ON AIR – BERSANI: “Pallotta punta ad avere il 100% della Roma”, PETRUCCI: “Ma non era un prestanome?”, RENGA: “Ora i debiti li paga la Roma”, FOCOLARI: “Il 9% acquistato? Ma chissenefrega…”

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GIALLOROSSI.NET – Prosegue il nostro appuntamento giornaliero dedicato al variopinto mondo delle radio romane. On Air, la rubrica più copiata (e incollata) del web, è un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore.
Buon divertimento!

Ugo Trani (Rete Sport): “Io non credo che la Roma possa vendere Lamela e Pjanic, soprattutto in coppia. Alla Roma non gli è mai arrivata questa offerta. Ma fosse per me chiederei 100 milioni: 70 per Lamela e 30 per Pjanic. Se Maicon va al 60% di quello che abbiamo ammirato nell’Inter del triplete, è un giocatore da scudetto. Io mi accontenterei che andasse al 30%. Su Dodò spero che un giorno diventi un giocatore: perchè ha la corsa e il piede del giocatore di serie A. Il nove percento acquistato da Pallotta ti porta nell’immediato a vincere? Il segnale di Pallotta a livello di risultati non ti porta niente. A noi ci devono interessare quelli, invece ci occupiamo troppo di economia. I russi magari entrassero nella Roma. Ma magari! Questa operazione del nove percento di Pallotta invece ci sposta poco”

Dario Bersani (Tele Radio Stereo): “Bisogna capire se Lamela è più incedibile di Pjanic, e se davvero sono tutti sul mercato. Davanti ad un’offerta importante potrebbero partire tutti? Per sapere la risposta dobbiamo solo attendere. Al di là degli scenari futuri che sono imprevedibili, Pallotta ha rafforzato il suo impegno nella Roma. L’idea di Pallotta è quello di arrivare al 100%, per poi far entrari nuovi soggetti economicamnte disposti interessati ad affiancarlo nella costruzione della Roma che verrà”.

Stefano Petrucci (Tele Radio Stereo): “L’acquisto delle quote di Unicredit da parte di Pallotta? E’ la dimostrazione del suo impegno nel club. Ma la Roma non era della banca? Gli americani non erano solo dei prestanome? La domanda andrebbe fatta ai professionisti della fregnaccia, che ci hanno raccontato che questi erano solo delle teste di legno. A quanto pare Pallotta non è uno straccione. Altra fregaccia raccontata era la dismissione di Pallotta dalla Roma, e invece sta accadendo il contrario. L’ombra dei fratelli Bazhayev? Sarebbe una bellissima ombra…rafforzerebbe Pallotta al vertice della Roma,  e spero che zittisca questi racconta-balle che diffondono notizie false. Adesso probabilmente cambieranno disco, inventeranno qualcos’altro, ma nessuno avrà memoria di quanto detto. Questa gente spiegasse perchè hanno raccontanto stronzate per anni, commettendo una serie di reati”.

Roberto Renga (Radio Radio): “Io ho chiesto informazioni a un esperto, che mi ha risposto ieri. In pratica ci sono interessi convergenti di UniCredit e Pallotta. C’hanno guadagnato entrambi con questa cosa, è stata una mossa intelligente. Questi soldi dei debiti però ora devono essere rimborsati dalla Roma. O li paga la Roma, e i suoi tifosi, oppure i proprietari.  Ora diventa complicato. Non è un’operazione sconvolgente, non peggiora e non migliora. Quello che mi preoccupa è la ricerca affannosa di nuovi soci in giro per il mondo. Adesso le operazioni future saranno legate allo stadio: verrà fatto si o no? E’ questo il grande interrogativo. Il sindaco Marino è stato molto chiaro: ben venga lo stadio, ma le infrastrutture saranno a carico di chi costruisce lo stadio, e gli eventuali centri commerciali dovranno essere inseriti semmai all’interno dello stadio, e non intorno. Il Tottenham su Lamela? Pallotta ha detto che non esistono giocatori incedibili…”

Furio Focolari (Radio Radio): “Io continuo a non vedere nulla di buono, non c’è niente che mi piace in quello che leggo e sento. I debiti adesso li deve pagare la Roma, cioè Pallotta compra e la Roma paga. Poi vedo che si cercano partner in giro per il mondo, sono tutti scenari non belli. Come dicevo prima, Thoir c’ha i soldi, Pallotta no. Se c’avesse i soldi, tutti questi casini non non esisterebbero. La Roma mette in vendita i grandi giocatori come Osvaldo e De Rossi, ma poi compra Gervinho che non è un grande giocatore. Ma chissene frega del 9% di Pallotta, quelli sono escamotage tecnici che non contano niente. La Roma deve vendere per comprare i giocatori, è questo quello che conta davvero”

Franco Melli (Radio Radio): “Pallotta? Notizia strana. Il 69% è il numero perfetto per dividere le quote in 3. Questo 9 percento non può rappresentare il presupposto affinchè Pallotta prenda la Roma completamente. Se poi lo sarà, meglio. Credo che la Roma sia destinata a finire nelle mani di più soci”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio): “Se senti in sede di mercato parlare sempre di cessioni e che il saldo deve restare in attivo, è ovvio che ci sia preoccupazione tra i tifosi, deve esserci per forza. Dopo tre anni la strada doveva essere tracciata, ma siamo passati dai giovani agli anziani. La cosa che mi preoccupa è che si legge sempre dei nostri grandi giocatori in partenza.”

(Continua…)

 

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