Il Corriere dello Sport si difende: “Razzisti a chi?” (FOTO)

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CORSPORT: “E’ UN LINCIAGGIO” – Quel “Black Friday” sparato in prima pagina con le foto di Lukaku e Smalling ha scatenato un vero e proprio putiferio.

La Roma ha subito reagito duramente, prima con un tweet e con la presa di posizione netta della radio ufficiale (“Uno schifo“), e poi con la scelta del club di tenere fuori dal centro sportivo di Trigoria i giornalisti del Corriere dello Sport fino alla fine del 2019.

Oggi il quotidiano sportivo si difende dalla pioggia di accuse e apre con il titolo: “Razzisti a chi?“. In prima pagina vengono quindi mostrati tutti gli articoli dove il Corriere dava spazio all’allarme razzismo. Il quotidiano contrattacca parlando di “linciaggio contro un giornale da da un secolo difende la libertà e l’uguaglianza.”

Il direttore Ivan Zazzaroni si difende: “Quel Blak Friday era solo l’elogio, l’orgoglio e la ricchezza magnifica della differenza. Era un titolo innocente trasformato in veleno da chi il veleno ce l’ha dentro”. 

Redazione GR.net

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66 Commenti

  1. Banned rock

    Black (Pearl Jam)
    Paint it black (Stones)
    Black Hippy (Stones)
    Black and blue album (Stones)
    Back in black (ACDC)
    Black dog (Led Zeppelin)
    Blackstar (David Bowie)
    Black Cowboys (Bruce Springsteen)
    Black sabbath
    Black Crowes
    Caffè nero bollente (Fiorella M’ annoia)
    Franco Nero

    • Amedeo dai… non ci credo che non capisci che il problema non è la parola “nero”, ma nell’evidenziare la diversità.

      Se erano due giocatori cinesi e avessero scritto “black fliday” sarebbe stato lo stesso.
      O due che in passato si erano dichiarati omosessuali e avessero scritto “sfida all’O-gay corral” …
      (più facile, giàà avvenuto, in caso di partita di calcio femminile)

      Mi spiace che insisti su un argomento indifendibile.

    • D’accordo, ma che d’ora in poi Pelè non venga più chiamato la Perla Nera, che il blues dei neri il migliore in assoluto (opinione personale) non sia più distinto dal rock blues, che la black music venga etichettata in altro modo, che non esista un’ Africa nera sub sahariana e via discorrendo.

      In realtà, caro Johnny, le cose stanno come sostenevo ieri proprio con te: queste persone sono meno sveglie di ciò che pensiamo, dietro quel titolo rovinoso non c’era alcuna strategia volta a dar visibilità attraverso un dibattito sul razzismo, ma solo lo scivolone di un tizio, Zazzaroni, che, non nuovo a queste imprese, ha pestato una melma e adesso dovrebbe solo dimettersi.

      So perfettamente chi sono e come mi sono comportato nella vita da poter esprimere in piena libertà le mie idee senza giustificarmi con nessuno. La discriminazione non rientra nella mia cultura, ma neanche l’ipocrisia e la banalità.
      Se qualcuno pensa sia razzista non ha capito nulla ma soprattutto non me ne frega niente.

    • Pensare a Zazzaroni come uno che ha tendenze razziste mi viene proprio difficile,per il sottoscritto è una polemica costruita sul nulla. Il “politically correct” sta uccidendo questo Paese, gli ipocriti bacchettoni sono dietro ogni dove pronti a saltar fuori ad ogni refolo

    • Infatti, Amedeo, non credo tu sia razzista, nemmeno inconsapevolmente.
      E comprendo le tue “eccezioni”.
      Ma quando diciamo “musica nera” ci riferiamo a una cultura, che è nata certo in un ambito di segregazione razziale, come espressione musicale propria di un gruppo di persone realmente e pesantemente discriminate, ma che a un certo punto ha travalicato questo ambito, pur restando connotata da quella origine.

      Questo non ha nulla a che vedere con il calcio.
      Smalling e Lukaku hanno in comune l’aver giocato nel Manchester (anzi se è per questo sono anche stati avversari) e … cosa?

      non essere bianchi (perché poi sono evidentemente anche di origini etniche diverse).

      Se nella Roma ci fosse stato ancora Nainggolan, come belga, come Lukaku, e qualcuno avesse fatto un titolo su questo, si sarebbe evidenziata una particolarità, una diversità, l’essere di nazionalità belga.

      Ma non esiste una “sensibilità” pregressa sull’essere belgi. Nessuno ha mai discriminato o ritenuto inferiore qualcuno in quanto belga. Quindi nessuno si sarebbe offeso.

      La sottile (ma non tanto) differenza, sta nel fatto che si evidenzia una diversità che per molti è un fardello avvertito ogni giorno, a vari livelli di discriminazione.

      Discriminare, vuol dire differenziare. Per differenziare, devi prima evidenziare. Extrapolare.

      Come mai non si gioca con quello che per esempio sarà un altro dei temi della partita? Dzeko (bosnia) Skriniar (croazia).
      Certo veniva meglio il giorno della partita “venerdi” “friday”. E black.

      Se uno era irlandese e l’altro inglese e si giocava la domenica avrebbero scritto “Blody sunday”?

    • La biodiversità esiste, ed è ciò che tiene in piedi il mondo. Il problema risiede nelle menti dei microcefali che ne fanno un disvalore piuttosto che una ricchezza. È tutto banalmente qui…

    • Precisazione per Johnny B.

      Sopra, fra le altre, ho volutamente messo un pezzo acustico di Bruce Springsteen che narra di due fratelli neri, i cosiddetti Black Cow boys dell’Oklahoma. Un testo che non lascia adito a nessun fraintendimento. Ora un’icona liberal universalmente riconosciuta come Springsteen, promotore dell’elezione di Obama, che della lotta per l’uguaglianza ha fondato la sua carriera musicale e letteraria, secondo il vostro schema dovrebbe esser criticato come un Zazzaroni qualunque. A me pare tutto assurdo e non comprendo come una mente brillante come te si sia fatta coinvolgere da tutto questo bailamme.

    • Caro Johnny B, premesso che sono uno a cui la stessa parola “tollerante” (e ancor più, evidentemente, il suo opposto) da fastidio proprio a livello semantico (perché lascia presupporre che chi “tollera” lo fa per un non meglio specificato senso di altruismo, o di generosità, sottintendendo, tra le righe, che in quanto appartenente ad una certa “sfera superiore”, abbia un particolare titolo per tollerare una qualsiasi diversità da sé), concordo con Amedeo nel notare come a questa questione (che evidentemente è un pessimo scivolone di un giornale che ne ha davvero scritte di tutti i colori, non perdendo mai l’occasione di mostrare al mondo la propria carenza di astuzia e buon senso) sia stato dato un risalto mediatico esagerato.

      Episodi di idiozia e ignoranza becera come il razzismo, quello reale, o la xenofobia, a mio parere, andrebbero condannati con fermezza, sanzioni pesanti e poche, pochissime chiacchiere. Più se ne parla, più si alimenta un dibattito che nel 2019, ormai quasi 2020, non dovrebbe più aver luogo di esistere: la discriminazione basata su razza, religione, sesso etc. è un errore, la generalizzazione è un errore, il luogo comune è un errore PUNTO non ci sono margini per alcun dibattito.

      Ciò che dovrebbe rilevare è il comportamento specifico di ogni essere umano, quello sì suscettibile, SEMPRE, di essere messo al vaglio e dibattuto.

    • @nico, sul risalto sono d’accordo con te.
      Specie perché vedo da parte di molti “antirazzisti” la stessa ipocrisia e la stessa condiscendenza.

      Quello che io sto discutendo con Amedeo è la natura del problema, che a leggere lui è mera questione semantica, legata alla parola “nero”.
      Per me un titolo di giornale che, letto o sbirciato, arriva a milioni di persone, fa riferimento alla diversità del colore della pelle (pur senza accezioni negative peggiorative) è comunque, solo per questo, nella migliore delle ipotesi uno scivolone di cattivissimo gusto, nella peggiore, un uso strumentale a titolo di marketing, del “chiacchiericcio” sul razzismo.

      Oltretutto, quando i chiamati in causa ti dicono che un titolo del genere urta, abbassa le orecchie, spiega, chiedi scusa.
      Ma no, anzi accusano.

      Al corriere dello sport sanno, cos’è il razzismo (e l’antirazzismo). Sono Smalling e Lukaku (per tacere di mezza europa) che non lo sa e “non capisce”.

      Un bel tacer non fu mai scritto si dice. Nel caso di Zazzaroni mi sembra dovrebbe appuntarselo in fronte.
      Senza se e senza ma.

      Quello che dico, rispetto a noi, alla discussione qui sopra, è che è facile essere antirazzisti quando si fanno dichiarazioni di principio. Più difficile staccarsi da quella vena di condiscendenza e paternalismo (quando buonista) che comunque impedisce di cogliere la dignità delle persone offesa, quotidianamente, in mille piccoli episodi.

      Siamo la patria del “e che sarà mai? “

    • Nessuno dice nulla dei cori dei veronesi ai romani , nessuno dice nulla di un dirigente degli alti palazzi che ha proposto di abbassare i microfoni durante i buu senza sanzionarli… ma quanta caciara per un articolo dal titolo discutibile, ma dal contenuto antirazzista. E’ proprio il paese di Bullotelli. Amedeo aggiungo: Nero d’avola, Paulo Negro, Franco Neri, Nerone il pappagallo de Garbatella e Calimero.

  2. Ha dato del razzista a Smalling e Lukaku. Fantastico. Dopo i nazisti, capaci di avere Hitler uomo dell’anno su riviste patinate americane e di farsi eleggere pure dagli ebrei in Germania, pensavo non si potesse arrivare a picchi sublimi d’imbecillità superiori. Chapeau, zazza, piccolo uomo.

  3. Egr. @Zazzaroni l’unica risposta degna a quest’articolo sono le parole espresse da Lukaku…
    “In tanti anni della mia carriera non ho mai visto cosi’ tanta stupidità”
    Condivido…

  4. Sarebbe stato meglio scusarsi se “involontariamente” il titolo potesse aver offeso qualcuno. Un giornalista di colore non avrebbe mai usato quelle parole, basta questo per far capire lo sbaglio enorme. Chiediamo scusa a tutti ma non era nostra intenzione offendere nessuno, non sono riusciti a scriverlo nemmeno oggi, si pensa solo al titolo a sensazione. Comunque complimenti per la bella risposta della società e FORZA ROMA

    • Hai centrato perfettamente il discorso. Aggiungo solo che trovo ridicolo che @azzaroni accusi altri di avere il veleno dentro, considerato quanto veleno abbia sparso il suo giornale sulla Roma, e già da prima che arrivasse lui. Un giornale che forse fallirà. Almeno l’edizione romana.

  5. “Per chi vuole e può capirlo”. In pratica, gli stupidi con non “possono” capire, sono gli altri.
    Lui, invece, manco un minimo di autocritica nel capire il perché gli stessi due protagonisti del titolo l’hanno presa male.
    Ma siamo nell’era del giornalismo alla Feltri, tutto questo non dovrebbe sorprendere.

    • “L’era del giornalismo alla Feltri”, ossia l’era dei titoli imbecilli e a sensazione, credo Tu voglia dire. Se capisco bene, sono molto d’accordo con Te.

    • Si, intendevo quello, l’era dei titoli a sensazione. E Feltri c’è andato giù pesante su argomenti ancora più delicati.

  6. è vero non sono razzisti, so incompetenti, hanno scelto una linea editoriale e si sono dati la zappa sui piedi da soli.
    so 15 anni che non si può leggere sto giornale ma co zazzaroni hanno toccato il fondo.

  7. Io sinceramente, sebbene credo che il contenuto dell’articolo ovviamente non fosse razzista in sè ovviamente, in questo periodo così complicato da questo punto di vista era meglio evitare una battuta, che, per quanto potesse essere innocente, era totalmente inadeguata, si potevano mettere un’infinità di testate differenti, per sortire un effetto migliore per difendere l’uguaglianza, ergo il Corriere ha sbagliato, e dovrebbero fare pippa e chiedere scusa e basta per l’inadeguatezza

  8. Come sospettavo. Nessuna strategia volta a crear discussione e visibilità dietro quel titolo alquanto ridicolo (non facciamo questa gente più sveglia di quanto effettivamente sia), ma solo la goffaggine di un tizio, Zazzarone, non nuovo a imprese del genere che, secondo me, dovrebbe dimettersi immediatamente.

    Argomento noioso che ha stancato. Preferisco parlar di calcio sperando che stasera i nostri facciano neri quelli dell’Inter e il loro mister vada in tribuna stampa nero di rabbia.
    Nel frattempo vado a farmi un bel caffè nero bollente (cit.) in compagnia di Abraham, il mio amico senegalese con cui lavoro da oltre vent’anni e col quale scambio in continuazione battute vorticose e indicibili. Il razzismo è “roba da biondi” (cit.) e io, scuro, sono orgogliosamente latino, cristiano, romano e romanista.

    • Amedeo se posso:
      A parte il fatto che condivido tutto ciò che hai detto (come sempre) Ma se tu avessi avuto l’opportunità di sentire i commenti di Mughini e Liquori a proposito di tale vicenda… Si capirebbero molte cose
      Son due argomentazioni diverse e distinte però
      Questi son quegli stessi Soggetti, che hanno fatto passare “i presunti stupri” di Cr7 per delle “goliardie…”
      Mughini – Ma di cosa parliamo non è uno stupro E’ un rapporto sessuale non consentiente
      Zazzaroni – In prima pag. l’ho chiamato “Crsex…”
      Alla faccia della “bassezza” e del “ridicolo” Se questo lo si considera “giornalismo”…
      Che altro aggiungere!
      Distinti saluti 🙂

  9. Niente, da buon bimbominkia il Zazza non ci arriva…..
    Nessuno ha detto che Zazzaroni ed il CdS sono un avamposto del Ku Klux Klan.
    Ma se tutto il mondo ti sta dicendo che l’ho fatto fuori dal vasetto, te lo vuoi porre un interrogativo o no?

    E se i giornalisti dell’area Anti-Pallotta/Anti-Stadio (Agresti Focolari Ferrazza) dicono “Zazzaroni è stato frainteso”, si impone un quesito:
    Può un giornalista professionista mettersi nelle condizioni di essere frainteso?

    Ps:
    a proposito di “Black”, spero di uscire al più presto di esser depennato da Sua Modestia dalla infausta “Black List”, onta che mi ha ridotto in miseria.

    • Il corriere probabilmente non è un giornale razzista, però è un giornale anti Roma. E la Roma molto intelligentemente ha aspettato il primo scivolone per bastonarli. E secondo il mio modesto parere ha fatto benissimo!

    • la tua posizione è intaccabile, sbs.
      Per essere depennato dalla “black list” dovresti provvedere a…
      1) ospitare almeno un mese i veri romanisti… con vitto, alloggio e massaggi gratis (mi raccomando le aragoste);
      2) ammettere di aver tritato le basse sfere altrui (le mie in particolare), spesso sotto anonimato;
      3) scrivere quotidianamente PALLOTTA GO HOME;
      4) convertire un nutrito gruppo di adelmos affumicati;
      5) smaltire il grasso superfluo.

      Le porte della percezione non sono blindate

  10. Putiferio su una cosa fastidiosa quanto modesta (opinione personale) . Però io amo quasi tutti ma sono un vero razzista verso Zazza perche lo ritengo con quei suoi capelli argentei e iridescenti di una specie umanoide insopportabile e viscida. Profonda Antipatia da parte mia di tipo razzista…..Quindi bene il daspone.

  11. Non credo che il titolo del piacione avesse intento razzista,ha solo esagerato in superficialita’(è grave per un direttore di giornale),ma il peggio lo stanno dando oggi,invece di scusarsi per un titolo fuori luogo,attaccano chi li ha criticati,un po’ di umilta’ non guasterebbe.a nessuno,me per primo.

  12. È stato un titolo di un imbecillità unica perché in un momento dove si respira razzismo nell’aria non si doveva fare un titolo con tanta superficialità.io penso che il direttore zazzaroni si dovrebbe dimettere perché dimostra che non sa fare giornalismo meglio che si limita a fare il giudice a ballando sotto le stelle.bravo presidente fuori l’idiozia da Trigoria forza Roma

    • Purtroppo, Zazzaroni per farsi leggere è pronto pure alle accuse e agli insulti.
      Ma non è la prima volta e manifesta soltanto quanto nella nostra Italia sia vergognosamente accettato.
      Chiaramente intendo il giudicare la classe,la razza o il credo.

  13. Quoto in toto Amedeo su questo la pensiamo uguale probabilmente non capite che il razzismo è una cosa seria e molto più subdola e permeata nella società italiana. Comunque forza Roma in coppa Italia ce la dobbiamo vedere con il Parma oggi c’è il sorteggio per capire chi gioca in casa. Forza Roma e buona lettura di zazzaroni visto che gli date questa importanza

  14. Elogio alla differenza??? Ma come parliamo di uguaglianza!!!!!! Giornale ridicolo e penoso! La colpa è di chi lo compra e lo legge ancora! Stessa proprietà di Tuttosport, società di Torino, direttore che non ha mai nascosto di odiare Roma e la Roma! Da nessuna parte del mondo una testata giornalistica è sempre contro la squadra della propria città, anche e solo per una questione economica!
    Ci hanno tolto il gusto di leggere un giornale di Roma, il Corriere non si può,non da oggi ma da parecchio tempo, il Messaggero idem per le note vicende Stadio/Proprietà!
    SEMPRE MAGICA FORZA ROMA !

  15. Questo giornale che non compro più da decenni e il suo direttore intendono il giornalismo come gossip con relativi titoli sensazionalisti. Questa volta gli si e ritorto contro e probabilmente era il clamore che cercavano vista la crisi di vendite

  16. Questo è un articolo ignorante, non razzista, l’articolo di chi ha il senso dell’humor di un ornitorinco, per il resto l’Italia (per come tra l’altro si dice ovunque in Europa) è pervasa da un clima tetro da paese in piena decadenza economica nell’ambito del quale proliferano condotte razziste e discriminatorie (curve, pestaggi, periferie che anziché prendersela con i mafiosi che le soggiogano se la prendono con gli immigrati, gruppi sedicenti neo-nazisti ecc, lo sanno tutti, chi lo nega finge, si vuole dare un tono ma ci vuole ben altro per fare l’intellettuale). La mia sensibilità mi porta a nausearmi e chi si permette di parlare di ipocrisia (giudicando dall’alto del suo trespolo la sensibilità di moltissimi ed offendendola) è un perdente più concentrato a darsi un tono ed a derubricare ogni forma forma di razzismo in qualcosa che non è che a dare un serio contributo ad una società migliore, ripeto non è il caso dell’articolo ma di cose ben più gravi che vengono quotidianamente sminuite e definite insignificanti. Orgoglioso della società Roma, combattere tutti i giorni contro i vigliacchi razzisti dev’essere la missione di ognuno di noi.

  17. Ancora insiste ? Ormai la frittata e’ fatta, continuando cosi’ ti scavi la fossa e basta e poi…

    aspé, no ! Continua cosi’ !!!! Daje che te licenziano e forse ingaggiano un direttore normale e sto giornale potrebbe tornare ad essere leggibile !

    Scherzi a parte, Zazzaroni non e’ razzista : e’ solo un residuo di un’epoca che non esiste piu’, troppo vecchio per adattarsi e troppo altezzoso per capire perché dovrebbe farlo.

    Il tempo lo seppellirà: e’ l’ordine naturale delle cose.

    Gli e’ stato dedicato fin troppo tempo, ora possiamo tornare a parlare di calcio ?

    Inizio io : PALLOTTO VATTENE !!!!!!!

    Ho finito : quello e’ il principio e la fine di ogni discorso.

  18. adesso caro ca@@aroni vuoi passare come vittima e far passare la Roma come quella che non capisce Voi giornalai siete veramente fantastici intanto fuori da trigoria. Forza Roma

  19. Zazzaroniiiii ma quanto sei stupido aahahhaahh … Tornatene nei salotti di pomeriggio 5 o verissimo con la durso tordo!!!!
    Te sei fatto schifà anche dalla squadra della città dove lavori!!!Dimettiti!!!!

  20. @Amedeo
    ma che c’entra “black cowboys” ???

    quella è una canzone che narra una storia che inizia così:

    “Rainey Williams’ playground was the Mott Haven streets
    where he ran past melted candles and flower wreaths
    names and photos of young black faces
    whose death and blood consecrated these places”

    Il campo di gioco di Raney William erano le strade di Mott Haven
    dove lui correva fra candele che si scioglievano e corone di fiori
    nomi e foto di giovani facce nere
    che con la morte e con il sangue consacravano quei posti

    Ma ti sembra che sia lontamente equivocabile?

    continui a fissarti sull’aggettivo “black”

    La luna e il dito.

    Tu continui a guardare il dito.

    • Quella dei cowboy neri dell’Oklahoma era una figura mitologica del West crepuscolare, un po’ come i Buffalo Soldier, il reparto di cavalleria composto solo di soldati neri, di stanza nel Nuovo Messico. Gli Apache li chiamavano così, perché la capigliatura lanosa ricordava loro quella dei bisonti. Vabbè, razzista anche Geronimo.

      Johnny, lasciamo stare, un saluto..

    • Amedeo, la canzone l’hai citata tu.
      Mi pare che parli di un ragazzo nero cresciuto in un ghetto che quando la madre si mette con un poco di buono gli frega dei soldi e se ne va, a fare il “black cowboy” appunto. So cosa si intende con questa frase.

      Ma è una storia di un ragazzo nero che va a fare il cowboy nero.
      Così come potrebbe essere la storia di un italiano dei primi del 900 che va a fare il minatore in belgio, o il “paisà” in ammeriga.

      Sono narrazioni che echeggiano significati. Che parlano di sofferenza, di povertà, di razzismo, di violenza, di riscatto e/o disperazione. Non è che si può cancellare tutto. Se il ragazzo era nero lo chiami nero, perché è proprio perché è nero che stai narrando la sua storia.

      Così come la “black music” o, se parlasse dei movimenti politici anni 60/70 parlerei delle “black panther” o del “black power”.

      Non c’entra una beneamata cippa con il “black friday” buttato là per due giocatori neri che giocano di venerdi sera.

      Ok, lasciamo stare.

      FORZA ROMA
      e forza Smalling…

  21. Ritengo che la proprietà del Corriere dello Sport dovrebbe porre maggiore attenzione ai dati di vendita del proprio giornale. Mettendo a confronto i dati di vendita dell’edizione del lunedì (giorno di maggior vendita per i quotidiani sportivi) di settembre 2018 con quelli di settembre 2019, si può constatare un diminuzione di circa il 6%, essendo passati da 81,860 copie a 76.942, ed una diminuzione di poco meno del 10%, confrontando i dati dei restanti giorni della settimana, essendo passate le vendite da 71.973 copie a 65.182 copie. Non sono conteggiate le copie digitali, perché di minor valore nel conto economico, visto il loro minor peso nelle entrate pubblicitarie.
    Niente, niente ci troviamo di fronte ad una linea editoriale che poco attrae i lettori, in particolare quelli di fede romanista? Meditate gente, meditate.

    • Probabilmente, il dato risulterà in linea con il trend di chiusura degli esercizi commerciali, unici acquirenti delle copie cartacee.
      O qualcuno di voi compra ancora ‘sta robaccia?

    • Per KAWA62

      Senz’altro sulle vendite incide anche la tua considerazione, ma per fare un confronto con una realtà similare, nello stesso periodo di tempo le vendite della Gazzetta dello sport sono praticamente rimaste invariate nell’edizione del lunedì (passando da 154.167 a 153.654) ed hanno avuto un calo di poco meno del 4% nei restanti giorni della settimana (passando da 146.132 a 140.508).
      Credo che anche il manico abbia il suo peso.

    • @giovanni, come avrai capito, la mia era più che altro una battuta. I dati da te riportati, invece, dimostrano, qualora ce ne fosse bisogno, la fallimentare gestione del direttore Zazzaroni.
      Mi chiedo: cosa aspetta l’editore per defenestrarlo?

  22. Ieri ero in coda alla posta e due amici afro, incontrandosi, si sono salutati: “hey nigga”.

    Io stesso cazzeggiavo con un amico chiamandolo negro (“principessa” o “bella bionda” mi rispondeva, facendo leva sulla mia lunga chioma).

    Ovviamente se c’è amicizia non può esserci razzismo, ma puntare il dito a prescindere contro qualsiasi espressione “scorretta” e alzare un inutile polverone rischia solo di far perdere di vista il nocciolo del problema. Non ho mai contestato ai razzisti il vocabolario, bensì le idee e i conseguenti comportamenti.

    Inoltre i giochi di parole con rimandi vari per me ci stanno sempre e meglio se conditi da satira, sarcasmo e humor nero (e non è questo il caso, vista la banalità del titolo “incriminato”).
    Ad esempio se avessero scritto “Black Power”, con chiaro riferimento alla forza dei due giocatori e ad un movimento sociale realmente esistito, sarebbe stato giudicato razzista?
    Tanto meno può esserlo uno scialbo accostamento ad un evento consumista (al limite ci si potrebbe risentire più per questo aspetto, visto che ormai le persone sono considerate alla stregua di merci…)!

    Le parole sono importanti, ma vanno anche contestualizzate e capite e non bisogna averne paura.

    Detto ciò (pochi concetti, ma in compenso esposti male!), bene ha fatto la Roma a bannare il CdS: per altri motivi, se lo meritava già da un pezzo!

    Saluti giallorossi!

    • Come spesso accade, quoto Anacronistico. Anche io sono un amante dell’humor nero (ops…) e del politically scorrect. Non è questo il caso, solo una battuta di basso livello che come ha detto la Roma non ha fatto ridere nessuno..

  23. Dubito che Zazzaroni sia razzista, tuttavia è certamente un imbecille , persona senza garbo e priva di buon senso ha dimostrato in più di un’occasione la sua stoltezza.
    Se un giornale è diretto da un imbecille questi sono i risultati .
    Non mi stupisco.

  24. Johnny B concordo pienamente, è talmente elementare che sembra strano qualcuno non lo capisca (ma finge di non capire), cosa c’entra Black cowboy (inteso in un’accezione del tutto diversa) con il pessimo Black Friday di ieri? Mah, sembra incredibile dover precisare cose del genere.

  25. in molti GUARDANO NON LONTANO DEL PROPRIO NASO… proprio come è successo in tal avvenimento: il titolo black friday non è altro che la punta dell’iceberg per la roma, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Anni e anni di ostilità da parte del primo giornale sportivo di roma, titolo vergognosi e falsità sono stati ripagati oggi con un ammonizione da parte della roma. L’articolo in se NON AVEVA spunti razzisti ( ormai oggi esiste solo un razzismo apparente, involontario ) sono sincero, ma in un periodo come quello di oggi, dove il razzismo è strumentalizzato e dilagante in tal senso, usare un titolo del genere poteva scatenare qualcosa e se i protagonisti delle due squadre ( anche mezza europa è indignata da questo ) si sono lamentati con forza, allora vuol dire che il titolo del cds è stato capito male, ERGO è stato un titolo sbagliato. Un giornale HA LA RESPONSABILITA di non “aizzare” le folle, di non avere un “gergo” populista, ma di elevarsi ed essere obbiettivi, oggettivi e mai e ripeto, MAI trasportati da favoritsmi o antipatie, sennò esso porta solo DISINFORMAZIONE MIRATA a danneggiare chi che sia e in questo caso LA ROMA. Il cds non è piu un giornale attendibile da anni ahime.

  26. Qualcuno diceva :”le parole sono importanti”. In questo periodo storico ed in un paese culturalmente e sociologicamente con tendenze razziste, i giornalisti dovrebbero usarle con molta attenzione, perché una battutina oggi detta da un politico,un altra domani scritta su un giornale, sdoganano un Linguaggio ed un pensiero razzisti. Vivo in un paese, la Francia, in cui ci considerano dei sub-umani rispetto a queste tematiche. Grandi AsRoma e Milan per la loro presa di posizione senza se e senza ma

  27. Ma datevi tutti una calmata!
    Qui non si puó più scrivere la parola nero,black,schwarz o in spagnolo negro ( che lingua discriminatoria) per essere additati come razzisti e chi lo fa è come quelli che accusa di razzismo e fascismo una parte politica che vuole solo un po’ di ordine sociale e rispetto delle regole. Fatevi un overdose di valeriana e di buonsenso.

  28. Il riferimento alla canzone di Bruce, tra l’altro non memorabile rispetto a altri classici, ha smontato la vostra teoria, ma fate fatica a ammetterlo. Il termine “black” è ancora usato negli States per indicare gli afro americani senza alcuna accezione negativa. Punto. Il resto sono solo chiacchiere (le vostre). Smalling e Lukaku neanche si sarebbero accorti di quel titolo se non ci fosse stata la grancassa mediatica.

  29. Zazza,
    è semplice:
    il tuo articolo ha offeso e fatto scalpore dalle Ande al Mar Nero,
    dall’Islanda a Gibilterra.
    So’ tutti scemi? NO, era un titolo becero e un umorismo da seconda elementare.

    E grave proprio perchè in copertina di uno dei quotidiani principali del paese.
    (che poi il tuo sia uno dei quotidiani principali del paese apre una voragine sullo stato dello stesso su cui è meglio sorvolare…..).

    Non sei razzista? Pure peggio, perchè allora c’è solo un’altra alternativa: sei cojone.
    Che non è un crimine, per carità, ma rivendicarlo pure in prima pagina…..

  30. Vabbè una sessantina di messaggi… pensavo peggio… i benpensanti moralisti sono meno di quanto pensassi.
    Anche al mio post ho racimolato meno pollici versi del previsto e molti all’insù. Grazie a tutti.

    BALLOTTA AND CESARETTI GO HOME

  31. Il corsport andava espulso quando Patania ha fatto fare il titolo in cui paragonava Correa a Kakà. Un giornale che esalta immobile, Correa, lupo Alberto cacciati a calci da Inghilterra, Spagna e Germania e che hanno trovato la loro dimensione in un ambiente da piccola squadra, paragonandoli a grandi giocatori è indegno e se scompare è cosa giusta.

  32. È normale commettere degli errori. Tutti ne facciamo.
    Un po’ meno normale è riconoscerli e proporsi di non ricadervi. Non è da tutti. È una caratteristica che apprezzo molto, perché rivela spirito di autocritica, sensibilità, coraggio.
    Poi ci son quelli che non solo gli errori non li ammettono, ma li negano autoassolvendosi. Chi sbaglia sono gli altri.
    Attaccano ciecamente, a testa bassa. Sono persone piccole, presuntuose e arroganti. Precipitano nella mia considerazione.

  33. Si può fare tutta la dietrologia che si vuole ma il titolo di oggi è più sfigato di quello di ieri. Un giornale che rispecchia la pochezza di molte realtà italiane, come razzismo si razzismo no. Poca cultura, poca bellezza, tante chiacchiere e troppo facebook 😞

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