A tutto Fonseca. Nuno Gomes: “Fidatevi di Paulo, un tecnico che sa come si vince”

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ULTIME NEWS AS ROMA – Nuno Gomes a Lisbona è un’istituzione: 256 gol e ben 7 scudetti tra campo e scrivania da dirigente col Benfica. Senza contare che è il 5° marcatore della storia del Portogallo (29 gol) e che in Italia è ricordato per aver giocato due anni con la Fiorentina. Nuno segue la serie A, con un occhio particolare al connazionale Fonseca che ha affrontato da calciatore (una vittoria per ciascuno).

E’ più facile fare il dirigente o il calciatore?
“Sicuramente il calciatore. Pensi solo ad allenamenti e partita, poi hai tanto tempo libero. Quando sei dirigente passi la giornata a gestire tutto ciò che gira intorno alla squadra“dice Gomes intervistato da Leggo.

Nuno Gomes ha scoperto Joao Felix. Tra quanti anni vince il Pallone d’oro?
“È un fuoriclasse. È giovane e ha tempo per diventare ancora più forte e vincerlo“.

Con lui e Ronaldo il Portogallo può bissare il successo all’Europeo?
“Non ha solo loro, è forte in tutti i reparti. Sì, possiamo fare doppietta“.

A proposito di Cristiano, c’è il rimpianto di aver giocato poco con lui?
“Ho avuto la fortuna di giocare insieme a lui due Europei e un Mondiale, mi sarebbe piaciuto farlo ancora. Con un fenomeno così vicino avrei segnato tanti gol in più“.

La Juve ha ancora lo scudetto in tasca?
“Quando hai Cr7 sei sempre favorito, ma quest’anno la serie A è molto più competitiva. Penso a Inter e Napoli ma occhio pure all’Atalanta. E non sottovalutate la Roma“.

Che in panchina ha Fonseca, un portoghese che lei conosce bene
“È forte e ha vinto in tutte le squadre che ha allenato. Conosce questo gioco benissimo e guardate che era fortissimo pure da giocatore. Era un difensore intelligente. La stessa intelligenza la trasmette oggi ai suoi calciatori. In Portogallo è uno dei più stimati“.

In questi primi due mesi sta avendo qualche problema di adattamento. Cosa gli può consigliare?
“Il calcio italiano soprattutto in fase difensiva è diverso da tutti gli altri e difficile per uno straniero. Mi ricordo anche che Cristiano ha avuto difficoltà all’inizio. Il suo calcio offensivo è stato penalizzato dai tanti infortuni ma esploderà. Fonseca è uno che non ha bisogno di consigli, vedrete che il suo lavoro porterà ottime cose. Gli posso solo dire di non mollare“.

Nella Roma gioca Cristante che è passato proprio per il Benfica quando lei era dirigente. Cosa non ha funzionato?
“Ci avevamo visto lungo. Bryan aveva 20 anni e non è facile andare all’estero. L’allenatore dell’epoca (Jesus, ndr) purtroppo gli preferiva giocatori più esperti“.

Ha giocato recentemente con Totti. La stupisce non vederlo nella Roma?
“Uno come Totti meritava un comportamento più adeguato. Non so cosa sia successo, ma posso dire che quando parliamo di Totti ci viene la Roma in mente e viceversa”.

Chi sarà il prossimo Felix?
“Su tutti Fabio Silva e Tiago Dantas“.

(Leggo, F.Balzani)

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6 Commenti

  1. sa come si vince in Ucraina forse.

    Io non ho fiducia in Fonseca semplicemente per il fatto che da giugno a settembre ha impartito un determinato calcio offensivo alla squadra , salvo poi stravolgerlo dopo sole 2 partite di serie A che hanno certificato l’incompatibilità di quel calcio in Italia .

    Ora ha impartito un calcio diverso alla squadra , quindi 3 mesi di allenamenti buttati nel water .

    La squadra adesso segna con il conta gocce .

    E io mi dovrei fidare di Fonsenca ?

    Aspetto adesso che qualcuno mi insulti perche non ho ricercato il consenso un altra volta , ma mi sono limitato a riportare un altra volta la verita

    • Insultarti per un tuo pensiero mi sembra davvero eccessivo, ognuno ha il suo modo di vedere, ogni modo di vedere si può non condividere, ma comunque rispettare, io ad esempio al contrario di te mi fido di Fonseca, non ha affatto stravolto il suo gioco, le basi restano sempre le stesse, pressing alto, possesso palla, squadra aggressiva nella trequarti avversaria, questo si e visto in tutte le partite, al di là del modulo che usa, i concetti non cambiano, poi a volte possono riuscire altre volte no, se con il Cagliari tiri 26 volte, il problema non è il gioco, che nonostante un Cagliari tutto chiuso dietro tu riesci a creare quasi 30 palle.. Il problema sta nella mira dei giocatori e nell’ultima scelta, e quando hai tanti giovani la cosa non è così strana..

    • Eppure la squadra offensivamente produce abbastanza, se poi non la buttano dentro…
      in difesa mi pare che Mancini-Smalling stiano tenendo abbastanza bene, senza prendere le imbarcate delle prime di campionato.
      L’Atalanta ci ha battutto su un errore imperdonabile di Veretout, altrimenti pure lì probabilmente finisce 0-0.
      Se finisse la sfilza di infortuni forse riusciremmo a vedere qualcosa di meglio.
      Zappacosta gravissima perdita.

  2. Qui a Roma di parole ne sono uscite tante. Ma i fatti li hanno fatti soltanto lildholm e capello. Gli altri la maggior parte sono stati pagliacci di passaggio.

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