AS ROMA NOTIZIE – Intervistato dai microfoni de Il quotidiano di Puglia, l’ex attaccante della Roma Zibì Boniek ha parlato della sfida tra la Roma ed il Lecce nel giorno di Pasquetta, ritornando anche sulla sfida che costò il tricolore ai giallorossi.
Queste le sue dichiarazioni su quella maledetta partita: “Ogni volta che la ripenso mi sembra ancora più incredibile. Era una partita da vincere 9-1, perdemmo per 2-3. Compromettemmo il tricolore che sentivamo già sulla maglia”.
Sul cambio in panchina operato dai Friedkin in questa seconda metà di stagione: “Mourinho è Mourinho, non posso dire niente. Per i traguardi però sono molto importanti i rapporti umani. La società ha fatto la mossa giusta. I giocatori forse erano un po’ esausti. Se arriva una serie positiva come quella che sta vivendo la Roma, vuol dire che i calciatori non erano esausti fisicamente, ma magari stremati psicologicamente.
Sulla trasferta di Lecce: “Non conosco Gotti. Corvino conosce certamente tutti e garantisce. Il Lecce ha detto basta alla crisi dei risultati con la quale si stava misurando. È una partita di straordinaria importanza per entrambe le squadre. La Roma che punta al quarto o quinto posto buono per la scena europea, per andare in Champions, approdo che garantisce un supporto economico, deve proseguire sulla svolta impressa da De Rossi. Può succedere di tutto, a prescindere dagli stessi valori delle squadre in campo”.
Fonte: Il Quotidiano di Puglia
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Che me tocca ricorda’!!!
Maledetto Roma-Lecce ’86!
Ricordo che speravo di fare più di 5 goal e quella squadra ti dava quella serenità.
Venivamo “dell’esibizione sulla juve”…un 3-0 micidiale (Pruzzo, Graziani, Cerezo).
Come eravamo lanciati!
Quasi agognavo “lo spareggio” perché assegnassero lo scudetto, manco la vittoria ai punti!
Volevo schiacciassimo, umiliassimo nuovamente i gobbi!
Ma poi venne quella MALEDETTISSIMA PARTITA!!!
La juve capi’ che doveva approfittarne per scongiurare lo spareggio.
Negli anni a seguire son finito a vivere a Lecce (università).
Inizialmente non me ne facevo una ragione, ma, incredibile dovervelo scrivere, imparai ad amare quella città…!
È la vita.
Per fortuna.
E credo sia meglio così.
Vivere, soffrire, superare e riprovarci…..
FORZA ROMA
Beh te sarai consolato coi pasticciotti!! Mamma mia che boni.
Come in ogni occasione in cui…”ce la sentivamo calla”. Col Liverpool nel 1984, i quotidiani uscirono il 30 maggio con pagine celebrative di ringraziamento alla Roma Campione d’Europa (!!!). Nel 1986 il compianto Dino Viola fece il giro di campo prima della partita col Lecce! Partita in cui Di Chiara (ex) fece il fenomeno…
Abbiamo imparato qualcosa dal passato? Insomma…questa mania di festeggiare in anticipo c’è ancora.
P.S. Lecce è una città bellissima, non credo rappresenti per te un sacrificio viverci…😉
Lecce è bellissima, non penso che tu debba chiedere scusa a nessuno se la città ti piace nonostante la sua squadra evochi dolorosissimi ricordi.
Io, per esempio, vivo da anni a Torino, e nonostante sia la sede di una certa società, non posso negare il fascino della città e la sua bellezza. Anche perché per fortuna oltre ai gobbi ci sono anche tantissimi tifosi granata, per cui provo un grande rispetto.
ma poi ci fu anche il Como…
Como? Ormai era fatta, la Juve avrebbe dovuto perdere con il Lecce per andare allo spareggio, non puoi considerare Como come una partita decisiva
Una maledetta domenica..avevo 17 anni a Perugia, facevamo due tiri pallone con la radio sul cofano della macchina..al quinto segna Graziani…poi la tragedia…ovviamente ero l’ unico romanista del gruppo.
Forza Roma Sempre
Partita persa unicamente per via del calcio scommesse…(a furciella QUALCOSA sanno…👤😏😡) e per un “incredibile” premio-partita-impegno di cento milioni delle vecchie lire ad ogni giocatore del Lecce… È STORIA, una delle tante pagine 🕳 di questo calcio dove ngiangheta, s.c.u. e mafia hanno spadroneggiato nel calcio come nella vita… non a caso, puglia=feudo bilanista, calabbria=feudo ghiuventino, siggilia=feudo induista…😏
Bruno da Nettuno: ” la sera prima festeggiammo consapevoli che l’avremmo vinta in scioltezza. andammo alla partita con qualcuno ancora con i postumi della sbornia. fu quello l’errore che ci disse che non eravamo ancora una grande squadra. avevamo i campioni ma a Tonino o Milano non sarebbe mai successo. doveva essere il punto di partenza per capire cosa volevamo essere.”
In realtà stando alle statistiche più recenti sia la Puglia sia la Calabria sia la Sicilia sono a maggioranza juventina. Molto triste.
Zibì, a me rode per Roma Liverpool.
che con una coppa del genere in bacheca avremmo un’altra storia e tante squadre medie come Napoli Lazio e Viola sarebbero sparite dalla vergogna.
sticaxxi di uno scudetto in più o in meno.
è la coppa campioni che ti cambia la storia.
A Boniek che te sei bevuto…. i giocatori mentalmente esausti de che ! Fai il calciatore professionista percepisci quello che noi se sognamo in 10 vite fanno lo “sport” piu’ bello del mondo e si definiscono esausti oppure per levarsi l’allenatore erano troppo esausti ancora in questo sito ce qualcuno che vuole Boniek come dirigente con i Friedkin durerebbe 2 giorni.
Sempre a parlare dello Special One ,la sua intervista ha fatto rinverdire questo forum con 200 commenti
Grande José anche quando non ci sei tutti parlano di te
Dirigente SUBITO!!!!
tre ferite che a distanza di anni fanno male… liverpool, lecce, sampdoria
ma fra le tre la più inaspettata, la più crudele, fu proprio quella con li lecce.
quell’anno ero abbonato in tevere e mi facevo molte trasferte. l’unica maledetta che non andai fu con il lecce, per un matrimonio (che poi si sono pure separati quasi subito, mortacciloro) un incubo a sentire la radio.
ogni tanto riciccia pure questo..
Quella partita fu una mazzata tremenda, probabilmente la peggiore perché il pronostico favorevole alla Roma era il più scontato rispetto ad altre partite decisive, considerando la vittoria per 3-0 in trasferta a Lecce, il ritorno all’Olimpico ed il Lecce già matematicamente bello che retrocesso in B, inoltre pure l’1-0 al 7° minuto da parte di Ciccio Graziani era tutto quanto di più facile ci potesse essere.
Poi, è vero che all’ultima giornata si doveva andare a Como e la rubbe a sua volta a Lecce e per noi il Como in casa sua sarebbe stato scorbutico ma se la Roma avesse battuto il Lecce, probabilmente riusciva a vincere anche a Como.
Ero allo stadio quella domenica, come pure nelle precedenti, in cui avevo visto una squadra forte sbloccarsi e diventare una macchina da gol. Otto punti recuperati alla Juve, Pruzzo che fa due gol nel girone di andata e 17 in quello di ritorno, 3 a 0 alla Juve, insomma c’era l’entusiasmo alle stelle e tutto faceva pensare che avremmo festeggiato l’ennesima vittoria. Tra l’altro partimmo a mille ed eravamo pure in vantaggio. Solo che non difendeva nessuno e noi ci mangiammo un sacco di gol, compreso uno con Boniek. Ricordo ancora la tristezza a fine partita, con lo stadio pavesato a festa e quei minuscoli coriandoli che erano in ogni dove.
Con il Liverpool fu una delusione diversa, gli inglesi erano il Real Madrid dell’epoca, ci poteva stare la sconfitta. Ma con il Lecce retrocesso no, non dovevamo perdere, soprattutto non in quel modo
Io invece fui portato alla stadio per la prima volta in vita mia, mi portarono in Tribuna Tevere, avevo quasi 14 anni, nel match casalingo precedente, con la Samp gol di Graziani al 75° quando eravamo in 10 per l’espulsione di Cerezo.