Stadio, si riparte: ecco la convenzione

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ULTIME NEWS STADIO ROMA – Impegni economici quasi doppi per i proponenti, divieto di edilizia residenziale, rifacimento di una parte delle tribune dell’ippodromo progettate dall’architetto Lafuente e il rispetto del principio della contestualità, salvo ulteriore verifica ad un anno dall’apertura dello stadio di Tor di Valle. Ecco i principi cardine della Convenzione Urbanistica che il Campidoglio ha spedito nei giorni scorsi alla Roma e che ieri sera è stata pubblicata da Il Tempo.

Nella Convenzione è presente la clausola per la futura cessione dei terreni da Eurnova alla Tdv Real Estate, la società creata ad hoc dalla Roma per lo stadio. In più è sottolineato il divieto di trasformare gli uffici o i negozi in case (rinuncia all’applicabilità del Piano Casa regionale ed a future istanze anche in caso di modifica della normativa). Confermato il vincolo (per sempre come impianto sportivo) di 30 anni con la Roma. In caso di mancato rispetto la pena è la decadenza dei benefici connessi alla realizzazione degli impianti e una multa commisurata al valore della trasformazione immobiliare in rapporto al tempo residuo sul vincolo.

All’interno della Convenzione ci sono gli impegni economici della Roma, aumentati dai 45 milioni iniziali (ancora destinati all’acquisto di treni) a circa 80. Aumenti che erano già stati presi in considerazione dai proponenti dalle delibere della Conferenza dei servizi. Le opere pubbliche sono oltre 90 milioni. Quelle di urbanizzazione più di 80. Confermato l’obbligo della contestualità: lo stadio della Roma potrà aprire solo a conclusione delle opere pubbliche, ma se ad un anno dal via ci fosse un “disallineamento” per cause non imputabili alla Roma saranno studiate le soluzioni (corsie preferenziali e bus a carico del club nei giorni delle gare).

La Roma sta valutando ogni dettaglio. Il testo del Campidoglio, atteso 8 mesi, è considerato un discreto punto di partenza. Ci sono dei passaggi ancora da definire, ma l’auspicio è arrivare in tempi brevi ad un testo condiviso, che ottenga l’approvazione del Consiglio Comunale. Poi il passaggio in Regione per l’ok definitivo e l’inizio delle gare europee per i bandi. Considerando i tempi tecnici, nella migliore delle ipotesi la Roma potrà posare la prima pietra nell’estate 2020 . Sarebbe già un bel successo.

(Gazzetta dello Sport)

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9 Commenti

  1. Convenzione scritta in politichese lo stadio predto si farà e si farà a tdv alla roma spetteranno i costi già stabiliti dalla seconda cds al pubblico i costi delle opere di urbanizzazione a ppco servono i vincoli se chi dovrà pagare lurbanizzazione nn avrà fondi chiedera aiuto al privato che metterà mano al portafoglio in cambio di cubature

  2. Avere a che fare con una struttura del nostro Stato assomiglia sempre di più a trattare col pirata Morgan: o li corrompi, e allora ti fanno ponti d’oro oppure ti propongono contratti capestro, completamente slacciati dalla realtà e dalla consuetudine contrattuale privata.

    E non si capisce poi quali interessi pubblici difenda il Comune di Roma. E cosa faccia delle sue entrate annuali, che equivalgono comunque a quasi 10.000 Miliardi di vecchie lire…

  3. La cosa più buffa è il rifacimento di una parte delle tribune del ippodromo,per metterle dove, che significa una scemenza simile, diciamo hanno cercato e stanno cercando in tutti i modi di farlo saltare questo stadio , tra un po’ gli diranno che se Pallotta vuole fare lo stadio dovrà riportare il Colosseo ai fasti di una volta e il circo massimo come era duemila anni fa, se si farà questo stadio sarà un vero miracolo,ma hanno del vergognoso per come sono stati e ancora sono contro questo progetto

    • Il bello, caro Luca, è che il suddetto rifacimento costerà la modica cifra di 6.1 mln di euro. Ovvero 1 mln in meno di quanto ci vuole per rifare l intera stazione di Tor di Valle e la metà di quanto necessario per la messa in sicurezza del fosso di vallerano. Due delle opere più importanti di tutto il progetto.

      È vero che quella sarà la postazione di lavoro dei vari renga, trani, agresti, Mattioli, Mariolone, de cicco & monnezza varia (con annessi seguaci anti-Pallotta), ma insomma…se poteva sceglie una soluzione un po’ più spartana. Per dire, uno sgabelletto e un tetto de lamiera, erano più che sufficienti…

  4. E’ sbarcato a Roma solo con quella intenzione,anzi di piu'(il palazzinaro)!
    Dopo che avra’ ottenuto quello che voleva,si togliera’dai @@+@!
    Fategli fare questo benedetto Suo stadium,il futuro €€€€€€ piu’ Facoltoso proprietario sa’ attendere i suoi capricci,il futuro Facoltoso proprietario portera’ altri argomenti €€€€€€ immediati per avere una Roma piu’ COMPETITIVA delle strisciate.

  5. La pubblica amministrazione ha solo chiesto e non può fare altrimenti, quanto approvato in conferenza dei servizi e pertanto non modificabile.
    Peccato che sulla prima pagina del testo il Comune battezza Eurnova “promissaria acquirente”quindi non è proprietaria come prescrive per il proponente la legge sugli stadi.
    Il gioco delle tre carte è finito.
    Nel testo poi non c’è traccia del Ponte dei Congressi che è considerato esistente in tutte le simulazioni di viabilità, ma che non si sa quando mai sarà realizzato, mentre il TU Edilizia, legge 380/01 prevede che per potere essere considerata esistente una opera pubblica a carico del pubblico, deve essere completata entro 3 anni, altrimenti se serve prima la deve fare il privato a sua cura e spese.
    Devono poi ancora essere eseguiti i sondaggi archeologici prescritti dalla Sovrintendenza prima dell’esecuzione dei lavori con il pericolo di trovare reperti come sicuramente esistenti in tutte le aree confinanti con il Tevere che era la via di trasporto principale dal porto di Ostia a Roma.

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