ULTIME NEWS AS ROMA – Alzi la mano chi, una volta conosciute le formazioni, non abbia pensato: ma come, Zaniolo, cioè colui che da solo si era mangiato un’intera squadra turca, non gioca? Dentro ancora Kluivert, per la quinta volta di fila dal primo minuto. Più sorprendente, però, il no a Nicolò oppure il sì a Justin?
Un interrogativo che, a fine gara, passa in archivio dovendo forzatamente lasciare spazio alle prestazioni di due ex ragazzetti, mai in competizione tra di loro: Kolarov, l’autore della prima rete, ed Edin Dzeko, il capitano dei tre punti. In una Roma che si interroga (e si interrogherà, vedrete) sul dualismo tra i ventenni Zaniolo e Kluivert, sono i due ex City, che 20 anni non li hanno più da un pezzo, a meritare la prima pagina.
Il serbo continua a segnare come una punta, il capo bosniaco è una sentenza. Nonostante l’inferiorità numerica, la Roma ha provato fino all’ultimo a portare a casa la vittoria e alla fine è stata premiata con il gol numero 91 del Cigno di Sarajevo, specialista nel regalare grandi emozioni ai tifosi della Roma. Una Roma che, attesa al primo esame lontano dall’Olimpico, ha dimostrato di non soffrire di mal di viaggio e che ha centrato la terza vittoria di fila dopo esser andata ancora una volta in vantaggio (quinta volta in cinque partite).
Kolarov, terzo gol in campionato, appare insostituibile, e non soltanto per l’esperienza e la personalità che porta in campo: Paulo Fonseca non riesce proprio a farne a meno perché Alex gli dà tanto in entrambe le fasi di gioco. Il calcio di rigore che gli ha fischiato contro il pessimo Pairetto rappresenta più una macchia per il neo capelluto arbitro torinese che per il serbo. Sesto gol su punizione diretta, per Kolalove: ai suoi livelli, negli ultimi tre campionati, soltanto un certo Leo Messi. Vi pare poco?
BOSNIACO NEL CUORE – Sul conto di Dzeko, ormai, si fa fatica a trovare i giusti aggettivi. Il bosniaco, al quarto centro stagionale, nella Roma si sente perfettamente a suo agio, detto in romanesco se la comanda e in campo si muove da padrone. Dall’alto di una classe superiore che gli consente di fare ciò che vuole in fase di rifinitura e/o di finalizzazione.
A Bologna ci ha provato, ci ha riprovato e in extremis, con tigna testaccina, ha fatto centro, correndo poi a braccia spalancate verso il settore dello stadio in cui erano sistemati i tantissimi tifosi arrivati dalla Capitale. Facendo battere loro il cuore com’era capitato qualche settimana fa quando la società annunciò il rinnovo del suo contratto. Perché la storia di Edin con la Roma non poteva, non doveva finire in quel modo; perché era giusto andare avanti insieme costruendo a braccetto nuove avventure. Come accaduto in una domenica di autunno lontano da casa.
(Il Messaggero, M. Ferretti)
Sta nascendo il vero cambio “generazionale” della Roma: Veretout e Cristante sono la nemesi del Ninja e di Strootman, rubano palloni, ripartono e tengono le linee di raccordo tra i reparti. Davanti i Perotti ed il Faraone sono reincarnati nei Fantastici 4 (Under, Kluivert, Zanioro e Mini). Pellegrini è l’assist-man e Kolarov è…semplicemente Kolarov!!! Forza Roma. La base è meravigliosa. Da qui in avanti occorrerà un mercato di solo “consolidamento”. Due super acquisti all’anno e “ci saremo x tanto tempo”…
Il Bologna molto accorto difensivamente non ha lasciato spazi: bravo ( Forza Sinisa).
La staffetta Kluivert/ Zaniolo rappresenta un arma in piu x la Roma.Prese le misure al primo subentra un altro con altre caratteristiche.
90 minuti ieri Zaniolo non li avrebbe fatti : Pairetto lo avrebbe espulso prima.
Non cadano i calciatori e tifosi nel tranello creato dalla stampa : questa alternanza è un BENE per la Roma .
Da recuperare e portare in forma Smalling Zappa Under Diawara e Perotti x avere una squadra sempre ONTENSA e CONCENTRATA.
Ps Edin hai fatto la svelta GIUSTA bello vederti FELICE per te e per NOI
E’ vero che sotto porta capita spesso che lasci a desiderare Tanto è che spesso l’ho persino criticato Però quando segna lascia il segno
Ieri l’orologio, ha fermato le sue lancette nello stesso istante in cui quel pallone spinto da una forza immensa entrava in rete Per la prima volta (come oramai non accadeva da tempo) il cuore di tutti i tifosi romanisti batteva all’unisono esultando di gioia
Grazie per averci donato questa immensa gioia Continua a farci sognare!
??FORZA DZEKO!!!??
Pellegrini grande giocatore e tutto quanto,ma forse sarebbe il caso che quando ci sono punizioni dalla parte centrale,non si avvicinasse più a Kolarov
Quando il mio amato Edin “invertira’ l’altezza del tiro” (tira rasoterra quando dovrebbe farlo a mezza altezza, e alto quando sarebbe più opportuno piazzato basso) farà 3 goal a partita! Per ora gli concedo che ne faccia solo uno… 🙂 Forza Roma e daje Edin
Chi critica edin e kolarov oltre a non essere romanista non capisce niente di calcio
…tutto bello…però l’articolo inizia con una chiosa che non mi piace. Caro Ferretti, non cerchiamo la polemica a tutti i costi. Zaniolo, Kluivert così come gli attuali infortunati Under, Perotti e gli altri (pure Florenzi che non vorrei mai più vedere terzino!) sono calciatori forti che potranno alternarsi nei ruoli dietro la punta e formano un bel gruppo. Non è più il calcio anni 70 in cui c’era un “undici” titolare..o no? ….sempre forza Roma
Che Roma sarebbe stata senza Edin Dzeko?
Questa è la chiave di lettura.
Si parla tanto dei giocatori ed è giusto ma poco si dice di un DS che ha fatto una campagna acquisti equilibrata e intelligente partendo proprio da Dzeko.
Non come qualcuno che faceva le trattative in diretta sky e poi rimaneva puntualmente come un demente e con cerino in mano.
E invece il nostro buon DS zitto zitto cacchio cacchio ha fatto un lavoro egregio senza avere un euro.
Bravo Petrachi