Abel Balbo, ex attaccante della Roma, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ha parlato del suo rapporto con la squadra giallorossa, con Totti, Zeman e non solo. Alcune delle sue parole:
A Udine è stato capocannoniere in B con 22 gol, ma li ha segnati pure in A. Guadagnandosi la Roma. Anche se doveva essere ceduto all’Inter. Ma a Milano ci fu un intoppo. Ricorda?
«Eccome. Ernesto Pellegrini mi invita a cena a casa sua. Serata bellissima. Siamo d’accordo su tutto. Prima di andar via mi chiede di fargli un autografo per la moglie che li collezionava. Firmo, ma scrivo malissimo. Alla moglie quella firma non piace. Salta tutto per questo. E mi prende la Roma».
La sua fortuna. Trova Carletto Mazzone. E diventa “El Killer”.
«A Roma mettono sempre i soprannomi. Mazzone? Straordinario, Unico. Un padre. Saggio, umano, generoso. Ci siamo divertiti. Era un periodaccio, perdevamo, facevo fatica a fare gol. Un giorno mi dice “A bello, te devi dà ‘na svegliata”. E me la sono data».
Con Zeman andò peggio. Ma è vero che gli diede del laziale quando la sostituì?
«Questa è leggenda. Semplicemente lo mandai a quel paese. Ero capitano. Non volevo mandarlo via. Anzi suggerii al presidente Sensi di rinnovargli il contratto. Lo fece. Quando lo incontrai da avversario con la maglia del Parma sorridemmo e mi disse “perché sei andato via?” Perché vinco, gli risposi».
Scudetto a Roma, coppa Uefa a Parma. A cosa tiene di più?
«Alle vittorie. Tutto quello che vinci è stupendo. Vincere è emozionante, anche lo scudetto con il Newell’s. A Roma l’anno dello scudetto del 2001 giocai poco, ma fu bellissimo. Grandi compagni. Beppe Giannini era un calciatore di alto livello».
Ha giocato pure con un giovanissimo Francesco Totti.
«L’ho cresciuto. Era in Primavera. Stupiva perché imparava subito. Come i campioni. Che le cose difficili le fanno facili».
Ha giocato pure con Diego Maradona.
«Il migliore in assoluto. È stato idolo, poi compagno, poi amico. Sensibile, mai una critica, aiutava tutti, anche sui contratti. Il dispiacere enorme è stato vederlo morire così. Triste. Giovane. Purtroppo non siamo riusciti ad aiutarlo neppure noi».
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Ha ancora amici nel calcio?
«Lo sa che quello più caro è brasiliano e non argentino? E Aldair. Che fa la spola tra Roma e il Brasile per occuparsi di questioni di calcio che ama. Ma non ha ancora imparato a parlare bene l’italiano e deve decidere cosa fare da grande. Naturalmente posso permettermi di scherzare: siamo veramente amici».
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Fonte: Gazzetta dello Sport

Avercelo adesso Abel.
Ricordo Balbo-Fonseca….. grande coppia!
Con Cappioli e Moriero, Tarzan Annoni e poi ancora Giannini, Pluto Aldair, Lanna, Totti giovanissimo e quel pazzo mitico di Cervone. Li ricordo tutti con un pizzico di nostalgia
La moglie di Pellegrini in realtà era una fanatica dalla grafologia. Faceva analizzare la firma dei giocatori per capire se fossero forti oppure no. C’è sempre stata gente strana in giro
Voglio bene a Balbo, sicuramente uno dei migliori attaccanti che abbiamo avuto… Ma quel gesto contro Zeman non mi è piaciuto, Zeman non merita questo!
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.