Un altro Mancini: domina e fa gol, è lui l’oro di Roma

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Si erano conosciuti a Bergamo, quando Mancio era ancora all’inizio, quasi un “bambino” che si affacciava per la prima volta nel grande calcio. Davanti a sé, però, un maestro di calcio come Gian Piero Gasperini, che in quelle due stagioni all’Atalanta lo ha plasmato, sgrezzato e lanciato nel calcio che conta, scrive l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport (A. Pugliese).

Oggi Mancini è un giocatore dominante, soprattutto da quando Claudio Ranieri lo ha spostato al centro della difesa. Ed è anche molto diverso da quello che nel 2019 lasciò Bergamo e salutò Gasp. La Roma investì su di lui 23 milioni (tra prestito, obbligo di riscatto e bonus), ma se oggi Mancio è quello che è lo deve anche a quella due stagioni in nerazzurro. «Gasperini è il più grande insegnante di calcio e tattica che ho avuto – il pensiero del difensore – In campo è un martello, molto esigente, non cerca mai alibi. Con lui alzi l’asticella, è inevitabile».
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E Mancini l’ha fatto anche in questo avvio di stagione, perché anche a Nizza Mancio è stato il padrone della difesa, uno che ha pochi rivali a livello di rendimento. Forte in marcatura, bravo nella gestione del reparto, agonisticamente cattivo, con una personalità capace di contagiare i compagni di squadra. Giocatore di spessore, pericoloso anche in proiezione offensiva. A Nizza aveva segnato una doppietta (annullato per fuorigioco il primo dei due gol) ma è più in generale che ha una confidenza diffusa con il gol.

Da mercoledì, infatti, è diventato il terzo difensore con più gol nella storia della Roma: 19 come Nela e Kolarov e alle spalle solo di Aldair (20) e Panucci(31). E se la Roma ha la migliore difesa d’Europa, gran parte del merito è anche suo, di Mancini. Dall’inizio del 2025 i giallorossi hanno subito solo 13 reti in 25 partite, a una media di 0,52 a gara, di fatto una rete ogni due sfide.

Numeri importanti, che in questo momento permettono anche di “anestetizzare” le difficoltà vissute davanti, nella fase di produzione offensiva. Perché è vero che gli attaccanti (Dovbyk e Ferguson) non segnano, ma è anche vero che la Roma non costruisce tantissimo. Ma finché la difesa ha questo Mancini si possono dormire sonni tranquilli.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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11 Commenti

    • e c’è chi lo attaccava fino a poche settimane fa accusandolo di aver cacciato Mou e poi DDR…
      e molti lo insultavano al pari di Pellegrini e Cristante nel momento buio. Che vergogna.
      DAJE MANCIO
      DAJE ROMA

    • Vi piaccia o meno? Lo adoro, è il classico calciatore che quando ce l’hanno gli altri è odioso ma sotto sotto vorresti avere in squadra uno così, e ora che ce l’abbiamo… lunga vita a Roma, Mancio!

  1. Grande Mancio, spesso uno dei migliori, sempre uno che si impegna al massimo, sempre Leader emotivo due gg fa anche miglior attaccante!!!

    Dopo il derby qualcuno lo ha criticato…magari non sarà stata la sua miglior partita…ma zero goal subiti, sorci purgati…ma subito qualcuno a sparare addosso a lui ed altri. Purtroppo questo è il senso di tanti tifosi(?) della Roma…sempre con il fucile puntato, anche quando la Roma manda i sorci in zona retrocessione, battendoli nel Derby. Si definiscono Malgoduti o Maigoduti…purtroppo.

    Io sono contento di avere mancini in campo (ovviamente non solo lui), vedo quanto è migliorato ( ricordate quanti gialli??) e quanto si senta romanista, un po’ un nuovo Candela , al quale è sparito l’accento sulla A da tanto che ama Roma.

    Abbiamo vinto 4 partite su 5, preso un goal su azione…non siamo perfetti ma stiamo arrivando e spingiamo per crescere. E Mancini è esattamente questo

  2. grandissimo Mancio, da tutto se stesso sempre e ci mette il sangue e il cuore
    servono piu giocatori cosi, che trasudano Roma

    daje Roma daje

  3. Mancini ha fatto quello che un Dovbyk dovrebbe fare e che invece non fa.
    Ci si lamenta che la Roma costruisce poco e che li davanti sti palloni arrivino col contagocce ma se le difese si chiudono tu tutti sti cross, sti lanci nin arriveranno mai a nessuno.
    Gasp mira più a costruire dal basso, fa molto pressing, marcature strette e davanti preferisce pochi tocchi con dinamicità.
    Tutto questo pare proprio estraneo a Dovbyk, lo sento definire quí come un finalizzatore ma finalizzatore de che se litiga pure con la palla!
    O cambia l’approccio o per me non ne uscirà mai perché Gasp chiede questo e lui continua a fare un gioco molto più statico e prevedibile.
    Tanti non la pensano come me ma i fatti parlano chiaro 5 partite e zero gol, che per un giocatore strapagato sono un vero insulto.

  4. Una sviolinata in piena regola. Meritata , però , con troppa facilità , si passa dalle stelle alle stalle , tutti pronti a salire sul carro dei vincitori quando le cose vanno bene.

  5. lo scorso anno , di questi tempi , il popolino reclamava le teste di mancini , cristante , çelik , pellegrini e zalewsli , ricordate ? poi con ranieri i primi tre sono diventati intoccabili , pellegrii è rimasto sempre un nemico in casa , zalewski ha fatto le valigie ; al di là di questo mancini mena e non si fa ammonire , questo è forse il maggior pregio ; e poi segna , tutti gol belli

  6. Nessuno può negare che Mancini abbia avuto una crescita notevole rispetto alle ultime stagioni. Prima era troppo irruente, troppa foga, adesso invece è un giocatore più esperto e consapevole, guida sempre meglio il reparto difensivo, senza lasciare grandi buchi difensivi. Mentalmente più forte e pronto, è un leader carismatico che sa sempre come interagire con i compagni durante la partita. L’ unica pecca è la lentezza, se sbaglia non riesce più a recuperare sull’ avversario: ad esempio in Nazionale su un autogol di bastoni ci mette tre anni per tornare dietro e poi Bastoni la mette alle spalle di Donnarumma.
    Però forse è una cosa su cui non si può migliorare, mi piacerebbe che colmasse anche questo aspetto.
    E poi ha un buon feeling col gol e col pallone, ed è abbastanza preciso nei passaggi e nei lanci lunghi

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