Roma, divieto di sosta

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AS ROMA NEWS – La Roma torna a giocare nell’inconsueto (e poco amato) orario dell’ora di pranzo, con il Monza di Palladino ospite dei capitolini all’Olimpico, rigorosamente tutto esaurito così come per la successiva gara di coppa contro lo Slavia.

L’appoggio del popolo romanista alla squadra di Mourinho non è in discussione, altro segnale chiaro all’indirizzo di Friedkin, che al momento non sembra intenzionato a discutere con il tecnico di un futuro ancora insieme. E’ ancora presto per prendere decisioni, la proprietà vuole prima vedere i risultati e poi decidere. 

Per questo la Roma deve prima di tutto continuare a vincere. Anche oggi i tre punti devono essere un obbligo, considerando che domenica prossima la squadra farà tappa a San Siro sul campo dell’Inter, la squadra favorita alla vittoria del tricolore, e fare risultato a Milano sarà molto complicato.

Mou recupera Llorente, ma non Smalling, e il rientro dello spagnolo dovrebbe permettere a Cristante di tornare a giocare da intermedio di centrocampo. La formazione non è ancora al completo, perchè oltre all’inglese mancheranno anche Pellegrini, Renato Sanches e Dybala, oltre a Kumbulla e Abraham: assenze numerose quanto pesanti. Per vedere la vera Roma servirà ancora pazienza. Ma l’undici in campo oggi è sufficiente a battere il Monza di Palladino, una squadra costruita con sagacia e che si sta inserendo nelle posizioni subito dietro alle prime della classe.

Da Pessina a Gagliardini, da Dany Mota a Colpani, sono tanti i calciatori da cui oggi la Roma dovrà fare attenzione. I brianzoli sono una formazione veloce, ben organizzata, che gioca un buon calcio senza concedere troppo agli avversari. I giallorossi non dovranno avere fretta, giocare in modo sapiente e aspettare il momento giusto per colpire. Sfruttando la sua arma migliore, che ha il nome e il cognome di Romelu Lukaku.

Giallorossi.net – Andrea Fiorini

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3 Commenti

  1. Il lunch time match è una delle cose che detesto di più di questo calcio spezzatino e non ne seguo mai uno se non quelli che coinvolgono, per fortuna raramente, la Roma.
    Dopo il doveroso preambolo, sul resto c’è ben poco da dire: dopo la disastrosa partenza, da oggi alla prossima sosta, dobbiamo mettere in cascina un minimo sindacale di otto punti se non dieci, concedendo massimo un pari in uno dei due big match tra Inter e derby.
    E’ soprattutto d’obbligo un deciso cambio di marcia negli scontri diretti che negli ultimi quattro anni ci hanno visto tenere un ruolino di marcia degno della “Rometta” anni 60/70, forse addirittura peggiore.
    L’unica rosa e squadra che io vedo un gradino sopra le altre, e il cui destino dipende esclusivamente da se stessa, è l’Inter.
    Le altre sono tutte decisamente imperfette, non meno della Roma, e non ci sono scusanti per vedere quello che troppe volte si è visto come nell’ultimo match casalingo contro il Milan.
    Posso immaginare che siano i medesimi discorsi che si facciano nei piani alti della società, discorsi che non dovrebbero stupire nessuno, ma che qui a più di qualcuno appaiono astrusi, pronti come sarebbero ad offrire rinnovi a vita (peraltro non pagati con le loro tasche) a coloro che prima dovrebbero mostrare di meritarlo sul campo.

    • Infatti UR, si rinnova solo con i risultati.
      Tenendo conto che ormai il calcio è Business e che i soldi si ottengono principalmente con la Champion, quello deve essere l’obiettivo,

  2. Partita insidiosa contro una squadra guidata da un allenatore che detesto. Ci penserà la coppia Gallukaku e un gol verrà da calcio d’angolo.
    FMR

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