AS ROMA NEWS – In tv o di persona, l’espressione è inequivocabile. Basta guardare in faccia Fonseca per capire quanto la caduta del Borussia Park, pure nel day after, proprio non riesce ad accantonarla come altre della sua carriera. Insopportabile. In quello stadio è tornato, e ne avrebbe fatto volentieri a meno dopo lo sgarbo dello spagnolo Gil Manzano, anche ieri mattina prima di spostarsi a Dusseldorf e volare a Bologna (poi pullman per Parma): allenamento per chi non ha giocato, lavoro di scarico per gli altri.
Il portoghese deve comunque pensare al campionato, a quel 3° posto appena riconquistato dopo un anno e mezzo e dunque da difendere nel viaggio in Emilia. Eppure non riesce a staccarsi dall’Europa League dove vuole che la Roma sia protagonista. Se dovesse scegliere, sarebbe l’obiettivo principale della sua prima stagione in Italia. «Voglio vincere le ultime due partite» il messaggio a fine partita per ribadire che punta al 1° posto e quindi a fare 6 punti, pur sapendo che anche con 4 andrebbe avanti nella competizione. Lo spareggio sarà quello del 28 novembre a Istanbul contro il Basaksehir che è al comando, con 7 punti (2 più dei giallorossi terzi), nel gruppo J.
GIUDIZIO SINCERO – «La palla è uscita, ma niente alibi». Fonseca spacca a metà la sfida di Moenchengladbach: separa l’errore dell’arbitro Gil Mazano (con la collaborazione dell’assistenze Nevado Rodriguez) da quelli dei suoi giocatori. Le gaffe, dal suo punto di vista, oscurano le conferme. Il 2° ko stagionale in 15 partite (il 1° esterno) ha evidenziato difetti in attacco prima che in difesa. Perché la Roma che domina, senza lasciare chance al Borussia, nella ripresa è la stessa che umiliò, nel 2° tempo e in inferiorità numerica, l’Udinese alla Dacia Arena con 3 gol e occasioni a raffica.
Guarda caso con la stessa formazione di otto giorni prima. Ed esibizione identica nella forma. Non nella sostanza, però. La differenza è stata nella finalizzazione. Efficace in Friuli, imprecisa in Germania. Nel finale la dormita dei centrali Smalling e Fazio sul colpo di testa vincente di Thuram, la distrazione di Veretout su Plea e la posizione sbagliata di Kolarov. «Risultato ingiusto, ma questo è il calcio» ribadisce il portoghese, infastidito per aver preso solo 1 punto nelle 2 gare contro la capolista della Bundesliga.
ABBONDANZA DA SFRUTTARE – Fonseca conta gli uomini nel ritiro di Parma. C’è Spinazzola, pronto a riprendersi il posto. Promosso, comunque, Santon. Florenzi, invece è rimasto fuori per il 5° match consecutivo. L’allenatore valuterà le condizione fisiche dei 23 convocati (in Emilia anche Cetin, ma è squalificato). La rosa è già più completa che nel recente passato: Diawara è entrato bene contro il Borussia e va quindi tenuto in considerazione per la partita di domani al Tardini. Non si può dire lo stesso per Perotti e Under. «Non sono ancora al centro per cento», ha chiarito dopo la partita.
ROTAZIONE MIRATA – La full immersion, gran parte vissuta in piena emergenza, finisce con la partita di Parma. Fonseca, anche se la partita del Tardini arriva a meno di 3 giorni da quella al Borussia Park, vuole insistere sugli stessi giocatori. Ecco perché ha tolto in corsa sia Mancini che Pastore, punti fermi del suo 4-1-4-1. Ora dovrà decidere se arretrare Mancini accanto a Smalling, escludendo Fazio in difesa e dando spazio a Diawara a centrocampo. In più dovrà scegliere il terzino destro. In teoria, se non dovesse giocare Spinazzola, potrebbe tornare d’attualità Florenzi. Che però rimane l’alternativa a Kluivert in attacco. Stamattina a Reggio Emilia la verifica è per Spinazzola e gli altri. Ma, aspettando la sosta per le nazionali, cambiare non è la priorità dell’allenatore.
(Il Messaggero, U. Trani)