L’analisi tattica – Bocciato il 3-5-2 di Andreazzoli

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GIALLOROSSI.NET – La Roma rivoluzionata da Andreazzoli riesce a mettere in difficoltà la Sampdoria solo per i primi 45 minuti di gioco, complice anche l’impossibilità da parte di Delio Rossi  di sapere che tipo di squadra avrebbe affrontato. E infatti scende in campo la Roma che non ti aspetti: un 3-5-2 assai bizzarro, con due esterni assai poco abili nella fase difensiva. Uno dei due è addirittura Erik Lamela, capocannoniere dei giallorossi, costretto a lavorare sulla fascia come un tornante. Una mossa che spiazza tutti, anche l’allenatore dei blucerchiati. La Roma però non riesce a sfruttare il fattore sopresa, gettando alle ortiche tutte le occasioni da gol presentatisi nella prima frazione di gioco.

Nella ripresa Delio Rossi prende una semplicissima contromisura: l’ingresso di Sansone trasforma la Samp in un 4-4-2 che mette in grossa difficoltà la Roma. De Silvestri può occuparsi di Lamela, mentre Estigarribia può spingere da quella parte, mettendo in crisi la fascia destra giallorossa. Sansone sembra Garrincha, e i giallorossi franano.  Andreazzoli non è in grado di prendere tempestive contromisure, e la Roma va in bambola. Quando entra Florenzi, con Lamela spostato in mezzo, qualcosa migliora: è infatti il giovane centrocampista giallorosso a mettere in crisi la retroguardia doriana, permettendo a Lamela  di concludere due volte verso la porta sempre grazie ai suoi assist. Ma ormai è troppo tardi.

Bocciato questo 3-5-2 di Andreazzoli: Marquinho è apparso decisamente sottotono, mentre Lamela sembra inadatto (oltre che sacrificato) nel ruolo di tornante. Per questo sistema di gioco, basato soprattutto sul peso degli esterni, servirebbero interpreti con caratteristiche tattiche molto diverse.

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