Anche la Roma chiede a Gravina il ritorno del campionato a 18 squadre

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NOTIZIE AS ROMA – Sono partite le grandi manovre. E per grandi si intende Inter, Juve e Milan e Roma in ordine di classifica ma anche di popolarità e potere. Hanno chiesto udienza a Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio che naturalmente l’ha concessa.

Le parti fanno sapere di un clima e una discussione sereni. Gravina ha preparato una riforma che affronta vari aspetti e diverse esigenze, in particolare quella economica, ma la Lega di serie A non l’ha presa bene. Per esempio il campionato a 20 squadre doveva essere un must, da questo assetto non ci si doveva muovere.

Invece Inter, Juve, Milan (e Roma) hanno preso l’iniziativa di far sapere al massimo esponente del calcio italiano, Gabriele Gravina, che uno dei punti di partenza per arrivare a una riforma complessiva è la riduzione a 18 squadre.

Si gioca troppo, il calendario internazionale al quale i quattro club sono molto interessati, ha le sue esigenze, è molto invadente, comporta un elevato tasso di infortuni, quindi in modo graduale si può operare il taglio e il ridimensionamento numerico del massimo campionato. La Roma non c’era, ma è come se ci fosse stata, aveva affidato ampia delega ai colleghi.

Fonte: Corriere della Sera

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48 Commenti

    • @Rugo i due sbiaditi hanno mantenuto il potere grazie ai voti di quelle squadre a cui interessa accedere al “bottino” serie A, due squadre in meno in A equivale a voti in meno.
      D’altronde non a caso, le tre squadre che citi puntano sul campionato per entrare in Coppa e prendere i soldi, ma li poiu spesso fanno brutte figure e sicuramente preferiscono rinunciare a qualcosa in coppa per poter rimanere ai ertici in campionato. E’ il ragionamento opposto a quelle che vogliono andare in coppa per ben figurare lì. In questi anni le regole e i calendari sono stati fatti appunto per favorire quelle squadre, anche perchè le milanesi erano in crisi e si erano schierate insieme a quelle e infatti per un periodo abbastanza lungo erano rimaste solo Roma e juve isolate. Poi la juve ha “fatto pace” per il discorso plusvalenze, ma ora le cose sono cambiate, le due milanesi hanno campbiato fronte perchè pensano alla visibilità internazionale e hanno oramai squadre di vertice. Ora vedremo quanto “forti” sono le due sbiadite e le loro alleate.

    • Io chiedo a Gravina il ritorno…a casa, suo, da pensionato.
      Un personaggio di cui si puo’ fare abbondantemente a meno.

  1. Premesso che io penso da tempo a un campionato con playoff finale e quindi sono favorevole a ridurre il numero dei partecipanti, penso che sia difficile che le piccole accettino.
    servono i 2/3 dell’assemblea, quindi 14 squadre per decidere.

    quelle che vogliono la riduzione sono le squadre che fanno normalmente le coppe, per le altre più giocano più incassano quindi preferiscono non ridurre

    in realtà con i play off per la promozione dalla B e la retrocessione dalla A potrebbero aumentare il numero di partite.

    • io ho il terrore che un giorno possano arrivare i playoff….a differenza di altri sport dove gli infortuni, la condizione fisica e il mercato a stagione iniziata sono meno determinanti, nel calcio rischieresti di dominare ed essere primo da luglio ad aprile, poi ti capitano 2-3 infortuni, qualche giocatori stanco, e magari becchi una che è arrivata ottava ma che ha comprato 3 nuovi titolari…ed ecco che esci subito e sarebbe un ingiustizia.

    • il panzone sa che la xazio fa parte dei club piccoli e preferisce avere tante partite..
      …vero poi che allo stadio mette dei figuranti per fare credere di avere pubblico… però cmq incassa i diritti tv…
      il campionato è l”occasione per imbastire delle sagre intimeranti e promuovere i formaggi laziali

      …quelli hanno altre esigenze

  2. Campionato a 16 squadre. quindi 30 partite regolari (contro le 38 attuali)
    Le prime 8 si affrontano a scontro diretto, con le prime 4 teste di serie.
    Quindi 3 partite per assegnare lo scudetto.
    stagione in bilico fino all’ultimo e finale con entusiasmanti scontri diretti.
    e durante la stagione ci si può anche permettere di concentrarsi di più su certe partite nelle coppe visto che basta mantenere la posizione fra le prime otto per avere chance di scudetto

    le ultime 4 fanno un girone a scontro diretto con le prime 4 della B

    vi piace?

    • per niente
      probabile che le prime 3/4 squadre che sono certe dei playoff giocheranno con sufficienza le ultime partite, che diventeranno inutili e soggette a “favori”.
      e non mi piace nemmeno che una squadra che è stata in testa per 30 partite meritando il titolo, possa invece esserne privata perché la squadra arrivata ottava (campionato deludente) imbrocca a fine stagione 4 partite dei playoff

    • 16 squadre, playoff prime 8, playout ultime 8. In questo modo nessuno regalerebbe nulla: anche la lotta tra ottavo e nono posto avrebbe uno scopo.

    • no
      a me il concetto di playoff piace poco
      non mi pare premi adeguatamente chi in campionato è stato migliore.
      magari ti do 20 punti di distacco, ma tu imbrocchi la serata di grazia nello scontro diretto e diventi campione. guarda cosa e’ successo con le promozioni dalla serie b del Cagliari, che se non sbaglio ha finito la stagione al settimo posto.
      (ps avessimo tenuto Mourinho, allora si!)

      al massimo, un discorso come nel campionato femminile, dove la classifica non si annulla e si allunga la solfa con un mini-campionato tra le migliori.
      ma se ti ho già dato 20 punti di distacco, “viemme a prende”!

    • 16 squadre sarebbe il top…magari invece di fare i play per assegnare lo scudetto che si renda una vera e spettacolare coppa la coppa Italia!

  3. Una roba senza senso, spero non sia vero che ci siamo accodati alle stresciate.
    1) Perchè togli rappresentanza alle “piccole”.
    2) Perchè ci sono tante altre squadre che non giocano l’Europa e ti possono (giustamente) dire che non gliene frega un cavolo che noi vogliamo giocare 40 partite europee ogni anno.
    3)Perchè quella degli infortuni è una grandissima buffonata. Se sei intelligente e i giocatori li fai ruotare (come l’Inter) i giocatori non si rimpono più del solito.

    • L’aumento a 20 squadre fu dettato da esigenze esclusivamente politiche, non sportive. Per Milan e Juve voleva dire avere più voti in lega ed in federazione, concedendo ampie mancette alle squadre clienti. Siamo arrivati al punto che conviene di più retrocedere e fare la squadra per tornare in A che salvarsi in extremis.
      Non ci sono in A 20 squadre competitive, che senza ha mantenerle? Meglio 16, od al massimo 18, ci sarebbe più spazio per coppe e nazionale

    • Se vuoi che TUTTO IL CAMPIONATO salga di livello devi agevolare i cammini europei per la visibilità internazionale, solo in questo modo puoi vendere i diritti all’estero e far entrare più soldi per tutti. Più allarghi la A più “spalmi” il livello verso la media, rendendo il campionato meno interessante, prendi meno soldi in totale e ti allontani dai campionati top. La “A” allargata a 20 serve solo per avere più commensali al tavolo a dividere una torta sempre più piccola. Fare il “salto” verso la “A” deve esser epiù difficile perchè non può essere che basta che imbrocchi tre quattro quasi ex giocatori che ti fanno la differenza in “B” allora arrivi in”A” a prenderti la torta e poi grazie alle regole sulla retrocessione, ti conviene fare come il Verona: vendi a metà stagione tutti i vendibili e riparti per fare una nuova squdra in “B”.
      La “A” dovrebbe premiare le squadre che hanno un progetto anche economico serio, non quelle che stanno sempre in bilico sull’orlo del fallimento.
      Per il bene di tutti.

  4. Ma come,la Roma non c’era e aveva fatto delega,come si fa nelle riunioni di condominio.
    Eppure in base all’organigramma sbandierato ai quattro venti,mi pare che non manchino segretari,funzionari,addetti e aiutanti degli aiutanti.
    Hanno detto che c’hanno troppo lavoro.Ma questi che fanno tutto il giorno? Ai funerali non ci vanno, alla Lega fanno le deleghe…Bohhhh

    • mi hai tolto le parole di bocca, l’ unico motivo valido sarebbe che stanno vendendo e sono concentrati su quello. La non presenza al funerale di Losi di almeno mister e capitano la dice lunga, tra l’altro credo sia la proprietà in tutta la storia della Roma con prezzi più alti di sempre.

  5. permettere a squadre come l’hellas, l’empoli e il Cagliari di turno( squadre sconclusionate e inadatte ad un campionato che vuole essere più competitivo) non ha più senso. sicuramente ridurre a 18 squadre aumenterebbe la competitività e darebbe meno carico di lavoro

    • perché non può succedere anche a 18 squadre che retrocedano due da metà classifica (sassuolo, udinese per esempio) e salgano squadre minori dalla serie b? magari tornano su proprio Empoli e Cagliari.. e l anno dopo anche l hellas.. che hai risolto?

    • L’empoli pareggia sabato scorso con la Juve. L’hellas toglie punti a quasi tutte le grandi, uguale la Salernitana. Il Sassuolo (pure loro stanno là) è l’unica ad aver battuto l’Inter quest’anno se non sbaglioò. Poi ovvio che se le vincevano tutte non stavano là in basso, ma è un paio d’anno che non mi pare ci siano più “squadre cuscinetto”

  6. Francamente si porterebbe a meno partite ma ha le sue insidie perché in teoria può togliere anche più spazio si giovani soprattutto italiani mentre la riforma dovrebbe essere più sull’inserire un obbligo alle squadre di schierare tipo 6 calciatori sugli 11 in campo provenienti dal settore giovanile della squadra (che abbiano fatto parte del settore giovanile per perlomeno 2-3 anni o che siano U20) mentre gli altri 5 in campo sono chiunque acquisito fosse italiano o straniero ed anche partita in corso, il numero di calciatori d’obbligo, dai 6 non può scendere con i cambi a meno di 4 campo di gioco. Questa tipologia di riforma avrebbe più effetto per tutti i club e dovrebbe essere valido tra Serie A, B e C. Il livello inizialmente si abbasserebbe ma obbligherebbe intanto a fare giocare più giovani abbassando l’età media delle rose, e valorizzare un po’ tutti i club a lanciare più ragazzi dai propri vivai in prima squadra. Io metterei anche una regola bonus che si chiama “Golden Point” in cui le squadre che raggiunte 5 partite dove schiera nel complesso 12 diversi giovani U20 di cui almeno ognuno con complessivi 90 minuti di gioco nell’arco totale di 5 partite, la squadra acquisisce 1 Golden Point che sarebbe un +1 in classifica. Riforme che dovrebbero costringere tutti i club a fare crescere e giocare più giovani, visto che fino ad oggi ad esempio le squadre U23 sono solo due, mentre siamo il campionato nei TOP 5 in Europa con il più basso numero ed enorme distacco di giovani U18 lanciati che hanno disputato almeno 10 gare in una massima divisione. C’è la fanno altrove a lanciarli anche a 16-17 anni che giocano anche fino a 20 partite complessive in una stagione, per noi già un 18enne che registra alcuni minuti a fine partite di 10 presenze è già miracoloso.

  7. In Inghilterra giocano più partite di noi non si lamentano e vincono più di noi.a me mai gscciamo come dice de Laurentina solo squadre grosse così giocano massimo 20 partite l’anno

  8. Errata corrige, quando scrivevo U20 tra i 6 calciatori, volevo intendere se sono stranieri devono aver militato nelle giovanili perlomeno per 2-3 anni (incentivare anche ad ingaggiare dei talenti più giovani) o essere italiani U20.
    Volevo inoltre dire che le 4 partite in più di un campionato a 20 club dovrebbero essere viste come opportunità di poter fare più turnover, soprattutto in favore di giovani calciatori, quindi per me serve forzare la mano introducendo riforme che costringono tutti i club ad utilizzare più calciatori giovani. Può inoltre valere alla regola del Golden Point, calciatori U23 che abbiano militato nei loro club per almeno 5 stagioni con una media alta nel minutaggio di gioco che possono rientrare tra i 12 calciatori utili per acquisire il Golden Point (favorisce quindi I club a continuare a valorizzare e non vendere troppo facilmente dei giovani che hanno lanciato).

    • Ma non lo fanno turn over!

      Chi è che può permettersi di giocare delle partite come se non fossero l’ultima spiaggia!?
      Forse a fine stagione, quelle 3-4 squadre che sono ormai salve e vedono la settima posizione lontana, possono permettersi di giocare senza pressione.

      Io per questo vedo i play off come unica soluzione. C’è meno necessità di lottare ogni partita con il coltello fra i denti.

    • Se metti delle regolamentazioni come queste cambi tante cose, soprattutto la politica sui calciatori giovani a cui dai maggiore peso che li devi valorizzare. Quante volte negli ultimi 10 anni senti nei commenti di partite delle Nazionali Under, soprattutto quando affronti nazionali come Spagna, Francia, Germania, I commentatori sconsolati che più di qualche volta dicevano o facevano il quesito, come mai questi paesi sembrano avere una strabbondanza di talenti mentre l’Italia no?
      A volte si parla di dover dare più spazio a giovani italiani ma realisticamente lo fanno pochissime realtà e se ne parla di dover valorizzare giovani calciatori italiani fino dalla metà degli anni 2000, quando la Serie A incominciava a calare e la Premier League come anche Liga spagnola (diciamo Real Madrid e Barcellona) e Bundesliga (Bayern Monaco) crescevano ed incominciavano a superare a livello di immagine globale I club nostrani. Almeno che non attuiamo riforme atte a costringere a fare giocare più giovani italiani, il calcio italiano in generale non migliorerà. Se giocassero con la regola del Golden Point, 12 ragazzi dalla Primavera e registrassero almeno 10 presenze in una stagione e giocato anche un buon minutaggio, quanto migliorerebbero questi ragazzi secondo voi? Non ci sono anche più possibilità che possano emergere così dei nuovi Baggio, Totti, Del Piero, Pirlo, De Rossi?

    • Non lo so.
      Intanto prenderebbero i giovanissimi già all’estero, lo stanno già facendo, a meno che la norma che vuoi inserire non riguardi la nazionalità (e allora ci sarebbero problemi con l’UE) cambierebbe poco per le nazionali.
      Se invece parliamo di giovani, credo che sia molto più facile inserire un salary cup generale e agevolazioni fiscali per gli stipendi di giocatori che vengono dal vivaio.

      Le norme sono fatte per essere agirate, i soldi, in più o in meno, mettono tutti d’accordo.

      Certo, sul piano dei risultati internazionali (e quindi lo “spettacolo” ovvero i diritti tv, ovvero i soldi che arrivano al calcio) per qualche stagione sarebbe un problema.
      Ma credo ci sarebbe anche cn le norme che vorresti introdurre.

    • Inizialmente potrebbe esserci i problemi da te evidenziati, ma perlomeno innanzitutto svecchi questo campionato, dove arrivano negli ultimi tempi troppi calciatori vecchi lontani dai loro livelli passati (ed anche super pagati) e penalizzi i giovani. Tante squadre prendono calciatori stranieri nei settori giovanili però chi ha più possibilità di avere una permanenza più longeva sono comunque dei giovani cresciuti a livello locale anche per via di certi costi (si può imporre per evitare il limite di nazionalità straniera, modificare la norma con anche 4-5 anni di tesseramento, che salvo quasi eccezionali, sarebbero in questo caso quasi tutti italiani senza così porsi una discriminante). Perlopiù aumenterebbero anche gli investimenti nei settori giovanili e più club cercherebbero anche di migliorare lo staff e si cambierebbe anche l’impostazione tecnica nella formazione dei giovani, dove qui è dove rispetto ad altre realtà TOP calcistiche Europee, ai nostri giovani viene impartite meno tecnica e più tattica fin da giovani oltre a meno versatilità di ruoli che invece in tante realtà straniere non vogliono definire apposta fino ad una età più tardiva. Qui per come è imposto il calcio in Italia, ad esempio un Gavira detto anche GAVI del Barcellona è impossibile che spunti (ora ha 19 anni e giocato ai massimi livelli oltre 110 partite con il Barca (oltre 7700 minuti giocati) oltre a 27 partite con la Nazionale maggiore), e ci sono almeno una trentina di giovani spagnoli oltre a GAVI che sotto i 20 anni hanno superato le 80 partite giocate in prima squadra in Liga.
      Il salary cap se come fatto in alcune realtà tedesche suddiviso un 4 livelli può anche funzionare ma solo se aderiscono tutti quanti ma questa sarebbe più difficile da impostare come anche una ripartizione dei diritti economici equa tra i club. Quando qui in Italia tocchi troppo direttamente argomenti che toccano l’argomento soldi, qui ci si impunta.

  9. capisco tutti, ma agli illustri signori della federazione e loro accoliti non era già chiaro quanto nell’articolo, o conta solo il business degli introiti come usuale?
    Basterebbe che ci si siedesse intorno ad un tavolo tra le parti e sicuramente decisioni meno fallocratiche a pipolo di segugio come le attuali, inclusa la piena autonomia dell’AIA, con conseguenze economiche non da poco sul patrimonio giocatori di una società calcistica, sarebbe quantomeno auspicate. gisumsenz’altro

  10. … Speriamo che la divisa del prossimo anno non l’hanno già pensata a strisce giallo rosse..
    … Naturalmente campionato ridotto a 18 squadre spero significhi anche riduzione del costo dell’ abbonamento TV..

  11. Se il problema e’ la poca competitivita’ del campionato italiano, si potrebbe iniziare da una piu’ equa ridistribuzione dei dritti TV (come in UK) . Per far si che anche un verona possa allestire una squadra decente, fatta di acquisti propri e non di prestiti di esuberi dalle big. Se invece il discorso e’ che si gioca troppo (problema solo per 5 o 6 squadre), ci sono apposta rose di 25 giocatori per affrontare la stagione. E alcune se permettono pure tornei estivi e invernali in giro per il mondo pe’ raccatta’ du’ spicci in piu’. A me sembra invece piu’ un discorso del tipo botte piena e moje ‘mbriaca.

  12. Inoltre, per aumentare il livello di competivita del campionato, toglierei il limite di slot extracomunitari e farei una variazione del “work permit” inglese, dove i club possono tesserare se militano soprattutto in Serie A, solo stranieri che hanno un determinato numero di presenze internazionali, se giovani nelle Nazionali Under dei loro paesi, se di maggior età un tot numero di presenze negli ultimi 2 anni. In passato quando la Serie A era al top, c’erano dei limiti sugli stranieri ingaggiati e quei pochi ingaggiati dovevano essere calciatori di punta che erano tra i migliori calciatori al mondo in quei tempi (il Cagliari Francescoli, l’Udinese Zico, il Verona Elkjaer, il Torino Junior, il Brescia Hagi, ecc.) Inutile per me che girano così tanti stranieri se non sono un vero valore aggiunto. Se il work permit viene negato, si può fare ricorso ed ottenere un permesso temporaneo ma il giocatore straniero per permetterne il rinnovo deve entro 2 stagioni registrate un tot minimo di minutaggio in quel caso sul campo da gioco, altrimenti il permesso viene revocato ed il club lo perde a parametro zero (questo per evitare il trading selvaggio e riciclaggio di denaro su tanti calciatori stranieri acquisiti in eccesso di cui alcuni non hanno mai nemmeno giocato 1 partita ma sono ufficialmente costato anche qualche milione).

  13. Meno squadre, playoff, finale a 3 partite così vince il migliore, magari una per parte e la terza a Roma😜, tempo effettivo, chiamata var a richiesta con spiegazioni in diretta di arbitro o var. E correzione degli errori su cartellini e simulazioni anche post partita con punizioni esemplari per chi ha comportamenti antisportivi(simulazione, sputi, gomitate volontarie ecc). Ah, e togliere la cagata pazzesca dell’ammonizione per la maglia tolta.

  14. ecco chi è la prima causa della rovina del calcio italiano. Quest’uomo. Ed ancora è lì a dirette farà le riforme, ma non vuole cambiare nulla pur di non perdere il potere suo e della sua piccola loggia. Ora se ne escono col cartellino blu. Altro mezzo di controllo delle partite….chi decide su quali falli sia applicabili? Quando sarà applicabile? In base a cosa, su quali falli o perché? come complicare e finire di rovinare le partite egli arbitri. Vergognatevi.

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