Stadio della Roma: ora tocca alla Raggi

24
702

ULTIME STADIO ROMA – La «grana Stadio» è pronta per tornare sul tavolo della Raggi. Con un margine di manovra – per tutti, Campidoglio e As Roma – sempre meno ampio: la risposta della Regione, pur se scritta in un fitto e stretto burocratese, lascia poco spazio alle interpretazioni. La lettera – partita lunedì 5 agosto, cofirmata dall’architetto Manuela Manetti, direttore dell’Urbanistica regionale e presidente della Conferenza di Servizi, e dai direttori dei Dipartimenti regionali Trasporti, Stefano Fermante, e Ambiente, Flaminia Todini – in sostanza ribadisce che, come da impegni presi dalla Roma, metà dei tifosi dovrà essere messa in condizione di arrivare e andarsene dallo Stadio di Tor di Valle con il trasporto pubblico su ferro, quindi con la Roma-Lido di Ostia e con la ferrovia Fiumicino-Orte.

Ma, in modo molto chiaro, sancisce che questo vincolo – opere tutte completate e collaudate prima dell’apertura dello Stadio – vale solo per le opere incluse nel progetto e non «da interventi sull’intera infrastruttura successivamente programmati e finanziati». Tradotto: la stazione Tor di Valle va fatta, completata e collaudata. Ma l’apertura della nuova casa giallorossa non può essere vincolata alla stazione Acilia Sud della Roma-Lido.

Quindi, se la Raggi pensava di subordinare l’apertura dello Stadio alla Roma-Lido totalmente adeguata e rifatta, può scordarselo. Ma la Roma deve comunque garantire che metà degli spettatori possa usare la ferrovia per andare alla partita. Si riparte, quindi, con uno spazio di manovra sempre più ristretto: bruciata pure la carta Conferenza di Servizi, di fatto ora la palla torna sul tavolo del Sindaco e della sua sgangherata maggioranza. La pazienza della Roma è in via di esaurimento: al rientro dalle ferie di agosto inizierà un pressing sul Campidoglio. Dentro o fuori. Nella Convenzione urbanistica (il contratto fra la Roma e il Comune) dovranno trovare posto tutte e solo le opere pubbliche del progetto, o presentate dalla Roma o richieste in Conferenza di Servizi. Niente di più.

Il problema, per la Raggi, diventa, quindi, tutto politico. La sua maggioranza – ammesso che sullo Stadio ne abbia ancora una – non sembra disposta ad accettare una Convenzione al ribasso: aver costantemente alzato l’asticella delle attese ora rischia di ritorcersi contro il Sindaco e i grillini. E gli scricchiolii interni già non mancano: l’addio polemico di Stefàno alla vicepresidenza del Consiglio, la tensione sui provvedimenti di urbanistica fra la consigliera Monica Montella e gli altri pentastellati, il possibile rientro in Aula di Marcello De Vito che, a dispetto dei proclami, non solo è ancora un grillino ma è sempre il Presidente del Consiglio comunale. Tutto questo, a fronte della lettera della Regione che, senza benedire del tutto la posizione della Roma, respinge comunque il tentativo del Campidoglio di allargarsi oltre il dovuto, potrebbe spingere la Raggi e i suoi a mantenere l’atteggiamento dilatorio caro ai grillini del non fare per non sbagliare.

Facendo i conti con il calendario degli impegni istituzionali alla mano, entro fine settembre il Consiglio comunale dovrà approvare il bilancio consolidato che, almeno per qualche seduta potrebbe impegnare l’Aula e la Giunta. A dicembre, poi c’è il bilancio di previsione da votare. I tempi, quindi, sono stretti: la Roma, che ieri ha chiesto un nuovo. incontro all’assessorato dell’Urbanistica, per metà settembre vorrà sapere dalla Raggi se si va avanti con i fatti oltre che con le dichiarazioni radiofoniche. In mancanza di una chiara posizione, potrebbe iniziare uno show-down: ricorso al Tar perla nomina di un Commissario ad acta che obblighi l’Aula a votare i testi. Modificati secondo la lettera della Regione. Oppure no e in quel caso, subito dopo il voto, con appuntamento in Tribunale e Fiumicino in pole per subentrare. La speranza, ovviamente, è riposta nel buon senso di non perdere centinaia di milioni di investimento e rischiare una causa miliardaria.

(Il Tempo, F. Magliaro)

Articolo precedenteRoma, Dzeko punta i piedi
Articolo successivoKarsdorp in partenza, Petrachi cerca il terzino

24 Commenti

  1. A Virgì,so 6 mesi che ho fatto domanda all’Anagrafe de cambià er cognome mio della nascita,che nun me piace,cò quello de ZENONE..che me ce chiamano così pè tutta Tor di Valle…
    Fino a mò ,niente risposta…Virgì,essi bona,te vojo dì, che se nun me rispondi pè settembre,faccio la domanda a Esterino,er collega tuo de Fiumicino…così finisce che semo in 2 che da Roma se n’annamo…Pallotta collo stadio …e io cor cognome…

  2. Tocca a chi? A sta sindacuccia inabile? Allora stiamo freschi. Rimarrà nella storia l’interrogativo: ma come ha potuto Roma mettersi nelle mani di una ragazzina guidata che gli ha tolto la storia? Città paralizzata, privata di importantissimi eventi storici e fonti di economia. Città morta.

    • Nelle mani di chi si sarebbe messa la Roma?

      La Roma aveva pronta la “Delibera Marino”
      Questa stupidotta se l’è ritrovata fra le palle grazie al PD che ha accannato una persona seria come Marino e ai geni che l’hanno votata.

    • come c’hai ragione step… non ci rendiamo conto di quello che marino stava facendo per roma…e infatti siccome rompeva le scatole al sistema, l’hanno fatto fuori…
      questa città muore tra le mani di conservatori (senza differenza di colori) che si sono arricchiti in 70 di corruzione e interessi. nessuno più, tra quelli che governano, è in grado di guardare al di là dei loro piedi per paura di perdere il loro pezzo di potere… quelli che vorrebbero fare, se ne vanno (come me). guardo con invidia città come berlino, londra, e parigi, dove progetti enormi sono approvati nella totale trasparenza e rendono queste città così attive, belle, ricche e piene di iniziativa.. mi viene da piangere per roma. i miei figli non cresceranno in italia, grazie a voi.

  3. “come ha potuto roma” ?

    perché gli altri, tutti gli altri, prima, nei precedenti ventanni, l’hanno depredata, lottizzata, spremuta, mal amministrata, ridotta a un cesso…
    perché i servizi pubblici di questa città sono peggio di quelli che una volta si definivano di terzo mondo,
    perché le periferie hanno zone che sembrano favelas,
    perché le strade sono qualcosa di mortale

    e tutta questa situazione, la Raggi ce l’ha trovata.

    che poi non siano stati in grado di cambiare, o forse per incapacità o per ingenuità o stupidità… abbiano anche peggiorato, è un fatto.

    Ma la memoria ce l’ho buona.
    E i guai di questa città non iniziano con la Raggi.
    Anzi, sono causa, della Raggi.

    • Che Roma negli anni avesse contratto innumerevoli problematiche nessuno lo nega. ma basta dare ragione a questa banda di stolti incompetente che l’unica cosa che sanno fare è prendere per il c.. i Romani sui Social. sempre a trovare giustificazioni per no ever fatto un c..o in 4 anni e nel cerca di no fare un c.. per il tempo che gli rimane. Andassero a case invece de ruba lo stipendio quello non lo mollano. Slogan solo Slogan dopo il parere del politecnico sullo stadio le prime dichiarazioni della Raggi per non essere etichettata come quella che dice sempre no furono” Lo stadio si farà” ma tutto è rimasto ai social. come via la scritta di Casapound entro 10 gg se no procederemo noi (su tutti i social) dopo 20 gg è ancora li. A VIRGI’ SE HAI UN PO’ DI DIGNITA’ DIMETTITI E MOLLA STO…

    • Io NON sto dando ragione a questi deficienti.
      Io sto dicendo che i romani hanno provato a cambiare, nauseati da quelli che avevano amministrato prima, e si sono trovati questi imbecilli.

    • Johnny b, nessuno di buon senso accusa la Raggi dei disastri precedenti,
      È vero che questa sindaca si è dimostrata INADEGUATA a risollevare ROMA.
      Ancora mi brucia la mancata riqualificazione delle torri EUR, gli ex mercati, l’ex fiera, mentre continuano a costruire PALAZZINE dappertutto.
      La vicenda stadio è clamorosa, ormai si è capito, fanno melina per NON decidere, perché sono INCAPACI.

  4. Ma mi faccia il piacere, e questo era un valido motivo per votare chi aveva preannunciato la paralisi? Le periferie? Quelle di Parigi sono peggiori ma non avrebbero mai votato una tale inetta che aveva già preannunciato la paralisi. Roma è stata defraudata prima di tutto dalla sua gente.

    • ma fammelo tu il piacere…
      SI! era un buon motivo e sarà un buon motivo, per votare chiunque purché non siano quelli che già hanno ampiamente fallito.

      e purtroppo sarà un buon motivo per cui in questo paese andiamo sempre peggio e i prossimi anni saranno neri.

      e comunque già te l’ho detto e te l’ho ripeto: parla dei posti in cui sei nato e in cui vivi, e sciacquati la bocca col sapone prima di parlare di ROMA.

  5. Seriamente…a livello politico…se la Gaggi nn ha la maggioranza per la variante…si dovra’dimettere….
    Scacco matto alla Gaggi
    Forza grande roma

  6. Il problema stadio è nato dal tentativo di fare altro oltre all’impianto sportivo. Il primo progetto 2014 (se non ricordo male) era del solo stadio. Successivamente si è deciso o è stato imposto di aggiungere torri palazzi ecc. ecc.. Altro che mafia capitale.
    Poi si è cambiato giunta che per farsi bella ha tolto la speculazione edilizia sventolando il risanamento al solo stadio come una vittoria. Oggi per totale incapacità e peggio ancora non volersi assumere nessun tipo di responsabilità Raggi e compagni bloccano senza motivo quello che loro hanno sbandierato ai 4 venti

  7. Se la delibera non la fanno il 12 agosto, quando non c’è nessuno e la cosa ha poco impatto mediatico, ci penserà il commissario ad acta, così, come al solito non si prendono nessuna responsabilità . Sono sei mesi che lo vado ripetendo.

  8. Raggi e tutto il m5s si sono dimostrati incapaci e soprattutto senza palle. Chi non fa non sbaglia e questo a roma non serve!!
    Piuttosto che pallotta vattene io scriverei in ogni dove raggi vattene ma non solo per lo stadio. Città tornata indietro di 50 anni.
    Fiumicino non è una reale possibilità perché la roma a quel punto non solo non potrebbe chiedere il risarcimento dal comune ma dovrebbe pagargli anche le penali perché il progetto stadio era vincolante per entrambi le parti in causa. Oggi più che mai a parte la simpatia o antipatia per pallotta e l’attuale gestione…forza roma e raggi go home

  9. DD e Johnny B, le vostre tesi sono entrambe fondate: le passate amministrazioni hanno gettato i romani nella disperazione. E la disperazione è una cattiva consigliera quando ci si reca alle urne. Questa ha partorito la Cornacchia e la sua giunta di subnormali. Lo dico da tempo: Roma deve essere commissariata per un periodo di almeno 10 anni, con una persona integerrima e dai pieni poteri che possa incidere i noti cancri che ammorbano la città. Parlo ovviamente delle municipalizzare e di tutto il clientelismo che generano. Governare Roma con le normali istituzioni è ormai una mission impossible…

    • Non posso che condividere. Invece avremo un governo Lega-FdI
      che a Roma sarà la riproposizione della giunta Alemanno, in cui si ricicleranno tutti i i vecchi faccendieri della destra.
      Ricominceranno a lottizzare le municipalizzate (che ancora sono piene di uomini messi dentro da loro)

      E sia chiaro: il PD ha fatto esattamente lo stesso.

      Unica piccola (da cittadino) ma grande (da romanista) consolazione è che faranno fare sto Stadio, cosa che questi deficienti non sono stati capaci di gestire.

    • Purtroppo il prossimo capitolo della lenta agonia di Roma è già scritto. È incredibile e avvilente vedere la città più bella e gloriosa del mondo produrre un debito mostruoso invece di ricchezza. Un posto dovrebbe avere un bilancio sanissimo solo grazie alla magnificenza delle vestigia storiche ed artistiche. Piange il cuore a vedere le altre capitali europee che non possiedono uno jota di quello che ha Roma. Si trovasse ovunque in Europa, sarebbe senz’altro la città più ricca del mondo, e solo grazie al turismo. E invece è stata ridotta al degrado che vediamo da anni e anni di scelleratezze. Siate maledetti tutti…

  10. Qui finisce la storia di Tor di Valle, come era prevedibile da tempo. Le poche possibilità di realizzarvi lo stadio erano legate alla Delibera Marino, cioè al vecchio progetto, e già con quello era difficile. L’area parte da handicap di base troppo gravi e sceglierla è stato un errore tecnico e di grave sopravvalutazione. Che lo abbia imposto la Banca, poco cambia. Con la revisione del progetto (variante “Raggi”) le chance sono crollate. La Roma ci è cascata: secondo errore di valutazione. Ora c’è solo una cosa da fare: capire se esiste davvero un piano B, valutarlo attentamente e agire. Insistere su Tor di Valle nella migliore delle ipotesi è perdita di altro tempo, nella peggiore è bagno di sangue. Infine, Magliaro. Ha fatto più il tifoso che il giornalista. Oggi perde anche lui.

  11. Leggetevi i bilanci di Ama e Atac o vedete come funzionava il sistema degli appalti pubblici (e dei relativi controlli) prima dell’insediamento dei 5s.
    Qualcuno pensava avessero la bacchetta magica?
    Ci vuole tempo per mettere una pezza a certi problemi strutturali, salvo restando che su altre questioni si sono praticamente dati da soli il randello sugli zebedei…

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome