La Roma travolge la squadra di Erdogan, spettatore in tribuna

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ULTIME NEWS AS ROMA – Lo sguardo di Recep Tayyip Erdogan era cupo in tribuna mentre la Roma in campo prendeva a schiaffi il suo Basaksehir.

Tre gol in un tempo, affondando con una facilità spiazzante la squadra di Istanbul cara al Presidente: c’era lui in campo a giugno 2014 per la cerimonia di inaugurazione del club, che porta gli stessi colori del suo partito, l’Ak Parti, di cui è membro il presidente della società, Giimilsdag, marito della nipote del leader.

Lo 0-3 dei giallorossi somiglia quasi a una risposta sportiva dopo le fortissime tensioni che hanno prodotto da settimane le scelte di Erdogan, con l’escalation militare della Turchia contro il popolo curdo, al confine con la Siria. Un attacco che ha smosso le coscienze in occidente e sollevato un movimento trasversale che chiede all’Uefa di togliere a Istanbul l’organizzazione della finale di Champions League il prossimo 30-maggio.

La Roma potrebbe almeno aver tolto al Basaksehir la possibilità di passare il turno in Europa League: il successo che vale il sorpasso è arrivato grazie ai gol di Veretout (su rigore), Kluivert e Dzeko. Nonostante un clima militare dentro e fuori dallo stadio, con la polizia in assetto antisommossa schierata ai lati del campo e un’aria più che vibrante sulle tribune: ne ha fatto le spese Lorenzo Pellegrini, colpito in testa da un oggetto lanciato dagli spalti.

Dove anche i bambini prima del match eseguivano il saluto militare: messaggio per l’esercito per cui sono finiti sotto indagine dell’Uefa i calciatori della nazionale turca, che lo ostentarono a St. Denis contro la Francia. In attesa di una lezione disciplinare, la Roma ha dato a Erdogan almeno una lezione di calcio.

(La Repubblica, M. Pinci)

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10 Commenti

  1. “Al solo leggere tali articoli vengono i brividi”:
    Piccolo pensiero fuori contesto:
    “((WHevrin Khalaf: Uccisa la paladina curda delle donne: trucidata dai filo-turchi))”
    «Questo è il cadavere dei maiali» Parole di chi l’ha ammazzata
    “Unica sua colpa era quella di battersi per i diritti umani del suo popolo”
    “Non dimentichiamola….”
    Questa “Vittoria” la considero la piu’ bella di tutta la storia della A.S Roma Calcio!
    Al diavolo i dittatori come Erdogan!!!

    • storicamente parlando Ataturk non fu uno stinco di santo, gli armeni ne sanno qualcosa. La differenza tra i due è che Ataturk cercò di affrancarsi dalla religione islamica e creare uno stato più o meno laico

  2. La fotografia è da incorniciare!
    Erdogan, lo sguardo attonito, medita purghe erdoganiane.
    Il primo a sinistra fa il vago, per la serie “no, io sto qui solo perché mi hanno regalato il biglietto, ma in realtà al calcio preferisco il nuoto sincronizzato”.
    L’ultimo a destra sta fissando il secondo da sinistra perché già pensa di dargli tutta la colpa della débacle.
    E il secondo da sinistra sta desiderando intensamente che si apra una botola sotto la poltroncina per permettergli la fuga.

    • Perfetto!!!
      Anche il sottoscritto ha avuto la medesima impressione!
      Sbaglierò, ma secondo me quello con gl’occhiali e cravatta che guarda da un altra parte sembra proprio che stia pensando: “Ma chi azzo me l’ha fatto fare de veni’, quasi quasi me la squaglio” 🙂

    • Sottoscrivo e rilancio.
      Nell’ordine, da sinistra a destra:
      “Chi m’aa fatto fa’ de venì, quant’era mejo se annavo co’ mi’ moje aa tombola azziendale…”
      “Oddio, Erdogan mo’ morde quarcuno. Me se nota troppo se m’arzo e dico che vado a prendemme un caffè Borghetti?”
      “Li mortacci de Buruk… Aveva detto, ‘io ‘sta partita ‘a domino’… Ecco, solo a domino questo po’ giocà”.
      “‘E se a Erdogan je dico che organizzamo ‘n’amichevole c’aa lazzio? Così vincemo facile”.

  3. Ah ah ah Bellissimo…
    Ed Erdogan? Vediamo un pò Hum…
    L’alleanza con Putin capita a fagiolo Io a sti’ “mangiapane a tradimento” li mando tutti in Siberia…
    Li Mando… 🙂

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