ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Una catena di contagi che sembra non volersi fermare e che rischia di destabilizzare il calcio. Tra nuovi focolai e polemiche per i falsi positivi, scrive oggi “Il Tempo“, i protocolli per la sicurezza iniziano a sembrare insufficienti per contenere l’offensiva del Covid sui campi di calcio.
Per far fronte al rischio contagi, la Roma ha sperimentato un sistema tutto suo e i risultati sembrano incoraggianti: l’impiego sistematico di un tampone rapido. Ogni giorno al loro arrivo al Fulvio Bernardini, giocatori e staff del club giallorosso si cambiano in stanze singole e vengono sottoposti a test antigenico.
Quindici minuti per sapere il risultato ed eventualmente effettuare quello molecolare di conferma. Sono una cinquantina i tamponi rapidi effettuati quotidianamente a Trigoria da un infermiere ingaggiato ad hoc per questa mansione.
Leggermente meno affidabile, ma anche meno invasivo, tanto che il presidente della Federcalcio Gravina ha integrato la possibilità di usarlo anche in prossimità delle partite.
Fonte: Il Tempo
Più tamponi per tutti…anzi, per pochi.
Se consideriamo il numero di tamponi disponibili come “numero finito”, cioè esauribile, allora il tuo commento ha un giusto sarcasmo, se consideriamo il numero di tamponi come sempre disponibili, grazie ad una produzione costante, e allora si volesse guardare “solo” al costo, bhè… se li pagano loro, non li passa gratuitamente il SSN (fortunatamente) e dunque… che ne facciano quanti sono in grado di pagarne, tanto non è l’unico settore dell’entertainment che ne fa un uso abbondante, penso per esempio anche alla TV, dove tutta una “masnada” di persone è quotidianamente sottoposta allo stesso trattamento, ma magari in modo silenzioso e senza proclami…
Ma no AleSsandRo, la mia era più una semplice battuta che un intento polemico. Anche se sto vivendo piuttosto da vicino alcune situazioni che dovrebbero far riflettere su quanto è lontano il mondo reale da quello che vivono certe categorie di super privilegiati.
Anzi, ti dirò che si dovrebbero utilizzare i dati disponibili per le squadre di calcio e e le altre categorie che possono permettersi di monitorarsi praticamente giornalmente per cercare di proporre una “educated guess” su quella che potrebbe essere l’incidenza reale del virus tra i comuni mortali.
Tenendo conto che costoro non utilizzano per i loro spostamenti degli affollati e poco igienici mezzi pubblici.
Ne uscirebbero numeri molto più alti di quelli che ci sono stati proposti finora. Per me è quasi certo che ci si trovi di fronte a qualcosa di molto più contagioso della normale influenza, considerando che questa non è mai stata combattuta con lockdown generali e l’utilizzo di DPI.
Quindi anche le percentuali di mortalità andrebbero riviste molto al ribasso. Ma ovviamente ciò che ci sta mettendo in ginocchio sono i numeri assoluti e non le percentuali.
Li potrebbero fare anche a noi comuni mortali, questi tamponi rapidi senza bisogno di fare 10 orette di fila,sarebbe anche ora di fare qualcosa di utile per la gente normale e non solo per gli Dei del calcio
Bisognerebbe porre l’accento sull’utilizzo dei tamponi rapidi rispetto ai molecolari.
La velocità e la minor sensibilità dei primi sono dei vantaggi enormi per trattare al meglio un’epidemia così contagiosa:
– la velocità è essenziale per circoscrivere i focolai (col molecolare ci vogliono dai 2 ai 5 giorni per i risultati…);
– la minor sensibilità permette invece una miglior scrematura dei soggetti contagiosi, visto che il molecolare tende a “pompare” a dismisura quantità virali innocue e che i laboratori d’analisi sono belli che ingolfati (ricordo che il covid19 non è l’unica malattia ad affliggere le persone né tantomeno l’unica a meritare d’esser trattata).
Alcune fonti a riguardo:
– studio del 6 maggio 2020 pubblicato dalla rivista Jama;
– inchiesta del New York Times del 29 agosto;
– articolo del New England Journal Of Medicine del 30 settembre.