Nela: “Il derby ora è diverso, noi non ci guardavamo nemmeno in faccia. Roma più forte della Lazio, lo deve dimostrare”

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AS ROMA NEWS – L’ex terzino giallorosso Sebino Nela ha parlato questa mattina ai microfoni di Centro Suono Sport nel corso della trasmissione radiofonica “Te la do io Tokyo”. Queste le sue dichiarazioni sul derby di venerdì e su Rick Karsdorp:

Il derby oggi vale come in passato?
E’ una partita diversa, a nessuno fa piacere uscire il giorno dopo aver perso un derby e beccarti un vaffa in giro. E’ sempre una partita che questa città vive in un certo modo. Ne ho giocati tantissimi, senza pubblico adesso è tutta una situazione da verificare: per giocatori con meno personalità potrebbe essere un aiuto, si potrà giocare una partita un po’ più tranquilla. Oggi ci sono tanti stranieri, alcuni anche molto bravi: non si può pensare vivano in maniera viscerale il derby, ai miei tempi tra laziali e romanisti non ci guardavamo neppure in faccia il giorno della partita. In quei giorni chi era vestito come me era un fratello, gli altri nemici.

Chi può essere l’uomo derby per la Roma?
Per personalità vado su Pedro, ha vinto tutto ed ha un’esperienza pazzesca, è abituato a queste gare e non si fa condizionare da niente e nessuno. Un altro abituato a palcoscenici differenti potrebbe essere Smalling.

Un tuo giudizio sulla Roma attuale? Che derby ti aspetti?
Sta facendo bene, è in linea con i suoi obiettivi. La classifica lascia pensare anche che possa succedere qualcosa in più: la differenza rispetto agli altri anni è che i giallorossi fanno punti con le piccole, questo negli scorsi anni è stato il vero segreto della Juventus pluricampione. La Roma si presenta al derby con un vantaggio psicologico e la Lazio non sta facendo bene: i biancocelesti sono obbligati a vincere e dovranno dimostrare di avere la personalità per dominare il gioco. La Roma dovrà partire forte e far capire che per l’avversario non sarà una bella giornata: è più forte della Lazio e lo deve dimostrare.

Che ne pensi di Karsdorp?
Ha ritrovato fiducia, gioca tranquillo ed è più sereno, anche a livello fisico sta bene e si sta ritagliando il suo spazio.

Fonte: Centro Suono Sport

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10 Commenti

  1. Ma la Lazio è una grande, una media o una piccola squadra?

    Beh, è ottava in classifica con un punto in meno del Sassuolo e uno in più del Verona, due squadre con le quali noi abbiamo pareggiato (🙁…).

    Ha già giocato con le altre candidate alla zona CL (manchiamo solo noi…) perdendo contro Milan e Atalanta, facendo pari con Juve e Inter e battendo il Napoli.

    Ha meno punti di noi perché ha perso con Sampdoria, Verona e Udinese (quasi sempre in concomitanza di una partita di CL… dove adesso la aspetta una squadra Tedesca di cui non mi ricordo il nome…) e lasciando giù altri punti contro squadre non fortissime.

    Insomma non è una piccola e sicuramente ci affronterà come se fosse la partita della vita. Però noi abbiamo altri orizzonti e dobbiamo assolutamente farla uscire dall’Olimpico senza punti in tasca…

    Occorreranno 90 minuti (più recupero) al massimo perché non sarà facile (🙏).

    Ciao a tutti 😊.

  2. Ieri sera mi sono rivisto la partita Roma Dundee della famosa semifinale di CDC 1984, dove ribaltammo la sconfitta dell’andata con un fantastico Pruzzo … ma che giocatore che era Sebino! Forza, tecnica e carattere … ma vorrei aggiungere un pensiero a quel Capitano, ad Agostino che aveva una classe ed un talento immenso con quei lanci millimetrici di 40/60 metri … detto questo: forza Roma e abbasso la lazie 💪

    • Allora approfittiamone per ricordare un altro grande che non c’è più, quell’Aldo Maldera che proprio in quel trionfale pomeriggio si beccò l’unico cartellino giallo dei nostri che gli costò la squalifica in finale.
      Maldera era purtroppo anche un grande rigorista, e insieme a Pruzzo e Cerezo ci mancò terribilmente in quei dannati calci dal dischetto…

    • Ti piace vincere facile coi ricordi … :-))
      Roma – Dundee, semifinale di CoppaCampioni ’84, secondo me la partita piu’ esaltante mai giocata dalla Roma.
      C’avevo 12 anni, li morta’… Undici campioni in campo.
      Tra l’altro disputata di primo pomeriggio, telecronaca di Martellini…un altro universo.
      Certe volte mi fanno un po’ pena i pischelli di oggi, che non erano ancora nati e non hanno potuto vedere cos’era quella squadra.
      La Roma della prima meta’ degli anni ’80 era una forza della natura, dominava ovunque con un calcio 10 anni avanti agli altri.
      Abbiamo vinto un decimo di quello che dovevamo vincere per via della MAFIA juventina in italia e di quella maledetta finale contro il Liverpool (che se c’era il VAR, avevamo vinto noi…)

    • Quella squadra avrebbe potuto vincere tre titoli (uno sappiamo perché non lo vincemmo), ma avrebbe DOVUTO vincerne almeno due.
      Purtroppo, l’anno successivo al titolo ’83, fummo colti da incomprensibile sindrome di “sazietà” (così come nel 2001/02) e gettammo al vento punti preziosi contro le cenerentole della serie A (formellesi inclusi) in partite giocate senza la necessaria cattiveria.
      E la sorte ci punì alla fine anche in Coppa: il Liverpool al gran completo, noi senza Ancelotti e Maldera, Falcao gravemente menomato, perdendo lungo la strada pure Pruzzo e Cerezo.
      Con tutti gli effettivi in campo sono convinto che non ci sarebbe sfuggita già nei tempi regolamentari.
      Ma ecco perché non si deve mollare mai niente: avresti potuto e dovuto chiudere quella stagione almeno con un “double”, e invece ti sei dovuto accontentare dell’ultimo trofeo con la squadra più forte di cui io abbia memoria.

  3. Sarò banale ma io penso che la differenza venerdì possa farla Mikhitaryan, anche perché Pedro anche oggi si è allenato a parte e non è nemmeno detto che venga convocato.in tal caso partirebbe comunque in panchina.
    Come personalità ed esperienza ad alto livello non è secondo a nessuno in squadra, conosce l’importanza della partita ed è uno che quando il livello sale lui tende a fare altrettanto, quest’ultima caratteristica distintiva dei campioni, del resto.
    Inoltre credo che i difensori della Lazio, non delle schegge, possano soffrirlo.
    Per ragioni simili credo che per la difesa la differenza per noi possa farla più di Smalling Ibanez, in grado di annichilire con la sua velocità ed esuberanza atletica il loro centravanti.
    Daje!

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