Spalletti: “Totti è un figlio, Ilary una piccola donna”

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Francesco Totti è, nel bene e nel male, l’esempio più estremo del mio modo di rapportarmi a un calciatore. […] Molti hanno sostenuto che sono stato io a far ritirare Totti. Falso. Il mito di Totti, la bandiera, erano aspetti che andavano gestiti dalla società, non da me. L’avevo chiesto con chiarezza al mio ritorno. Non mi si doveva mandare al massacro in quell’uno contro tutti. Io ho sempre messo in campo la formazione con cui pensavo di vincere, né più né meno. Ma la Sud a un certo punto si è schierata contro di me.

Tutti i media hanno cavalcato la guerra contro Spalletti. Qualche copia in più in tempi di magra, li capisco. Eppure, la squadra era con me: se avessi fatto dei torti al loro capitano — considerato che in spogliatoio c’era gente di personalità del calibro di De Rossi, Strootman, Nainggolan, Seydou Keita, Maicon – i giocatori sarebbero certamente insorti a difesa di Francesco. (…)

Abbiamo sbagliato tutti in quella situazione. Ha sbagliato la società a non prendersi le proprie responsabilità e a lasciare che l’allenatore affrontasse da solo una vicenda così complicata; ho sbagliato io, come spesso mi succede, a non mettere qualche sfumatura in più in ciò che dicevo; ha sbagliato Francesco e credo — sono convinto — che, a distanza di tempo, l’abbia capito. Quando smetti di giocare a calcio, scopri di non essere più una divinità: all’inizio è crudele, ma poi, se non sei fatto di legno, questa consapevolezza ti fa diventare un uomo migliore, affina la sensibilità e la comprensione degli altri. Capita ai più grandi. È capitato anche a Francesco. (…)

Ho fatto cose per lui che non ho fatto per nessun altro. Francesco non può nemmeno immaginare quanto io abbia compreso le sue ragioni, le sue esitazioni, il suo dramma nel dover lasciare il calcio. Carne della sua carne. La sua carne era parte della Roma, lui era la Roma, anche la sua ruggine lucidava il metallo. (…)

Persone più colte di me mi hanno suggerito l’espressione deus ex machina. Il salvatore della patria che scende dal cielo con i suoi superpoteri e, in mezz’ora, venti minuti, ma anche dieci, ribalta il destino di una partita. Nella mia testa era questa l’uscita di scena più dignitosa possibile per uno con la sua storia. Il suo carisma era talmente penetrante che i più giovani in campo, palla al piede, cercavano solo lui. Questo poteva essere utile in una porzione ridotta di partita, ma dannoso se spalmato nei novanta minuti.

Totti è stato idolatrato a Roma e questo probabilmente lo ha “viziato” un po’, gli ha impedito di percepirsi diversamente. Francesco per me sarà sempre come un figlio, allo stesso tempo la sua ex moglie non sarà mai per me come una nuora. Quando lei mi offese gratuitamente presi ancora più consapevolezza di quanto fossi un uomo fortunato ad avere al mio fianco una compagna molto intelligente, che mai mi ha messo in imbarazzo intromettendosi con così tanta arroganza e maleducazione nel mio lavoro. Quando lei mi offese gratuitamente presi ancora più consapevolezza di quanto fossi un uomo fortunato ad avere al mio fianco una compagna molto intelligente , che mai mi ha messo in imbarazzo intromettendosi con così tanta arroganza e maleducazione nel mio lavoro. Può capitare, nel corso di una vita, di essere un piccolo uomo o una piccola donna. Certamente lo è stata lei quando si è permessa di rivolgersi a me in quel modo. Cosa della quale – immagino – si sarà pentita”.

Fonte: La Repubblica (L. Spalletti)

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87 Commenti

    • Sono d’accordo con te. Spalletti con tutti i suoi momenti di buio e luce è indiscutibilmente l’allenatore che personalmente ho apprezzato di più.

    • Esatto. Al netto del caratteraccio toscano, Spalletti tecnicamente ha ben poco da imparare anche dai migliori. Il suo ritorno è un sogno che cullo da quando se ne è andato. Purtroppo è solo un sogno…

    • ho sempre sostenuto Spalletti, Totti un campione immenso che, penso, nessuno riuscirà a raggiungere mai i livelli ai quali ci aveva abituato con le sue giocate. E’ per questo che mi piangeva il cuore vederlo nelle ultime partire arrancare in campo sovrastato da avversari molto ma molto piu giovani di lui. Chi ha giocato al calcio lo sa perfettamente, per fare un certo dribbling o una finta e poi scartare l’avversario, ci vuole una perfetta efficienza fisica che purtroppo Francesco non aveva più. Tornare a discutere oggi di ciò che è stato in quei momenti brutti, per tutti noi romanisti veri (!), è solo riaprire ferite ancora non perfettamente guarite, vorrei solo ricordare il nostro Francesco quando a fine partita fece del tre con le dita della mano, accompagandolo con “torna a casa”. Era un Roma juventus dove francesco fece gol con pallonetto magistrale a Peruzzi sotto la curva nord. Questo è il FRANCESCO Totti che voglio ricordare.
      Sempre, comunque e dovunque, FORZA ROMAAAAAA

    • Nico…il gesto della mano era 4 e non 3. Totti segnò un gol su rigore, nessun pallonetto. Anzi uno sì…finito sulla traversa. Ma in porta c’era Buffon…

    • A me Spalletti allenatore piace moltissimo e non ho mai creduto a una sua avversione a Totti.
      Detto questo mi chiedo ;
      ma come fate appena letta o sentita una intervista più meno smielata erigete subito quella persona a divinità ?
      Il culto della personalità è una brutta malattia.

    • In quella faccenda l’errore più grande lo commise Pallotta a non prendersi le sue responsabilità.
      Lo avevamo capito tutti che stavano facendo mobbing a Totti per spingerlo a chiudere la carriera ed hanno chiesto a Spalletti di assumersi l’onere di dare l’ultima spinta.
      Lui ha sbagliato a farsi coinvolgere (ma è stato pagato per farlo) ed anche Totti ha commesso l’errore di dare ascolto al suo orgoglio (perché ad una certa età puoi rendere di più entrando a partita in corso quando gli avversari sono stanchi).
      Faccenda gestita malissimo

    • spalletti è un piccolo uomo, a san siro non fece entrate totti unicamente per non fargli avere la standing ovation. un dispetto in piena regola, al contrario lo fece entrare al derby all’ultimo minuto per farglirlo perdere pure a lui.
      avete la memoria corta andasse ad allenare altrove

  1. sicuramente hanno sbagliato entrambi..spalletti per me sbagliò in certe occasioni mettendo totti in campo a tempo scaduto o più che scaduto e sembrava più una presa in giro. col torino per esempio lo mette in campo ma poi non sembra neanche contento quando succede quella sorta di miracolo stessa cosa per il pari contro l’atalanta ecc vabbè comunque ognuno ha fatto i suoi sbagli ora basta con questa storia

  2. Brutti cesaroni che non siete altro, fino a poco tempo fa insultavate Spalletti neanche fosse un appestato e adesso dite che è il vostro allenatore. Vi piace mettere sempre i calciatori al di sopra del club ed è proprio quello che avete fatto con un francesco totti 40enne.

  3. L’ha toccata piano Spalletti… comunque allenatore top solo a Roma poteva venire contestato uno del suo calibro e incensato uno come Garcia.

  4. Sempre stato onesto nel trattare i giocatori compreso Totti. Sbagliò il management a lasciare la “patata bollente ” nelle mani del tecnico.

  5. A me non piace, intendo nelle interviste. Perché bisogna discutere, ennesima volta, della questione ? Spalletti si parla sempre un po’ troppo addosso e mai capisce che sbaglia, perché deragliare dai binari è facile.

  6. Quello che ho sempre pensato e riportato in diversi post.
    La spiacevole responsabilità in ciò che accadde in quell’anno, e probabilmente tolse anche un po’ di necessaria serenità alla squadra, è da addebitare interamente ad un management pavido che si astenne dal prendere posizione con chiarezza, lasciando che la faida si trascinasse e si risolvesse tra i due contendenti.
    Ora Spalletti è libero di rimettere al suo posto anche Ilary, dopo la fine del rapporto tra lei e Francesco, e lo fa con spietata lucidità.
    Totti doveva terminare la sua carriera un anno prima, lasciando la sua impronta sul campo come aveva fatto sempre in un quarto di secolo.
    La società non ebbe il coraggio di andare contro la piazza, tutta a favore del rinnovo, e gettò il seme della discordia in una stagione che avrebbe potuto essere ancora più soddisfacente di quello che fu.
    Credo che ormai a distanza di anni lo abbia capito anche Francesco. Peccato.

    • Ma poteva anche giocare ancora, se avesse accettato umilmente di giocare scampoli di partita. Perché anche l’ultimo anno Totti si rese utile, eccome!

      Ma Totti ha la sua personalità. Spalletti ha la sua. Il primo avrebbe voluto che il suo tempo non finisse mai. Il secondo era quello che doveva dirgli che il suo tempo così come lo aveva vissuto era finito.
      La società pilatescamente ne restò apparentemente fuori.

      Spalletti riconosce che con il suo carattere sbagliò molto atteggiamenti, Totti riconosce che non voleva accettare l’inevitabile.

      Anche i tifosi, avrebbero voluto, visceralmente, che Totti non finisse mai.

      Ma razionalmente sappiamo che purtroppo tutto finisce.
      Razionalmente appunto. Ma mettere la razionalità sopra la passione non a tutti riesce.

      Ero allo stadio il giorno dell’addio e non avrei voluto i fischi a Spalletti (e nemmeno a Pallotta) pur nell’immensa tristezza per la fine della grande bellezza.

      Quello che è accaduto in quell’anno era inevitabile.
      I grandi amori non finiscono senza grandi dolori. Poi il tempo rimette le cose apposto.

    • non vero quello che affermi quante pertite ha salvato compreso ultimo derby no spalletti è un uomo rancoroso e poco di polso quando fai una formazione non è la società che decide ma l’allenatore è pure falso

    • Guarda che Totti neanche adesso ha compiutamente capito che il suo tempo è purtroppo finito visto che avrebbe voluto ancora rientrare in campo
      Mi è infinitamente dispiaciuto di come il rapporto fra i due sia finito in quanto quella vicenda è stata l’inizio della fine di una grande Roma

    • @Paolo: comprensione del testo pari a 0. NOn si parla di formazione, ma di altro.

  7. Contento di averlo sempre sostenuto, anche quando quasi l’intero tifo voleva divorarlo vivo.
    La cosa che mi ha convinto da subito della sua buona fede è che mettere sempre Francesco in campo sarebbe stata la scelta FACILE. La maggioranza sarebbe stata contenta e lui avrebbe lasciato la piazza senza la macchia di aver “disonorato” il Capitano. Invece ha scelto la strada difficile e si è preso la responsabilità di staccare il cordone ombelicale al posto nostro, beccandosi le peggio ingiurie.
    Ovviamente, come ha ammesso, avrebbe potuto gestire meglio alcuni aspetti, così come Checco. In questa storia hanno perso tutti, compresi noi tifosi. Fortunatamente, il tempo cura tutte le ferite.
    Voglio bene a Lucianone e a Checco. Due professionisti che, nonostante abbiano avuto i loro contrasti, hanno dato davvero tanto alla Roma.

    • Ma perdonami, come fai a paragonare il bene che vuoi a spalletti a quello di Totti.
      Sempre dalla parte del Capitano e poi uno con il tatuaggio dei napolevcani nel nostro spogliatoio non lo voglio

  8. Romanisti che criticano Totti, ma siete sicuri di tifare la Roma? Fateci un favore, andate a tifare quell’altri che fanno più per voi.

    • @Daniele
      Sono romanista dalla nascita e per me Totti è stato il giocatore più forte che abbia visto giocare, che più mi ha emozionato, fatto gioire e dato soddisfazioni uniche, però io tifo la maglia e se Totti sbaglia lo critico come faccio con tutti, compresi i miei figli per i quali mi butterei nel fuoco.

    • tifo Roma da quando Totti nemmeno era nato, la Roma esisteva prima di lui ed esiste dopo di lui. Ha scritto un pezzo di storia della Roma, ma quella querelle con Spalletti non mi è proprio piaciuta, ed è stato pure troppo signore…
      Altra cosa: le patenti da tifoso tenetevele per voi, totti

    • Guarda che nel momento in cui un giocatore diventa più importante della squadra per cui si tifa è la fine
      La ROMA è stata è e sarà sempre più importante di qualsiasi giocatore che vestirà la sua maglia

  9. Spalletti non si e’ mai, non una sola volta, espresso negativamente nei confronti di Totti, anzi. Nemmeno nei momenti di maggiore tensione e polemica mediatica per via dell’imminente addio del capitano, che da parte sua e’ stato gestito nell’unico modo possibile (cioe minutaggio ridotto).

  10. Ero dalla sua parte allora come adesso. Costretto a girare le camere di notte perché i viziatelli super pagati giocavano a carte fino alla mattina, prima delle partite.

  11. Diciamo la verità che, allora in quel preciso periodo, più e più volte era diventata una vera e propria guerra di dispetti e ripicche di Francesco nei confronti del mr (colpevole a suo modo di vedere di non farlo giocare titolare), e di Spalletti nei confronti della più grande bandiera della Roma di tutti i tempi (colpevole di averlo umiliato e di non concedergli gli “onori delle armi” almeno in una occasione: la partita a Milano contro il Milan). Oggi entrambi preferiscono fare finta che, il loro rapporto di allora, fosse un normalissimo rapporto allenatore-giocatore, ma non è così, entrambi hanno commesso errori ed entrambi si sono comportati da bambini viziati più e più volte. Poi è anche giusto che a distanza di tempo e con una maggiore maturità raggiunta, vogliano metterci una pietra sopra e superare qualunque ruggine passata e perdonare o farsi perdonare gli errori commessi.

  12. sempre rimpianto un’allenatore del suo calibro. la storia con totti, il tempo le ha dato ragione. a ilary……. pia incarta e porta a casa. che tranvata ……. non è che è andato tanto tenero nei suoi confronti.
    la bellezza…bah….non è tutto nella vita.
    sfr. ❤️🧡💛

  13. Gli rimprovero solo di non averlo fatto giocare neanche un minuto a Milano. Per il resto ero e rimango dalla parte di Spalletti che si è trovato a gestire una situazione scomoda, che competeva esclusivamente alla società.

    • Oramai a quel punto la situazione si era incancrenita a un punto di non ritorno.
      Sai, non deve essere bello per nessuno trovarsi ad affrontare situazioni in cui vieni messo alla berlina su Rai e Mediaset a reti unificate, sentirsi dare del “piccolo uomo” (da che pulpito!) senza avere nemmeno la possibilità del contraddittorio.
      Non fu un bel vedere e sentire.

  14. In questa storia, molti hanno responsabilità, anche noi tifosi ma soprattutto credo che la stampa e le radio romane hanno la loro parte di responsabilità, che hanno alimentato ad arte il dualismo tra allenatore e il Capitano

    • non vero quello che affermi quante pertite ha salvato compreso ultimo derby no spalletti è un uomo rancoroso e poco di polso quando fai una formazione non è la società che decide ma l’allenatore è pure falso

  15. Spalletti dice cose giuste (chissà se è tutta farina del suo sacco) peccato che alla fine esca il solito Spalletti rancoroso, perchè stare a rivangare la diatriba con Ilary? allora vuol dire che sei come lei….
    Un’occasione persa per dimostrare di essere un signore.

    • Si è tolto in sasso dalla scarpa nei confronti di un personaggio che definire squallido è forse poco

    • Fu signore all’epoca, adesso che tutti, ma proprio tutti, hanno capito lo spessore del personaggio dal quale arrivava la predica, non ci sarebbe nessun motivo per evitare di rimettere le cose al loro posto.
      Pensa se dessero a te del “piccolo uomo” dalle ammiraglie di Rai e Mediaset con appena un filo meno di risonanza della dipartita del Papa…saresti così signore?

    • Io non ho mica detto che Ilary fece bene a dir così, però se voleva togliersi qualche sassolino poteva dirlo subito che senso ha aspettare 8 anni, capisco che non l’ ha digerita ma prendila da dove viene, io almeno ragiono così, non l’ avrei neanche menzionata anche perché a nessuno interessa il rapporto che c’è tra Spalletti e Ilary ma interessa quello tra lui e Totti, a certe persone bisogna dimostrare di essere superiori ma non a parole ma col modo di fare, ora invece lei replicherà magari tireranno in ballo anche Totti e non se ne esce più, vabbè problemi loro, problemi si fa per dire ne vorrei anch’io di problemi così, ciao

    • mo’che vole questo?si sta’ preparando la strada?per me’ resta una piccola persona, rancoroso e permaloso, quando fa’ le interviste si atteggia ad essere superiore a tutto e a tutti,come allenatore, bravo,come spessore di uomo…. poca roba.

    • @ Automaticamente
      secondo me spalletti , conoscendo bene l’ambiente di rona , è uno di quei 4 o 5 allenatori che non metterebbero più piede all’ ass roma neanche incatenati ,e come lui ancelotti , luis enrique , guardiola , tutta gente che ha assaggiato l'”amore” del tifoso e in genere dell’ambiente

  16. Veramente ricordo che all’epoca Spalletti era stato oggetto di contestazione generalizzata:

    lo stadio lo fischiava all’ingresso in campo e anche durante la partita, non appena appariva sui maxischermi (ricordo che litigò con un cameraman proprio perché lo riprendeva, esponendolo così a una bordata di fischi);

    qui sul sito GR che te lo dico a fare, ricordo addirittura a fine stagione un editoriale di fiorini intitolato “A mai più rivederci!” 🤦‍♂️

    Quell’anno finimmo secondi a 87 punti, cosa mai più accaduta, e prima Sabatini (fumante, steccarolo, laziale, ecc) e poi Spalletti (pelato, traditore, piccolo uomo, ecc) se ne andarono. Da allora cominciò il declino dei 6/7 posti, compreso l’idolatrato Mourinho. Mo tutti spallettiani…

    Forse è meglio che facciamo semplicemente i tifosi.

    • @H501
      👏👏👏👏👏
      c’hanno la memoria corta o forse gli fa comodo.

  17. Spalletti non ha capito che Totti aveva il diritto di giocare fino a quando gli sarebbe parso e piaciuto. qui non stiamo parlando di un giocatore qualunque

    • D’ accordo con Clay. Totti era Totti, Spalletti uno qualunque.

      La Roma i secondi posti li ha fatti pure con Rudi Garcia

    • @clay
      e quindi? nessuno calciatore deve avere il diritto/potere di decidere fino a quando giocare, come giocare, dove giocare, quanti minuti giocare, nemmeno Totti.

      Nessun giocatore/allenatore/dirigente/proprietario deve MAI ritenersi più grande della Roma

    • quello che dici tu rappresenta la regola. Totti rappresenta l’eccezione che conferma la regola

    • @clay
      avrei accettato che per Totti fosse stata fatta un’eccezione se gli ultimi 2/3 anni li avesse giocati gratis, o come fece Tommasi che giocò un anno al minimo sindacale, 1500 € al mese

  18. Sono sempre stato dalla parte di Spalletti in quella diatriba, Il tempo ci ha detto chi è cosa. Bisogna sempre scindere il giocatore dall’uomo e soprattutto non si dovrebbe mai divinizzare alcuna persona, men che meno un milionario giocatore di calcio.

    • A me il tempo ha confermato quello che pensavo allora .
      Totti nella nostra Storia , il numero uno assoluto .
      Spalletti un buon allenatore , non mi ha lasciato niente .

  19. totti , diciamola tutta , non andò al real perché sarebbe stato uno dei tanti mentre a roma era l’ottavo re ; forse anche a roma ci sarebbe voluta una dirigenza come quella che a torino disse a del piero che il suo tempo agonistico era finito ; invece con totti si optò per il buonismo , che non fece bene alla roma e tantomeno a totti ; la stessa cosa di valentino rosi , avrebbe potuto ritiratsi da campione del mondo invece di rimediare figurette ; se per un campione è difficile ritirarsi , di certo è brutto che te lo dicano gli altri

    • Allora, premettendo che sulla conclusione della carriera di Totti aveva ragione Spalletti o comunque aveva più ragione lui, al di là dei suoi errori di empatia (ma la fine di una carriera è una cosa oggettiva), premesso questo direi di non esagerare.
      Totti non sarebbe mai stato uno dei tanti da nessuna parte; Totti è stato probabilmente il miglior giocatore della storia del calcio italiano, e dico “probabilmente” solo perché non ho visto Rivera che per completezza mi pare l’unico altro candidato plausibile. Paradossalmente quelli a cui la sua grandezza sfugge maggiormente sono certi tifosi della Roma, che essendo tifosi sono innamorati e irrazionali e non vedono che razza di anomalia sia stata la presenza più che ventennale di uno come Totti all’interno della storia di una società come la Roma. Per cui è difficile e diventa ingeneroso fare paragoni con altre vicende di altri giocatori.

    • @ clay
      al real sarebbe stato uno dei tanti anche se lo voleva capello , compravano gente come zidane come comprare bruscolini , al barça lo stesso :
      ps : totti non compare in nessuna classifica internazionale dei 19 più grandi calciatori di sempre ; forse parli di calcio italiano

  20. Totti gli ha salvato il … nei minuti finali contro Atalanta, Torino etc. dandogli almeno 7 8 punti, quando Spalletti é tornato a Trigoria.. Dopo ľ esonero in Russia, dove giocava praticamente da solo, Luciano era fuori da tutti i radar

    Totti e la Roma lo hanno rilanciato ad alti livelli, ma in campionati europei veri, lui come il fantino, non ha mai allenato e non se lo fila nessuno.
    Totti a Milano, per ľ applauso di S. Siro lo avrebbe fatto entrare chiunque, anche un allenatore di terza categoria. Il pelato di Certaldo resta un gran rosicone, Totti un fuoriclasse che lo ha fatto diventare ricco. Aveva ragione Ilary..

    Sarri e Mancini sono di un’ altra pasta

  21. adesso sono tutti dalla parte di Spalletti, prima con la signora Totti ( è un eufemismo). quanta ipocrisia

  22. Temevo di leggere nel titolo dell’articolo: Totti è un figlio, l’altra na figlia………..😅
    (E ce stava!).
    Il tempo è galantuomo!
    Due nostri supereroi che si sono ritrovati, e “l’intrusa” che s’e’ levata dalle palle (nel vero senso della parola 😅) questa è la conclusione migliore!!!
    FORZA ROMA

  23. Che poi l’ articolo non dice nulla invece sono venuto a sapere che Spalletti ha scritto una biografia di cui questo dovrebbe essere uno stralcio. Certo che si poteva scrivere…
    Comunque io non sono un amante delle biografie ma le posso anche accettare quando le scrive un campione tipo Totti Agassi Ibrahimovic ecc. o chi per loro, ma Spalletti? Spalletti????

  24. Spalletti sotto quell’apparenza spocchiosa che mi fa rizzare i capelli, nasconde una personalità con una grande sensibilità nonché raffinatezza mentale che si rispecchiano sul suo modo di allenare.

  25. “Ho sbagliato io a non mettere qualche sfumatura in più in quello che dicevo”…
    Altro che sfumatura…te la dovevi tagliare la lingua… In un’intervista al tg2 sport infrasettimanale lo sentii dire (parole testuali, marchiate a fuoco nel mio cervello) riferendosi a Totti e alla situazione creatasi: “POVERINO LUI SI ALLENA…”. In quel momento un allenatore che avevo adorato è diventato un TRADITORE. E può dire quello che vuole, io non dimentico. Ti, ci, ha salvato il cubo 300 e passa volte, anche alla fine, gli hai fatto la guerra dicendo che era per il bene della squadra (e di chi ti pagava). Bastava spiegarsi e spiegarci. Invece lo hai umiliato. Solo per il tuo orgoglio personale.

  26. Dico solo 2 cose:
    1) Chi non aveva fette di prosciutto sugli occhi aveva ben chiaro fin d’allora chi fosse il problema. Spoiler: il problema non era Luciano e nemmeno Francesco.
    2) C’è una quota minoritaria (per fortuna) di analfabeti totali che pretende di scrivere su questo forum; ma l’avete capito o no che Spalletti sta dicendo che lui Francesco lo ha sempre amato e che i problemi erano esterni? Perché se sapete leggere non capisco davvero certi commenti da cerebrolesi.

  27. Commenti pro Spalletti semplicemente privi di memoria .
    Gesti’ quella situazione con l’arroganza tipica dei toscani , si sentiva onnipotente e ora rimprovera la allora società di averlo lasciato solo .
    Avrebbe potuto dirlo allora e chiedere con maggiore chiarezza l’intervento di Pallotta .
    Per me le conclusioni sono semplici e le riepilogo :
    Spalletti mise davanti ad ogni altro aspetto il suo ego smisurato , poteva gestire molto meglio quella situazione ma fu sovrastato dal rosicamento .
    Pallotta lasciò solo il tecnico e lo mandò al massacro mediatico , esattamente come hanno sempre fatto gli americani (e come fanno quelli di adesso).
    Totti , vero campione mondiale , figlio di Roma e della Roma , meritava un trattamento decisamente migliore .
    Su Ilary (cui ora si attacca Spalletti) c’è ben poco da dire , sinceramente ne il suo pensiero ne le sue attività mi hanno mai interessato .

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