GARCIA: “Voglio undici centrocampisti”

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AS ROMA NEWS – Sta quasi vivendo il suo sogno. Dove non si realizza da solo, lui lo costruisce. «Il centrocampo è il cuore del mio gioco, della mia squadra, delle mie idee» , dice Rudi Garcia dopo aver sgombrato il campo dello Sporting Park dalle reclute e dai veterani del campionato statunitense. […] la Roma ha giocato come da qualche tempo fa sempre, cioè come se non avesse nessuno davanti e fosse libera di creare traiettorie in libertà.

MUOVERSI – Questa è l’impressione che danno le squadre di Garcia, sin dai tempi del Lilla campione di Francia. La Roma, va detto, sta seguendo rigorosamente le sue istruzioni. Il sogno di Garcia, dicevamo, è una formazione di tutti centrocampisti. Perfino la prima punta, grossa o agile che sia, se non si muove è perduta. Per questo il tecnico in allenamento adora le partite a campo ridotto, in cui nessuno può nascondersi dall’avanzare e dal coprire. «Pjanic, De Rossi, Strootman, Bradley sono troppi? Se è per questo abbiamo pure Florenzi e Marquinho e all’occorrenza Jedvaj e poi ancora» . Persino in difesa ci dev’essere almeno un centrale in grado di dirigere la palla con i piedi ed ecco arrivare Benatia, mentre Castan se rilancia l’azione lo fa di pura intensità, liberandosi del primo ostacolo con lo spostamento d’aria. Quando Garcia afferma che De Rossi è il suo regista ideale non intende sostenere che sia l’unico. E’ il primo dei pari, il modello, colui che blocca l’opera altrui e la ribalta. Strootman è abbastanza simile ma predilige fette di campo avanzate. Pjanic, più classico, ha il compito di sfruttare gli spazi stretti.
REALTA’ – Il sistema di attacco di Garcia si sostanzia essenzialmente del presentarsi su un’ala con una tale sovrabbondanza di forze da confondere i difensori. Fraseggio stretto, fase paurosamente migliorata dallo scorso anno, ed eventualmente Totti che spalanca improvvisamente il fronte opposto con il suo piede sublime. Logico che tanta grazia richieda altrettanto sacrificio da parte dei mediani nel tornare indietro di corsa quando si perde palla ed è questo che ancora alla Roma non riesce sempre. Tuttavia a guardare la faccia del rude Rudi si capisce che per lui la realtà non è troppo lontana dalla fantasia. «Ho un centrocampo pressoché perfetto, con tanta gente di qualità che sa anche segnare» . Allora cerchiamo di non mortificarlo con cessioni contronatura.
(Corsport, M. Evangelisti)
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