AS ROMA NEWS – Torna a parlare del problema razzismo il difensore giallorosso Juan Jesus, in prima linea in questa battaglia di civiltà. Il calciatore brasiliano è stato ospite dei microfoni di Sky Sport per dare voce alla sua posizione:
Ti sembra una situazione stabile o vedi segnali di peggioramento?
“Io credo che è uguale, certo prima di Lincoln e Mandela o quando c’era Martin Luther King era molto peggio ma ancora oggi succedono episodi come è successo qua, in Inghilterra, in Bulgaria. Io in prima persona voglio lottare per combattere tutto questo. Dobbiamo sempre lottare per cambiare questo perché l’unica razza che c’è è quella umana”.
Che tipo di soluzioni possono arrivare dal mondo dello sport e del calcio?
“Il calcio è una vetrina, tutto il mondo si ferma per guardare le partite quindi se noi possiamo fare qualcosa di più dobbiamo farlo. Ci sono persone che non possono difendersi e noi dobbiamo essere la loro voce”.
Anche gesti forti?
“Sì, se serve dobbiamo dimostrare con gesti forti perché i cambiamenti nella storia sono avvenuti tutti con gesti forti”.
Se ti dovesse accadere qualcosa durante una partita cosa saresti disposto a fare?
“Io quando sono sul campo sono sempre concentrato sul campo ma ho visto che la Federazione ha già preso una posizione forte, anche la Roma che ringrazio, il presidente e Manolo Zubiria che sono stati molto intelligenti a fare il daspo a un ragazzo che ha commesso un errore”.
Hai qualcosa da dire a questo ragazzo?
“Io sono una persona molto tranquilla, peró lui deve capire cosa fa perché non è un bambino, è un adulto, tutti noi sbagliamo ma bisogna prendersi le proprie responsabilità. Io ho fatto il mio, la Roma ha fatto il suo e ora dobbiamo solo aspettare la giurisdizione per finire tutto questo”.
Fonte: Sky Sport
Pensasse a giocare questo….. Anzi no, meglio che non ci pensi lui e neanche Fonseca!
Dispiace che dei burini lo insultino, ma vorrei sottolineare che di questo giocatore non si parla MAI delle prestazioni : almeno si puo’ dire che e’ un pippone ?
Perché e’ scarso, distratto e ci costa tanto sia di punti persi che di ingaggio (ricordo che il “mercenario” Manolas che i pallottari tanto ripudiano guadagnava meno di lui, per non parlare di Benatia che fece una stagione straordinaria guadagnando la metà e senza piagnucolare di chi lo chiamava “venditore di tappeti”).
JJ e’ un pippone e prima se ne va e meglio e’.
Siamo passati da lottare fino all’ultima giornata per lo scudetto contro l’Inter di Mourinho a raccattare gli scarti che giocavano nell’Inter di Mazzarri : questa e’ la Roma di pallotta.
Forse sarebbe il caso che ti informassi sugli ingaggi,perche’ Manolas guadagnava piu’ di 3 milioni(bonus compresi).Ci sono tanti bianchi che sono scarsi,ma non gli gridi” sporco bianco”.Per poter parlar male di James(per cui non nutro una gran simpatia,ma è comunque il nostro presidente) hai messo dentro tutto ed il suo contrario.Comunque lo scudetto te lo sei giocato,perche’ calciopoli aveva cancellato rubbe e milan.
Sempre scarso rimani!!!
Salve a tutti, è vero è scarso ma ciò non significa offenderlo con epiteti razzisti,siamo essere umano e siamo tutti fratelli,non mettiamoci a livello di lotirchio
Più che un problema di razzismo mi sembra un problema di educazione. Insultare un gicatore della propria squadra per come gioca mi sembra una follia. Oltretutto lui l’impegno ce lo mette. Semmai la colpa è della società che prende e paga troppo giocatori scarsi e quelli buoni li cede per non pagargli aumenti d’ingaggio.
Ma che commenti sono? Si parla di razzismo nel calcio e verso un nostro giocatore, ed il massimo del pensiero è puntualizzare che non è forte? Ma perché, il rispetto dipende dalle prestazioni in campo? Li facciamo lottare per guadagnarsi la libertà come i gladiatori? Manco i ragazzini. oh!
Il razzismo è un fenomeno grave, causa fra le più grandi tragedie dell’Umanità. Intorno a esso è sorta un’ideologia perversa che affonda le sue radici addirittura a Lutero. Non può esser affrontato genericamente con manifestazioni superficiali e solo strumentali. Il razzismo è una forma di aggressività conseguente a una frustrazione, cioè al timore di venire razzialmente eliminati. Questa è la definizione che centra il problema, la forma che nei secoli ha portato a lutti e rappresaglie su vasta scala (l’ultimo quello fra Hutu e Tutsi in Uganda). Non certo i “buhh” da stadio, le offese volgari nei confronti dell’afro e l’intolleranza verso gli immigrati. Quelle sono manifestazioni figlie dell’ignoranza che andrebbero affrontate con adeguati strumenti di politica che implichino responsabilità e cultura, che con i vuoti proclami da cabaret presenzialista.
Ruanda, ovviamente, non “Uganda” – chiedo venia per il refuso…
JJ, giusto portare avanti le tue battaglie, ognuno deve lottare per ciò che sente ed in cui crede, non fermarti di fronte a chi sminuisce (quasi con fare canzonatorio) il tuo percorso prendendo come spunto il fatto che non ti reputi un fenomeno (una cosa che non c’entra assolutamente nulla con ciò che stai facendo), questa è ignoranza, qualunquismo, per me anche connivenza, sicuramente mancanza di rispetto. L’Italia cambierà solo quando chi denuncia un’ingiustizia sarà più rispettato di chi derubrica, sfotte e canzona. Onore a te e massimo supporto da tifoso, da uomo e da italiano.
La battaglia di JJ è la mia battaglia, un non razzista è matematicamente impossibile faccia buhh allo stadio, gli si accapponerebbe la pelle, è come se a me costringessero a leccare una putrida latrina.
“Un imbecille” che sprezza i suoi simili solo perché hanno una pelle diversa si chiama in tutto il mondo “imbecille razzista”, questa è una cosa incontestabile, anzi per me il vero razzismo, più vero di quello manipolato per ragioni di avidità personale da dittatori che obbligano un popolo (con la forza o con la propaganda) a seguirli nelle loro immonde follie. Dizionario: “razzismo, ovvero qualsiasi discriminazione esacerbata a danno di individui e categorie basata su ragioni di pelle o razza, espressa attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse”.
Massima severità verso i buhhh razzisti allo stadio come nei paesi civili, telecamere, daspo e sanzione, tolleranza zero come nei paesi civili, chi fa buuh allo stadio è quello che può benissimo malmenare un nero e la tipica manovalanza bifolca ed ottusa dei nuovi gruppi neo-nazisti e razzisti.