Borriello: “Litigai con Gasp, ma aveva ragione lui. La Roma? Finalmente ha cambiato rotta”

3
94

Marco Borriello, ex attaccante della Roma fra le altre squadre, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco alcune delle sue dichiarazioni: «È presto per capire. Sono contento che la società abbia cominciato un percorso intelligente. Era ora. Però non vedo una squadra da scudetto, onestamente».

Sul suo addio alla Roma.
«In realtà con Rudi Garcia ero spesso titolare. Poi mi capitò un infortunio al perone e a gennaio decisero di puntare su Destro, che era un grande investimento della proprietà americana: salutai e andai al West Ham, di fatto senza più tornare».

Il ds di allora, Walter Sabatini, appena insediato definì Borriello “un problema”.
«Il motivo è logico: non essendo più giovanissimo, non potevo fruttare una ricca plusvalenza. La linea gestionale era acquistare calciatori per poi rivenderli, non certo puntare a vincere».
LEGGI ANCHE – Pjanic: “A Roma troppe voci e poca tranquillità, alla Juve sapevano gestire le pressioni”

Con Friedkin le cose sembrano leggermente cambiate.
«Mah, per ora i risultati non sono stati soddisfacenti. Spero che quest’anno la Roma possa raggiungere un piazzamento Champions. I segnali sono buoni anche se l’Inter rimane la squadra più forte, il Napoli ha un mostro come Conte e il Milan ha fatto un ottimo mercato».

Gasperini con Ranieri e Massara. Tre uomini di calcio nei posti nevralgici.
«Finalmente, direi. Ranieri è stato bravo a raddrizzare la rotta e ha scelto un allenatore top come Gasp. Massara è un ottimo talent scout, perché conosce i calciatori. Mi sembra un assetto interessante».

Non esiste il rischio di dualismo, nel lungo periodo, tra Ranieri e Gasperini?
«Perché mai? È stato Ranieri a scegliere Gasp. Hanno caratteri diversi, uno più pacato e l’altro più frizzante, ma tra persone di livello ci si trova sempre. Sono due grandi esperti, riconoscono le priorità».

La priorità per la Roma è un attaccante? Un Borriello oggi servirebbe, viste le difficoltà di Dovbyk e Ferguson.
«Sì, ci vorrebbe uno come Hojlund. Ma mi piace molto anche Piccoli, che è arrivato alla Fiorentina e in Nazionale».

Lei con Gasperini discusse a brutto muso ai tempi del Genoa.
«È vero. Nello spogliatoio di Parma. Niente contatti fisici ma qualche parola poco carina…Lui mi rimproverò, io risposi a tono. Ma a distanza di anni posso dire che aveva ragione lui. Adesso abbiamo un ottimo rapporto, mi ha anche invitato a Trigoria, quindi prima o poi lo andrò a trovare. In quel periodo ero meno concentrato del solito, avevo già firmato per il Milan».

Come ha fatto il suo amico De Rossi, per tornare a parlare della Roma. Purtroppo per lui non ha resistito alla rivoluzione del settembre 2024.
«Prima, però, va sottolineato che Daniele aveva l’obiettivo di allenare la squadra del cuore e ci è riuscito. Di questo sono contento. Forse l’ha presa in mano troppo presto rispetto al curriculum che aveva da allenatore. Ora gli auguro di ripartire, magari partendo da un gradino più basso. In fondo lo hanno esonerato dopo quattro giornate, non si è bruciato».

E Totti lo sente? Che farà da grande?
«Qualche volta ci mandiamo messaggi. Francesco potrebbe fare qualunque cosa nel
mondo del calcio. Non so cosa abbia in mente. Certo, per svolgere un’attività è necessario prepararsi e imparare. Nulla si improvvisa».

Fonte: Gazzetta dello Sport
LEGGI ANCHE – Capello: “Roma da scudetto ma servono rinforzi precisi” (VIDEO)

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie della Roma sul tuo cellulare? Iscriviti subito al canale Whatsapp di Giallorossi.net!
Articolo precedenteNela: “Ho cominciato da raccomandato. Anche il cancro è stata una partita. Falcao? Col Liverpool mi ha deluso…”
Articolo successivoFriedkin vuole tutto: stadio, Zirkzee, l’Under 23. La Roma è già nel futuro

3 Commenti

  1. chiacchiere da sosta del campionato…..in buona sostanza non si dice nulla….se non l’ovvio…..

  2. No forse l’unico schietto e veritiero che parla in questi giorni di quando era alla Roma. Da dare ragione a Gasp non facile per il carattere un po’ duretto dell’epoca. La storia di Sabatini quella ci credo non interessava vincere ma le plusvalenze per fare soldi contanti alla societa’ interessava coprire i debiti.

  3. Io ricordo il messaggio di DDR a Marco quando lo prendemmo nel mercato di gennaio: “annamo a vince!”. Ci siamo andati vicini e rimane uno dei rimpianti più grandi, al livello di Roma – Lecce

  4. ATTENZIONE: La moderazione dei commenti è ora più rigorosa.
    Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome