La nuova Roma nasce sotto il segno dell’Italia, scrive oggi la Gazzetta dello Sport. A Torino sono nati Ricky Massara, neo direttore sportivo, e il suo vice Federico Balzaretti. Sempre dalle parti di Torino, precisamente a Grugliasco, è originario Gian Piero Gasperini, chiamato a guidare la rinascita tecnica dei giallorossi. Ad accoglierli nella Capitale c’è Claudio Ranieri, riferimento del romanismo e punto di equilibrio per la proprietà americana.
Una svolta identitaria voluta dai Friedkin dopo gli errori del recente passato, anche legati alle difficoltà di inserimento di figure straniere nel contesto giallorosso. Ranieri, con il suo carisma e la sua storia, ha tracciato una strada: affidarsi a una guida tecnica italiana e a figure che conoscano a fondo la realtà romanista. Massara è l’esempio più chiaro di questa nuova visione.
Anche sul campo il cambio di rotta è evidente: la Roma ripartirà da un nucleo di italiani composto dai senatori Mancini, Cristante, Pellegrini ed El Shaarawy, a cui si aggiungono i giovani Baldanzi e Pisilli. Intorno a loro si costruirà un gruppo solido, con l’innesto di giocatori tra i 21 e i 25 anni, scelti per far crescere il livello tecnico e dare una precisa identità alla squadra.
“Ho trovato una famiglia, quella dei Friedkin, molto determinata a regalare gioie ai tifosi e a conquistare trofei – ha detto Massara –. Gasperini impersonerà alla perfezione questo spirito: siamo convinti che darà un’identità forte alla Roma”.
Fonte: Gazzetta dello Sport

articolo demenziale che rimette i senatori al centro
non ci saranno più senatori ed é questa la svolta
carta straccia !
Ciao, Paolo 33, ti rispondo perché invece io spero proprio che il nostro calcio possa tornare ai 3 “ stranieri”.
Quando in Italia si prendevano i gioielli da incastonare su una montatura ITALIANA.
Attenzione non è per un eccesso di campanilismo, ma il nostro calcio è stato uno dei più studiati e ammirati del mondo.
Non il più spettacolare è vero, ma verticale e pericoloso come pochi altri.
Ecco adesso ditemi voi non sarebbe meglio tornassimo un pochino indietro e tornassimo a comprare Cafù, Emerson e Batistuta?
Per farli giocare con i nostri Totti, Del Vecchio e Montella? Io spero di si
Articolo inventato e pure male male, nucleo di senatori tutte figure di secondo piano o inutili, forse solo 1 titolare (Mancini), 2 buone riserve (Cristante, Pisilli), 2 separati in casa impossibili da piazzare per ingaggio insostenibile e condizioni fisiche precarie (Pellegrini, Elsharawy), 1 buon giocatore non da Roma che cercheranno di piazzare al miglior offerente o come pedina di scambio (Baldanzi). Buona domenica.
nfatti
Io sacrificherei anche Cristante.. l’unico “senatore che potrei tenere è Mancini, e poi terrei i giovani Pisilli e Baldanzi (quest’ultimo lo userei come pedina di scambio per avere un Diao dal Como). Gli altri tutti via
i senatori cristante e pellegrini garanzia di successo
Ho i miei dubbi che sia così. Hanno avuto la fortuna di agguantare San Ranieri e adesso lo seguono perché, ovviamente , innegabili i suoi meriti e non possono dire di no. Ma i loro giochetti, fatti di algoritmi e stranieri, sono dietro l’angolo. È sempre stato così finora, difficile che cambi.
A me è proprio quel nucleo che me spaventa…
Pellegrini se si riesce a venderlo sarebbe meglio, visto anche l’ingaggio che percepisce e il suo rendimento
a chiunque riesca a convincere Pellegrini a levare le tende offro una bevuta
elsha ,cristante e pellegrini devono essere ceduti….altro che senatori,non ne possiamo più,liberatecene!
Articolo senza senso, tanto per.
A parte il nucleo tecnico dirigenziale, il resto è fuffa…Svilar? Konè? Soulè? Ndicka? Angelino? Reusch? tutti italiani? o tutti già venduti? Braccia rubate all’agricoltura.
❤️🧡💛SSFR💛🧡❤️
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Nihil sub solem novum.
🇮🇹💛❤️🇮🇹
tricolore sarà
I senatori apparte mancini vanno venduti! Non ci facciamo nulla!!
ancora co sto zoccolo duro con i senatori pellegrini e cristante.?? e’ uno scherzo vero? li voglio tutti e due con gasp..
Gia li vedo dopo il primo allenamento: gasp….gasp….gasp….gasp….
Ranieri, Gasp e Massara, una triade che è una garanzia, di solidità, praticità, volontà di programmare un futuro a lungo termine. E una squadra che nel girone di ritorno non è stata seconda a nessuno. Se li lasciamo lavorare bene e con calma, nel tempo raccoglieremo i risultati che questa Tifoseria e questa Città meritano.
Ripartire da un nucleo di italiani? Continuare con Pellegrini? Comprare un attaccante al posto di Dovbyk? Ecc. ecc. Quest’anno abbiamo tre seri professionisti che sicuramente faranno le scelte giuste. Io d’ora in avanti non contesterò nessuna loro decisione. Faccio però solo questa considerazione, le panchine delle altre sono tutte incognite: l’Inter ha Chivu, l’Atalanta ha Juric (!) , la Juve Tudor confermato per disperazione, il Napoli ha la Champions League che farà perdere punti. Insomma mi starà bene qualunque acquisto, qualunque decisione della dirigenza romanista, pongo solo un paletto: il 24 maggio 2026 dobbiamo stare in Champions League.
Negli ultimi tre anni per due volte abbiamo mancato la CL per un nulla, o meglio per due colpe attribuibili al fato baro o alla malafede: Taylor e Nicolussi-Caviglia.
A maggio 2026 vogliamo starci dentro con tutt’e due i piedi!
Ognuno la vede a modo suo, io per esempio la vedo così per gli ultimi due anni: quest’anno non ci siamo andati perché ci siamo suicidati all’inizio con De Rossi/Jurić, per l’Europa League come ho già ripetuto più volte, bastava mettere tra i pali quel fenomeno di portiere che già avevamo, e che infatti De Rossi fece immediatamente esordire, invece del connazionale Rui Pasticcio già all’epoca imbarazzante ma che aveva lo stesso procuratore di Mourinho, guarda caso.
Da vomito.
se si riparte da questi è sesto posto un’ altra volta
A dire la verità, questa storia del nucleo italiano sul campo non è affatto nuova, la ascoltiamo da cinque o sei anni, appunto il periodo nel quale ci siamo assestati dal quinto al settimo posto in classifica.
La stessa Atalanta di Gasperini era partita da un folto gruppo di giocatori italiani per poi finire a schierarne ben pochi nelle ultime stagioni, tre in occasione di Atalanta-Roma: Carnesecchi, Bellanova, Zappacosta.
Il capitale più prezioso per la Roma in questo momento è rappresentato da Svilar, Koné, Ndicka, Soulé, Angelino, gli unici giocatori certi o quasi di superare una quotazione di 20 mln sul mercato (Angelino probabilmente solo in Arabia però).
Ripartire da Mancini, Cristante, Pellegrini, El Shaarawy, più Baldanzi e Pisilli significa quasi certamente fermarsi al solito posto.
Pellegrini ed El Shaarawy in particolare sono a fine corsa, per Cristante si fa affidamento su quella stagione all’Atalanta proprio col Gasp, l’unica in cui ha mostrato di andare oltre certi livelli.
La sola certezza, pur con i suoi limiti, è Mancini. Baldanzi e Pisilli possono migliorare ma è difficile intravedere in loro un possibile crack, gente che ti farà fare il salto di qualità.
Insomma, confido molto di più sugli italiani fuori dal campo.
Disamina comleta as usual, Baldanzi può risultare prezioso sia sul mercato, sia in campo, perché a calcio ci sa giocare ed è giovanissimo. Pisilli idem. Nessuno dei due ci farà fare più di 20m sul mercato o andrà in doppia cifra in campionato ma sono comunque un nostro patrimonio.
Baldanzi e Pisilli sono due tra i giovani italiani con più talento. Noi che abbiamo un’età per ricordarci centrocampisti come De Sisti, Ancelotti, Tardelli, Antognoni, Pirlo e De Rossi, sappiamo bene che difficilmente i sopracitati arriveranno al loro livello ma questa è la realtà del nostro calcio che stenta a produrre giocatori di qualità.
Ma spero che anche tu converrai che sarebbe meglio scommettere su di loro piuttosto che affidarsi alle “certezze” di Cristante e Pellegrini.
Più che di svolta, parlerei di normalità, ovvietà, buonsenso.
Un dirigente italiano sa già come muoversi e conosce bene giocatori, dirigenti e procuratori.
Ci dovrebbero piuttosto spiegare per quale motivo per 5 anni hanno inserito in società dirigenti stranieri che NULLA sapevano della serie A (Pinto, Souloukou e Ghisolfi) e qualcuno sembrava pure lacunoso in settori fondamentali del suo lavoro.
Poi quando per puro caso l’algoritmo ne ha pescato uno buono (Ghisolfi), l’hanno invece allontanato.
Inserire da subito dirigenti italiani in società per me era una operazione logica e vantaggiosa.
Ma siccome conta anche la competenza, mi chiedo perché è stato cacciato Ghisolfi e promosso un Balzaretti che a Roma mi risulta abbia chiuso l’affare Bianda e a Udine è stato DS nell’anno in cui i friulani si sono salvati dalla retrocessione per il rotto della cuffia.
Ho provato a chiederlo anche ieri: ma tu sei così sicuro che Ghisolfi sia stato cacciato?
Fino alla conclusione dell’affaire Gasperini sembrava tutto meno che in bilico, è partito con Ranieri per andare a Firenze, è stato a pranzo col tecnico.
Ranieri mi è sembrato piuttosto infastidito dalla domanda su Ghisolfi nella conferenza di presentazione di Gasperini, non ha speso nemmeno una parola di commiato, cosa che poteva sicuramente fare.
Il francese si separa dalla Roma e il giorno dopo trova casa al Sunderland, probabile che ci flirtasse già dal tempo della trattativa con Le Fee e si fossero ripromessi di riparlarne in caso di promozione in Premier. Non mi sembra campata in aria come ipotesi.
Io resto della mia idea, Ghisolfi temeva, non a torto, di vedere ristretto il suo raggio d’azione e finire come il vaso di coccio tra Ranieri e Gasperini.
Mettici pure il gap generazionale tra i tre, un particolare secondo me da non sottovalutare.
Credo abbia tratto la conclusione che la Premier e il Sunderland gli offrissero più margini di crescita dal punto di vista professionale.
Drastico, puoi avere ragione, ma siccome ancora non sappiamo il perché di tutto il caotico turnover avvenuto in questi anni, ci restano appunto le supposizioni.
Ti sembra logico che ancora la proprietà non abbia chiarito i motivi dell’allontanamento di Daniele (fresco di rinnovo per 3 anni) e quello successivo della Lina, lasciando che i giornali speculassero e sparlassero per mesi? Tv e giornali ci hanno perculato senza che uscisse una sola nota da parte della società.
Ora l’avvicendamento Ghisolfi Massara nel momento più inopportuno della stagione e nessuna parola.
Come sai io di Ghisolfi ho una buona opinione. Per me ha fatto un buon lavoro. Se la decisione è stata unilaterale da parte del dirigente perché non dirlo? Noi in fondo saremo la parte lesa! Io penso invece che un rapporto incrinato dalla vicenda De Rossi si sia rotto recentemente per divergenze di vedute.
Piuttosto mi sarei aspettato una presa di posizione più ferma da parte del francese a settembre: in quell’occasione avrebbe dovuto esporsi maggiormente mentre ha dato l’impressione di aver dovuto subire decisioni altrui.
Vege, le spiegazioni non sono di questo mondo (calcistico).
Nessuno le dà, se non in risposta a una parte che rilascia dichiarazioni che possono risultare lesive.
Qui nessuno dei protagonisti ha mai detto nulla, da De Rossi alla Souloukou, per finire a Ghisolfi, quindi neanche la società si sente in dovere di dire qualcosa.
L’unica volta in cui secondo me avrebbe avuto il dovere di farlo è quando è uscito quel delirio su Klopp, con pseudogiornalisti che si erano allargati persino all’ufficialità della notizia.
Sulle illazioni non puoi starci appresso, diventa una missione impossibile.
Per tornare a Ghisolfi, appunto già a settembre deve essersi reso conto che il suo titolo di “Responsabile dell’Area Tecnica” era più sulla carta che nei fatti.
L’inarrestabile ascesa di Ranieri nella considerazione dei Friedkin, con Gasperini che non fatico a immaginare più una suggestione di Claudio che di Ghisolfi, deve avergli dato la conferma definitiva dei propri dubbi sull’opportunità di proseguire il suo rapporto con la Roma.
Ho capito il tuo punto Drastico.
Ma cosa sarebbe cambiato in maniera così rilevante nell’organizzazione societaria da quando il francese si è insediato per indurlo a lasciare?
Mi sembra che nei mesi scorsi sia emerso chiaramente che su ogni operazione estiva la Lina aveva avuto (purtroppo) l’ultima parola su acquisti e cessioni, stabilendo strategie di mercato (cessioni Dybala e Bove e acquisto Abdoulhamid) e gestione rinnovi (caso Zalewski).
Cosa sarebbe cambiato ora se ad avere l’ultima parola fossero Ranieri e Gasperini?
Peraltro a Ghisolfi non è mai piaciuto apparire troppo. Lui preferisce un ruolo più operativo e defilato.
E quale miglior situazione quella di lavorare all’ombra di due Totem!
Per me c’è dell’altro, penso una mancanza di fiducia nel suo operato.
Solo a leggere che la Roma ripartirà da un nucleo di senatori: Cristante, Mancini e Pellegrini ci sarebbe di mandarli a fanciullo.
Quest’anno niente rinnovo di Dazn!!!
Comunque continuiamo a mettere sullo stesso livello Cristante e Pellegrini. Tralasciando le doti tecniche e parlando solo di rendimento, tra i due c’e’ un abbisso a favore di Cristante, che , a differenza di Pellegrini, può benissimo essere una buona riserva.
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.