AS ROMA NEWS – La Roma ha deciso di presentare, a puntate, gli uomini che compongono lo staff di mister Daniele De Rossi. La prima intervista è col preparatore atletico Giovanni Brignardello, da oltre 20 anni professionista del calcio: ha lavorato in Serie A, Premier League e per la nazionale italiana. Le sue parole:
Iniziamo dai primi passi della sua carriera.
“Ho quasi sempre lavorato nello sport. Sono stato per qualche anno preparatore della nazionale italiana di pallanuoto. Vivevo a Genova, dove avevo un centro di fisioterapia frequentato da diversi calciatori della Sampdoria e del Genoa, venivano lì a curarsi. Proprio sulla scorta di questa esperienza, nel 2002, poi, mi chiamò Beppe Marotta – allora direttore generale della Sampdoria – per propormi di entrare nello staff di Walter Mazzarri. Ho iniziato come addetto al recupero infortunati, con il tempo sono diventato preparatore atletico anche nel calcio”.
Ha menzionato la pallanuoto, probabilmente uno degli sport più completi e dispendiosi proprio dal punto di vista fisico.
“Completo no perché avviene in un ambiente unico, ma sicuramente unico e dispendioso”.
Qualche principio dell’esperienza nella pallanuoto lo ha mutuato anche nel suo lavoro nel calcio?
“È uno sport di squadra, uno sport di situazione, da questo punto di vista si possono paragonare, quindi partendo da una preparazione generale del gruppo. Mentre su altri aspetti sono discipline decisamente lontane”.
Nel calcio il fattore fisico sta diventando sempre più preponderante. In questo senso, il ruolo del preparatore atletico assume un’importanza maggiore rispetto al passato?
“Non la metterei da questo punto di vista. Io penso che il ruolo degli staff diventi fondamentale. Non basta solo il preparatore che lavora sulla condizione della squadra. Faccio un esempio. Un allenatore che recepisce molto bene alcuni principi generali del lavoro atletico è molto più preparatore fisico di un preparatore fisico. Se tutte le situazioni tattiche sono proposte in forma analitica, a bassa intensità, il preparatore fisico può lavorare quanto vuoi, ma non si raggiungerà mai un obiettivo soddisfacente. Se un allenatore, invece, propone stimoli con concetti tecnici importanti, tattici importanti, ma anche in un contesto di impegno fisico, questo diventa determinante nella buona riuscita del lavoro”.
A proposto di tecnico, il suo rapporto con mister De Rossi nasce dalla sua esperienza in Nazionale tra il 2016 e il 2018?
“Sì, esattamente. Ci siamo conosciuti in quel periodo. C’è sempre stato un rapporto di stima reciproca tra noi. Da lì, poi, è nato poi il rapporto professionale”.
Da calciatore che atleta era Daniele?
“Io ho conosciuto Daniele nell’ultima parte. Come tutti i calciatori, ha avuto un’evoluzione nel corso della carriera. Era un atleta di alto livello, che conviveva con alcune situazioni fisiche. Era ben conscio e attento del suo status. Ho sempre conosciuto una persona molto responsabile”.
Passando al lavoro che state facendo in questi giorni a Trigoria, com’è allenarsi in questo centro sportivo?
“Allenarsi qui è fondamentale. La proprietà con i suoi investimenti ha messo a disposizione dei giocatori un centro davvero all’avanguardia, dove non manca nulla. La struttura è importante sia per il modo di lavoro, sia per i messaggi indiretti che mandi ai giocatori. Faccio un esempio, se hai una palestra molto ben attrezzata, significa che per te il lavoro in palestra è importante. Se tu hai una zona di recupero con piscine e altre strutture di primo livello, significa che per te la fase di recupero è importante. Qui c’è tutto, di questo siamo assolutamente soddisfatti”.
Diverse società di Serie A, ormai, preferiscono iniziare la pre-season nel proprio centro sportivo, piuttosto che scegliere una località di montagna.
“Su questo aspetto della montagna c’è un equivoco di base. Intanto, l’altura deve rispondere a requisiti precisi. L’altezza deve essere almeno di duemila metri. Poi, il periodo del soggiorno. Se soggiorni in montagna, in quel periodo, hai temporaneamente degli effetti fisiologici. Temporanei, però, che poi andranno a scemare, a sparire. Per noi, che abbiamo una competizione spalmata su dieci mesi è assolutamente insignificante questo. Secondo, andando fuori non avresti a disposizione tutte le strutture e l’organizzazione che hai in un centro come Trigoria. Terzo, la prima partita a Cagliari sarà il 18 di agosto. Non penso che farà fresco… La scelta di andare o non andare in ritiro è basata su altri principi”.
Quali?
“Noi andremo in Inghilterra, però prima di andare aspettiamo che buona parte dei giocatori si uniscano al nostro gruppo per iniziare un lavoro su tutti gli effettivi. Andare in qualsiasi posto, con 8-9 giocatori non ha molto senso. Ha senso spostarsi quando la maggioranza del gruppo è riunita”.
Sul fatto che a volte ci si alleni ad alte temperature, questo problema come lo si affronta?
“Si beve di più, semplicemente. Si cerca di raffreddarsi appena possibile, di recuperare dopo le sedute in ambienti condizionati, con tutti i comfort. Agli orari da noi decisi, non si tratta di temperature insostenibili”.
Quindi, sta smontando il mito della preparazione in montagna.
“Ripeto, il lavoro in altura ha senso quando devi preparare delle competizioni che si svolgono in un determinato periodo, a breve termine. Se si prepara una maratona, la partecipazione alle Olimpiadi, potrebbe avere senso andare in montagna. Nel calcio il lavoro fisico è molto più a lungo termine”.
Fonte: asroma.com
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Su sta “storia” ci sn pareri contrastanti… PERSONALMENTE, penso sia debilitante per gli atleti lavorare sotto 3l5/38 gradi di media…
purtroppo per te questa è una “storia” solo per te, se un professionista nell’ambito ti spiega i motivi e tu ancora non recepisci, hai dei seri problemi di comprensione del testo
Debilitante o meno il campionato inizia il 18 agosto. Le condizioni delle prime partite sono sempre proibitive, per me logicamente ha senso prepararsi a quel tipo di scenario
Lui: Laureato in Scienze Motorie con Master in “Valutazione Funzionale”
20 anni di esperienza nel settore.
Trainer fisico della Nazionale italiana di pallanuoto e di calcio.
Ma il parere di Paolo B. è contrastante.
Non ci sono speranze, Internet ha rovinato il mondo.
Eh niente, proprio non c’hai capito una mazza, eh?!?
Anche di fronte alle parole di un preparatore professionista con una carriera ventennale, siete disposti a ridicolizzarvi pur di dire la vostra, che debba rigorosamente andare contro ciò che è stato detto e SPIEGATO!!
Che arroganza, che presunzione!! Non dovete essere persone molto piacevoli, fuori da quelle quattro mura; immagino uno scambio interpersonale con voi, che so… davanti ad un birra, seduti ad un tavolo con altre persone, e rabbrividisco!!
Paolo, concordo con te, e non sei l’unico a pensarla così. In una risposta precedente ho accennato alle dichiarazioni fatte anni fa da un nostro preparatore che parlava della disidratazione muscolare, purtroppo non la ritrovo…
A me risulta che fra i miei amici , e ci sono parecchi che fanno i preparatori atletici in squadre di basket o rugby di serie A, ma anche atleti di sport di combattimento o di atletica leggera nessuno faccia la preparazione in montagna.
Forse tra gli alpinisti per ovvi motivi.
probabilmente una volta si faceva nei paesini, per far si che si formasse il gruppo, visto che non potevi fare altro.
menomale che non fai il preparatore della Roma, c’è gente che fa questo mestiere da 20 anni e ci studia sopra, ma noi dobbiamo dire la nostra anche se non ci capiamo nulla
@Peppe,
PaoloB. ha espresso la propria opinione, legittimamente; è immotivata, invece, la tua offesa nei suoi confronti, peraltro apprezzata dal solito gregge di non-pensanti.
Che ci siano pareri contrastanti è pacificamente dimostrato dal fatto che diverse squadre svolgono i propri ritiri in montagna. Non credo siano tutti incompetenti; semplicemente, nell’ambito delle rispettive esperienze professionali, hanno maturato convincimenti differenti.
Domanda: se la ASRoma avesse scelto di fare il ritiro in montagna, come ai vecchi tempi, tu, Peppe, avresti detto che erano degli incompetenti? Scommetto di no.
Il professionista ha anche detto che il ritiro in Inghilterra si fa, (se c’è tutto a Trigoria perché andare in Inghilterra?).. E ha aggiunto che è inutile andarci se non hai la squadra titolare. Ergo io ho inteso che il ritiro è importante e non lo si è fatto perché il calciomercato ti ha negato questa possibilità. Se poi tu pensi che facciano il ritiro in Inghilterra solo per disputare la partita contro l’everton mi sa che ti sbagli. Il preparatore non può dire “abbiamo fatto una cavolata e restare a Roma con 38°” però ti dice “stiamo a Roma perché fare il ritiro con la primavera era inutile”.
Eppure lo ha spiegato proprio bene. cosa fondamentale inoltre sono le conseguenze a lungo termine dell’allenarsi in altura. un cardiologo potrà spiegarti sicuramente meglio i danni che fanno carichi di lavoro fisico eccessivi effettuati ad altezze con ossigenazione limitata.
La Roma da diversi anni ormai non corre ma passeggia in campo. Preparatevi dove vi pare ma correte, perché altrimenti nel calcio moderno si viene surclassati.
nella scienza non esistono PARERI , sono dei professionisti preparati.
Se Roma Juve Inter Milan Fiorentina Atalanta e tutti i top club europei che hanno un centro sportivo attrezzato, non credo siano dei mentecatti che fanno la preparazione nel loro centro sportivo, non è che pianura padana o madrid siano più fresche.
p.s. chi svolge i ritiri in montagna non ha un centro sportivo adeguato a Juve Roma Milan Inter fiorentina e atalanta che lo fanno nel loro centro sportivo.
La penso come Kawa62 e per quanto ne so, le teorie in materia non sono univoche (come è naturale che sia).
Ma se te lo ha spiegato uno, che fa’ questo mestiere, il vantaggio e lo svantaggio di lavorare in montagna tu continui ad avere parere contrastante? Tu e quelli come te, sareste capaci anche di contraddire Renzo Piano se desse un giudizio sul progetto tecnico (non estetico) dello stadio della Roma.
Siete veramente dei fenomeni. DS, commercialisti, medici sportivi, allenatori, preparatori atletici, nutrizionisti, architetti, il vostro sapere supera lo scibile umano.
… personalmente apprezzo qui il commento di KAWA62. Dovremmo imparare a scambiare opinioni senza troppa animosità, almeno tra giallorossi, al netto dei “finti tifosi” che si sa qui sono in buon numero
Personalmente non sapevo che la montagna avesse un beneficio che va misurato sull’arco del breve periodo. Ne deriva che 10 mesi di stagione non rientrano come ad esempio la fase finale di un torneo per Nazioni, 1 mese circa.
È anche giusto sottolineare il riferimento al gruppo nella sua completezza in ritiro, quest’anno si aggiunge al solito mercato in corso anche il post torneo x nazion e (come nella mia ignoranza in materia pensavo pure io) è utile tener presente sempre che Trigoria pare proprio all’avanguardia 👍…e non penso che oltre i 2000 metri, tolto l’ossigeno x tutti, ci siano molti centri di questo livello.
A tutto questo aggiungo a favore del commento di Paolo B. che la Scienza non sempre e no ovunque parla con voce univoca e chiunque sia appena sveglio e curioso lo dovrebbe sapere.
In molti casi temi di interesse scientifico vengono trattati spesso in maniera diversa da diverse “scuole di pensiero”, quindi ci sta esprimere dubbi su molte cose altrimenti pacifiche 🙂…
in qualche modo, per stare nel calcio, è come dire che è meglio Mourinho… o meglio Guardiola 🤣🤣🤣🤣🤣…
stessa materia ma “scienziati” opposti.
Paolo B ….dietro queste parole..ci sono stud e conoscenzei ….che tu PERSONALMENTE…non immagini……quindi ……🤭🤫
@peppe e compagni
Invece di offendere il prossimo, vi consiglierei una ripassatina al concetto di “scienza”.
La scienza si basa su evidenze fattuali, non opinioni, che vengono costruite con studi sperimentali i cui risultati sono valutati da altri esperti del campo e, se ritenuti valide, pubblicati.
Nelle discipline scientifiche, non e’ sufficiente che UNO scienziato, possa essere pure un premio Nobel, dica una cosa per essere ritenuta FATTO. Ci vuole consenso di altri scienziati che hanno fatto i loro studi e ricerche e pubblicato i loro risultati, a loro volta, e confermato le conclusioni.
Questa e’ la bellezza della scienza, che mi rendo conto molti (troppi…) al giorno d’oggi diciamo che non afferrano abbastanza.
Ovviamente, l’opinione del preparatore della Roma, che suppongo basata su risultati scientifici pubblicati e verificati (anche se non li cita) e’ degna d’attenzione. Ma e’ CHIARO che su questo argomento ci sono molte piu’ sfumature e molta piu’ complessita’ e non si possono snobbare in due secondi opinioni diverse, vista l’EVIDENZA chiara di quante squadre e atleti, nel calcio e in tanti altri sport, nel corso di DECENNI, abbiano scelto e continuano a scegliere di prepararsi in altura. Non e’ una questione di quello che dicono “i capiscioni qui dentro”. E’ una questione di quello che e’ successo e continua a succedere nella realta’.
Come sempre, il consiglio a chi abbia interesse a saperne di piu’ su questo (e su qualsiasi altro argomento) e’ LEGGERE e DOCUMENTARSI invece che partire in quarta e dare dello scemo al prossimo.
…e in caso non fosse chiaro, ma sono sicuro che lo e’: quando dico “leggere e documentarsi” mi riferisco a riviste scientifiche basate sul peer review, non alla monnezza su X/Twitter o TikTok o altri social media.
sposo il post di kawa62, è lecito pensarla diversamente ma non offendere…
Ma pensi che te lo viene a dire a te che hanno sbagliato a fare la preparazione a 38° sotto al sole? Perlopiù sul canale ufficiale dell’azienda per la quale lavora?
Svegliatevi
Lup man, Paolo B., non è una questione di teorie. Il preparatore spiega bene qual’é la realtà scientifica (non rivela peraltro segreti o cose nuove: scrissi le stesse cose alcune settimane fa’ per confutare la depressione di chi riteneva la stagione ormai buttata perché non si faceva il ritiro “in montagna”… parliamo di nozioni facilmente reperibili leggendo quattro articoli su riviste medico sportive): il primo punto è che in realtà il ritiro in montagna non lo fa nessuno dato che si dovrebbe andare ad almeno 2000 metri sopra il livello del mare! Non lo fa nessuno perché comunque non serve a nulla per una preparazione nel lungo periodo (altrimenti si andrebbe tutti sul monte bianco…); chi va in ritiro lo fa per altri motivi (isolare il gruppo squadra, fare gruppo, non evidenziate le lacune del proprio centro sportivo, rendere meno faticoso il lavoro o altro…). Mi pare facile da capire. Non ci sono teorie alternative.
Ciao romamor, però abbi pazienza: se conoscessi due preparatori atletici che nutrono dubbi sulla su espressa tesi, perché dovresti assumere una posizione manichea? Perché è un preparatore della Roma a dirlo?
Per me lo possono fare dove vogliono, basta che arrivino i risultati, mi fido ma non mi tappo le orecchie. Non vedo cosa ci sia di strano.
Chiedo UMILMENTE scusa a TUTTI coloro che si sono sentiti INORRIDITI da quanto da me asserito in alto nel primo commento…. ho espresso un parere (RIPETO) PERSONALE e lungi da me insegnare il lavoro a professori, dottori e professionisti… io, (ripeto io) dopo un po’ che lavoro sotto 35 gradi e più, sicuramente mi sentirei spossato e “svuotato”… è ALTRETTANTO VERO che io NON sono un atleta (lo sono stato moooolto marginalmente prima dei 20 anni) e QUINDI, di conseguenza, NON NE CAPISCO…. ringrazio il buon kawa 62 che per me ha avuto parole comprensive…. per LUI 😉, per peppiniello e l artri 2 INVECE… ma nun me fate ride 😂 😂😂😂… vooo detto pure che è n parere PERSONALE
Sor Pasqui’, se nella “scienza” esistessero solo CERTEZZE, si chiamerebbe “religione” e non appunto scienza.
Anche le discipline scientifiche di 2000 anni fa erano a tutti gli effetti tali: alcune hanno mantenuto una loro validità nel tempo, parzialmente o interamente, altre sono state completamente rivisitate, tante sono state completamente smontate, molte altre si sono aggiunte nel tempo.
La scienza progredisce empiricamente col processo di “trial and error”, nemmeno un principio che oggi sia universalmente accettato da tutti possiamo affermare con certezza che lo sarà tra 100 anni o persino 10.
Un esempio lampante ne è esattamente quello che si discute qui: nessuno fino a diciamo 20 anni fa avrebbe messo in discussione i benefici di una preparazione in altura, oggi si è un po’ a metà del guado, con tante voci a favore dell’una o dell’altra tesi, tutte egualmente autorevoli.
Se la scienza fosse sempre esatta e la stessa per tutti, non avremmo assistito a quel popo’ di spettacolo indecoroso ai tempi della pandemia di Covid con fior di cervelloni che per mesi ci hanno raccontato tutto e il suo contrario.
Per quanto mi riguarda, il motivo più valido per essere rimasti a casa resta quello che non aveva senso portare in montagna un gruppo di ragazzini accompagnati da meno di un pugno di titolari.
E ovviamente su tutto il resto spero che abbia ragione Brignardello…
Il signor brignardello sicuramente è un bravo preparatore atletico, ma non ha le idee chiare per quanto riguarda il precampionato in altura. Una cosa sbagliata è, come dice lui, andare a 2000 metri in quanto si fa più fatica a respirare(vi ricordate a citta del messico i giocatori prendevano ossigeno?)
è evidente, abbiamo un preparatore negazionista.
Drastico …. Religione e Scienza sono l’antitesi , senza dilungarmi non regge il tuo paragone ,a tal riguardo in sintesi ti cito un frase di Ippocrate
“Esistono soltanto due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza”
ciò che non uccide fortifica
Aspetto il primo commento di qualcuno che pur non avendo alcun tipo di competenza specifica, inizierà a criticare queste dichiarazioni….
FORZA ROMA SEMPRE!
come vedi non c’è voluto molto.
E sì che Brignardello spiega anche benissimo i motivi.
Ma gnente.
Magari la prossima volta con i disegnini, boh….
Anche io, ma sta tranquillo che non tarderanno!!!… uno è già arrivato, proprio sopra di te, e qual’è la sua “competenza” non è dato sapere!
La presunzione infinita degli ignoranti!
ma guarda te questo, un preparatore atletico professionista che pensa di saperne di più di quelli che scrivono su questo forum!!!
Io di questo articolo mi copio il link e me lo salvo da una parte, così da spiegare ai molti professoroni presuntuosi e arroganti del sito che parlano delle preparazioni atletiche.
Nel calcio non conta a quali temperature fai il ritiro ma come lo fai lo stesso ritiro. Se adotti la preparazione dura stile Zeman è un conto, se lo si fa allo stile di Spalletti è un altro conto, mentre se non si fa una mazza è un altro conto ancora
Se qua dentro non cominciamo a capire concetti così facili come questi evidentemente abbiamo qualche problema di come si sta nel mondo…
…spesso, pure parlando di temi scientifici che dovrebbero essere pacifici, esistono invece diverse scuole di pensiero che portano avanti tesi talvolta diametralmente opposte e che hanno al vertice persone di curriculum importanti e competenze specifiche, amici giallorossi.
…io l’ho visto spesso in tanti settori Scienza compresa che 2+2 non fa spesso 4. Mi auguro solo che Brignardello abbia ragione questo è poco ma sicuro 🙂
Allora ho letto delle cose ridicole dette chiaramente solo da tifosi con gli occhi foderati di prosciutto! Ditemi una cosa:un dottore laureato da 20 anni deve essere per forza bravo? Quanti dottori asini esistono eppure sono laureati da 20 anni? Quindi non diciamo sciocchezze! Vi ricordate quando la Roma andava a Brunico per fare la preparazione precampionato? Brunico si trova a circa 950 metri di altitudine con un centro sportivo attrezzatissimo (ve lo dico perchè ci sono stato e l’ho visitato tutto). Io stavo in ferie da quelle parti che sono stupende e la sera incontravo i giocatori che passeggiavano coperti con la tuta perchè l’aria era piacevolmente fresca e pulita. Quasi tutte le società di A e di B portano la squadra in ritiro in montagna ma ad altezze inferiori a 1200 metri! Questo per dirvi che il nostro preparatore atletico potrebbe aver commesso degli errori, in quanto allenarsi con 38/40 gradi non è affatto piacevole e i carichi di lavoro li smaltisci con più tempo!
va bene tutto basta che ce portate li giocatori forti se volemo compete, noi tifosi penso che so meritamo o no?
Sei più confortato mo’, Zi Bah? Stamo a pijá sti famosi campioni, no? Un saluto! FR
E ricicciato oh!
Ho sempre pensato (da ignorante) che la montagna fosse migliore rispetto che restare a trigoria, però un addetto ai lavori si è espresso facendo chiarezza, perciò è giusto fidarsi
Caxxo, bisogna intervenire anche quando c’è del positivo, in questo sito! Che bella l’umiltà… finalmente👍🏻👌🏻
Sinceramente le sue argomentazioni mi danno la sensazione di esser di fronte ad un professionista molto competente.Buon lavoro anche al sig.Brignardello
Io capisco tre cose da questa intervista:
Il centro di trigoria è un posto davvero all’avanguardia, processo iniziato da Pallotta e terminato dai Friedkin, dove lavorano professionisti di alto livello.
In società stanno dando un certo peso alle osservazioni e alle preoccupazioni dei tifosi, rispondendo in modo che lascia poco spazio ad ulteriori speculazioni.
Per l’8 agosto la squadra sarà completata per affrontare l’ultima parte della preparazione
FR
Ho avuto occasione di visitarlo, e confermo che, almeno agli occhi di un profano, è un centro assolutamente all’avanguardia
E’ appena successo, ce l’hai proprio sopra a te!! Incredibible!
Ma a dire il vero, su questo sito comincio a non stupirmi piu’ di niente (quasi😅🤦🏻♂️)!!
no vabbè, non ce la posso fa’:
Domanda: Sul fatto che a volte ci si alleni ad alte temperature, questo problema come lo si affronta?
Risposta: Si beve di più, semplicemente. Si cerca di raffreddarsi appena possibile…
Ci rinuncio, uno dei più grandi preparatori atletici della nostra storia disse che il problema di non allenarsi in montagna ma a Trigoria era solamente uno, la disidratazione delle fasce muscolari… non c’entra nulla l’altura o altri fattori collegati storicamente alla montagna, parlò solo della disidratazione muscolare che fa malissimo ed è certezza di problemi, piccoli e grandi, durante la stagione, e bevendo la puoi limitare, ma non eliminare.
Oh…poi sti cavoli, virrà dire che saranno tutti scemi quelli che vanno in montagna un mese intero (come il Napoli) o Mou che pur di non farli stare a Trigoria ci portò ad albufeira.
Ciao Maurizio,
Il Napoli va in montagna perchè ha un centro sportivo che il Tre Fontane in confronto è una regia. Qualche hanno fa, quando ci fu il problema tra Sarri (allenatore del Napoli) e Mancini (all’Inter), Alessandro Cecchi Paone, all’epoca presidente della squadra di Positano, organizzò una partita amichevole con il Napoli a Castel Volturno; i giocatori di Positano, a fine partita, dovettero cambiarsi a bordo campo senza potersi fare neanche la doccia perchè c’era un solo spogliatoio. Ecco perchè vanno altrove a fare la preparazione.
No rimpiangi il ritiro in Portogallo…..non ci si crede…….
…Maurizio io che in materia SONO IGNORANTE (scritto grande così si capisce bene 🙂) ho provato a darti la mia risposta 👆…
mi limito a sperare che abbia ragione mr. Brignardello… anzi ha ragione lui di sicuro!
Basta così, mo’ ce sta un professionista che ha spiegato perché ora come ora LA MAGGIORANZA delle squadre fa la preparazione così, senza andare in montagna per i boschi. Certo c’è nostalgia per i ritiri in montagna degli anni ’90…🥲
Vorrei solo commentare sul fattore che è interessante questo discorso sulla pallanuoto. Questo perché molti anni fa mi capito di giocare una partita di calcio in un’altra regione d’Italia in periodo di vacanza. Penso che mi sia capitato di giocare contro il miglior portiere improvvisato mai visto in vita mia. Aveva uno scatto di reni ed una estensione di tuffo mostruosa e nelle squadra in cui giocavo c’erano due ex calciatori che hanno giocato in Serie C e l’attaccante aveva assaporato anche la Serie B da quello che ho capito. Li hanno tirato di tutto ma questo ha parato e non c’era verso di bucare quella rete. Poi c’è un calcio di rigore e l’attaccante tira una botta angolata poco sotto all’incrocio e questo qua non so come cavolo riesce a volare e toccarla quel che basta per metterla fuori. Sono allibito perché anche tutte le palle alte, questo qua le agguanta tutte in presa pure. Parlo con questo ragazzo scopro che ha 16 anni e che non è un portiere, non gioca a calcio perché non li piace ma è un pallanuotista che ha giocato anche a pallavolo e pallamano ma mai a calcio. XD
Ha giocato in porta perché lui a giocare a calcio negli altri ruoli sarebbe incapace. Ora a distanza di anni, posso dire che ancora oggi un ragazzo più forte in porta di quel ragazzo lì non l’ho mai visto nemmeno ora che sono uno scout a tutti gli effetti. XD
Mi domando se un portiere gioca anche a pallanuoto, se non possa diventare molto più forti se ha le basi di quello sport.
Ho avuto amici che giocavano a pallanuoto a alto livello. Uno di loro era portiere (nel giro della nazionale). Anche lui quando facevamo le partitelle si metteva in porta, perché aveva i piedi montati al contrario.
Ovviamente aveva il senso della posizione e con l’apertura di braccia che aveva (era 198 cm) arrivava un po’ ovunque… se tiravi nel suo raggio d’azione le prendeva tutte, perché aveva reattività e riflessi.
Ma gli mancava l’esplosività sulle gambe. Gli mancavano proprio le gambe anzi. Che per un portiere sono più della metà del suo lavoro. Sia per spostarsi sia per intercettare palloni bassi.
Non credo che le qualità del tuo portiere gli venissero dalla pallanuoto.
Più dalla pallamano.
Nella pallanuoto tutte le palle passano da altezza busto in su e la spinta verso l’alto non avviene in funzione della forza esplosiva, delle gambe, ma più per il colpo di reni “Inerziale” (spero di essermi spiegato… anche se male).
Nella pallamano invece sono abituati a chiudere con tutto il corpo, come nell’hockey, ma anche agli spostamenti laterali e usano lo stesso piede di spinta che nel calcio (interno).
A pallanuotista bastava tenere la palla a terra e era buono solo per raccoglierla in fondo alla rete. Il pallamanista invece era un vero portiere.
la preparazione in montagna tra i boschi avrebbe senso con una squadra al completa e non senza il 90% dei titolari ..
Bella intervista, domande giuste e risposte esaurienti e competenti. Spero che i tanti che ancora hanno il mito del ritiro “in montagna” abbiano capito perché non ha molto senso.
Perchè l’ha detto brignardello?😂😂
no, perché lo sentenzi tu Riccà
Interessante intervista.
Che pone tutti al loro posto.
Noi a fare il tifo ed i PROFESSIONISTI a fare il loro compito….
FORZA ROMA
Ma no che stai dicendo, Mirketto59 ha detto che bisogna andare in montagna perché Zeman, si vede che sei innioranteh
Speriamo che questo metta a tacere per l’ultima volta quelli di “non corrono perché non abbiamo fatto la preparazione in montagna”, ma sono troppo ottimista
In molti NON pensavano ad una palestra superattrezzata di macchinari. come difficilmente trovare in montagna.
Molti NON pensavano a tanti calciatori in ferie dopo aver giocato europei o coppa America.
il vero ritiro comincia in Inghilterra
Molti NON pensavano che i professionisti organizzano allenamenti negli orari adatti con locali idonei dove effettuare recuperi.
Molti NON pensano ma scrivono sempre e solo per attaccare la Roma
Tifosi (?) troller oppositori nemici depensanti ?
Boh. tante categorie
Alla fine quello che fa la differenza è l’esperienza, immagino che abbia visto molti tipi di preparazioni e i loro effetti sui fisici dei calciatori, se dice che non c’è questa differenza in caso di competizioni di lungo periodo sarà vero.
A Trigoria hanno strutture all’avanguardia per preparare i calciatori così come in tutte le squadre di alto livello, ormai la differenza la fa la testa dei calciatori, se sei un professionista vero e ti sei tenuto allenato bene prima del ritiro vedrai i risultati, se fai come certi che arrivano al ritiro che devono perdere 5 kili e rientrare nei giusti livelli di BF avoja a pensare che la montagna faccia miracoli.
Ok si è spiegato molto bene,( premetto che sono un termoidraulico)ma mi piacerebbe sapere cosa pensano lo staff di conte baroni ecc ecc….che come noi faranno competizioni lunghe 9/10mesi, però vanno/sn andati in montagna;così da poter capire ancora meglio quale sia la preparazione più giusta
Dal basso della mia laurea in scienze naturali, quindi con discrete ma non eccellenti conoscenze su metabolismo ed anatomia umana, posso dire che uno sbalzo improvviso di temperatura, pressione ed umidità può essere un fattore negativo per chiunque, non solo per gli atleti. Quindi il balzo montagna-Cagliari mi pare un esempio giusto, col ritiro in montagna potevamo avere atleti ben riposati ma non “abituati” all’afa. Allo stesso tempo, abituare il fisico a condizioni estreme come il caldo di Roma di questo periodo è a mio parere una lama a doppio taglio: da un lato ti mantieni preparato ad incontrare condizioni simili che dovrai affrontare a breve termine. Dall’altro, mantenere il fisico in condizioni probanti per un lungo periodo è uno stress test rischioso per le fibre muscolari e per la loro capacità di riparazione e di ricambio cellulare. Mi viene da pensare che possa avere effetti negativi su cicatrici di precedenti micro-traumi muscolari, aprendo la strada a possibili ricadute. Insomma, la questione dei benefici a lungo termine onestamente non mi convince. E se da un lato può portare ad una migliore risposta nelle prestazioni sul campo considerando l’abitudine a condizioni estreme, dall’altro può essere un azzardo per la questione infortuni.
E, ripeto, non sono un esperto. Sono solo un tifoso sul web che con le sue limitate conoscenze cerca di dare un senso a quello che vede-legge. Prendetela come volete.
Diego 🙋🏽♂️🙋🏽♂️🙋🏽♂️… ecco un esempio di quello che intendo quando dico che anche su scientifici ci sono spesso (sempre) scuole di pensiero contrapposte 👍..
speriamo abbia ragione la nostra squadra!… e i suoi professionisti 🙏
Onesto, caro Silvio. Una delle cose che preferisco degli ambienti accademici e dell’approccio scientifico in generale è l’apertura alla discussione ed allo scontro di idee. Seppur troverai sempre chi ha forti convinzioni, difficilmente troverai chi ha dei veri propri “dogmi” immutabili. Se qualcuno mi venisse a spiegare cosa ho detto di sbagliato io sarei apertissimo a cambiare opinione! E, onestamente, spero che succeda perché preferisco mille volte ammettere di avere torto piuttosto che vedere qualcosa di negativo per la nostra Roma.
Ma voi ne sapete più di lui, ovviamente.
Un Paese in declino.
Brignardello è un gran preparatore. Mi fido di lui e De Rossi
ma Riccardo di più!
Ao` il ritiro in Portogallo Non lo rimpiango nemmeno io
Gli effetti sull’ematopoiesi sono ovviamente temporanei, ma io penso che allenarsi a temperature più basse e con gradi d’umidità inferiori consenta maggiori carichi di lavoro, recuperi più brevi, insomma consenta di lavorare meglio.
La scelta di Trigoria da quello che ho compreso sembra più legata alla possibilità di avere maggiori strutture e macchinari a disposizione.
Sarebbe interessante sentire il parere di quei preparatori che scelgono la montagna.
Il problema non è oggi è quanto tempo dedichi ogni giorno nell’arco della stagione per allenarti, se dopo un oretta scappano a casa perché devono portare i figli a golf non si arriva mai a dama
non servirà a niente il ritiro in montagna però allenarsi con 10 gradi di meno e dormire meglio mica da fastidio…
MA che c’entra l’allenamento in “altura” con la preparazione per una stagione di calcio?
(mi riferisco a alcuni discorsi letti sopra)
L’allenamento in altura si basa su una condizione di ossigeno rarefatto con conseguente limite nello scambio gassoso a livello di molecole di emoglobina.
Per attivare il meccanismo di supercompensazione occorre che la rarefazione sia abbastanza rilevante, il che avviene dai 2000 metri in su.
A 2000 metri c’è circa il 20% in meno di ossigeno nell’aria.
Allenarsi a questa quota induce un meccanismo di compensazione, per cui il fisico produce un maggior numero di globuli rossi.
Il ciclo di vita di un globulo rosso (che contiene quasi esclusivamente emoglobina) è di circa 120 giorni. Vengono cioè prodotti continuamente dal corpo. Allenandosi in altura dopo una settimana inizia il ciclo di compensazione. Dopo due settimane l’atleta non avverte la differenza dovuta alla quota.
Ovviamente, questo maggior numero di globuli rossi aumenta la capacità di portare ossigeno ai distretti muscolari interessati nello sforzo agonistico e l’atleta se ne giova anche se torna a livello del mare.
MA SOLO PER UN PERIODO DI TEMPO!
l’effetto dura dai 10 ai 14 giorni.
C’è una compensazione al contrario, quindi, quando si torna a livello del mare.
Il corpo ristabilisce il suo equilibrio.
Quindi, l’allenamento in altura, ha senso se poi nel periodo immediatamente successivo hai:
a) partecipare a un evento che si svolge in altura (tipo olimpiadi o mondiali messicani, ricordate?)
b) partecipare a un evento che si svolge nel ristretto arco d tempo in cui permarranno i benefici di una maggio ossigenazione.
A parte il fatto che oggi (da molto in realtà) esistono anche le camere ipobariche per produrre gli stessi effetti dell’allenamento in altura senza andare in altura (ci si dorme dentro, c’è meno ossigeno e il corpo compensa) ma che senso ha progettare questo tipo di allenamento quando stai pensando alla preparazione per una stagione ?
scusate la lunghezza… ma le cose non sono sempre “secondo me”…
Allenarsi a 20 gradi con aria fresca e pulita è diverso da allenarsi a 38 gradi con umidità e inquinamento. Non è che ci voglia tanto a capirlo.
Ma mi viene un dubbio, Sop. Ti sei mai allenato veramente, in vita tua?
Secondo me alla fine il discorso è legato per molte persone a dei semplici ricordi..
“Ma una volta si faceva in montagna”.. Qui non si tratta di avere un opinione giusta oppure sbagliata, si tratta di conoscenza.. E se “una volta si faceva in montagna”.. Non era magari sbagliato, ma probabilmente neanche così giusto come in troppi continuano a credere..
Io credo che per Daniele questa sia l’opportunità della sua vita.. E farà di tutto per avere più possibilità di fare bene.. Questo significa, chiedere calciatori..
Ma cosa ancora più semplice, parlare con tanti professionisti del settore per capire come è meglio preparare una stagione..
Ed ecco la risposta.. Spiegata da un professionista nel dettaglio.. Che spiega come può essere d’aiuto sul breve, ma inutile per una competizione lunga..
Ed era una cosa che già avevo sentito.. Anche se la fonte era diversa..
Forse una preparazione in montagna, oggi come oggi è più utile per cercare di creare un gruppo, in un luogo tranquillo, dove si sta bene.. Nulla di più.. Ed ecco perché oggi un buon 90% delle società di calcio, non fanno più preparazioni simili..
Forza Roma
io penso che il preparatore sia …”preparato” senza dubbio, e spiega bene perchè trigoria non è una scelta sbagliata. ma se la proprietà mi dice che faccio la preparazione a trigoria…posso dire che fa cagare? fa caldo? certo che no, altrimenti…..ciao.
secondo voi i giocatori preferiscono correre e sudare a 36° o a 25°? e se preferisci qualcosa, non ti viene poi meglio? vogliamo poi parlare se passi da 36° a 20° …sicuramente avranno preso le accortezze del caso. Ma è certo che se fossero andati in svezia, montagna, canada, usa oppure dovunque con un clima + mite e uguali attrezzature …i giocatori ne avrebbero tratto beneficio ed avrebbero lavorato meglio. tralascio l’altura perchè è+ chiaro quello che dice, anche se un paio di partite sprint non ci avrebbero fatto schifo, visto l’andazzo nel finale di anno scorso. noi poi a roma abbiamo visto tutto , esperti nasa, NFL, chiropratici…etc…etc. non ci manca niente. ora da domani tutti ad allenarsi ad agosto a 36°…basta bere un pò di più.