La scelta di Mou: ritiro a Riscone

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AS ROMA NEWS – La Roma studia l’estate di José, scrive l’edizione odierna de Il Tempo (E. Zotti). Una decina di giorni a Trigoria, poi la partenza per una seconda parte di ritiro che potrebbe andare in scena tra i monti dell’Alto Adige. È questa l’ipotesi che la dirigenza giallorossa sta valutando negli ultimi giorni, per consentire a Mourinho di preparare la sua prima stagione nelle migliori condizioni possibili.

Lo Special One ha instaurato un filo diretto con il Fulvio Bernardini, e tra le idee proposte dal tecnico c’è anche quella di svolgere una parte della preparazione estiva lontano dalla Capitale, per cementare il gruppo ed iniziare a conoscere da vicino i giocatori.

Attualmente la location più quotata è Riscone di Brunico, che in passato ha già ospitato i giallorossi sia nei primi anni della gestione americana targata Pallotta che ai temi della Roma di Liedholm. Non sarebbe la prima volta neanche per Mourinho, legato a Riscone da un ricordo speciale: proprio in Val Pusteria infatti il portoghese ha iniziato la sua prima avventura in Italia alla guida dell’Inter, culminata con il Triplete.

I contatti con la località dolomitica sono stati già avviati e, nei prossimi giorni, verrà presa una decisione definitiva sulla questione ritiro. Tra le alternative che il club sta valutando c’è anche l’Austria, ma quella di spostarsi all’estero sembra un’ipotesi assai complicata a causa delle numerose norme anti Covid-19 da seguire.

Fonte: Il Tempo

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15 Commenti

  1. Non solo Trigoria.
    Qualcuno dalla filosofia spicciola (sappiamo chi) è servito, si và in Alto Adige

  2. L’idea di vederli partire per l’Alto Adige con uno stuolo di tifosi al seguito mi piace un sacco e mi riporta indietro nel tempo; il ritiro estivo, al fresco della montagna, ma con il calore della tifoseria tutto intorno nello spettacolare contesto naturale di quei luoghi è sempre stato la più bella delle suggestioni di inizio stagione.
    Fa bene a tutti, alla squadra e alla gente, che si avvicinano e si conoscono; si può dare il benvenuto ai nuovi e salutare i vecchi, si trasmettono emozioni, aspirazioni e speranze, in una cornice di entusiasmo e spensieratezza unici e irripetibili in tutto l’anno.
    Sogno il ritorno a queste occasioni e a un calcio che somigli un po’ di più a quello di una volta, quello delle emozioni, le emozioni che non si studiano a tavolino con i maghi del marketing, non con le bolse e trite iniziative social, non con le celebrazioni plasticose sponsorizzate, ma creando le occasioni per avvicinarsi, far liberare la spontanea e irresistibile bellezza della gioia di stare insieme e condividere l’esperienza di tifare per la Roma.

  3. Due anni fa a Riscone ci ho passato una settimana in estate, nel ricordo dei vecchi ritiri ai tempi di Liedholm e delle sciate fatte su a Plan de Corones. Dice Nietzsche che non bisogna mai tornare nei posti dove si è stati felici, invece IO ci sono ritornato e sono ristato felice.

  4. Si riscopre il gusto di un ritiro ” vero”…..senza voli transoceanici…..ci voleva Mourinho per capirlo..era ora! Dio ti benedica!

  5. Sarebbe finalmente ina scelta giusta! Ke preparazioni non si fanno in pianura a 40 gradi! Dopo si vedono i risultati! Si fa il ritiro di 15 giorni in montagna e dopo si comincia a giocare! Vi vuole tanto a capirlo? Poi ci lamentiamo degli infortuni, che non reggono , oer firza! I giorni in montagna sono l’ossigeno ier i muscoli e Ka colla del gruppo! Bisogna tornare alje cose semplici, basta profeti!

  6. Se Mou non parla prima del suo arrivo a Trigoria tutto ciò dicono sui giocatori è fantascienza.. aspettiamo e vediamo cosa sa ancora fare il nuovo allenatore.. intanto vedo l’Italia del bravo Mancini un prodotto italiano..

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