NOTIZIE AS ROMA – Volete sapere cosa successe nello spogliatoio dopo la notte di Roma-Liverpool del 1984? Se qualcuno dopo la sconfitta prese a botte Falcao per non aver tirato il rigore nella finale di Coppa Campioni all’Olimpico? Allora la biografia di Sebino Nela non è il libro adatto. Non ci sono gossip. C’è tanta verità, scrive oggi Leggo.
C’è il calciatore, l’ex calciatore, il padre, l’uomo: c’è Sebastiano. Certo, si parla di calcio: dalla rabbia («ma abbiamo fatto pace») nei confronti di Falcao, reo di essersi tirato indietro nel momento più importante della partita, fino a toccare Agostino Di Bartolomei per arrivare a Totti e De Rossi. «E poi ci sono io. Senza filtri. Pacchetto completo, non solo quello che fa comodo raccontare. Mi sono messo a nudo dalle gioie ai dolori veri. Dalla grinta nel campo alle paure nella vita senza maglia da gioco».
Paure? In campo sembrava Hulk e ora parla di paure?
«Le paure fanno parte di noi e a volte ci aiutano a crescere. Ci fanno compagnia e per vincerle devi metterti in discussione. Per me era più semplice, io indossavo quella maglia e mi sentivo più forte di superman. Ma un calciatore è anche un uomo: il difficile arriva quando togli di scarpini. Nel libro mi sono tolto i panni di Sebino per raccontarvi anche Sebastiano».
Ha vinto uno scudetto con la Roma, ha giocato una finale di Coppa dei Campioni, è andato alle Olimpiadi e ai Mondiali con la Nazionale. Ora, a 60 anni, ha deciso di raccontarsi: perché?
«Era da tempo che ci pensavo e Giancarlo (Dotto, ndr) è riuscito a convincermi».
Ok, ma non mi ha risposto: perché lo ha fatto?
«Perché credo che in un mondo fatto di like e influencer, dove tutti inseguono i propri idoli la cosa più interessante possa esser far conoscere l’uomo che c’è dietro l’idolo».
Dipende molto da cosa c’è da raccontare…
«Vede, sarebbe stato facile buttare giù un frullato di scazzottate, risse e amanti. Condito magari con un po’ di dietrologia che tanto piace a Roma e alla Roma. Il calcio di oggi vive di questo: tanti bamboccioni che pensano alla macchina da comprare o alla soubrette da portare a cena. Si chiudono in quelle cuffie giganti prima della partita e ciao. Dio quanto le odio quelle cuffie: ai miei tempi si ascoltava lo stadio. I cori. Oggi si concentrano così, mah! Tutto questo non fa parte del mio modo di vivere e di pensare: per questo ho scelto di parlare di cose difficili da mettere in piazza. Dolori, sofferenze e paure appunto».
Senza anticipare troppo, nel libro di parla di spari e storie di droga…
«Erano tempi difficili. Ma sì, sparai al pusher della mia ex moglie».
Aveva paura?
«No, solo rabbia. Lo incontrai, provò ad aggredirmi e gli sparai a una gamba. L’ho lasciato lì. A terra».
Come si sentiva?
«Ero esasperato ma ho voluto raccontarlo per far capire che anche uno che in campo sembrava superman fuori è vulnerabile. Come tutti».
Non pensa che potrebbe diventare anche un film?
«Sinceramente non ci ho mai pensato, ma se può essere d’insegnamento per il prossimo… ben venga».
Di cosa va più fiero nella vita?
«Delle mie figlie, continuo a combattere soprattutto per loro».
Cioè?
«Per otto anni ho lottato contro un tumore. È stata la partita più dura della mia vita ma alla fine ho portato a casa i tre punti».
La malattia l’ha segnata?
«Beh sicuramente. Non è facile sentirsi in equilibrio tra la vita e la morte. Ho capito però l’importanza della prevenzione. Lo dico a tutti, il cancro è un nemico maledetto arriva e non te ne accorgi inizialmente, quando si manifesta può esser tardi e ti uccide. Ma oggi basta un’analisi per scoprirlo in tempo».
Oggi Nela che uomo è?
«Sono sereno e continuo a fare quello che ho sempre fatto fino ad oggi».
Cioè?
«Correre».
Ah già, Venditti scrisse Correndo correndo per lei…
«Sì quando mi ruppi un ginocchio e in pochi credevano al mio recupero…».
Il calcio al tempo del covid?
«Manca la parte migliore: i tifosi. Sono loro il motore di tutto, senza pubblico manca quel calore che rende il calcio qualcosa di magico».
Il suo calcio era meno ricco di quello di oggi quali sono i soldi che ha speso meglio e quelli che ha proprio buttato?
«Quelli spesi meglio sicuramente sono quelli che hanno fatto del bene a qualcuno, quelli spesi peggio… boh forse qualche macchina di troppo».
Dolori, paure, insicurezze: ma le gioie?
«Ce ne sono tantissime per fortuna, dalle mie figlie agli amici veri. E poi, scusate se è poco, ho vinto uno scudetto con la Roma…».
A proposito, la Roma è un capitolo chiuso?
«Diciamo così… la Rona è un capitolo che non si chiuderà mai».
Se dovesse scegliere: meglio Nela o Sebastiano?
«Sebastiano Nela».
Fonte: Leggo

Grande in tutti i sensi. Semplicemente!!
Grande Sebino
Spero che possa rientrare a far parte della nostra amata ROMA, è gente come lui che ha abbiamo bisogno. Forza grande Sebino. Ti stimo tantissimo.
Grande Sebino, uno dei più grandi che abbiamo avuto nella nostra storia.
Non capisco come non si è potuto trovare un posto in società ad una persona come lui.
Forza Sebino.
in realtà ci hanno provato diverse volte a coinvolgerlo, prima nel settore comunicazione con i roma club, poi nel settore femminile. La realtà è che Sebino non è un allenatore, e non è neanche un dirigente ovvero pur essendo carismatico non sa “gestire” le persone. Questo oltre i problemi di salute
Un uomo vero.
Per me sarai sempre picchia Sebino. E bisogna essere Superman anche per affrontare i dolori e le paure della vita. Quindi sei Superman dentro e fuori dal campo. FORZA ROMA
💛❤️
Qualcosa mi dice che Luchetto è passato da queste parti… Che Pollicino sciocchino 😂😂😂
EMOZIONANTE!!
Per sempre il nostro Superman!
Un compendio di insegnamenti.
Un grande uomo, un super giocatore e un vero tifoso.
Signori e signore:
Sebino Nela
FORZA ROMA
Persona magnifica e veramente sincera, un vero uomo, mi sarebbe piaciuto conoscerlo personalmente per ricevere la sua vera amicizia. Grande campione di vita e di sport. Grande Sebino.
Picchia Sebino! Come in campo anche nella vita!
Vivere lui e tutti i suoi compagni è stato un onore.❤️
grande ivo. Anche per me.
lui agostino bruno cerezo maldera anche lo stesso tancredi.
roma avellino 5 goal di pruzzo il goal con la fiorentina e il tacco di falcao che squadra leggenda pura
Falcao non era un rigorista , in pochi lo ricordano o lo sanno … poi che come leader doveva andare sul dischetto è un altro discorso … così come bisognerebbe ricordarsi che veniva da problemi al ginocchio che lo avrebbe perseguitato per il continuo della carriera … quella sera fece due infiltrazioni per stare in campo e non sappiamo cosa passò nella sua testa per non entrare nella lista dei primi 5 …
Per chi era ragazzino…. A quei tempi……
Sei stato un eroe….. Un grande…… Uno vero…
Gente come te Sebastiano… Rocca, tommasi.. Boniek Totti e DDR…..
Meritereste di stare dentro la magggica……
Gente che non toglie nulla…… Ma che darebbe tantissimo………..
Ecco a questi…. Gli voglio veramente bene.
💛💛💛💛❤️❤️❤️❤️
Sebino eroe di un calcio che non esiste più. Picchia Sebino!!!!
Tancredi Nela Vierchowod Ancelotti Falcao Maldera Iorio Prohaska Pruzzo Di Bartolomei Conti.
Gli 11 apostoli (nessun Giuda) e il Maestro, il Barone…
Che bello quello che hai scritto!
Ti faccio un applauso e ti abbraccio come fossimo “a quel tempo”.
FORZA ROMA
commozione pura. se penso a conti falcao ancelotti e pure l’austriaco a cristante la palla non la avrebbero passata per disprezzo tecnico. con tutte le buone qualità del ragazzo
Ubbì, mamma mia che ricordi…
Ecco, Maurizio Iorio è uno che a mio avviso non è mai stato celebrato abbastanza.
Dette il suo contributo alla causa e non ricordo mai una sua presa di posizione fuori delle righe.
Ricordo che ad uno dei suoi goal un cronista gli fece la domanda scema “questo è un goal alla, boh, qualche campione che allora imperversava”. E lui semplicemente rispose “no, direi che è un goal di Iorio”.
“Giorio”, nell’inimitabile spelling del Barone segnò 5 reti quell’anno (vado a memoria, eh?), senza rigori. Diciamo che in un certo senso era l’anello “debole” di quella formazione, composta per il resto da 10 campioni.
L’anno successivo fu ceduto al Verona, dove andò a formare una coppia terribile con l’altro nanetto Galderisi. Tornò alla Roma con Eriksson, ma non ebbe molta fortuna.
Un giocatore discreto, nulla più, ma consegnato comunque alla nostra imperitura memoria.
La penultima risposta fa venire la pelle d’oca…
Alla sua età, sicuramente con lo Spezia quel pallone non lo avrebbe lisciato…
Era ovviamente un complimento a Sebino, non una critica a Smalling….
Grande Sebino …
a me viene sempre automatico chiamarlo cosi’…perchè ho avuto la fortuna ( avevo circa 20 anni nell’epopea degli anni ’80…) di vivere in pieno tutti i suoi anni in quella maGGGica Roma…in particolare quella ricordata benissimo sopra da “UB40” ( erano anche gli anni del mitico CUCS,che “sfornò” appunto il suo soprannome ).
Picchia Sebino e sempre Forza ROMA !!!
Io ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, per averci giocato insieme per una decina d’anni in uno dei tornei amatoriali che vedono sfidarsi ex campioni e semplici dilettanti. Posso dire che è stato sempre un esempio per tutti, sempre sportivissimo con gli avversari e prodigo di complimenti con tutti. E poi si comportava come un qualsiasi membro della squadra, tra i primi a venire al campo per fare spogliatoio. Sono molto contento che ha sconfitto il tumore e lo ricordo con piacere sia come idolo che come persona
I tre punti più importanti per noi sono quelli presi contro la malattia, ti ho visto in forma accanto a Barbarossa che presentavi il tuo libro: rimani un Campione d’Italia.
La vita è ancora lunga e noi aspettiamo che torni a Trigoria, con la grinta di sempre.
Forza ROMA
cresciuto col suo poster in camera, quello col quadricipite esaltato…
un mito
Lo ammirato da giocatore e poi apprezzato da commentatore televisivo.
Da commentatore televisivo delle partite era il migliore di tutti.
Mi dispiace non sentire più partite commentate da lui
Mito. Mi piace soprattutto come definisca “fragilita’” il gambizzare uno e lasciarlo per terra.
Massima stima. Picchia ancora Sebino!
Mi correggo, dice *vulnerabilita’, non fragilita’. Meglio ancora…. Ahahahahah!!! Grande
Grande Sebino….no come i giocatori di oggi che se gli gocciola il naso non giocano per tre mesi….e lasciamo perdere l’attaccamento alla maglia…questi non sanno neanche cosa vuol dire…daje Seba!
Ha fatto bene a sparare allo spacciatore di droga di sua moglie.
Dovremo prendere esempio da lui!
Ci vuole coraggio non fragilità x fare certe cose.
In campo come nella vita senza paure!!
Un vero uomo!
L’ho conosciuto e mi è sembrato di capire che è veramente risoluto e di poche parole.
Fumava però è quello non è una cosa molto salutare…
Un signore un campione un romanista….che bei tempi con falcao pruzzo chierico nela maldera conti…e tutti gli altri ..forza magica roma
Sebino in un Bologna roma 0 a 1 gol di desideri all,’ ultimo minuto mi diete la maglia in campo. Daje sebino
SEBINO NELA.
Fine del post.
FORZA ROMA SEMPRE!
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.