Totti: “Zeman mi ha cambiato, Mourinho il numero uno. Cassano troppo diretto. Prossimo scudetto? Nell’anno del centenario”

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Francesco Totti e Marco Materazzi sono i protagonisti del nuovo format “AperiTotti” condotto da Pierluigi Pardo e tra i vari temi trattati il Capitano si è soffermato anche su Carlo Mazzone e José Mourinho. Ecco le sue parole.

Avresti potuto vincere di più…
“Ci chiamavano eterni secondi. Una volta c’era la Juve, una volta l’Inter, una volta il Milan…”.

Il cucchiaio a Inter-Roma?
“Ho fatto 5/6 cucchiai nella mia carriera. Lo scavino a Julio Cesar è stata una cosa istintiva. Dopo un contrasto a metà campo ho iniziato a puntare Materazzi, il quale continuava a indietreggiare. Poi è stato bravo Mancini a fare il taglio e a farsi seguire, io ho fatto finta di calciare forte e ho fatto il cucchiaio. Se avessi calciato forte Materazzi l’avrebbe intercettata in scivolata”.

Quanto ha inciso l’istinto nella tua carriera?
“Tanto. Giocando in quel ruolo l’istintività è tutto per un giocatore, quando sei libero e incosciente fai qualcosa di diverso. Alcuni mister volevano che facessi determinate cose, Zeman era il più preparato e chiedeva tagli e palla dentro. Zeman è stato l’artefice di tutto, ha contribuito tanto alla mia crescita. Sotto il punto di vista fisico mi ha cambiato tantissimo”.

Mazzone?
“Mi ha dato l’impronta giusta. Sono stato fortunato a trovarlo al momento giusto, avevo 17 anni. Mi ha gestito a 360 gradi e per me è stato perfetto”.

Come era Ronaldo ‘Il Fenomeno’?
“Dopo Maradona è stato il più forte di tutti i tempi. L’unico dispiacere è non averci giocato insieme, sarebbe stato un sogno”.

Con Cassano hai fatto delle cose discrete…
“Sono giocatori diversi, ma con lui mi sono divertito tanto. Giocavamo a occhi chiusi. L’ho cresciuto appena arrivato, lui venne alla Roma per me. Io l’ho un po’ indirizzato su come muoversi a Roma. Antonio è espansivo, dice quello che pensa e l’ha fatto anche con Batistuta e Sensi. E’ un po’ troppo diretto”.
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Cosa ti manca?
“Lo spogliatoio, il ritiro, le ca***te che facevamo. Però quando stavamo in ritiro ci rompevamo, ma sono quelle cose che andando avanti con il tempo le rifaresti”.

Il Mondiale del 2006?
“Se non ci fossi stato io ci sarebbe stato qualcun altro e avrebbero vinto ugualmente. Il gruppo era solido e unito, c’era anche un grande allenatore”.

Il ruolo di Lippi?
“Mi ha aspettato dal giorno stesso dell’infortunio. Mi ha scritto subito e il giorno dopo è venuto a Villa Stuart. Ogni settimana veniva a Trigoria per sapere come stessi, mi chiamava tutti i giorni. I tempi erano molto stretti, ma tra fortuna e bravura dei dottori siamo riusciti a tornare in tempo”.

Non eravamo favoriti in quel Mondiale…
“Dopo Calciopoli noi ci siamo uniti ancora di più, era un disastro”.

Il tuo rapporto con Nesta?
“Ci sono cresciuto insieme, abbiamo fatto le giovanili di Roma e Lazio e abbiamo fatto lo stesso percorso dai 12 anni in su. Ragazzo eccezionale e uno dei centrali più forti al mondo. Ti trasmetteva positività e tranquillità. Non ci siamo mai frequentati, uno era a Roma Nord e l’altro era a Roma Sud. Ma soprattutto non era aria, era anche per rispetto della gente”.

Ripensi al passato?
“Le trasferte e i viaggi sono quelle cose che ti porti dietro e difficilmente dimentichi. Non c’era la tecnologia…”.

L’ansia prima della finale?
“Lippi ci disse che potevamo fare anche le 5/6 di mattina, ma alle 9 dovevamo stare in campo e nessuno poteva dire di essere stanco”.

Il gol di Materazzi in finale?
“E’ saltato 7 metri, è arrivato sopra la traversa (ride, ndr)”.

Dybala straordinario dal punto di vista della qualità, anche se è un po’ fragile. Soulé sta crescendo bene?
“Sta facendo grandi cose. Sono contento perché se lo merita. È forte di testa, è cattivo sotto quel punto di vista. Adesso sta bene fisicamente e con Paulo (Dybala, ndr) potrebbero fare grandi cose. Se facessero più partite insieme sarebbe meglio. Parlando la stessa lingua, sarebbero un po’ come io e Cassano”.

Il Napoli ha vinto due scudetti negli ultimi anni: perché non è successo a Roma?
“Sono quasi due piazze simili. De Laurentiis ha fatto un grande lavoro, ha preso un grande allenatore che ha voglia di vincere e ha sempre vinto. E’ stato come un puzzle e in quei contesti puoi fare bene. Conte è un allenatore che si può permettere di fare tutto, come Mourinho e Capello. Quando arrivano, oltre alla squadra, hanno forza e se prendi questi personaggi vuol dire che vuoi vincere senza perdere tempo. Si tratta di un messaggio forte. In un contesto annuale ci sta avere alti e bassi, ma quando si hanno personaggi così carismatici e forti è difficile che hai problemi nel quotidiano. Questi allenatori hanno carta bianca su tutto, giustamente”.

C’è stato un momento in cui la Roma soffriva tanto a San Siro…
“Magari un momento, è durato 20 anni (ride, ndr). C’è stato uno switch negli ultimi 5/6 anni. Nell’anno dello scudetto abbiamo perso due partite e arrivarono entrambe a Milano, 3-2 contro il Milan e 2-0 contro l’Inter”.

Il percorso di Mourinho alla Roma?
“Top, numero uno. Numero uno perché due anni che è stato qua ha fatto due finali: una l’ha vinta e una l’ha persa. La seconda l’ha persa male… Però ha portato un trofeo europeo a Roma dopo 30 anni”.
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Gasperini?
“Gasperini è un buon allenatore, speriamo che possa continuare su questa strada. Il prossimo scudetto della Roma? Nell’anno del centenario…”.

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25 Commenti

  1. Lo dice Totti che Zeman era l’ allenatore piu’ preparato di tutti e che da un punto di vista fisico lo ha cambiato tantissimo. Ha detto tutto. Grande Zeman, lo ricordo con passione perche’ rappresentava lo sport vero e non il teatrino.

    • Zeman e Gasp si somigliano, per certi versi: solo che il primo era troppo integralista, mentre il secondo ha saputo anche adattarsi al materiale a disposizione, come abbiamo visto qui alla Roma.

      Zeman non è un allenatore, è qualcosa di più, un credo. Quasi fideistico.

    • Esatto poi Zeman stava 10 anni avanti, basta vedere quello che faceva lui che è stato riproposto dopo 10 anni ma non viene menzionato, perché lui giocava con pizza e fichi e gli altri con i fenomeni.

  2. Gasperini un buon allenatore?
    Gasperini è un top ha segnato un modo di giocare e intendere calcio…..l’hanno copiato molti in Europa…..fa la differenza! un buon allenatore non fa la differenza caro Francesco….

    • Come vincerà uno scudetto lo dirà, manca solo quello al GASP … ecco da dove esce fuori il ‘buon allenatore ‘ … il CAP sarà il primo a dirlo al momento giusto 😉

    • Non sono d’accordo la carriera dice che è un buon allenatore per ora… Se vincerà a Roma allora sarà un top amche lui.. Non facciamo sempre diventare fenomeni o pippe il giorno dopo qualunque persona venga alla roma diamo il giusto livello

    • io dico solo una cosa vorrei vedere conte allegri e altri fenomeni vincere con l’atalanta l’Europa l. vincere contro il Liverpool in Inghilterra o sotterrare la Juve s Torino x 5 a 0 solo x ricordare qualche risultato a qualche smemorato…….hai capito come diceva qualcuno Gasperini Er carbonaro…ora tutti a salire sul carro…..

  3. Mourinho ha vinto grazie ai calciatori, sempre.. anche la coppetta europea con la Roma.
    Se vede anche dai suoi numerosi fallimenti ed esoneri, dando sempre la colpa agli altri oltretutto.

  4. Zeman ti faceva scoppiare in allenamento che quando c’era la partita sembrava il defaticamento. Oggi fai due mezze partite la settimana e sembra che hai scavato l’Everest. Gasperini ne è consapevole e sta facendo passare questo messaggio. Grande Francesco e, con mia onestà sorpresa, grande Gasp.
    Zeman un mito assoluto a cui l’Italia calcistica deve molto di più di quello che immagina.

  5. a chi invoca l’arrivo di lookman:
    lo sapete si che a gennaio c’è la coppa d’Africa e che , storicamente, chi partecipa a quella manifestazione torna sfondato mentalmente? tutto quel grano per un giocatore che sarebbe buono per l’anno prossimo, non so.
    perché Ademola, a fine gennaio, avrà finito la sua stagione agonistica.

  6. Totti si è dimenticato tra questi, forse anche volutamente, Spalletti,con cui è innegabile che ha avuto dei contrasti, ma che come allenatore secondo me ha tecnicamente qualcosa superiore a tutti gli altri,è probabilmente il più equilibrato nel suo gioco, prova ne sia il fatto che ha portato il record di punti e di gol nella Roma, non rinunciando a un gioco anche spettacolare. Mourinho è un grande motivatore ma tecnicamente secondo me non è affatto il numero uno,Inferiore sia a Gasperini e nella fase offensiva anche a Zeman…

    • Ha avuto dei contrasti con Spalletti nel 2016 e 2017, ma nella prima esperienza di Spalletti il pelato si era inventato quel Totti meraviglioso che da falso nove era contemporaneamente un bomber infallibile e un regista leggendario. Secondo me il miglior Totti della carriera e una delle cose più belle viste su un campo da calcio

  7. Sarebbe stato bello vincere con il boemo….i suoi schemi d’attacco sono fantastici triangolazioni e tiri in porta ..palle in verticale in velocità tra le linee difensive avversarie …uno spettacolo ..andatevi a vedere il suo film Zemanladia su you tube arte calcistica purtroppo la fase difensiva non riusciva ad insegnarla bene …il suo 433 con Signori e Baiano era incredibile…grande Zeman

    • siamo stati con Zeman à un passo dal titolo ,poi interventi esterni hanno influenzato in maniera negativa sia il suo lavoro che quello dei giocatori

  8. La gestione di Totti da parte di Mazzone mi ha sempre sollevato molti dubbi (anche se, onestamente, molti emersi col senno di poi; era difficile per tutti immaginare già all’epoca che Totti sarebbe stato così tanto grande). Tutto sommato Mazzone ha avuto un Totti giovanissimo, sì, ma non proprio un ragazzino, e lo ha gestito con la cautela con cui si doveva gestire un ragazzo, oltretutto romano e di così belle speranze, ma non l’ha mai trattato come un campione o anche solo un titolare indiscusso.
    Il risultato è che Totti non si è certamente montato la testa da giovane, però è anche vero che l’anno dopo abbiamo rischiato di mandarlo in prestito alla Sampdoria perché Carlos Bianchi, anche in maniera comprensibile dal suo punto di vista, si è domandato perché dovesse ritenere imprescindibile un ventenne che neanche giocava titolare. Anche se il mio più grande rimpianto su quei due anni col contagocce è che forse alla fine sono mancati quelli per superare Piola e scrivere un record inavvicinabile.

  9. Avrei voluto vincere lo scudetto con Zeman, ma anche con Gasperini sarebbe esaltante.. Comunque Con ambedue non sarebbe bastato il circo massimo, sarebbe uno spettacolo epico da ricordare nella storia… Comunque prepariamoci perché ho sensazioni molto positive!

  10. Quanto era bella la tua Roma, Francè: intensità, cuore e quella passione che faceva venì i brividi.
    Da Capitano vero hai lasciato un segno che non se cancella.
    Un giorno, chissà, magari te rivedremo accanto a De Rossi, a riportà in alto quello spirito che solo voi avete incarnato.
    Er core de Roma siete voi, e si sente ancora forte.

  11. “Ci chiamavano eterni secondi. Una volta c’era la Juve, una volta l’Inter, una volta il Milan…”.
    con capello avevate sei o sette extraterrestri , i normali erano delvecchio , tommasi, e avete portato a casa solo uno scudetto ; eravate una squadra che avrebbe dovuto e potuto dominare l’europa per anni , e invece … cosa non ha funzionato ?

  12. zeman aveva pizza e fichi ( come giustamente hanno scritto in tanti) e non sapeva adattarsi, questo il suo poi grande limite. La sua carriera lo dimostra inequivocabilmente.

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