La missione di Gasp: trasformare Dovbyk nel nuovo Retegui

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I ritiri non sono ancora cominciati e già fioccano le domande. Fra tutte ce n’è un’altra che intriga: riuscirà Gasperini a dimostrare che quella passata stagione è stata per Dovbyk solo una stagione non troppo fortunata? Si può dire con assoluta certezza, scrive oggi la Gazzetta dello Sport (A.Vocalelli), che Dovbyk non avrebbe potuto aspirare ad avere un allenatore migliore.

Con lui gli attaccanti hanno sempre potuto esprimere il meglio, grazie a un sistema di gioco che ha spesso esaltato le qualità individuali e a uno spirito aggressivo, a rifornimenti costanti. Una lunga storia che forse ha raggiunto il culmine con l’affermazione fenomenale di Retegui, che vola certo di denaro in Arabia dopo un campionato in cui ha segnato 25 gol.

Retegui è solo l’ultimo anello di una catena infinita di attaccanti che Gasperini ha letteralmente trasformato. Pensate a Gomez, a rete ben sedici volte dopo essersi al massimo fermato a sette. Pensate a Ilicic che ha sempre offerto l’immagine di un trequartista talentuoso e a volte evanescente, per diventare improvvisamente anche un abile terminale del gioco d’attacco: 11, 12 e 15 reti tra il 2017 e il 2020. L’inizio di una grande avventura che ha contagiato anche altri calciatori.

Da Zapata che era reduce da un massimo di 10 gol con l’Udinese e 11 con la Samp e in nerazzurro ha toccato vette quasi impensabili: 23 e 18 reti. E come dimenticare Muriel, famoso per la sua incostanza, che con Gasperini ha però trovato e raggiunto una maturità assoluta: 18 e 22 reti, 40 complessive, in appena due campionati. L’ultimo caso è quello di De Keteleaere, a Bergamo si è diviso al primo anno tra giocate deliziose e dieci gol decisivi.

È da qui, insomma, che si riparte con Dovbyk, che comunque nel suo primo anno alla Roma – un anno travagliato, con tre cambi di allenatore – ha messo a segno diciassette reti, tra campionato e Coppe.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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15 Commenti

    • Dovbyk quest’anno fa 30 reti. Con il calcio di Gasperini, arriveranno tanti palloni in area. Farà anche tanti assist.

    • retegui di tecnica sopraffina ha zero, così pure zapata, ilicic e gomez sono un altro discorso a livello di tecnica individuale

    • I miracoli li fa solo il Padre Eterno! Da una rapa non puoi tirare fuori un campione!!! Retegui, secondo me, e’ solo una mezza figura altro che bomber!

    • Certo, come no… la rinomata tecnica sopraffina di Retegui e Zapata… Come ci si impegna a piegare la realtà pur di poter sparlare dei nostri giocatori …
      Il vero miracolo sarebbe trasformare i polemisti di professione in tifosi

    • Decidetevi però eh..

      I miracoli li fa il padre eterno..
      Da una rapa non puoi tirare fuori un campione..
      Retegui e solo una mezza figura..

      Quindi se Retegui è una mezza figura ha fatto un miracolo il mister a farlo diventare capocannoniere?

      Ma da una rapa non si tira fuori un campione?

      Una marea di frasi fatte per contraddirsi continuamente..

      Retegui non piace neanche a me.. Ma il gioco che fa Gasp favorisce tanti calciatori.. In particolar modo gli attaccanti..

      Ed ecco che un giocatore di buon livello ma nulla di più, diventa capocannoniere.. E viene venduto a 70 mln..

      Gasperini non migliora tutti i calciatori.. Sarebbe impossibile.. Migliora però tutti quei calciatori che hanno caratteristiche per un calcio fisico, fatto di impegno, sacrificio, lotta totale in mezzo al campo, aggressività..

      Se tutti dalla difesa al centrocampo rispondono a questi criteri, gli attaccanti dovranno fare solamente ciò che sanno fare..

      Nel caso di Retegui, segnare..

      Forza Roma

  1. Penso che i perni della squadra dovrebbero essere presi al più presto. Rios va preso il terzino va preso , non puoi pensare di prendere i perni a fine agosto perché faremo l’ennesima falsa partenza che unita all’anno zero non è certamente il massimo

  2. Ci vorrà tempo perché la Roma diventi una macchina da gol come l’Atalanta ma ci speriamo tutti. L’anno scorso prima di Dovbik si pensava anche a Retegui e qualcuno storceva il naso. Poi si è infortunato Scamacca e l’Atalanta lo ha comprato in un giorno dal Genoa a 21 mln. Adesso lo rivende in Arabia a 70 mln o giù di lì. E il centravanti dell’Italia va a prendere 20 mln annui mettendosi fuori dal calcio che conta. È un calcio-mercato…letteralmente. Non credo che Dovbik sia peggio di Retegui, quindi forza Artem e forza Gasp (ma dategli qualche giocatore però…).

  3. Oltre a Dovbyk deve trasformare pure Pelle ed Elsha altre due colonne portanti di questo squadrone 🤣 Lo scorso campionato hanno fatto la differenza 3 pedine fondamentali per costruire qualcosa di importante e soprattutto tornare a vincere qualche trofeo! Daje daje la strada è quella giusta avanti così!!!

    Firmato Pinocchio

  4. retegui il primo anno al genoa ha fatto 9 goal, Dovbyk quasi il doppio al suo primo anno

    per me Dovbyk è superiore a Retegui se messo in condizioni di giocare nel modo in cui lui rende meglio: non deve giocare spalle alla porta ma lo si deve far giocare in profondita

    daje Roma daje

  5. Dovbyk quando attacca la profondità è un mostro , con quella potenza e quel fisico può bruciare i difensori. Questo però non lo autorizza a non dover tenere la palla perché è fondamentale, in Italia i difensori non ti mollano, ti mancano stretto, tirano le magliette, etc… Non sempre puoi evitarli col fisico, devi anche farlo scambiando il pallone velocemente col compagno ( Dybala fa sempre questo lavoro di dialogare col centravanti, facendo gli uno due e poi arrivando a tirare in porta). Per Dovbyk il massimo è giocare con giocatori di gamba che fanno l uno contro uno che rientrano dentro al campo e gli mettono il pallone in area ,( col girona infatti era abituato al 4 3 3 che si basava sugli esterni alti e i terzini anche).
    Poi una cosa importante è che non deve mai stare fermo, deve essere incavolato, inferocito, fare pressing, fare movimenti avanti e indietro per complicare la vita ai difensori.

  6. poi c’è il fatto che ha avuto problemi alle ginocchia che naturalmente ti limitano nella resistenza ai contrasti e duello coi difensori, ma soprattutto nell’ attacco alla profondità che è il suo punto di forza. Lui a volte vinceva il duello col difensore e arrivava verso la porta ma poi sbagliava davanti al portiere (non solo per le ginocchia ma può essere un motivo)

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