Ranieri, il web scatenato dopo il ko dell’Italia: “Subito ct per salvarci”

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Il giorno dopo la disfatta di Oslo – quel clamoroso 3-0 subito dalla Norvegia – la Nazionale italiana continua a far discutere, ma la vera sorpresa è che il nome più citato e acclamato sui social non è quello di Haaland, né di Spalletti. È Claudio Ranieri. Sì, proprio lui, il tecnico appena uscito tra gli applausi dalla panchina della Roma, è diventato il nuovo “commissario tecnico” eletto dal popolo del web.

Su X (ex Twitter), Ranieri è salito rapidamente in tendenza nella serata di venerdì e per tutta la giornata di sabato. Il motivo? La combinazione perfetta di frustrazione, impotenza e nostalgia che solo un’altra batosta azzurra sa generare. Appena archiviati i calcoli su come evitare l’ennesimo Mondiale da spettatori, la rabbia social si è cristallizzata in un pensiero comune: “Via Spalletti, dentro Sir Claudio“.

Uno dei tweet più gettonati recita: “L’unico che può compiere il miracolo è lui”. Oppure: “Ranieri CT per non spegnere il sogno Mondiale”. C’è chi lo invoca per il suo profilo umano, chi per la sua storia fatta di imprese impossibili – come lo scudetto con il Leicester, la salvezza con il Cagliari, o la rinascita della Roma nella stagione appena conclusa. Insomma, agli occhi di molti, Ranieri rappresenta l’antidoto perfetto al grigiore attuale.

Ovviamente non mancano voci fuori dal coro, più razionali o forse solo più protettive: Voglio troppo bene a Ranieri per vederlo sulla panchina della peggiore Italia di sempre. Lasciatelo in pace”, scrive qualcuno, temendo che un nuovo incarico possa rovinare il finale perfetto di una carriera già leggendaria.

Che sia solo una suggestione virale o il segnale di un malcontento reale, il messaggio è chiaro: Ranieri oggi è più che un allenatore, è il simbolo di un calcio che non c’è più, ma che molti sognano ancora.

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74 Commenti

  1. Il problema del calcio italiano non è l’allenatore, è la struttura marcia del sistema. È la stessa da oltre 20 anni, e peggiora di stagione in stagione. Le società non hanno alcun obbligo di puntare su giocatori italiani, e si riempiono di stranieri. I vivai seguono l’esempio: invece di crescere talenti nostrani, vanno in giro per il mondo a cercare “promesse” da rivendere. Risultato? La Nazionale non ha più scelta, non ci sono più campioni da convocare. Attaccanti come Dario Hübner o Maurizio Ganz non hanno mai ricevuto una convocazione in Nazionale a causa della troppa concorrenza. Invece adesso sono anni che non abbiamo un attaccante di livello internazionale, infatti dobbiamo naturalizzare gente dall’Argentina.
    Per fare un altro esempio di come sia cambiata la nostra Nazionale, nel quarto di finale contro la Francia del Mondiale 1998, sullo 0-0, dalla panchina entra il nostro numero 10, Roberto Baggio (sì, proprio lui, il Pallone d’Oro).
    Invece, nello spareggio decisivo contro la Macedonia per accedere al Mondiale 2022, sullo 0-0, dalla panchina entra il nostro numero 10, João Pedro (sì, proprio lui, quello del Cagliari) . La nostra regressione può essere paragonata all’ascesa della nazionale spagnola. La differenza? È semplice: in Spagna giocano più Spagnoli.
    Non ci vuole molto a capire perché la Nazionale spagnola è così forte. Basta guardare i numeri: nella stagione 2024/25 ci sono 472 giocatori spagnoli, mentre in Serie A sono soltanto 293 gli italiani. Questo significa che il CT della Spagna può scegliere da una base di 179 giocatori in più rispetto a quello italiano, solo considerando il massimo campionato nazionale. Il fatto che la Liga sforni più giocatori da Nazionale si riflette anche nell’export: nella Premier League ci sono solo 10 italiani, mentre gli spagnoli sono 20, e così via. Questa situazione va avanti da anni, e fino a quando la FIGC non obbligherà le squadre ad avere almeno 16 italiani in rosa, resteremo a guardare. E a piangere sul passato.
    Ma la FIGC è solo un ramo marcio di un albero malato chiamato politica. E come la politica stessa, non lavora per il Paese, ma lo sfrutta spudoratamente per servire i propri interessi.

    • Ripeto quello che avevo scritto nell’altro post sulla nazionale allacciandomi anche a quello che diceva Marco79 nello stesso post:

      Il problema vero sono le nostre scuole calcio che devono essere del tutto rifondate e poi va fatto un enorme cambio di mentalità tra i tifosi italiani.

      Il tifoso italiano medio ha come grande difetto problematico quello di essere un calcio-dipendente malato di vittorie che oltre a non aspettare mai nessuno si crede pure tuttologo (basta guardare qui a Roma il nostro ambiente).. e visti questi espedienti esterni, rimarcati ancora di più adesso coi social, siamo arrivati a vedere società italiane che investono pochissimo sui giovani italiani e gli allenatori di tutte le squadre anche e soprattutto giovanili che, influenzati dal tifoso italiano medio, cercano a tutti i costi la gloria personale imponendo prima le loro tattiche (ognuna diversa dall’altra) quando bisogna prima della tattica far insegnare alle nuove generazioni già dai pulcini come calciare un pallone.. e qui che facciamo? Parliamo delle U23 che non risolvono il problema per nulla (vedi il Milan Futuro), delle strutture fatiscenti, dei troppi stranieri e quant’altro senza mai andare veramente alla radice del problema..

      In giro per l’Europa oltre a non avere tifosi calcio-dipendenti malati di vittorie che si credono pure tuttologi nella loro ignoranza calcistica presunzione e arroganza da non aspettare nessuno come qua in Italia le squadre oltre a non avere troppe pressioni senza senso insegnano subito la tecnica (nei paesi iberici) e formano i giocatori sul piano fisico e dinamico (nei paesi del nord Europa) che sono i fondamentali del calcio mettendo la tattica per ultima, qua in Italia si fa l’esatto contrario..

      Poi mettiamoci pure che della nazionale italiana non frega quasi più a nessuno e che a chiunque interessi più il club che tifa o per cui gioca e lavora invece che al resto e a chi vuole a tutti i costi difendere dalle parti alte alcune squadre (Gravina col brand Rubens) e siamo arrivati a questo..

    • Pietro, resta il fatto che se hai un giocatore forte, gioca. Anche se italiano.
      Perché non escono giocatori Forti? Facile. davvero facile. I bambini non giocano più nelle piazze, non giocano più in mezzo alla strada, dove i ragazzi si ingegnano di più. Oggi è una corsa alla scuola calcio perché tutti i bambini devono arrivare in serie A.

      Il calcio è lo specchio di questo paese. È marcio.

    • Avrà anche poca scelta, ma sceglie male.
      Dopo un girone di ritorno con una difesa di ferro come quella della Roma….hai la difesa della Nazionale decimata e non convochi uno dei migliori difensori degli ultimi 5 mesi?
      Se aumenta la scelta aumentano gli errori. Io credo che Spalletti su certi giocatori abbia troppi pregiudizi.
      Il riferimento ovviamente è al nostro capitano Mancini

    • Marcol, mi trovi d’accordo sulla mancanza di pazienza dei tifosi più giovani, causata dall’aumento dell’influenza dei social e dal desiderio di avere tutto subito. Però si tratta di un fenomeno mondiale, non solo italiano.
      Detto ciò, non sono affatto d’accordo con l’idea che il tifoso malato sia il motivo per cui le società non investono più nei giocatori italiani come un tempo.
      Non è nemmeno colpa del procuratore, del capo scouting o del dirigente di turno, loro fanno gli interessi della società per cui lavorano, ed è giusto così. È per questo che servono leggi che obblighino le società di Serie A a tutelare anche gli interessi della Nazionale italiana. Faccia la FIGC una regola chiara: almeno 16 italiani in rosa per ogni club. Vedrai come da un giorno all’altro, i nostri talenti torneranno improvvisamente ‘interessanti’ per tutti.
      Ma torniamo sempre li, la FIGC non ha veramente a cuore l’interesse della nazione. Come ogni lobby politica italiana, i vertici sono più interessati a mantenere il potere che a fare il bene del Paese. Questo significa che invece di arruolare persone competenti e meritevoli, si finisce per scegliere il compagno di merende, per garantirsi appoggi e voti. Altrimenti, come si spiega che, in un Paese di 60 milioni di abitanti, a rappresentarci ci siano figure come Gravina e Tavecchio?

    • Il problema non è nel numero degli italiani che giocano, ma nel fatto che sono scarsi. Ho ripetutamente segnalato il fatto che gli attuali Primavera nostri non sono in grado di fare la differenza neanche in Serie B, mentre il Barcellona A attinge dal suo vivaio a piene mani. In Italia non solo non si gioca più per strada, come si faceva un tempo, ma nelle scuole calcio vanno avanti quelli che pagano. E a pagare sono i genitori delle pippe, non certo quelli dei ragazzini di talento, i quali giustamente pensano che basterà il talento del piccolo per avanzare. Invece non è così. Il Sistema Italia è marcio, e non lo è solo nel calcio, ma in tutti i settori.

    • Bravo Pietro.
      Il calcio è lo specchio del Paese.
      C’è un problema di politica, nel senso che hai degli imbelli, lacchè di affaristi e prenditori, a guidare la baracca. Oltretutto incapaci (basta vedere come funziona il VAR).
      Poi c’è un problema di scuola, con genitori maleducatori e bastonatori infingardi nei confronti dell’istituzione scuola, oltre ormai ad un corpo insegnanti formato per almeno metà da inetti o demotivati.
      Il calcio è uguale al resto, e come per il resto all’orizzonte si scorgono ancora solo nuvole nere.

    • Se anche avessimo 179 giocatori italiani in più non ci faremmo niente perchè avrebbero la stessa cultura calcisticamente nulla che hanno tutti gli altri: il problema vero è che da noi non si insegna a dribblare, osare, fantasticare, eccetera: appena un giovane entra a scuola calcio viene riempito di schemi tattici e se si permette di tentare un dribbling e lo sbaglia viene messo in panchina fino a quando coglie l’antifona. Le statistiche e i numeri vanno interpretati con intelligenza, altrimenti producono illusioni: all’Università la prima cosa che si insegna nei corsi di statistica è che una correlazione statistica non significa relazione causale: l’aumento statistico di consumo di gelati non è la causa dell’aumento di consumo di condizionatori per il freddo, semmai è il caldo che causa entrambi.

    • Tifoso GialloRosso e Giogio,
      Ma perché in Spagna i ragazzi non stanno tutti davanti al telefono? I giocatori ci sono, bisogna solo farli giocare. Giovanni Leoni a soli 18 anni, secondo molti esperti diventerà un giocatore da Nazionale. E come mai? Semplice, lo scorso ottobre il Parma gli ha dato spazio, si è messo in mostra e adesso le big se lo stanno litigando.
      Ora dimmi onestamente, se il Parma lo avesse girato al Ravenna “per farsi le ossa”, o semplicemente non lo avesse fatto giocare perché i dirigenti preferivano valorizzare l’esotico compagno Løvik al suo posto, pensi davvero che Leoni sarebbe già nel giro della Nazionale come lo è adesso? Allora capisci che se aumentiamo il numero di giovani italiani che fanno esordire in Serie A aumentano anche le possibilità di avere più giocatori da convocare in Nazionale. Leoni 8 mesi fa tolti i genitori non lo conoscevo nessuno, e come lui c’è ne sono altri, ma vanno fatti giocare.
      E visto che è ormai evidente che per le nostre squadre non è una priorità sviluppare talenti italiani, bisognerebbe che la FIGC intervenisse in modo concreto. Minimo 16 giocatori italiani per rosa, vedi quanti Leoni ne escono fuori. Poi è ovvio che questo non risolverà tutti i problemi del nostro calcio, ma almeno è un inizio

    • Pietro.
      sono con te al 100%. troppi, troppi stranieri. ora anche nei settori giovanili.
      troppi, troppi. è ora che la figc, il coni, e
      tutti gli enti preposti mettano un freno.
      la nazionale è morta. mi sono rotto, non vediamo più i mondiali da diversi anni.
      è una vergogna. l’altra sera ho visto il tennis, attualmente è migliore della
      nazionale.
      sfr. ❤️🧡💛

    • Tifoso Giallorosso..

      Il tuo è un riassunto semplicistico..

      E vero prima si giocava al campetto, in piazza in strada ovunque..

      Ma questo capitava in Francia, Spagna, Inghilterra, ovunque..

      Ed anche in Francia, Spagna, Inghilterra.. Non si gioca praticamente più per strada.. Quindi, loro come hanno fatto?

      Semplice, hanno investito, messo soldi, creato strutture per la crescita dei ragazzini..

      Hanno messo professionisti.. Non allenatori che vogliono farsi notare ma professionisti che fanno giocare i ragazzi.. Quindi si basa tutto sulla tecnica e sulla velocità..

      Mbappe esce fuori da una di queste strutture se non erro..

      C’è organizzazione, investimenti, voglia di creare..

      E facile dire.. Non si gioca più per strada, punto..

      No devi dire.. Non si gioca più per strada, quindi, cosa facciamo?

      In Italia sai cosa fanno?.. Ti fanno pagare una scuola calcio un occhio della testa, e poi vai in campo, devi imparare le diagonali, chiudere le linee di passaggio.. Punto..

      Ma questo è giocare?.. No ragazzi non è giocare questo.. È noioso.. È tutti ci mangiano..

      La federazione acconsente a questo schifo, le piccole società fanno soldi.. I vari allenatori pensano solamente a vincere tornei inutili per il loro ego, grazie a fisicità e tattica..

      Ed i ragazzi non imparano la parte tecnica, sono già piccoli allenatori..

      Ecco.. Bisogna andare molto più in profondità..

      Forza Roma

    • Sono d’ accordo con Pietro analisi giusta infatti aggiungo non è un problema dell’ allenatore…lasciate in pace Ranieri oramai ha intrapreso un nuovo cammino un nuovo ruolo che già ha portato beneficio alla Roma…. facessero un ripulisti di presidenti generali e vari dirigenti.
      Iniziassero ha costringere i centri sportivi che lavorano con bambini ad insegnare solo la tecnica e non le strategie e gli schemi.

    • lo penso e lo dico da anni
      si dovrebbe decidere un limite di stranieri in rosa per esempio 5/6 ed un limite di stranieri in campo, al massimo 4

    • I problemi sono molteplici. Non si fanno più figli, per giocare devi pagare e molte famiglie non se lo possono permettere e così si riduce la base, inoltre già da piccoli si insegna la tattica a discapito della tecnica e dell’estro, nelle grandi società si preferisce andare a prendere giovani stranieri, i ragazzi a 18/20 anni in Italia devono prima farsi le ossa mentre all’estero non hanno problemi a lanciarli in prima squadra.

    • Ben detto ! Che dtronzi alla “Calzetta dello Sport” che hanno proposto subito il sondaggio …

    • mandateci colori che non hanno dato il rigore in atalanta Roma o a chi ha dato il rigore alla Juventus a Venezia……Ranieri a Roma e basta

    • Follia che non funzionerebbe mai.
      1) Diventerebbe motivo di attacco a Ranieri alla prima occasione in cui le cose vanno male qua a Roma.
      2)Si accuserebbe il CT di favoritismi per eventuali convocazioni/non-convocazioni (non chiama i romanisti a Marzo o li chiama e li schiera)
      Ranieri sta bene dove sta: qua a Roma

    • Lavorare per la Roma, nel ruolo che Ranieri ha (e mi auguro che continui ad avere per anni) e’ un impiego a TEMPO PIENO, anzi pure de piu’! Non c’e’ spazio per niente altro.
      Non scherziamo manco.

      La nazionale e’ insalvabile, rovinata da decenni di involuzione in cui in Italia i bambini hanno SMESSO DI GIOCARE A CALCIO in massa.
      Non ci sono santi e santoni che tengano, ci vuole un intervento massiccio alle radici del problema e ci vorranno decenni per avere un impatto ammesso e non concesso che vengano presi i rimedi giusti, cosa di cui dubito considerate le “eccellenze” che governano il movimento calcio italico…

    • Ha smesso l’ ha detto chiaro e tondo e poi pure se porti Ranieri in nazionale non risolvi il problema principale ma lo tamponi.
      Mancano riforme serie per valorizzare i vivai è quello il vero problema.

  2. in un’intervista trasmessa da Sky Lotito stronca Spalletti…..”va sollevato perché non ha avuto risultati …..e nel calcio chi fallisce paga “….se pagassero anche i presidenti lui quest’anno avrebbe vinto il premio ” calci in c..o “visti i suoi risultati …..ma proprio non riesce a stare zitto….o dorme o parla a pen di bracco…..un fenomeno timbrato dalla natura

  3. Fossi stato in Gravina avrei tentato di mettere sotto contratto Ancelotti o Allegri il prima possibile. Ranieri ormai si occupa di altro

  4. Fateve li c@##i vostri e lasciate sta Ranieri dove sta.

    Mettetece Gravina a fa il DT, così salva pure il brand “Nazionale”.

    • Sarò maligno ma tutta st’enfasi nei confronti di Ranieri dopo che è diventato Dirigente della Roma puzza di bruciato Mettere lui alla guida della Nazionale per parare il didietro a Gravina e FIGC? Non esiste proprio!!!

  5. Massima stima per il nostro ex allenatore ma se il livello del nostro calcio è basso neanche il padreterno ci salverebbe con questa manica di pippe!

    • hai ragione uno che non convoca mancini cosa ti aspetti……..Rugani nemmeno con ajax gioca fa panchina ho detto tutto……..

    • Un capitano , ora stiamo al delirio totale se sprofonda Spalletti sprofondiamo tutti ?
      Noi abbiamo iniziato a sprofondare da quando un modesto minestraro come Ventura ,non è stato capace di portarci ai mondiali , a sprofondare da quando i vertici del calcio italiano , Figc e lega, sotto l’ala protettrice del Coni , hanno pensato solo a difendere il brand delle solite note, lazzie e napoli compresi.
      Con convocazioni fatte non per meriti ma per marketing ( uno strisciato in nazionale vale di più) con giocatori sempre delle solite risparmiati in nazionale per le gare dei club in campionato .
      Con arbitraggi vergognosi, uso del var a piacimento , protocollo applicato o non applicato a seconda.

    • E. Che non vuoi regalare Ranieri alla Nazionale??????
      Visto quanto tengono in considerazione la Roma, sia la federazione che la lega, sarebbe proprio il caso di fargli sto’ “regalo”…..!!!!!ma fatela finita, ancora prima di…. cominciare con queste idee balzane!!!!!!

  6. Non capisco Spalletti… Vince il campionato e crea le sue fortune con il 4231 e 433… In Italia avrebbe gente come Orsolini e Zaccagni per giocare così e invece usa la difesa a 3 e quello scarsone di Raspadori… Mah

    • Sai nel calcio conta pure la fortuna,la sua fortuna è quel del napule , sono stati i mondiali in pieno inverno , con il napule che teneva solo 7 giocatori a detti mondiali , di cui la metà in squadre ridicole.
      La sosta è stata determinante per fare riprendere fiato alla sua squadra, ce lo ricordiamo tutti che a marzo le sue squadre scoppiavano…

  7. Sistema calcio italiano alla deriva da anni , l’esatto contrario della programmazione fantastica fatta nel tennis (dove sicuramente le dinamiche sono diverse ma ci si è attivati per far emergere giovani talenti).

    D’altronde se imperversano presunti “talent scout” (fra l’altro ex campioni affermati) che si fanno pagare per emergere nel calcio professionistico , cosa possiamo pretendere .

    Da Gravina in poi , tutto da riformare , nelle regole e soprattutto nelle persone .

  8. non ci va nemmeno se gli offrissero 10 volte i soldi che prende a Roma, e’ straricco di suo il nostro Ranieri ed e’ attaccato ai nostri colori , quindi tutte chiacchiere sprecate, dormite tranquilli…….

  9. Claudio Ranieri sta per compiere 74 anni, lasciatelo in pace per cortesia.
    Oltretutto, come se non bastasse, fare il dirigente di un club e il selezionatore della nazionale dello stesso paese genererebbe un chiaro conflitto di interessi.
    Last but not least, per salvare l’Italia calcistica dall’oblio al quale è destinata, ci vuole ben altro che un CT, fosse pure Padre Pio, ma è necessaria una radicale riforma del sistema a partire dalle sue basi, intrapresa con coraggio e determinazione da parte di un gruppo manageriale competente e indipendente dagli interessi particolari e dai “brand da salvaguardare”.
    In Italia praticamente una missione impossibile.

    • c’è Palladino…..area Juve…disoccupato …giacca e cravatta……un Mancho dei poveri…..

  10. La cosa che mi preoccupa è che allenare la Nazionale è l’unica cosa che gli manca a Ranieri, quindi potrebbe alla fine pensarci se glielo chiedono.
    Però, caro Claudio, considerando che la Nazionale l’ha allenata anche uno sfigato come Ventura, ne varrebbe la pena?
    Pensa piuttosto al tuo nuovo lavoro alla Roma, che tra l’altro hai iniziato alla grande.

  11. Da italiano, per lui sarebbe un premio che merita e lo ritengo adatto, da tifoso romanista mi dispiacerebbe se lasciasse proprio ora la Roma che ha bisogno di lui come ne ha bisogno Gasperini e i Fredkins stessi. Si potrebbe valutare un doppio incarico a interim ? O nascerebbe un conflitto di interessi?

  12. Dissi gia’ da tempo che la Federazione va azzerata e istituita da Obodi Ministro dello sport, una Commissione straordinaria che si occupi di calcio no di politica, da iniziare certamente dalla Nazionale e arrivando alle norme che riguardano arbitri Var e quant’altro. Poi ricostruire la Lega calcio in mano ad alcuni presidenti di societa’. L’Aia va azzerata, e altresi da mettere una commissione mista di arbitri ed ex calciatori con uguali diritti…Si deve per la regolarita’ di campionati sempre finiti in polemica. Non si puo’ puo’ piu’ dare il potere a un solo uomo per di piu’ pure inquisito. Il calcio deve cambiare in questo paese.

  13. condivido gae da Sarno
    da Ventura non siamo risollevati
    il calcio italiano kn caduta libéra,
    I giovani assecobdano l’avidita’ dek loro procuratori si perdono per non parlare della lega calcio ,degli arbitri( vedere cosa ancora dicono su inter roma ,rocchi ,marotta)con I punti che hanno tolti saremmo oltre il 5 posto nonostante gli errori dei presidenti della Roma

  14. con la manica di pippe che viene convocata (tranne donnarumma), ci può mettere pure un santo ad allenare la nazionale, non vai da nessuna parte.

  15. La Nazionale Italiana è la risultante tra un calcio infetto ed una società malata. Abbiamo vinto il Mondiale con due stranieri per squadra e con stranieri in Nazionale, Camonaresi ha il cognome italiano come Vierchowod lo aveva straniero. Affari, intrallazzi, lavatrici di soldi, poteri politici, industriali senza industrie da una parte e sistema che già a dieci anni permette il procuratore, scuole calcio anziché complemento dell’ educazione tradizionale: famiglia, scuola, amicizie e relazioni. COMPETIZIONE già a otto anni a scuola, amiche e relazioni, financo in famiglia; dominante la cultura della competizione che non prevede sconfitte nello sport, a scuola, in famiglia dove i genitori fanno debito per le rate dei loro gipponi a rate per avere il modello appena superiore del vicino di casa e pensano di avere in casa Baggio o Totti per dire in futuro, se va bene, “…quello è il padre di X che gioca nella X”. Perfino il possesso potrebbe essere prodotto della competizione imperiante, “la mia donna” poi ti lascia e rischia la vita. Un rifiuto, una sconfitta in questa società malata che ha l’humus nel possesso, l’esibizione, la sicumera, l’arroganza tipica del troglodita che nel nostro caso chiede la cacciata di Spalletti anziché chiedersi come mai quel calciatore gioca o non gioca in Nazionale o quel dirigente ha il suo pontificato al CONI, LEGA CALCIO, FEDERAZIONE, UEFA, FIFA ed ora anche ministero…l’ottantacinquenne Carraro sta scaldando i motori per l’ennesima poltrona. Forza, Italia…
    La cultura della sconfitta porta perfino ad allontanarla, la sconfitta.

  16. Per quanto riguarda Tavecchio e Gravina c’e’ una legge mai cambiata che riguarda la votazione del nuovo presidente, vengono dalla di Lega dalla serie C, capite perche’ escono nomi cosi’…sono anni che funziona cosi alla fine sono i politici che decidono. Per cercare talenti basta trovare persone per bene osservatori alla Sartori ma anche nelle societa’ dilettantistiche li piu’ difficile devi pagare per far giocare tuo figlio, il fatto di Bagni e’ emblematico ma quando lo trovi il talento lo devi controllare sono facilmente vulnerabili abbiamo visto alcuni talenti della Roma perdersi con la droga e non solo li serve la famiglia che li segue. Ci sono troppi marpioni nel calcio e ne bruciano a bizzaffe’. Chiaro che le societa’ di serie A devono far giocare i ragazzi abbiamo visto Gasperini andare subito a parlare con la Primavera e li’ la fucina di talenti la Roma e’ il 2 miglior settore giovanile d’ Italia a detta dei saggi.

  17. Sono romanista da sempre ma mi sento molto anche romano e sono orgoglioso che roma sia la capitale d’italia e la più bella città del mondo. Questo non toglie che appena dopo sentirmi romanista e romano sono e mi sento italiano e sinceramente pensare di essere fuori dai mondiali per la terza volta mi fa tremare , la storia della nostra nazionale di calcio e fra le più importanti del mondo e non possiamo permettere che venga ulteriormente sminuita.
    Se Sir Claudio può essere la soluzione ( e lo penso anch’io) con dispiacere ma sarei pronto a rinunciarci per fargli salvare la nazionale di calcio italiana.
    A margine un piccolo vantaggio per la Roma. Con Ranieri CT della nazionale molti calciatori della Roma entrerebbero nuovamente nel giro dei convocati e inevitabilmente ( soprattutto se faranno bene in campo e ne sono sicuro) si rivaluterebbero e poi potrebbero essere venduti a cifre più alte con conseguente vantaggio economico per la Roma. Un tornaconto ci sarebbe. Infine gli impegni di un allenatore di nazionale sono marginali, sotto sotto Ranieri potrebbe continuare a fare il consigliere dei Fredkins pur senza cariche societarie, quindi resterebbe in piedi la funzione principale che Ranieri riveste attualmente nella Roma .
    Oggi il campo è affidato a Gasperini e anche le scelte dei nuovi giocatori, abbiamo Ghisolfi per comprare e vendere , siamo coperti operativamente. Concludendo Ranieri CT della nazionale e consigliere esterno dei Fredkins si può fare.

  18. ATTENZIONE: La moderazione dei commenti è ora più rigorosa.
    Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.

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