Addio O Rei, leggenda del calcio: Pelé muore all’età di 82 anni

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ALTRE NOTIZIE – Il mondo del calcio piange Édson Arantes do Nascimento, meglio noto come Pelé, il calciatore più famoso del mondo insieme a Maradona.

O Rei stava combattendo da più di un anno contro un tumore al colon, ma si è dovuto arrendere dopo una lunga battaglia.

Nelle ultime ore il brasiliano era stato ricoverato in ospedale ed era sottoposto a cure palliative. Il vincitore di tre Mondiali si è spento all’età di 82 anni.

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72 Commenti

  1. Sono molto giovane, sono nato più di 40 anni dopo il suo primo mondiale vinto, eppure ho sempre sentito l’immensità di colui che ha cambiato la storia del calcio, e in parte anche del suo paese. È forse la morte di uno sportivo che piu mi ha colpito. Oggi ci lascia uno dei più grandi, se non il più grande calciatore di sempre.
    Obrigado, O Rey

  2. La mia generazione se lo ricorda….mi ricordo la finale dei Mondiali città del Messico io bambino con a fianco il mio papà…. Pelé è stato e sarà sempre l’Icona del calcio anche se si parla di un altro calcio….uno dei pochi che è stato mito da vivo… Grazie per ciò che ci hai regalato ..Riposa in pace

  3. uno dei rari casi in cui era il pallone a dare del Voi ad un calciatore,nulla a che vedere con i miseri carneadi pluristipendiati senza motivo del calcio moderno,fai buon viaggia O’Rey e salutaci Diego unico calciatore degno di essere paragonato a te

    • Per favore non paragonare Il grandissimo Pele’ con Maradona, vai a vedere la carriera di entrambi quello che hanno vinto, i goal segnati, gli anni di carriera a grandi livelli non c’è paragone, poi Pele’ non aveva bisogno di segnare di mano ai quarti di un mondiale, senza una minima vergogna e soprattutto Pele’ non si é mai drogato.

    • Nessuno ha visto mai giocare Pelè. Quattro filmati in croce. Ha giocato solo in Brasile. Nessuno mette in discussione il suo mito ma la realtà è un altra. Per chi come me vede calcio dagli anni 70 il più forte rimane Leo Messi. Pelè l ho visto nella finale con l Italia ma il più forte era Gerson a quei tempi e Pelè fece un buon mondiale. Visto anche in un Roma Santos , niente di che. Si parlava anche di Di Stefano ad esempio. Quando andai in Brasile, anni 80, il più forte per loro era garrincha non Pelè ma Garrincha è morto povero

  4. Il più grande di tutti. Chi lo ha visto giocare lo sa. Destro, sinistro, testa, dribbling, lanci… in una parola: completo.
    Riposa in pace.

  5. R. I. P. 🇧🇷….🙏

    Per la mia generazione il più forte di tutti è stato Maradona…..

    Per mio nonno il più forte di tutti i tempi è stato
    Pele’….

    Pele’ è stato il più completo di tutti….

  6. Personaggio esemplare fuori e dentro al Campo, fu grazie alle sue giocate che m’innamorai del Calcio. Piccola Chicca: Nel 1981 usciva un Film intitolato “Fuga per la Vittoria”. Pelè era uno dei Protagonisti insieme a Stallone e Bobby Moore. Se la memoria non m’inganna, dopo il rifiuto di urlare Heil Hitler al fischio d’inizio la Start prese un gol irregolare ma rispose subito con tre reti davanti a un pubblico impazzito. Quel “Victory-Victory” urlato dalla folla, fu tra i piu’ esaltanti. Mi dispiace moltissimo. Che la terra ti sia lieve R.i.p!!!

    • La memoria t’inganna…non fu richiesto nessun Heil Hitler agli alleati (erano soldati e ufficiali delle forze nemiche, non avrebbero mai salutato il Furer), i tedeschi andarano sul 4-0 ma, prima della fine del 1t, Bobby Moore accorciò le distanze dopo una meravigliosa azione corale. Nel 2t Pelè completa la rimonta con la celeberrima rovesciata, roba da brividi ogni volta che la vedo…Stallone però il rigore finale, salvando il risultato, con conseguente invasione di campo e fuga dei calciatori tra la folla. Ciao O’REY, il più grande.

  7. Riavvolgo il nastro del tempo, semmai fosse possibile , e rivado con la memoria a quella sera d’estate del 1961 ,quando il Santos di Pelè scese in campo all’Olimpico per un’amichevole di lusso contro la Roma .Per noi bambini di allora Pelè era la favola del calcio,tutti sapevamo a memoria il suo vero nome,Edson Arantes do Nascimiento detto Pelè.
    Quella sera lontana di tanti anni fa ,70.000 spettatori gremivano lo stadio Olimpico per vedere all’opera il fenomeno del calcio,quello che aveva vinto a 18 anni il primo titolo mondiale del Brasile nella finale contro la Svezia ,in cui giocava in mediana Niels Liedholm. Fece 2 gol Pelè e si consacrò al mondo.
    All’Olimpico non ci fu partita ,fu uno show di calcio ,con il Santos in completo bianco,il pallone bianco e una luna bianca in cielo che me la ricordo ancora adesso,per quanto era tonda e lucente.
    Con a fianco Zito,Dorval,Mauro ,Brito ,Coutinho e altri funamboli il Santos vinse 5 a 0 e Pelè fece 2 gol,di cui uno me lo ricordo ancora oggi : una fucilata su punizione da fermo e senza rincorsa che lasciò di stucco il povero Panetti. quando prendeva palla,Pelè pareva un felino ,un puma,con un passo felpato ,vellutato e veloce non aveva nulla di umano.
    Destro,sinistra,di testa ,d’interno,d’esterno il tutto a una velocità impossibile per gli esterrefatti giocatori romanisti. Chi vide quella partita, uscì dall’Olimpico con una sola sensazione : c’era il calcio Pelè e poi veniva il calcio degli altri.
    Paragoni con Maradona? Può farli soltanto chi non ha visto giocare Pelè a 21 anni,come l’ho visto io. D’altro canto,aver vinto 3 (dico 3 ) campionati del mondo vorrà dire pure qualcosa o no?
    Il 4° ,giocato in Inghilterra nel 1966 , lo fecero uscire in barella alla prima partita
    (lo azzoppò Masopust della Cecoslovacchia) secondo un piano di eliminazione ben preciso,perchè quello allora era l’unico modo di fermarlo.
    Ciao Pelè, vai a insegnare calcio in Paradiso e grazie per avermi fatto vivere quella magica sera d’estate di quando ero bambino.
    💔

    • Grazie per aver raccontato questi momenti, noi purtroppo non li abbiam vissuti
      🙏

    • Bella storia Zenone, momenti come quelli che hai descritto rimangono impressi per tutta la vita. Grazie del piacevole racconto

    • Ti amo ,Zenone. Hai scritto e descritto qualcosa di troppo bello, specie per chi non c’era. Grazie.

    • Zeno , poi esse mi nonno e non sono un pischello. Io di Roma Santos ho visto quella del 72 quando Ginulfi gli parò il rigore e non mi sembrò sto fenomeno come del resto nei mondiali del 70. Ripeto, nessuno lo ha mai visto giocare se non in qualche spezzone dell epoca dove si vedono gol banali rispetto a quello che siamo abituati a vedere oggi su tik tok anche di giocatori semi sconosciuti e tra l altro il suo calcio lo ha espresso in Brasile non i Europa come Maradona o Messi. Ripeto che non voglio e non sono in grado di mettere in discussione il Mito ma secondo me c è molta leggenda.

    • bellissimo ricordo, Zenone. permettimi solo di correggerti per quanto riguarda il mondiale inglese del 66: in quel Bulgaria Brasile 0-2 (la Cecoslovacchia di Masopust partecipo’ a Cile 62) a martirizzare il povero Edson Arantes do Nasimiento fu tal Zecev, mediano bulgaro, che si accani’ sulle sue gambe al punto di non farlo piu’ giocare nelle altre due partite del gironcino eliminatorio. Con grande stima da Roberto.

  8. Grande, ti ho visto una volta dal vivo, quando Ginulfi ti paró un rigore, quanto mi arrabbiai per il tuo colpo di testa nella finale di Mexico 70: eri rimasto per mezz’ora in aria più in alto di tutti e poi hai colpito infallibilmente……poi ho sempre tifato per te! E continuo a tifare ancora perché la tua gloria supera anche la morte. E ora raggiungi Diego e illuminateci dall’alto!!!

  9. a parte il Cosmos in fine carriera una sola maglia e un mito….non mi fate vedere messu Maradona Ronaldo Totti….lui è Pelé e dico tutto

  10. Pelé e Maradona …I migliori di sempre, due grandi campioni in epoche diverse , due uomini diversi, uno bianco e uno nero, diversi anche nel carattere e nel loro modo di vivere, ma identici nel farci conoscere il meraviglioso gioco del calcio….
    Buon viaggio ♥️

  11. Non ho avuto l’onore di vederlo giocare, ma porterò sempre rispetto per il brasiliano più forte di sempre

    Che la terra ti sia lieve

  12. Non è il momento e forse non lo sarà mai di perdersi sulla domanda: chi era il più forte.
    Ma è il momento di celebrare che oggi
    IL CALCIO DIVINO È AL SUO POSTO.
    Se una volta fu scritto : che ve siete persi!…, oggi verrebbe da dire : che se stamo a perde!!!
    Grazie PELÉ
    FORZA ROMA

  13. La notizia che non avrei mai voluto leggere e sentire.
    Addio GRANDE O’ REY
    Ora starà insieme ai suoi amici a formare di nuovo il più grande attacco mai esistito nel mondo del calcio’ ( con Garrincha sulla fascia)
    DIDI VAVA’ PELE’ ( ci sta pure una canzone del QUARTETTO CETRA)

  14. Ci sono i campioni che diventano leggenda alla loro morte, altri quando appendono gli scarpini al muro.
    Ecco Pelé invece appartiene ad un ristretto numero di eletti che è diventato leggenda mentre era ancora in attività.
    Per la mia generazione, che comunque non l’ha mai visto giocare dal vivo, è stato l’icona del gioco del calcio nella sua espressione massima.
    Quando da ragazzino qualcuno faceva un gesto tecnico di qualità, c’era sempre chi diceva: “Ma chi sei, Pelè?.”
    Riposa in pace campione.

  15. I miei primissimi bagliori di calcio risalgono a quel mitico mondiale 70 in Messico.
    Ricordo solo istantanee delle ultime due partite, l’indimenticabile semifinale Italia-Germania 4-3 e quella finalissima persa per 4-1 nella quale Pelè salì altissimo in cielo per svettare sopra Burgnich e aprire le marcature.
    Mi sembra ancora di vedere la faccia di papà tra il rassegnato e l’ammirato nel rivedere un gesto tecnico così difficile eseguito con la naturalezza di un gabbiano.
    Insomma, sono nato calcisticamente con Pelè, anche se poi ho potuto seguirne qualcosa solo nella sua successiva avventura al Cosmos, in un neonato calcio USA che allora era più circo che football.
    Le numerose immagini di repertorio che ho visto mi hanno lasciato l’impressione che il più grande sia stato lui, anche se non ho elementi definitivi per affermarlo.
    Ciao Edson Arantes Do Nascimento detto Pelè, e grazie infinite…

  16. Se ne va il più grande. Ricordo una sera che ero ad attendere un mio amico davanti un grande albergo di Roma…ad un certo momento vedo apparire lentamente dal buio due figure provenienti dal parcheggio e dirette verso l’entrata dell’hotel.
    Il primo che fu illuminato dalle luci era Falcao, il secondo…Pelè. Ricordo che rimasi imbambolato, tanto da pronunciare, con lo stupore di un bambino, i loro nomi: Falcao!… Pelè!!! Mi salutarono: Paulo con gesto della mano, Pelè mi disse: ciao! Con un gran sorriso.
    Vedere Falcao da vicino fu qualcosa di emozionante (erano i tempi d’oro del Divino); ma vedere Pelè…non riesco a trovare le parole per descrivere quello che provai.
    Riposa in pace O Rey ed anche se suonerà retorico ti dico: grazie di essere esistito!

  17. R.I.P. Pelè il giocatore più forte di sempre, il gioco del calcio in persona, 1.281 gol nessuno mai come lui. Un saluto al Re del calcio, per sempre O Rei !!!

  18. Anch’io mi ricordo quella finale in Messico. Estate 1970, una delle piu’ belle della mia vita, nonostante la sconfitta per 4 a 1. E mi ricordo, come Roberto, quei secondi infiniti che passarono dallo stacco da terra all’incornata sul pallone al gol. Perdemmo contro un fortissimo Brasile, forse il piu’ forte di sempre, ma soprattutto contro il piu’ grande giocatore di sempre. Vale Edson Arantes do Nascimiento, detto Pele’.
    Mi censurate anche questo?

    • Io sono nato 2 anni dopo e mio padre mi raccontò di Pelè in quella partita, poi ho rivisto quei gol ma in quello stacco di testa O Rey rimase sospeso in aria mentre Facchetti scendeva a terra.

  19. Edson Arantes do Nascimiento… il mio idolo sin da bambino! semplicemente “il calcio”! grazie per tutto ciò che hai fatto per il tuo/nostro sport…

  20. Mi ricordo un estate d’agosto a Sabaudia dove mio zio mi regalò un libro di Pelé che spiegava come trattare il pallone.
    Per fare i palleggi senza far cadere la palla raccomandava di immaginare un puntino al centro del pallone e di prendere la palla in quel punto, e di fare tutto ciò dentro un cerchio di un diametro di 1,5m. Ovviamente alternando piede destro e piede sinistro.
    Mi allenai tutto il mese di agosto.
    Grazie O’Rey, peccato non averti visto giocare.
    Riposa in pace e grazie per i tuoi consigli.
    Con affetto,
    Un lupacchiotto.

  21. Prima dei miei tempi ma mio padre, zio, nonno parlavano di lui come fosse un Dio. L’ho potuto solo ammirare su highlights ma dubito che ti fanno capire quando fosse forte veramente. Riposa in pace O Rey.

  22. Il calcio fatto uomo. Tecnica, corsa ,acrobazia, colpo di testa , eleganza, tiro, forza fisica , fiuto del gol, serietà, esempio di correttezza e lealtà, naturalezza. Ciao Pelé, il più grande di tutti i tempi, anche da avversario è stato impossibile tifarti contro.

  23. Per Zenone: GRAZIE per aver ricordato in modo così pieno di Amarcord e Amore una partita (data l’età c’ero anchio) che ci ha mostrato PELE’ IN TUTTA LA SUA UNICA GRANDEZZA. Inoltre certamente ricorderai la seguente partita amichevole col Santos alcuni anni dopo allo Stadio Flaminio. Tutti ricordano il rigore di Pelè, parato alla grande da Ginulfi, allora secondo portiere della Roma, ma unico e sovrumano fu il goal segnato da PELE’, una cosa mai più rivista nel calcio: ” Al limite dell’area di rigore , lato destro della curva nord, guardando da curva Sud, PELE’ stoppò il pallone, fece due sombreri (Imperi e LOSI, allora fra i migliori, se non il miglior difensore italiano) e spotatosi sulla sinistra della stessa area, lasciò partire una BOMBA AR VOLO, che finì la sua corsa all’angolo opposto dalla porta di Ginulfi. IL TUTTO SENZA CHE IL PALLONE TOCCASSE TERRA. Da stropicciarsi gli occhi e tramandare ai posteri. UNICO IMMENSO O REY, il più grande di tutti. RIP PELE’ e GRAZIE…

  24. Ho vissuto da bambino e da adolescente l’era irripetibile di Pelè e, con tutto il rispetto per il pur grandissimo Maradona, il fuoriclasse brasiliano era veramente quel che si dice “una leggenda vivente”. Il suo ricordo non morirà mai.

  25. Ma scusatemi non capisco questo continuo paragonare Pele’ con Maradona, non si può fare, dal punto di vista etico non si può mettete a confronto una leggenda del calcio, un grande uomo, con uno che all’età di 22 anni ha iniziato a sniffare covaina e faceva abuso di alcol, ma stiamo scherzando? L’argentino era da squalificare a vita, nonostante tutto la sua carriera(come giustamente sottolineato da uno di noi), è misera in confronto a quella del brasiliano.

  26. sono grandicello, purtroppo non abbastanza da aver avuto la fortuna di vederlo giocare. Campione con la c maiuscola dentro e fuori dal campo, non ne nascono più così. E per favore evitiamo paragoni che non c’entrano nulla. Addio Edson

  27. Premettendo che ogni opinione è soggettiva, ognuno è libero di stilare classifiche, di scegliere migliori e peggiori, bravi e meno bravi, in ogni campo. nel mondo c’è sempre stato bisogno di avere degli eroi contrapposti, di vedere coppie rivali, che dividono ed appassionano. Pelé non era così. lui non divideva, ma, anzi, aveva messo tutti d’accordo. da sempre. Hanno cercato di trascinarlo in una insensata rivalità con Maradona, lui sì divisivo e non uomo limpido, seppur grande giocatore. le mode, i media, il teatro napoletano, il sapore latino, hanno cercato in tutti i modi di far credere, ad un certo punto, che Maradona fosse mejo ‘e Pelé. Ma lui, per primo, sapeva che non era così. Pelé è stato una vera Stella nel firmamento del calcio, un unicum, come uomo, come calciatore, come simbolo. la mia generazione non ha avuto la possibilità di vederlo giocare, ma solo di carpirne gli echi, le gesta, quando lui era già in America nei Cosmos, insieme ad altri fenomeni come Beckenbauer ed un altro che non voglio manco nominare, tanto sarebbe assurdo il solo accomunarli. Lui è stato, nello sport, l’unico simbolo di pelle nera a non farsi ricordare per forza perché era nero, a differenza di altri grandi nomi dell’atletica, del basket, o del pugilato. È stato sempre discreto ed attento, senza mai strumentalizzare il suo status. Un simbolo di tutti, da sempre, per sempre. Maradona NON è mej’e Pelé.

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