ALTRE NOTIZIE – Sergio Aguero ha annunciato il suo ritiro dal calcio. Lo ha fatto durante una conferenza stampa convocata al Camp Nou, insieme al presidente del Barcellona, Joan Laporta.
“Ho deciso di smettere di giocare a calcio professionistico. È un momento molto difficile“, ha detto trattenendo a stento le lacrime l’ex attaccante del Manchester City che ha sofferto di un’aritmia cardiaca nella partita contro l’Alaves del 30 ottobre.
“Ho fatto del mio meglio per vedere se c’era qualche speranza ma non è servito. Sono momenti molto duri, ma sono anche contento della decisione che ho preso. La mia salute è al primo posto e dopo il problema che ho avuto un mese e mezzo fa i medici mi hanno detto che la cosa migliore era smettere di giocare”.
Me lo ricordo quasi con simpatia perché ha segnato proprio il giorno della storica partita contro il City in cui Checco ha fatto lo scavetto al loro purti. Pareggio che lì per lì mi aveva un po’ deluso ma col senno di poi rimane un match indimenticabile. Perdere pezzi di storia non fa mai piacere, soprattutto se per colpa di problemi di questo tipo, in bocca al lupo per il futuro.
Una scelta difficile, è ovvio, ma giusta, logica. Complimenti ad Aguero: la vita innanzi tutto.
C’è da dire che bisogna imparare una cosa da questa vicenda: quando inizia a dirti male, poi tutto si accanisce per peggiorare la situazione.
Il Barcellona attraversa uno dei periodi più difficili della sua storia, è strapieno di debiti, ha appena esonerato un allenatore che in teoria non può permettersi di esonerare e continuare a pagare, non può fare mercato, è sesto in classifica, in coppa va malissimo… e perde pure Aguero.
Questo per dire che la Roma, tra mille difficoltà , deve far fronte quotidianamente a situazioni del genere, ma noi non lo capiamo.
Che peccato era un fenomeno però sicuramente ha fatto la scelta giusta
Mi dispiace molto….E’ un uomo saggio….Buona fortuna campione…..Te la meriti tutta.
buona fortuna prima di tutto, comunque cia quasi 34 anni la sua carriera era bella che finita
Le lacrime sono “per la rabbia di dover smettere”.
E questo fa di lui un grande giocatore appassionato.
Quindi ha tutta la mia ammirazione.
Ora allarghi il suo sorriso e si goda la vita.
Rimane innanzitutto un uomo fortunato.
FORZA ROMA
Hai ragione. Dovrebbe sorridere per averla scampata, e in fondo a un’età in cui il fatidico giorno in cui appendi gli scarpini al chiodo non era comunque lontanissimo.
Per di più sei ricco sfondato, hai vinto un sacco di titoli e il calcio ti ha dato tutto.
Eppure le lacrime fanno capire che in fondo, pur badando fino all’ultimo centesimo quando devono firmare un contratto, questi ragazzi sono sempre spinti da quella passione che fin dalla tenera età li porta a prendere a calci un pallone. Una passione che non si spegne fino a che il fisico o qualcuno ti dice che è ora di dire basta.
Un particolare che li rende un po’ più umani e vicini a noi comuni mortali innamorati di questo gioco, ma non abbastanza abili e/o fortunati per vivere quel sogno.
Buona fortuna campione è d obbligo ma io mi chiedo non è un po strano che ci siano tutti questi problemi al cuore de sti ragazzi?? bho a me tutto questo fa pensare e barcamenarmi tra il troppo allenamento e ritmi indiavolati o a qualcosa che devono prendere perche a sti ritmi il fisico non regge , mi domando sempre perche un giocatore ad esempio dell atalanta ma potrei citare altre squadre corre come un forsennato per 90 minuti mentre io vedo i miei di giocatori che dopo 1 ora so morti dipende tutto dall allenamento?? io lo spero perche di questi casi altrimenti cominceremo a vederne parecchi.
forza roma
N t o q u l o
A’ regazzì, oltre che primitivo sei pure stupido.
Fossi pure laziale?
Che è “laziale”?
sai che ci sono ottimi psichiatri anche nella sanità pubblica?
Gratis, pensa.
Ma come? E le visite mediche? E sololaromaconpastoreprendequestesole?
E Karsdorp? E Smalling? E la stecca? E la rava? E la fava?
Aguero dovrebbe essere felice che il problema sia venuto fuori in tempo
e comunque verso la fine di una bella carriera.
Hai ragione, deve essere una gran gioia scoprire di soffrire di artimia.
Guarda che non può più giocare a calcio a livello professionistico,
non è assolutamente in pericolo di vita,
ed avrà una vita normalissima e direi ancora piena di soddisfazioni.
Sono persone abituate alle sfide. È comprensibilissimo lo sconforto iniziale, ma passerà e troverà il modo di rimettersi in gioco.
Ma basta
C’è del post in questo disagio.