Craig Butler, agente e padre adottivo di Leon Bailey, è stato intervistato oggi dal quotidiano Il Romanista. Ecco le sue dichiarazioni sul giamaicano arrivato in prestito questa estate:
Butler, noi i popcorn li abbiamo preparati, proprio come ci ha consigliato. Ma cosa dobbiamo realmente aspettarci da Bailey?
«Molti non lo sanno ma dieci anni fa ci fu la possibilità di vederlo in giallorosso. Venni a Roma, un luogo magico, pieno di storia, e gli dissi: «Tu che sei un lottatore nato non puoi non misurarti nella terra dei gladiatori». Ma non fu possibile realizzare il trasferimento. Da Leon aspettatevi di tutto: è un talento creativo, che gioca con il cuore, gioca per i tifosi e per la squadra, parliamo di un ragazzo davvero innamorato di questo gioco. Non lo ha mai fatto con l’obiettivo di guadagnare soldi, da sempre ama il calcio e gli dedica tempo ogni giorno da quando ha 6 anni. Porterà gol, assist e la Roma ai livelli più alti, dove merita di stare».
Che beffa partire così però. Immagino sia stata dura per lui vivere questo inizio di stagione lontano dal campo?
«Sì, decisamente è stato un periodo molto difficile. Non vede l’ora di giocare e ormai il countdown si è quasi azzerato. Gli ho sempre detto: «Non affrettare, fai le cose per bene e torna quando ti senti sicuro». Ha lavorato duro, anche se lontano dai compagni, ma tornerà insieme al resto del gruppo molto presto».
Mi svela un retroscena: come ha saputo dell’infortunio? Fu la Roma ad avvisarla o direttamente Leon a chiamarla?
«Ero sul punto di imbarcarmi sul volo che mi avrebbe riportato a casa. Le visite mediche erano state perfette, tutto era andato per il verso giusto. Poi mi squilla il telefono ed era Leon…»
E come ha esordito?
«“Cattive notizie in arrivo. Mi sono allenato con la squadra, poi calciando ho sentito dolore e non sembra roba di poco conto”. “Oh, man…” risposi incredulo. Ma Leon è un ragazzo molto competitivo, mai conosciuto nessuno come lui, dopo di me sia chiaro (ride, ndr). Gli ho fatto l’esempio di Arjen Robben, che per me è stato uno degli esterni più forti di tutti i tempi: lui dopo gli infortuni tornava più forte di prima. E questo deve motivare Leon nel pensare di fare una splendida stagione. Vogliamo che i tifosi siano contenti. L’incredibile accoglienza ricevuta all’aeroporto lo ha fatto subito sentire ben accolto e finalmente a breve potrà mostrare le sue qualità. Dieci anni fa insieme a Frederic (Massara, ndr) non riuscimmo a chiudere l’affare, ma i rapporti hanno permesso che questo accadesse ora».
LEGGI ANCHE – Bailey, avanti piano: obiettivo rientro tra Plzen e Sassuolo
Secondo lei in cosa la Serie A potrà migliorare ancora di più Leon e cosa potrà portare lui nel nostro campionato?
«In Belgio al primo anno è stato il miglior giocatore giovane della stagione, in Germania lo stesso, in Inghilterra ha riportato l’Aston Villa in Champions League per la prima volta nella storia del club. La Serie A sarà una grande sfida per lui, senza dubbio, mentre lui porterà creatività, goal, assist, scelte giuste e vittorie, ma tanto lavoro di squadra. Gli ripeto sempre di non dimenticarsi mai che la squadra è più importante del singolo».
E quanto può rivelarsi Gasperini l’allenatore giusto per Leon?
«Sono fortemente convinto di questo. E le dico una cosa: Gasperini era assolutamente entusiasta di avere Leon a disposizione e questo è fondamentale perché la cosa più importante nel calcio è il rapporto tra allenatore e calciatore. Se un allenatore vuole un calciatore e crede in lui, tutto funzionerà nel verso giusto. E Leon è un ragazzo che metterà a disposizione tutto il suo talento. Quando era piccolo, aveva poco più di 6 anni, gli domandavo spesso: “Cosa sei disposto a fare per diventar un giorno un calciatore professionista?”, lui mi rispondeva: “Tutto”. Ma il talento viene valorizzato solo se l’allenatore crede in te».
Lei che lo conosce meglio di chiunque altro, Bailey rende meglio sulla fascia sinistra o su quella destra? Deve sapere che a Roma su questo tema il dibattito è più aperto che mai…
«Leon può giocare in tutte e tre le posizioni d’attacco, ha le qualità necessarie per farlo. Questo lo rende un giocatore assolutamente imprevedibile. D’altronde può giocare a destra, rientrare e calciare verso la porta, ma lo stesso discorso vale a sinistra, dove può rientrare e calciare anche con il destro. Lui può fare quello che vuole, calcia perfettamente con entrambi i piedi. Creatività, abilità tecniche, fenomenale nell’uno contro uno: può esser pericoloso in ogni zona dell’attacco».
Butler, facciamo un passo indietro in estate. Quando è nata realmente l’opportunità in estate per Bailey di trasferirsi a Roma?
«Lei deve sapere una cosa. Io e Frederic (Massara, ndr) ci conosciamo da tanto tempo, ogni festività, come a Natale ad esempio, ci scambiamo gli auguri. In questi anni siamo rimasti sempre in contatto, anche quando è andato a lavorare al Milan, il nostro rapporto è davvero ottimo. E così un giorno mi chiamò e mi disse: “Craig, è finalmente è arrivato il momento per Leon di arrivare a Roma”. Fu molto diretto, senza giri di parole e io risposi: “It’s time to go, andiamo!”. L’ho seguito passo dopo passo, dall’arrivo alle visite sino ai primi approcci con l’ambiente. Ma quando ho visto la qualità umana di Gasperini, Massara e altri componenti ho capito che sarei potuto tornare a casa, era sicuro che lo stavo lasciando in ottime mani».
E l’approccio con la città e i tifosi: come si sta trovando Leon? Roma è decisamente diversa rispetto a Birmingham…
«Beh, direi. C’è persino il sole (ride, ndr). Scherzi a parte, lui è un “island boy” e questo fa tutta la differenza del mondo. Roma per me è come La Mecca, credo molto nel valore della sua straordinaria storia. La famiglia si è ambientata subito bene, trovando una comunità molto unita; stanno visitando la città, hanno l’opportunità di andare al mare e in più gli italiani sono molto accoglienti, tutto questo è perfetto per lui. Ora deve parlare solo il campo. Qui dove Totti ha fatto la storia, proverà a fare del suo meglio».
Con quali compagni ha già legato?
«Con tutti i compagni, non è mai stato uno troppo individualista. Posso però dire che non vedo l’ora di vederlo all’opera con quel campione argentino…».
Si riferisce a Dybala?
«Sì, quel ragazzo è davvero un talento assoluto. S’immagina cosa possono combinare insieme quei due?».
Speriamo di vederli all’opera molto presto. Tra l’altro in Roma-Inter può arrivare la prima convocazione per Bailey: la aspettiamo all’Olimpico?
«Assolutamente, sarò lì. Giusto il tempo di farsi 14 ore di volo…».
Fonte: Il Romanista
LEGGI ANCHE – Bailey, parla il papà: “Porterà la Roma a vette inimmaginate”

Questo è un pazzo…in senso buono eh ahahahahahah
Sempre Forza Roma
Se solo fosse un decimo forte come Robben abbiamo svoltato. A parte la battuta, tra poco vedremo con chi avremo a che fare. Le qualità per quanto riguarda il pregresso ci sono. Daje, ci serve uno che asfalto la fascia sinistra.
Troppo ego ..ma vediamo cosa riesce a fare. SFR
“… Immaginate cosa potrà fare con Dybala…” ecco, appunto, per ora possiamo solo “immaginare”. Non voglio fare il disfattista, ci mancherebbe, perché sono fracico per la mia amata Roma, però dai… che delusione data dalla sfiga tremenda di un infortuniocosì lungo al primo allenamento… ci sono rimasto malissimo, come molti qui…
Pare bud spencer dopo un mese a Sabaudia.Apparte gli scherzi.Zio ci andrei piano.
Vacci piano con i proclami, è anche la prima volta in un campionato difficile come quello italiano….prima i fatti, poi le parole…
Guarda che il ragazzo viene dalla Premier, mica dal torneo di contrada sperduta.
Si certo viene dalla Premier, ma poi se gli serve invece un periodo di adattamento o non funzionano le cose, sai critiche che gli piovono addosso e le difese italiane sono toste….certo le dichiarazioni le ha fatte il padre e non lui, però andrei cauto coi proclami onde evitare cocenti delusioni in caso di difficoltà. Inoltre sono già venuti calciatori inglesi nel campionato italiano e diverse volte non sono stati all’altezza, il gioco è semplicemente diverso (vero anche che alcuni erano a fine carriera).
immaginiamo invece quando potrai rientrare…mi sembra una cosa molto lunga……e poi basta con la storia del primo allenamento,come la penso io eri già rotto quando ti hanno preso…..
Parla come se il figlio fosse Lionel Messi…troppo forte! ahahhahahh
cmq speriamo davvero nel suo apporto
“Immaginatevi cosa potrà fare con Dybala”… in infermeria. Ok l’ottimismo ma volare basso no? Per com’è cominciata quest’avventura forse sarebbe meglio essere più prudenti con le dichiarazioni.
Leggo che scrivete questa cosa spesso, ma ancora non ne capisco il motivo. Prudenza per cosa, per scaramanzia? Per non creare aspettative? Il ragazzo non ha ancora mai giocato un minuto con noi, e quindi chiaro che le aspettative/curiosità ci sono già; e non vedo come la scaramanzia possa velocizzarne la guarigione.
Perché è fermo da due mesi e potrebbe volerci tempo per cominciare a vedere qualcosa di positivo sul campo, senza contare che dovrà anche abituarsi alla serie A e a quello che gli chiederà il mister. Meglio volare bassi: in questo modo si dà più tempo al giocatore, gli si mette meno pressione e meno attenzione mediatica addosso. Questo certo che può aiutarlo. Fino ad ora invece troppe chiacchere intorno a lui al netto di zero fatti. Andarci piano gioverebbe a tutti.
Quante chiacchiere..
Questo signore parla troppo. Attendiamo i fatti. per ora il fatto è che non abbiamo potuto contare
In infermeria lui è dybala hanno fatto sfracelli finora… Speriamo bene… La roma ha bisogno di un calciatore con qst caratteristiche
Sono solo chiacchiere. Per il momento è un pacco che hai preso perché ridotto agli ultimi giorni di mercato. Ovviamente è targato Monchi.
Cor cinismo ed er disincanto romano che ce pervade tutti li pori, legge tutto sto entusiasmo da parte der procuratore de Bailey, che s’è strappato dopo 5 miuti de allenamento, risurta quasi comico. Ma poi, sicuro come na palla che nun lo riscatteremo mai, tra quello che pija de ingaggio, più er costo der cartellino, 29 anni, na cronistoria de infortuni da fa cascà li capelli…
Er passaggio sulla bellezza de la città, er mare, er sole…tutto cose che te fanno pensà ar carciatore “Valtour”. Quanti ne avemo visti passà da sti pizzi?
LEGGO: “Da Bailey aspettatevi di tutto, è un talento creativo. Immaginate cosa potrà fare con Dybala…” credo che vederli giocare insieme ed ad alti livelli sia cosa assai difficile da realizzare , sarebbe un mezzo miracolo sopprattutto se fosse con continuità, al momento ci credo poco.
questo parla troppo
Sì ma quando??
qualità eccelse per uno che muove la palla sia con il destro che con il sinistro è già una spanna sopra tutti fa quello che vuole ed io che lo seguo da molto posso dire che spacca la partita poi in amichevole con noi lo abbiamo visto fa quello che vuole
Questo non ha altro da fare? E’ gia’ la seconda intervista dello stesso tenore. Ma che stia zitto, non capisco tutto questi proclami Ed egocentrismo. Sara’ anche forte, speriamo ma di soggetti come bud non ne abbiamo bisogno. Non sento nessun altro parlare cosi si uni proprio assistito/figlio ma a chi gioca? Non credo a nessuno, se e forse e se lo merita gioca, se no non gioca. Io fossi in lui starei zitto anche perche’ non ha ancora giocato un minuto.
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.