Friedkin riceve una Raggi sempre più debole: maggioranza a pezzi, delibera stadio ferma

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ULTIME NEWS AS ROMA – Dan Friedkin riceve la Raggi nell’ambasciata Usa a Roma. L’incontro è avvenuto nel più totale riserbo, come ha voluto espressamente il nuovo proprietario del club. Oggi sui giornali sono disparate le ricostruzioni della vicenda stadio, tra chi parla di via libera ad un passo e chi invece parla di delibera ferma ai box.

Gazzetta dello Sport: “C’è feeling, stadio vicino”

La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) oggi in edicola è quella più entusiasta sul fronte stadio, tanto da scrivere che la realizzazione dello stadio è più vicina dopo l’incontro dell’altro ieri tra Friedkin e la sindaca di Roma. Tra le parti c’è stato subito feeling, e la Raggi ha rassicurato il presidente del club giallorosso sul via libera al progetto stadio.

Il Tempo: “Raggi sempre più debole, delibera ferma”.

Di diverso avviso invece l’edizione odierna de Il Tempo (F. Magliaro), che racconta come nell’incontro tra le parti non si sia parlato dello stadio. Dello Stadio non si tratta perchè la trattativa è chiuse a non c’è altro da aggiungere, scrive oggi il quotidiano romano. “La Raggi ha poco da portare su un tavolo di confronto: la sua maggioranza è a pezzi, la delibera ferma, la Città Metropolitana che la Raggi guida non ha ancora nemmeno adottato il testo dell’accordo col Campidoglio sulla via del Mare/Ostiense. Sono i nuovi proprietari della Roma a giocare di forza col sempre più debole Sindaco della Capitale“.

L’extrema ratio è una nuova area

Su alcuni quotidiani poi torna a serpeggiare l’ipotesi di una nuova area per lo stadio nel caso in cui il progetto Tor di Valle dovesse definitivamente naufragare. Lo stallo che si è registrato dal punto di vista politico negli ultimi mesi ha portato al risorgere di voci sullo spostamento dello stadio e del “business park” adiacente in una nuova zona della Capitale, con Fiumicino in vantaggio sulle altre. Questo significherebbe spostare gli orologi indietro di 3-4 anni. Sarebbe l’extrema ratio.

Fonti: Gazzetta dello Sport / Il Tempo

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13 Commenti

  1. Ripeto, secondo me l’hanno voluta incontrare perchè non credevano che la signora potesse essere la sindaca di ROMA.
    “A’ Fienga, ma che me stai a percula’??? Quella fa la sindaca di Roma??”
    “Sì Dan, è il nuovo che avanza, il vento che cambia, l’onestà, l’uno vale uno, l’anticast…”
    “Vabbè, volevo porta’ Ryan allo Zoo, ma questo è più divertente: me la fai veni’ in Ambasciata così
    non ci vedono insieme? Ho una dignità in Texas io eh…”

  2. Lo stadio è il motivo per cui Pallotta ha detto basta, spero che Friedkin non si fossalizzi solo sullo stadio come ha fatto Pallotta, altrimenti dirà basta anche lui
    Bastasse la sindaca nella ambasciata Usa, per sbloccare lo stadio, avremmo risolto un problema che gravità su Roma da 40 anni, visto che il primo a parlare di stadio della Roma fu Dino Viola.
    Comunque aspettando lo stadio che verrà, niente impedisce a zio Dan di fare una grande squadra.
    Io mi ricordo, che ai tempi di forza Roma forza lupi so finiti i tempi cupi, lo stadio olimpico era sempre pieno, ma c’era pure una grande squadra invidiata in tutta Europa, che ci giocava, Falcao, Cerezo, Bruno Conti, Pruzzo, Di Bartolomei, Nela, Madera, erano uno meglio dell’altro non c’erano i Bruno Peres.
    Ora Covid permettendo, che prima o poi sarà debellato, se zio Dan fa una squadra, tipo come quella di allora, sono 70 mila ogni partita e quanti soldi guadagnerebbe, Zio Dan anche con l’obsoleto olimpico tanti anzi tantissimi.
    È chiaro che se tu deprimi la gente con, Bruno Peres, Saton, Pau Lopez, Karsdrop, anche una volta passato il Covid, lo stadio sarà vuoto lo stesso.
    Qui se si fa una grande squadra, sarebbero soldi a palate, in tempi normali un Roma Juventus alla prima in casa, avrebbe portato 5 milioni di incasso, buttali via…

    • Siamo fermi ai tempi di Falcao,
      Ora i grandi club fanno ricavi con sponsor tecnici, naming righi dello stadio, brand, intrattenimento, bar ristoranti, eventi collaterali, centri sportivi, uffici e quant’altro.

      Solo con l’OLIMPICO, fai ricavi leggermente superiori all’ATALANTA, il BOLOGNA e la FIORENTINA.
      Solo l’Inter e Milan, senza un nuovo stadio, fatturano il DOPPIO della Roma, per non parlare dei ladroni.

      Friedkin, o qualunque altro, non credo che sia venuto a Roma per il Colosseo o il Pantheon a fare BENEFICIENZA, come giusto che sia.
      La crescita economica di un club, va di pari passo con la crescita della squadra.

      Altrimenti rimaniamo a fare i romantici con CAMPO TESTACCIO (pure quello impantanato grazie a questa INCAPACE…)

    • 5 milioni una partita chiamale briciole, per non parlare poi di tutto l’indotto che gira intorno, ogni giorno presentano un nuovo main sponsor e quelli sono tutti soldi freschi, che ti entrano specie nelle partite in casa è chiaro chiaro però che il tutto dev’essere surrogato da una grande squadra.
      Bisognerebbe ribaltare il concetto di questi ultimi anni che diceva, lo stadio porta alla grande squadra, con intanto la grande squadra, perché sarebbe un veicolo importante di soldi, sponsor, incassi di ogni tipo e genere , poi se viene pure lo stadio tanto meglio

    • Lo stadio moderno di proprietà è indispensabile per poter crescere tutti i grandi club lo hanno costruito alcuni già ristrutturato più volte per renderlo più attrattivo, la Juventus sullo stadio (anche se piccolo) fattura oltre 80mil ogni anno, il Barcellona l’anno scorso più di 200mil.
      Penso che uno stadio bello può diventare un’icona per il club e aumentarne l’appeal sui giocatori e sui potenziali nuovi tifosi

  3. Scrivono Tutto e il contrario di tutto.
    Se si sono incontrati all’ambasciata -cosa irrituale – non avranno mica parlato di fusaiole e bruscolini…

  4. adesso si sono accorti i giornalai che la sindaca non conta un ca@@o, ce ne hanno messo di tempo ma alla fine ci sono arrivati. Forza Roma

  5. L’immagine della sindaca che si reca all’ambasciata americana per racimolare qualche straccio di consenso è molto forte, ricorda l’umiliazione di Enrico IV davanti al castello di Canossa.

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