solo il ruolo dello stato, molto forte soprattutto come regolatore.
      E ovviamente il fatto che non c’è una dinamica di contrattazione sindacale.
      Poi l’impresa in tantissimi settori (al di fuori di quelli considerati strategici) è lasciata ai singoli, ad esempio come Jack Ma di Alibabà. Almeno fino a che segui le direttive statali.

      Quello che va anche notato è che la classe dirigente cinese è in media di profilo e preparazione altissima. Non dovendo piacere ai Lelluccia72 e a Cicciopippo80, non dovendo passare per primarie, meet-up. fiere e sagre di paese,
      la selezione avviene per capacità politica e dirigenziale.
      Per cui al governo hanno persone per lo più capaci.

      Certo, molte delle loro realizzazioni sono consentite anche dal controllo della società tipico di un regime (se puoi tenere i salari bassi senza timore di scioperi hai un grande vantaggio, se puoi attirare investimenti con una tassazione inesistente in quanto non devi preoccuparti di investire nel sociale a scopi elettorali è più semplice creare industria), però è un dato di fatto che questo sistema ha creato un maggiore benessere anche nella società.

      Certo che considerando però i prodotti della nostra Democrazia, tipo un figlio di papà ex alcolizzato e dipendente da sostanze (tutto ufficiale) come Johnson alla guida dell’Inghilterra, uno squilibrato alla guida degli USA, Dimaio alla Farnesina, ecco, ammetto che qualche dubbio viene eh….

    • Ogni Paese sviluppa le grandi idee generali in base alla sua storia. Proprio ieri stavo leggendo che nella Cina imperiale i potenti dell’epoca avevano schiavi i quali venivano tenuti in catene per decenni e ai quali, per puro diletto, alla fine veniva tagliata la testa. L’autoritarismo è un portato della loro storia, millenaria, non solo del comunismo. La Cina comunista, venendo al tema, ha dato vita ad un avanzamento clamoroso, diventando la seconda potenza mondiale, e si appresta ad attaccare la leadership degli Stati Uniti. Non si può piegare sempre tutto alla propaganda. Non si può dire che se la Cina ha praticamente sconfitto la povertà non è un Paese comunista, mentre se non lo avesse fatto con le stesse ricette lo sarebbe invece a tutti gli effetti, come fanno alcuni.

    • Non scherziamo, la Cina di “comunista” ha nulla. Se avesse proseguito nel solco del Libretto Rosso del Grande Timoniere, a quest’ora sarebbe nelle medesime condizioni dei paesi sovietici pre abbattimento Muro di Berlino.
      Di vero c’è che nella sua storia ultramillenaria la Cina è sempre stata governata in modo autoritario. Sono assuefatti all’obbedienza cieca nei confronti di chi li governa, qualunque fosse la filosofia dietro di esso. I pochi aneliti libertari vengono schiacciati senza pietà, nell’indifferenza del 99% della popolazione.
      In fondo un po’ come la Russia, anch’essa creatrice di una propria via al capitalismo. Non sta scritto da nessuna parte che tale sistema economico preveda una democrazia parlamentare come quelle cui siamo avvezzi, che sono molto più difficile da esportare rispetto al modello capitalistico.
      La cosa è più o meno riuscita in India, ma hanno fatto parte per quasi due secoli dell’Impero Britannico, per cui si è creata un’élite indigena avvezza a tale forma di conduzione dello Stato.
      Il socialismo, così come elaborato dai suoi creatori, intendeva essere una via completamente alternativa al capitalismo. Per cui la Cina, se siamo tutti d’accordo nel definirla economicamente capitalista, non può allo stesso tempo essere anche comunista.

    • A dire il vero, se c’è un Paese comunista, contrariamente a quanto si crede, è proprio la Cina. Piaccia o non piaccia quel modello, è il Paese che ha portato avanti fase dopo fase, sinora, le teorizzazioni di Lenin. Il quale affermava che la presa del potere non era sufficiente in un Paese arretrato (come la Russia o la Cina), per arrivare al comunismo. Il raggiungimento del quale presupponeva invece una fase di preparazione, il capitalismo di Stato appunto. Non voglio annoiare gli utenti di un forum di calcio, ma credo utile sapere alcune cose che spesso sono distorte dalla loro mancata conoscenza.

    • Il discorso è che non esiste un unico comunismo.
      Il modello Marxista non è certo quello leninista, men che mai quello paranoico di Stalin, o le satrapie di Corea del Nord, Khmer Cambogiani o Repubbliche socialiste.

      Paradossalmente il modello cinese attuale è quello che si avvicina di più al Marxismo, fermo restando che in oltre un secolo è cambiato tutto, quindi andrebbero aggiornati i parametri.
      Ad esempio, uno dei motori indiscussi dello sviluppo commerciale cinese è stato il commercio on line. Cosa di cui Marx non era a conoscenza diciamo….

    • Anto, è chiaro che il discorso sul comunismo andrebbe contestualizzato e aggiornato. Come del resto quello sul marxismo. Non a caso Marx affermò che solo di una cosa era sicuro: di non essere marxista. Ciò vuol dire che quanto da lui detto deve essere riferito all’epoca attuale, ma prendendone spunto invece di prenderlo per un Vangelo.

    • Dario, scusa, ma il capitalismo di stato non era inteso nel senso in cui viene attuato in Cina.
      La NEP di Lenin era qualcosa di diverso, una fase di transizione in cui la produzione industriale fosse altamente centralizzata mentre si sarebbe lasciata una certa libertà nel commercio e nella piccola impresa.
      E doveva comunque essere una fase iniziale e transitoria. In Cina la Repubblica Popolare Cinese è stata proclamata nel 1949, ed è passata per i Grandi Balzi in Avanti che hanno provocato carestie devastanti e decine di milioni di morti.
      Questa NEP cinese mi sembra alquanto in ritardo, e viene dopo la fase alla quale avrebbe dovuto lasciare il posto.
      In realtà il capitalismo di stato è oggi inteso in modo più lasco, e cioè ogni intervento dello stato in materia economica. Una parte di esso è presente quindi anche negli stati più liberali e democratici. Si può dire che in Cina viga un’economia capitalistica che non è dettata dalle leggi del mercato, bensì dalle direttive dello stato.
      Di comunista rimane solo la proprietà di tutti gli asset strategici e quella della terra che è interamente di proprietà statale. In Cina puoi comprarti una casa, ma non il terreno sul quale sorge.

    • La Cina ha in sé il peggio del capitalismo, così come il peggio dei regimi comunisti.

      Non ha l’altra faccia della medaglia, quella positiva, in nessuno dei due.

      Un po’ come chi ci voleva tra le braccia dei cinesi al posto degli americani, che idolatra(va) la gestione della magica inda come modello da seguire.

  6. L’Inda è in vendita da mesi, per cui nessuna sorpresa.
    Ovviamente non penso Suning voglia uscire con una perdita clamorosa,
    ma direi che i tempi dei 50-80ML all’anno di sponsorizzazioni sono finite.
    Se non riescono a vendere entro l’estate, chiaramente l’unica via
    saranno la plusvalenze.
    Direi che non avranno problemi a piazzare bene molti giocatori,
    per cui torneranno sulla terra ma non sono certo a rischio fallimento.
    Se invece vendono, e compra un fondo, la gestione diventerà comunque
    molto più oculata.
    Questo è l’anno in cui possono provare a vincere qualcosa, anche grazie a Pirlo,
    altrimenti, Coppa Italia a parte, se ne riparla tra qualche stagione.

  7. Poverini…ahahahah, già immagino il poro parrucca milionaria andonino cobdes piangere davanti allo specchio, ma come?, Sono così bravo, io migliore, mi hanno dato una squadra pizze e fichi spendendo 4 spicci, condannato ad uscire dal calcio europeo che conta, Ed ora?..si permettono pure di fallire? In realtà per ora nessuno vuole accollarsi la gestione scellerata delli’inda .ahaha, povero condes, che pericolo abbiamo scampato, ancora di più godiamoci il nostro elegante e sobrio principe condottiero, mai una lamentela, che ha insegnato ad uscire palla al piede alla nostra magica Roma, in modo sublime, da lustrarsi gli occhi, tre passaggi e palla dentro al sacco o in alternativa 30 passaggi e palla in rete, con un autorevolezza e precisione devastante…
    Quanto godo!!.Testa e massima concentrazione alla prossima,.forza Roma…!!!

  8. Toc toc… posso?
    Potenzaaaaaa di fuocooooo..
    Ma un cinese a noi non ci compra…

    • Tipo quello di Boston che ci doveva far diventare una regina o come lo sceicco di Perugia, che se la voleva trombare?

  9. E speriamo che questa felice conclusione non arrivi mai, per vedere questo castello di pomposo autocompiacimento collassare su se stesso. Una dirigenza di serpi che influenzano la stampa e cambiano le carte in tavola in virtù di chissà quale investitura divina, una guida tecnica che fa surf sulle lacrime, una tifoseria di idioti che se la tirano da morire, che si atteggiano da nobili pur sguazzando in un mare di fallimenti sportivi da dieci anni a questa parte, un lecchinaggio mediatico senza pari. Sembra di vedere Maria Antonietta condotta sul patibolo, che si copre naso e bocca per non sentire “la puzza della plebe”: speriamo che il finale sia lo stesso

  10. Ultime notizie
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    Edizione straordinaria
    Si parla di Prestiti con azioni Inter in garanzie
    Suning smentisce..
    Edizione straordinaria..

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