Ferguson, incastro nazionale: resta a Trigoria solo se stasera l’Irlanda…

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La Roma è tornata ad allenarsi ieri a Trigoria, ma in casa giallorossa c’è un osservato speciale: Evan Ferguson. Dopo lo stop di Dovbyk, fermo almeno quattro settimane per l’infortunio rimediato contro l’Udinese, Gasperini punta forte sul recupero dell’attaccante irlandese per la ripresa del campionato. E soprattutto vuole evitare che la nazionale lo richiami prima del tempo.

Ferguson è rimasto nella Capitale proseguendo il lavoro di recupero dalla distorsione alla caviglia subita contro il Parma. La situazione però è ancora in bilico: il giocatore non ha smaltito del tutto l’infortunio e a Trigoria filtra prudenza. Il suo destino immediato dipende da un incastro che si risolverà soltanto questa sera.
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L’Irlanda affronta il Portogallo in una sfida chiave per la qualificazione ai Mondiali. Se gli irlandesi non dovessero vincere — e l’Ungheria ottenesse i tre punti nell’altra gara del girone — la nazionale resterebbe matematicamente fuori dal Mondiale e Ferguson rimarrebbe a Roma, senza necessità di forzare il recupero. Se invece l’Irlanda pareggiasse o vincesse, mantenendo viva la speranza di qualificarsi, la federazione pretenderebbe la sua presenza, anche all’ultimo minuto, per lo scontro diretto di domenica contro l’Ungheria.

Un vero rompicapo che pesa direttamente sui piani della Roma: Gasperini vuole trattenere l’attaccante a Trigoria per averlo al meglio già il 23 novembre contro la Cremonese, mentre ogni chiamata in nazionale rischia di rallentare il percorso di recupero.
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Fonte: La Repubblica

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9 Commenti

  1. semplice … non ci va in Nazionale … se infortunato ( o in fase di recupero ) la Nazionale non puo’ imporre nulla … ciao ciao Gnomi

    • Quindi, se deve giocare in Nazionale, facciamo che sta bene, se deve giocare con il club, facciamo che e’ infortunato?

    • Il Portogallo stasera li asfalta immagino,
      e quindi a meno di suicidi dell’Ungheria chiudiamo qui la questione.

  2. La mia idea è che la nazionale debba avere sempre la precedenza sugli interessi dei club. Ma proprio considerando questa posizione di vantaggio, da cui conseguono importanti responsabilità, le federazioni nelle convocazioni dovrebbero seguire sempre dei criteri di precauzione e prudenza per non mettere a rischio l’incolumità dei giocatori e quindi creare un danno ai club. Se una nazionale convoca un giocatore che sta recuperando da un infortunio, lo fa giocare e il giocatore ha una ricaduta, andrebbe prevista per quella federazione una sanzione estremamente pesante, tale da costituire un deterrente serio. Sarebbe tutto più semplice se si stabilisse che se un giocatore figura ancora tra gli infortunati nel giorno delle convocazioni, salta d’ufficio non solo la prima partita, ma l’intera convocazione. Questo perché il rischio di ricaduta per problemi muscolari o articolari è molto elevato a ridosso da un infortunio.
    A discrezione delle federazioni sottoporre gli atleti a valutazione per verificare l’effettiva sussistenza di un infortunio per evitare che qualche club faccia il furbo. Se così fosse il nostro Ferguson sarebbe ora solo concentrato a recuperare dall’infortunio alla caviglia senza doversi preoccupare di venir convocato in nazionale per una partita che al 99% sarà inutile viste le poche chance di qualificazione dell’Irlanda come seconda del suo girone.

  3. Se è recuperato, uno spezzone di gara può anche aiutarlo a riprendere il ritmo partita. Altrimenti se lo butti titolare a Cremona dopo un mese che non gioca…

    • Non sono d’accordo Sop.
      Lo spezzone lo farà a Cremona, forse.
      Dubito proprio che giocherà dal 1’.
      E comunque sarebbe ad altissimo rischio giocare anche solo uno spezzone in nazionale in una gara da dentro/fuori ad elevatissimi contenuti agonistici.

  4. Io sono per il contratto di lavoro. Mi spiego, se lavori e sei tutelato da una società che ti paga non solo le prestazioni, ma tutto, spese mediche, recupero, giorni liberi ecc… dovresti rispettare in primis il volere della tua società che ti tutela; non puoi romperti, fatti aggiustare dalla società’ che ti mette in sesto, andartene in nazionale romperti magari e tornare impossibilitato al lavoro. In tal senso credo che le società dovrebbero avere piu’ potere sia con i contratti e procuratori (da eliminare) che con le nazionali; con questi’ ultime dovrebbero agire in collaborazione nel rispetto della salute.

  5. ATTENZIONE: La moderazione dei commenti è ora più rigorosa.
    Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.

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