Pizarro: “Fonseca mi lascia perplesso. Villar ha talento. Friedkin? Spero che alla Roma possa tornare un presidente italiano”

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AS ROMA NEWS – Sei anni alla Roma, tre a Firenze. Il cuore non proprio diviso a metà, ma quasi. Roma resterà sempre Roma, ma l’affetto per la Viola esiste e rimane. Sentimenti che, David Pizarro detto il Pek, si porta con sé, scrive oggi Il Messaggero (A. Angeloni). Anche ora che è tornato in Cile, il paese che ama e da cui non si stacca. “È stato solo un arrivederci, i miei amici sono tutti in Italia, a Roma. Qui sono rimasti solo i miei genitori. Torno presto, spero a gennaio, quando a Coverciano comincerò il corso da allenatore”.

Farà concorrenza a De Rossi: che calcio ha in testa?
“Offensivo: la palla lontana dalla mia porta“.

Pek, come è la situazione Covid in Cile?
“Sempre la stessa. Ci sono regioni con tante difficoltà ed altre con meno problematiche, dalle mie parti, a Valparaiso, siamo usciti dalla quarantena due settimane fa. Poi qui si è votato per una nuova costituzione, retaggio di Pinochet. Dal 18 ottobre dello scorso anno, non cessano le manifestazioni. Quindi problema Covid e problema sociale. La gente chiede un riscatto, specie chi vive una situazione economica difficile“.

Parliamo un po’ di calcio. C’è Roma-Fiorentina, la sua gara.
“Due squadre e due città a cui sono molto legato. Ci ho lasciato un pezzo di cuore. Ma questo che vediamo ora non è calcio, il valore vero è il pubblico. Purtroppo è una situazione anomala. Manca la passione della gente“.

La Roma ha cambiato proprietà? C’è più fiducia in città.
“Il debito c’è, e la situazione resta complicata. Mi auguro che i Friedkin possano fare di più di rispetto a Pallotta. Spero che un giorno la Roma possa tornare alle famiglie italiane. La Roma è attaccamento, sentimento. Queste proprietà straniere vanno e vengono, ora ci sono ora non ci sono, delegano. Io onestamente rimango perplesso, sono stato nell’Udinese dei Pozzo, nella Roma di Sensi. Poi a Firenze con i Della Valle…“.

Fonseca è l’allenatore giusto?
“A volte mi lascia perplesso. Mi sorprende e poi mi delude. Non ha una rosa ampia, però può gestire un undici forte. E non mi spiego questo trend altalenante. Ci sono partite troppo brutte per essere vere. L’allenatore deve lavorare su questo, deve trovare la continuità“.

Lei era abituato con Spalletti.
“Nella mia Roma c’era grande unione, c’era sempre la frase giusta quando serviva. Il gruppo del primo Spalletti era forte, unito, la differenza la faceva il nostro modo di giocare“.

Ora non si riesce a tornare stabilmente ad alti livelli. Sarà l’ambiente…
“Una fesseria. Quando si gioca a calcio, non esiste un problema ambiente. Mai. In nessun posto. E lo dice uno come me che è stato in piazze calde come Roma e Firenze, con tifosi appassionati, che vivono per il calcio“.

Qui è anche sparita la Roma dei romani. Totti, De Rossi, Florenzi…
“Ah, quindi non era nemmeno un problema di romani? Mi fa piacere che ve ne siate accorti“.

La Roma, dopo di lei, ha faticato a trovare un regista. Pellegrini può farlo?
“In certi casi sì, ma è più bravo dietro le punte“.

E Villar?
“Ci si può lavorare, ha caratteristiche del centrale, capace a gestire il gioco. Ha talento“.

Fonte: Il Messaggero

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24 Commenti

  1. Concordo sulla stupidaggine-alibi dell’ambiente, arrivassero i campioni e poi vediamo cosa fa l’ambiente, a Madrid o Barcellona se stecchi una partita sei fulminato, ti fanno lo shampoo subito, ambienti caldi esistono in tutto il mondo, a Buenos Aires ci sono i vulcani eppure River e Boca sono sempre lì a vincere anche la Libertadores, i veri campioni professionisti devono saper reggere la tensione o non sono da grande squadra.

    • con tutto il rispetto, i calciatori che girano in orbita roma sono un pò diversi da quelli di real e barca

    • Infatti a Torino sono tutti tifosi della Juve i calciatori…. mah? Ancora attaccati a queste ridicole idee…. é semplice questione matematica tra l’altro … ci sono più annate in cui nn nascono calciatori romani e romanisti degni di solcare campi di serie A che altro e, tra questi, ove c’è ne fossero, arriva prima la questione portafoglio nella tasca posteriore che la mano sul cuore.

  2. Come al solito. Leggi il titolo e ti fai una idea, leggi l’intervista e capisci il senso….
    Nella sostanza non ha detto cose così drastiche come appare nel titolo.

  3. Concordo con DD: quando una squadra non è davvero forte (non ha stelle, campioni, gente che fa sempre la differenza in campo…) si cerca la spiegazione per i mancati successi nei dettagli (l’ambiente, il clima, troppi stranieri, troppi Romani, troppo pochi Romani… e così via…).

    E magari alcune di queste cose hanno anche un loro peso… ma se avessimo CR7 (e altri tre o quattro top players) nessuno si accorgerebbe che esiste Zazzaroni (o Pinci, o quello di ‘Leggo’, etc…) secondo me. E vedremmo solo una tifoseria ebbra di felicità e una bacheca che pian piano si riempie…

    Ciò detto, oggi alle 18 c’è la Fiorentina e ci tocca fare tre punti, che ci piaccia o no 😊. Ciao a tutti.

    • Si ma è vero anche che quando hai una squadra buona ma non ottima, con giocatori interessanti, giovani e più esperti ma non di soli campioni, se hai un tifo unito (e le spaccature le crea l’ambiente), hai una stampa obiettiva e tutti si rema nella stessa direzione, ottieni risultati superiori alle tue possibilità. Sarà mai possibile avere questo?

    • Salve, Alekos
      potresti spiegare meglio il concetto di “tifo unito”?
      Considerato che allo stadio non si può andare, ti riferisci, forse, alle divergenze di opinioni espresse attraverso i social?
      Ammesso e non concesso che tali divergenze di opinioni le crei l”‘ambiente” (un po’ offensivo nei confronti delle persone che sarebbero, secondo te, così facilmente manipolabili, non credi?), quanto pensi che possano realmente incidere sulle prestazioni sportive della squadra?
      Ti ringrazio per i chiarimenti che vorrai darci.

  4. Siamo ritornati alle interviste con domande e risposte surrettiziamente confezionate da parte dei soliti e ormai famigerati organi di informazione. La luna di miele con i Friedkin sembra già terminata . Dopo che la nuova proprietà ha deciso di puntare con forza su Tor di Valle non era difficile da prevedere…

  5. Pizarro che ne capisce di calcio??? Come può dire che Fonsecca lo lascia perplesso??? , Pek, lascia fare a quelli che scrivono su questo sito, che te de calcio non ne capisci niente.

  6. A Trigoria c’è una Legge non scritta ma che non ammette deroghe : vietato fare le doppie sedute d’allenamento…fin dai tempi di Capello per passare a tutti gli altri che si sono succeduti nei lustri a seguire…l’unico che si era ribellato alla Legge, è stato Zeman e si è visto che fine ha fatto…
    Un’ultima cosa…questa Legge ,potete tranquillamente chiamarla “Ambiente”…è la stessa cosa.

  7. Puntare su Capannelle no? aahhahahahha nessuno conosce le intenzioni di Friedkin e fanno i voli pindarici sulle interviste e sui motivi sottesi ahahahah I CESARONI fanno a gara con i giornalisti ahahhaha, non sarebbe meglio attendere il COMUNICATO UFFICIALE? Come facevate ai tempi di Pallotta,,, su su ahhaahaha Forza ROMA

  8. Spero che un giorno la Roma possa tornare alle famiglie italiane. La Roma è attaccamento, sentimento. Queste proprietà straniere vanno e vengono, ora ci sono ora non ci sono

    Per fortuna che uno così è stato subito scaricato, visto che era candidato forte a fare il Ds della Roma.

    Cioè non capire che in questo momento in Italia c’è una fame nera, quasi come in Cile e nessuno italiano sarebbe in grado di tenere una squadra come la Roma, il Milan o l’Inter, significa non capire quasi niente della realtà che ti circonda.
    Ringraziamoli questi americani, che ancora hanno il coraggio, di investire in un paese nord africano come il nostro

  9. I capitalisti investono a loro rischio, qualsiasi immaginazione ed elucubrazione sul motivo per cui lo hanno fatto non riguarda nessuna riconoscenza etica nazionale cittadina e sportiva semmai un doveroso rispetto del loro lavoro ma anche la massima attenzione sulle ricadute sull’economia del Paese, della Città, della Società sportiva, come per tutte le attività legali su territorio nazionale. Abbiamo l’esempio della Whirlpool e ci basta e prima ancora delle acciaierie in fiamme e del crollo del Ponte Morandi per l’incuria dei Benetton, della ritirata di FCA ex FIAT degli Agnelli dai nostri destini economici dopo anni di sovvenzioni statali, che se fanno bene e non sconquassano l’Italia, hanno comunque i loro ritorni speculativi. E questo vale e varrà pure per Friedkin. Forza ROMA

  10. Intanto però se aspettavamo gli italiani o meglio ancora i romani tifosi romanisti la Roma sarebbe fallita due volte.
    Quindi io un grazie prima a Pallotta e ora a Friedkin mi sento di dirlo.
    Ormai società come l’Inter, il Milan e la Roma, sono realtà troppo grandi, per industriali italiani, fin’ora regge solo la juve, bisognerà vedere per quanto tempo ancora

  11. Ah Pizarro !!! ma che te sei fatto n’quartino dei Castelli prima de rilascià st’intervista.
    O qualcuno utilizza il tuo nome pe’ sparà cazzate ???
    In entrambe i casi è solo “Mmonnezza” !!!
    Mo sète diventati pure imprenditori ??? Nnàte a zappà la tera….

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