NOTIZIE AS ROMA (Il Tempo, F. Bovaio) – Ancora nove giorni e sarà Juventus – Roma, il big-match con cui si riaprirà il campionato il 5 gennaio. Ma quale arbitro sarà scelto dal designatore Braschi per dirigerla? E chiunque sarà, visti gli annosi precedenti in materia tra le due squadre, riuscirà a scendere in campo libero da ogni condizionamento mentale e psicologico?
A rigor di logica i fischietti papabili sono quattro: il commerciante fiorentino Rocchi (difficile), il parrucchiere di Terni Tagliavento (complicato), l’ingegnere elettrico di Schio Orsato (possibile), l’architetto bolognese Rizzoli (probabile). Ma perché la scelta dovrebbe privilegiare quest’ultimo? Anzitutto perché è ritenuto il miglior arbitro italiano e poi perché non ha mai diretto la Roma in questo campionato. La Juve, invece, l’ha arbitrata nella sconfitta di Firenze, in cui i bianconeri si arrabbiarono molto per il rigore che concesse alla Fiorentina e avviò la rimonta viola. E questo deporrebbe a suo sfavore, visto che la sua designazione potrebbe subito sollevare le proteste juventine.
Quanto agli altri in lizza va detto che Tagliavento non sta vivendo una delle sue stagioni migliori, che Rocchi ha danneggiato la Roma in casa del Milan (dove se le dà il rigore, che c’era, su De Rossi va sul 2-0 e addio rimonta rossonera) e che Orsato è bravo e forse è l’unico che contende la designazione a Rizzoli. Sia come sia, però, chiunque di loro sarà scelto dovrà non farsi condizionare dai troppi episodi sfavorevoli subiti dai giallorossi: oltre a quello di Milano ricordiamo i rigori che non hanno avuto proprio a Torino contro i granata e a Bergamo, nonché in casa con Sassuolo e Cagliari. E da quelli che hanno favorito la Juve. Vedi il gol annullato al Chievo, il gol in fuorigioco nel derby, il rigore che non c’era con il Genoa e quello non dato al Napoli. Insomma, troppa carne al fuoco per chiunque, anche per il fischietto italiano più immune da condizionamenti esterni.
E allora perché non affidare la partita ad arbitro e assistenti straniero? Magari l’inglese Webb, autoritario e al momento il migliore in Europa. Certo, si obietterà, nel nostro calcio l’esperimento venne tentato senza grande successo in epoche ormai lontane nel tempo, ma stavolta potrebbe anche funzionare. E poi, magari, saremmo sicuri che in caso di errori in pochi sarebbero tentati dal fare dietrologie di ogni tipo. Le stesse che, con tutti gli scandali che sono capitati nel nostro calcio negli ultimi anni, emergono ogni volta che si ricade nelle ormai annose polemiche arbitrali.