Alberto De Rossi: “Serve la seconda squadra, il salto dalla Primavera è enorme. Dispiaciuto per Riccardi, era facile farlo diventare un campione”

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NOTIZIE AS ROMA Alberto De Rossi, nominato responsabile del settore giovanile della Roma dopo 19 da allenatore della Primavera, ha rilasciato una lunga intervista alle pagine dell’edizione odierna de Il Messaggero. Queste le sue parole.

Perché i giovani italiani faticano a diventare campioni?
“C’è sempre meno rapporto palla-ragazzo. Quando si andava per strada si giocava a calcio tante ore, adesso non è più così. Noi addetti ai lavori dovremo riproporlo. Poi, probabilmente, vedremo i risultati tra 10 anni”.

Ha la meglio la cultura del tutto e subito?
“L’aspetto ludico è sempre un passo indietro rispetto al risultato. Questa è un mentalità che ci crea qualche problema. La mentalità italiana è di vincere la partita”.

Come si cambia la mentalità?
“Mettendo al vertice gente che ha fatto calcio per passione. Non burocrati”.

Perché tanti ragazzi hanno risultati nelle giovanili e poi in Serie A falliscono?
“Perché il divario tra la Primavera e e la Prima squadra è enorme”.

Come si può ridurre?
“Nei paesi stranieri i giovani giocano. In Italia no, perché i club pensano al risultato. Bisognerebbe parlare seriamente delle seconde squadre”.

Prego.
“Possono risolvere il problema perché darebbero la possibilità al calciatore di crescere. Non solo velocemente, ma anche bene. Se giochi Primavera contro Primavera, come evolvono? Un ragazzo a 20 anni e sei mesi viene consegnato al calcio e ha pochissima esperienza”.

All’estero ci sono più opportunità?
“A 20 anni alcuni sono già dei campioni, come Yamal. Lui e tanti altri hanno avuto la possibilità di giocare, i nostri non ce l’hanno. Politano, ad esempio, è partito dalla Serie C, poi la B, la A bassa e la A alta. Il nostro processo inizia tardi. Chi può sapere come cambierebbe la percezione del calciatore se, invece di farlo restare in Primavera fino ai 20 anni, gli dessi subito l’opportunità di confrontarsi con il calcio dei grandi a 18 anni?”.

Perché allora aumentare di un anno la permanenza in Primavera?
“Chi lo ha deciso non crede nelle seconde squadre. Perché aumentando l’anno di età, hanno provato a fare una sorta di seconda squadra. Mentre tutto il mondo vuole accelerare l’inserimento dei ragazzi, l’Italia va in contro-tendenza”.

Però la prima squadra potrebbe prelevarlo prima dei 20 anni.
“Ma potrebbe non essere pronto. Ci sono dei momenti in cui i calciatori non sono idonei. Non sono tutti Bove, Pellegrini, Florenzi, De Rossi o Zalewski. Altri hanno bisogno di fare un giro più lungo”.

Quando dovrebbe terminare la Primavera?
“A 17 anni e mezzo. Poi la seconda squadra. L’Under 18 fatta dalla Uefa e non serve. Infatti, i club che hanno la seconda squadra non hanno l’Under 18 perché per loro è opzionale”.

Come è vissuto il risultato nella Roma?
“Qui se vinci giocando male, io sto col broncio, se accade una seconda volta comincio a preocсuparmi. A noi interessa la qualità e formare il giocatore”.

Cosa è cambiato negli ultimi 20 anni nella formazione?
“Adesso ci vuole gente veloce, forte, robusta. Ci vogliono calciatori strutturati come forza e potenza. Facciamo lavori mirati a seconda dell’età per farci trovare pronti. Ma tutto converge nella tecnica individuale”.

Come la allenate?
“Alziamo la velocità e aumentiamo il monte ore. Quello italiano è più basso rispetto a quello europeo. Per aumentarlo noi ci prendiamo una mezz’ora prima dell’allenamento per fare un lavoro tecnico mirato tra campo e palestra. Così facendo l’anno scorso abbiamo fatto 70 ore in più di tecnica individuale e una media di 30 ore di forza in palestra”.

I risultati?
“A livello tecnico è stata una cosa paurosa”.

Quale sarà l’evoluzione del settore giovanile della Roma?
“Vogliamo portare i giocatori in prima squadra. Lavoriamo solo per questo. Ci credo ciecamente che è possibile. Giochiamo con sei 2007 in Primavera, hanno due anni in meno rispetto alle media. Tutti gli altri in Italia hanno 20 anni, eccetto il Milan perché hanno la seconda squadra”.

Ha mai visto un giovane e pensato che sarebbe diventato un futuro campione?
“Sì, Alessio Riccardi. Sono tanto dispiaciuto, perché era facile farlo diventare un campione. Ha giocato tre anni sotto età. Con la struttura e l’organizzazione attuale che abbiamo qui a Trigoria non lo avremo perso. Ora gioca al Latina, ha 23 anni e lo vado
sempre a guardare”.

Suo figlio Daniele che ha acquistato l’Ostiamare, vuole riproporre questo modello?
“Sì, trasmette le sue emozioni ed esperienze. Vuole fare un campo d’asfalto, uno di sabbia e uno di erba, perché lui ha giocato per strada, al mare e sui grandi campi”.

Anche lì la vittoria sarà portare un giovane in Serie A?
“Esatto e poi lo ha fatto per Ostia, è un posto caro allo nostra famiglia. E io se posso dargli una mano gliela darò”.

Fonte: Il Messaggero

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41 Commenti

  1. come ho sempre detto.. tra primavera e prima squadra c è un abisso!!! ve lo dice anche A. DeRossi.. quando però bollinavo come “scarsi” molti giovani “talenti” molti di voi qui mi davano torto!! ho sempre detto più che in primavera c è un livello più alto in serie D!! cmq forza Roma sempre

    • La seconda squadra partirebbe dalla C.
      E non sarebbe male, anzi…soprattutto per un settore giovanile come il nostro, il migliore in Italia, valorizzare questi giovani potrebbe significare una fonte di entrate sicura. Guardate la Juve con Soulé e Hujisen: ha incassato qualcosa come 45/50 milioni.
      Potresti avere giocatori senza pagarli, o semplicemente venderli e comprarne altri.

      Alberto De Rossi dice quello che dico io da anni: non si gioca a pallone per strada. Non più, e questo è diventato un problema.

    • piu” che bollare bisognerebbe creare meno aspettative e dare modo ai giovani di poter sbagliare. Si cresce imparando, si impara sbagliando. Chi ha giocato a calcio sa’ che in primis che il calcio e’ passione e amore. Si fli viene tolto l’amore per il gioco, si toglie quella serenita’ e felicita’ che un giocatore ha nel provare le cose e la liberta’ di sbagliarle. In italia troppi tecnici da bar. Dal lunedi si dovrebbe parlare un po’ di piu’ di politica! sarebbe meglio!!!

  2. Ecco,
    il punto su Riccardi dovrebbe essere ricordato da tutti quelli che a ogni primavera che ci lascia urlano al sacrilegio e dicono che andava blindato con un contratto di 5 anni.
    Non si può mai sapere, a parte pochissime eccezioni, chi sarà un giocatore valido dopo
    la Primavera, il salto è troppo grande per valutare con esattezza.
    E comunque direi che il rapporto è sotto 1 su 10 se guardiamo le formazioni degli ultimi anni e chi ha fatto carriera in serie A.

    • Su Riccardi, ricordo a tutti che il problema era il procuratore che chiedeva sempre cifre assurde,spropositate per un ragazzo così giovane…

    • Riccardi a detta di tutti era un predestinato. Mancini disse che il n.10 della Roma e della Nazionale era Riccardi non Zaniolo. Giudicato un Crack da tutti, fece insorgere la tifoseria quando si parlò di un suo passaggio alla Juventus, oggi gioca con il Latina … roba da pazzi

    • Se non fai crescere oltre la primavera i giocatori più promettenti, non la fare. Se la fai e li fai andare via tutti, per la felicità di quelli come te, regali possibili talenti che tu hai speso per far crescere. De Rossi ha ragione.

  3. Credo sia la pietra tombale sull’argomento
    Anche sull’argomento Alessio Riccardi : ci voleva poco per farlo diventare un campione
    L’unica cosa che avrei chiesto in piu’ era qualcosa sul destino di Mannini e di Levak

  4. Speriamo che questo pensiero della necessità di avere una squadra B, espressa da colui che per decenni ha lavorato con i giovani della primavera, sia ascoltato dai Friedkin e che nel più breve tempo possibile, anche la Roma possa costituirne una. È un grosso peccato che una fucina di giovani possibilmente validi, (e storicamente la primavera della Roma è stata apprezzata molto per questo), siano persi senza una reale possibilità di essere provati in un campionato più allenante e maggiormente professionale.

  5. Ecco Albè, dijelo n’po’. Spigni co la società pe creà n’Under23…
    La parte su Politano deve fa riflette a chi sfaciola su Pisilli. Er pischello ha esordito a 18 anni, sta a la prima esperienza in prima squadra a 19 anni. L’errore lo fa, l’imprecisione ce sta, soprattutto a certi livelli. Er problema è se continua a falli a ripetizioni, a ogni partita, dopo li 23 anni compiuti…prima de quaa data è tutto processo de maturazione.

    • pislli ha più palle di tanti in rosa, è uno che alla sua età, quando gli capita la palla spiovente, sporca, la calcia la volo !

      e se la palla va in tribuna pace… il carattere per provare la giocata ce l’ha eccome.

      lasciamolo stare un paio d’anni in prima squadra e poi vediamo dove arriva (per me molto in alto).

      ❤️🧡💛

  6. è *

    …infatti non esiste mettersi il problema di far esordire in A di punto in bianco o strapparsi i capelli se…
    E con PISILLI ci vuole tanta pazienza da parte di molta tifoseria.

  7. Riccardi al latina non si può sentire.
    Mi vengono in mente tanti altri giovani finiti nel dimenticatoio: D’Urso, Tumminello, Soleri, Ponce, Pagano, Celar, Cherubini….gli unici che sono riusciti ad emergere sono stati Pisilli, Joao Costa, Calafiori, Frattesi e pochi altri….pochi, troppo pochi.
    Buon lavoro Albe’ 💪

    • A dire il vero Cherubini e’ in prestito alla Carrarese e mi sembra che piano piano si stia mettendo in luce.
      Noto che alcuni fanno fatica a leggere le parole di De Rossi : bastava poco a far diventare Riccardi un campione , vuol dire, che quel poco che sarebbe bastato non e’ stato fatto dalla dirigenza
      Ora sta accadendo qualcosa del genere con Mannini e Levak
      Nessuno ha la sfera di cristallo per leggere il futuro , certo che se vedi un ragazzo che ha intelligenza calcistica puoi pensare che se ne possa ricavare qualcosa
      il problema e’ anche saper gestire e programmare le fasi contrattuali

    • Pierluigi scusami e i procuratori ?
      Bastava poco da parte della società,ma se questa società viene ricattata dai procuratori dei calciatori , che ad ogni gol anche segnato nei campionati primavera, va a battere cassa cercando stipendi fuori dal normale per un ragazzo di 17/18 anni ,visa dovrebbe fare la società ?
      Io ero uno di quelli fissati per Riccardi , convinto che sarebbe stato il nostro futuro Totti , sempre con rispetto parlando per il Capitano, ma se a 23 anni sta nel Latina, può essere anche colpa sua o no?
      Poi la storia del calcio , nel corso degli anni ha creato le cosiddette favole, Torricelli , Villa, Hubner ma stiamo parlando di più di 30 anni fa, giocatori che in età avanzata sono arrivati in serie A ed hanno fatto bene.
      Ma poi?
      Ti ricordi qualche altro caso?
      Prima di aver superato i 23 anni si, dopo non mi ricordo di giocatori che hanno fatto il triplo salto dalla serie C alla serie A…

    • Gaetano ambedue vogliamo l’interesse della Roma.
      Tendenzialmente credo nell’esperienza di DDR2 e DDR2 denuncia una situazione diimalessere che a molti di noi e’ sempre parso esserci
      Il settore giovanile della Roma e’ sempre stato ai vertici e dovrebbe dare maggiori introiti di quelli che da’ oggi forse produce perdite
      DDR senior mette in evidenza che a livello Nazionale vi sono dei problemi nel vuoto tra Primavera e prima squadra , a livello di Roma vi e’ stata invece e vi e’ superficialita’ e ritardi nella gestione .
      DDR2 dice qualcosa stiamo studiando ad esempio: facendo giocare in Primavera i 2007 per colmare il vuoto ma sarebbe meglio avere una squadra B .
      I procuratori ?
      DDR2 fa intravvedere un quadro di burocrati incapaci di gestire il piano emotivo dei giocatori. Quel piano emotivo che frenava Bove dal volersene andare
      Se ci fossero dirigenti capaci anche le motivazioni per restare alla Roma forse sarebbero piu’ forti

    • Io guardo alla pacatezza di Ranieri : cava il sangue da una squadra evidentemente mal costruita.
      In qualunque cosa non bisogna mai dimenticare il fattore umano.
      Ed e’ fondamentale il rispetto e la capacita’ di dialogo
      E’ la scelta dei dirigenti ,prima che dei giocatori , che fa grande una squadra
      Teniamoci stretti i Ranieri, i DDR2 e proviamo a chiudere la bocca e ad aprire le orecchie

  8. Che la Roma abbia bisogno di allestire una seconda squadra non c’è alcun dubbio con il suo ottimo settore giovanile. De Rossi ha ragione ma visto che è un dirigente del settore tecnico dovrebbe proporlo alla proprietà con forza spiegando i motivi a sostegno. Da tempo che si parla di seconda squadra ma alla Roma si rimanda sempre tutto.

  9. Che bell’intervista!!!
    Vi ho letto più cose interessanti che in un anno di caxxate!
    Tv, radio, e giornali NON DICONO NIENYE.
    Si pensa solo al vivacchiare e ad ingrassare il sistema.
    E la nazionale salta 2 mondiali……
    Grande ALBERTO DE ROSSI & FIGLIO!
    FORZA ROMA

  10. Seguo un po’ la C e spesso mi capita di vedere all opera D’Urso (Triestina) e Ricciardi (Latina)… io non vedo questi giocatori adatti alla B, figuriamoci alla serie A. Tecnicamente sono discreti, ma non hanno la velocità di esecuzione e capacità atletiche per emergere oltre il primo livello professionistico (per l appunto la serie C). Nel calcio di oggi ci vuole prima di tutti prestanza atletica e la selezione è imperniata su questo fattore già dalle giovanili… se nn sei alto almeno tot centimetri, a meno che sei un vero fenomeno, oltre non vai… c’è poco da fare. Ricciardi è inamovibile in una squadra che rischia seriamente la D, D Urso ora gioca con una certa continuità ma a Trieste ha passato mesi in panchina.. e comunque al 60′ minuto viene sostituito il più delle volte perché non ne ha più (e non è che ari il campo ma è comunque statico). Ho visto , seguendo figli mi miei amici, ragazzi eccezionali tecnicamente non raggiungere la conferma in “Allievi” in società di A e B semplicemente perché non in grado di correre come altri per via dei limiti ergonomici … veri funamboli che magari 40 anni fa sarebbero arrivati chissà dove. Come ho visto passare sedicenni non eccelsi ma col fisico di ventiduenni andare direttamente in D solo grazie alle doti fisiche. Non parlo poi delle raccomandazioni che sono un capitolo a parte, molto triste, e che non è il caso di affrontare qui.

    • Però, va detto che se hai grandi doti fisiche e atletiche, un poco di tecnica puoi impararla, come facevamo noi da ragazzini, quando gli allenatori ti mettevano intere ore a lavorare sui fondamentali. Mentre se hai solo la tecnica nel calcio moderno ti fanno sparire dal campo in pochi minuti gli avversari. Quindi il discorso di De Rossi è giustissimo: sulla tecnica puoi lavorare, sul fisico e l’atletismo molto meno.

  11. La cosa più interessante detta da De Rossi è quella relativa al fatto che non si gioca più a pallone per strada. Un tempo lo si faceva e in attacco avevamo Totti, Vieri, Del Piero e così via, oltre a mezzali straordinarie. Oggi iniziano a giocare nelle scuole calcio, ove va avanti chi paga, e gli attaccanti italiani sono ridicoli, senza contare il decadimento tecnico del nostro calcio. Basti pensare che Amos Cardarelli fu portato alla Roma da Fuffo Bernardini che lo aveva visto giocare a pallone sotto casa, sull’asfalto…

  12. Meno male che a Trigoria c’è qualcuno che ragiona !!!
    Alberto De Rossi è una persona di grandi qualità al pari di Bruno Conti.
    Se solo queste persone venissero ascoltate maggiormente sicuramente le cose funzionerebbero meglio.
    Ricordo ancora Pinto che diceva che l’Under 23 non serviva 🤦‍♂️.
    Quanti danni hanno fatto certi dirigenti!
    Ma ora è già un po’ tardi per muoversi.
    Quest’anno c’è la fila in serie A per creare Under 23: Inter, Torino, Fiorentina…..
    Anche se per vari parametri presi in considerazione la Roma avrebbe una priorità su altre compagini il rischio concreto è quello di dover attendere anni prima di potervi accedere.

  13. Sono anni che lo diciamo tutti, solo questa presidenza non l ha capito. Adesso partirà pure l’Inter dall’anno prossimo noi stiamo a guardare…
    Nella prossima conferenza stampa andrebbe pungolato ranieri visto che sarà dirigente l’anno prossimo per sentire cosa ne pensa.

  14. Scusate se insisto ma l’ intervista di A. De Rossi mi fa pensare che quanto espresso in precedenza alcuni giorni fa sia giusto . Far entrare in società con mansioni dirigenziali ex calciatori di rango ed affezionati ai colori della Roma ( Tommasi Boniek Nela Voller ,naturalmente Ranieri ecc..ecc…) gente che a calcio ha giocato persone serie che tra loro si stimano e si rispettano e che spesso hanno anche giocato insieme . Come già detto con una dirigenza si fatta la società e di conseguenza la squadra diventerebbe una CORRAZZATA inaffidabile FORZA ROMA

  15. si ma questo argomento era stato toccato da Pinto ai tempi, che aveva spiegato che per mettere su una seconda squadra ci sono costi enormi, che sia giusta è noto a tutti, ma dovrebbero inventarsi anche qualcosa a sostegno per renderla autosostenibile. Cioè che ti ripaghi dei costi. Ora dato che lui è il responsabile del settore giovanile, deve dare delle soluzione per far si che questo avvenga, di concerto con marketing, sales, etc…etc , il calcio non è più quello di 50 anni fa, se non riesci a dipanare i costi, finisci male. Sicuramente ha competenze tecniche ed umane, ma va aiutato anche lui su quel punto di vista. sul caso Riccardi, mah..di giocatori spariti e che ne avevamo ne abbiamo visti tantissimi. Vi ricordate Tomasselli? era l’idolo di Youtube però ha fatto la fine si Hackim Mastour, a momenti sembrava più forte di Xavi Simons, che ha capito però in tempo dove doveva lavorare ed è uscito fuori da youtube e s’è messo in campo. Le storie devi calciatori sono diverse, ma sicuramente ci vuole, la testa, il fisico ed il talento per eccellere e vengono così in successione, se hai il talento senza testa fai la fine di Hackim Mastour, se hai il talento senza fisico fai la fine di Tomaselli…e tanti potremmo citarne. Riccardi sta dove ha meritato lui di stare, la AS Roma non ha colpe…lui poteva fare sicuramente di più.

    • e infatti Pinto ha sbagliato anche su questo ragionamento, e la cosa peggiore è che ha convinto pure i Friedkin.
      La seconda squadra, con il nostro vivaio, con il nostro bacino di giocatori a livello regionale e con un buon scouting non potrà mai e poi mai essere un costo, ma al contrario si autofinanzia e crea plusvalenze, come dimostrano tutte le altre squadre, Juve in testa!
      I danni di Pinto ce li porteremo avanti per anni!

    • Sono soldi che non influiscono sul ffp e a differenza di tante altre spese costituiscono un sicuro investimento.
      Il pensiero di Pinto in proposito è stato una disgrazia, e mi stupisce sia arrivato da chi proveniva da una società come il Benfica che ha costruito i suoi successi economici e sportivi sui giovani.
      Viene quasi il sospetto che l’abbia fatto apposta, non si spiega.

  16. sono mesi che manca il direttore generale e pure un direttore sportivo di livello, il direttore tecnino spero che alla fine lo farà ranieri, e sono anni che atalanta e juve hanno la squadra b, che appena possibile andava fatta…. questa è una società allo sbando tutto qui…

  17. Io l’ho scritto da tanto tempo della necessità di una Roma U23 in Serie C e la mia prima grandissima critica a Pinto fu quando lui disse che non serviva, mentre lui proveniva da una realtà calcistica dove invece per i top club portoghesi, le squadre B loro sono fondamentali per la formazione calcistica dei loro migliori giovani, di cui alcuni club militano tra la Serie B e C del paese e qualche elemento ci gioca anche già all’età di 16-17 anni. In Spagna hanno addirittura le formazione B e anche C. Nel calcio odierno una formazione B è più che vitale e lo scrivo da tantissimo tempo ed una cosa che ho apprezzato di Ghisolfi è che lui è stato il primo dirigente a sottolineare che si tenterà di realizzarla, ma il problema è che siamo molto in ritardo ora ed in più dobbiamo vedere se riusciamo anche volendo, ad ottenere uno slot in Serie C.
    Scrissi tempo addietro che l’unico modo per superare i Gobbi, Atalanta ed ora anche Bilan, era quello di acquisire un club satellite all’estero e si parlava di un interessamento dei Friedkin per il KV Kortrijk all’epoca nella prima divisione belga. Quella sarebbe stata una operazione da fare in tutti i modi visto che è uno dei campionati di livello intermedio dove emergono tanti giovani professionisti tra i 16-19 anni. il club satellite ci mandi a giocare i migliori giovani tra i 16-18 anni, gli extracomunitari giovani forti a giocare per 3 anni così da poter prendere il passaporto belga e la squadra U23 concedi ai ragazzi usciti dalla Primavera di giocare 1 anno in Serie C ed i migliori li mandi ad allenarsi a volte in prima squadra o a giocare nel club satellite.

  18. Buongiorno Mister, è sempre un vero piacere ascoltare i suoi punti di vista, puntuali, mirati e competenti. Buon lavoro!!

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