FONSECA: “Mi sono evoluto a livello tattico. Pinto un azzardo che mi piace. Ci saranno tanti confronti, ma l’ultima parola sarà la mia”

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AS ROMA NEWS – Paulo Fonseca ha rilasciato una lunga intervista al programma “Quarantena da Bola” trasmessa da Youtube. L’allenatore giallorosso ha affrontato tantissimi temi tra cui la Roma e l’arrivo in giallorosso del connazionale Tiago Pinto. Ecco tutte le sue dichiarazioni:

Dove ti senti migliorato?
Mi sono sentito bene in tutti i club in cui sono stato in passato, anche in quelli in cui non ho avuto tanto successo. A parte i risultati, ho sempre creato ottimi rapporti con le persone che lavoravano con me, con i giocatori, con i dirigenti. Non c’è nessun club in cui non mi sia sentito bene, ho sempre creato rapporti eccellenti. La mia evoluzione è stata naturale, ciò che sono oggi è frutto delle esperienze che ho avuto in passato, anche quelle minori. Non sono l’allenatore che ero prima, e ne sono orgoglioso. Non sono neanche l’allenatore che ero l’anno scorso, mi sono evoluto soprattutto a livello tattico: questi anni in Italia sono stati un’esperienza di grande apprendimento.

Mi avevi detto che non si può capire l’idea di calcio di Mourinho se non hai mai allenato in Serie A…
Abbiamo un’immagine del calcio italiano come un calcio molto tattico e la realtà è che lo è. Ogni partita è una storia diversa, tutti i club cambiano modulo e sono molto ben organizzate difensivamente. Ora che sono qui comincio a capire quale fosse il modo di giocare di quell’Inter e la predisposizione ai momenti difensivi e al rigore tattico. Questo mi aiuta a capire come l’Inter di Mourinho abbia vinto. Sono sempre stato ossessionato dal possesso palla, qui ho imparato ad apprezzare altri momenti come la transizione offensiva. Siamo moderni e ci dobbiamo adattare, dobbiamo renderci conto che se siamo chiusi nelle nostre convinzioni diventa difficile adattarci a contesti complessi come quello italiano.

Quando è arrivato alla Roma ha detto che non voleva solo vincere ma anche giocare bene. Come ha conciliato questa esigenza con l’aspetto tattico del campionato italiano?
Essere offensivi è la cosa fondamentale che ci interessa. In settimana mi hanno mandato un articolo che diceva che nelle prime 60 partite partite sono stato l’allenatore più offensivo degli ultimi 90 anni della Roma. Penso sia entusiasmante avere una squadra offensiva, una squadra che sa segnare. Un altro studio ha detto che l’anno scorso siamo stati la seconda squadra dietro l’Atalanta che ha creato più possibilità di segnare un gol. E credo questo sia un marchio che ci contraddistingue, l’audacia, il coraggio… L’immagine che abbiamo del calcio italiano è sbagliata, diciamo che è molto tattico e quindi difensivo. È vero che le squadre sono brave difensivamente ma durante il lockdown ho fatto uno studio e ho verificato che la Serie A assomiglia alla Bundesliga e alla Premier League in quanto a concretezza offensiva. Il rigore difensivo non è associato al fatto che tutte le squadre si difendano basse. Il momento in cui si perde la palla, la transizione difensiva, è un momento importantissimo qui.

Sul modello di gioco in Italia.
È difficile definire il nostro modello di gioco, è sempre in costante evoluzione la nostra forma di giocare. Non posso dire che a Roma ho idealizzato un modello di gioco. Quello che avevo in testa quando sono arrivato è molto distante da quello che siamo oggi. Abbiamo imparato dall’esperienza, dalle altre squadre… Idee perfette non esistono, esistono idee che portano risultati e che non portano risultati. In Portogallo non sopportiamo l’uomo contro uomo, ma qui in Italia ci sono squadre che lo fanno benissimo e che portano risultati. A me non piace, ma per esempio ho giocato contro l’Hellas Verona che lo fa benissimo e ne ha ottimi risultati. Non è questo in cui credo, ma le squadre che lo fanno hanno risultati giocando così. Ci sono momenti delle partite in cui si può giocare anche uomo contro uomo, come per esempio quando abbiamo tre centrali e ognuno si sceglie il suo.

Sulla tattica.
Il gioco in Italia è principalmente strategico. Ci lavoro e preparo le strategie per sorprendere sempre gli avversari. Una squadra che apprezzo molto qui è il Sassuolo. Ha un allenatore molto coraggioso che dà l’esempio agli altri allenatori. Dobbiamo sempre cercare di creare qualcosa che possa sorprendere gli avversari.

Sul Var.
Ha portato più verità ai risultati. Si parla dei due centimetri, ma quando è fuorigioco è fuorigioco. Ci sono tante situazioni che possono influenzare il risultato finale, che con il Var sono scomparse completamente. Una preoccupazione di adesso degli allenatori è capire il criterio dei falli di mano per i calci di rigore. Penso che per chi ha giocato e ha esperienza in campo è difficile capire alcune regole che sono state create. In tanti non sono d’accordo, magari queste regole aiutano gli arbitri ma non sono la cosa più pratica, come posso dire. E’ difficile capire certe situazioni quando l’immagine non è evidente, non conosci le sensazioni che provano i calciatori. In conclusione, penso che in Portogallo ci sono state più polemiche e si parla troppo di queste questioni arbitrali. In Italia non c’è un programma che parli di errori arbitrali, qui solitamente si parla di tattica, di gioco. Spesso credo se ne parli come una scusa e in modo eccessivo rispetto al modo corretto solo perché si è agitati e perché non ci sono giustificazioni al risultato. Non ho dubbi che l’introduzione del Var sia stata positiva e con il passare del tempo tutti finiremo per accettarlo.

E’ importante allenare la resistenza per migliorare la lucidità nel tempo? Come si gestisce il lavoro dei personal trainer con quello del tuo staff? Perché non è condiviso come in Inghilterra…
Cerchiamo di dialogare e coniugare il nostro lavoro con il loro e in questo ci aiutano molto i file con cui possiamo controllare il lavoro che svolgono. Penso che non ci siano altri modi: li controlliamo e siamo in contatto con i personal trainer.

Come è stato l’adattamento dei giocatori italiani al tuo stile di gioco?
E’ stato relativamente facile. Bisogna essere convincenti: la cosa più importante all’inizio è il modo in cui presentiamo la nostra proposta di gioco. E le prime settimane sono le più critiche: se i giocatori hanno dubbi da subito diventa difficile poi recuperare e convincerli.

L’organizzazione deve essere associata alla mentalità.
Certamente, l’organizzazione deve essere associata alla mentalità.

Sulla figura del direttore sportivo.
Per me la figura del direttore sportivo è fondamentale. Non ho avuto ancora il privilegio di parlare con Tiago Pinto, ma sono ovviamente contento. Ma ho soprattutto capito che è un grande professionista, anche se parliamo di un ragazzo con poca esperienza e per questo è un grande azzardo. Sono felice che sarà alla Roma e penso che il presidente e i nuovi proprietari abbiano preso una decisione giusta nel momento in cui è stato scelto.

Di quale giocatore ha bisogno Fonseca?
Manca ancora tanto tempo (ride, ndc).

Le differenze tra i paesi dove ha allenato.
Allenare in Italia ovviamente non è la stessa cosa che in Ucraina. È impensabile costruire due squadre uguali in due paesi differenti. Bisogna essere aperti ai contesti differenti. Non si può pensare di trasportare gli stessi principi da un paese a un altro.

L’importanza della leadership per un allenatore
La capacità di essere leader è fondamentale per un allenatore. Pensavo che oggi quello che differenzia gli allenatori è una questione di dettagli. Ormai si gioca ogni tre giorni e abbiamo sempre meno tempo per allenarci. Per questo motivare e influenzare i giocatori è diventato sempre più importante nel costruire una carriera di successo per un allenatore.

Cosa diresti a un tuo collega che viene in Italia ad allenare?
A volte chiamare un collega può essere visto in modo negativo. Io sono aperto ad aiutare qualunque allenatore per aiutarlo a integrarsi, fargli capire cos’è il calcio italiano. Gli dirò certamente che il calcio da un punto di vista pratico è molto impegnativo. E’ una sfida enorme essere in Italia, ma ti fa evolvere molto. Quando arrivi ti devi preparare a scenari completamente diversi da quelli a cui siamo solitamente abituati.

Su Tiago Pinto.
È fondamentale che le persone che lavorano con noi siano preparate, così da poter discutere apertamente di quello che è di interesse comune. Con Tiago faremo grandi discussioni. Ovviamente la decisione finale è sempre la mia (ride, ndc). È importante l’opinione degli altri. Ho imparato tanto da altri allenatori, lavorando in contesti diversi, ma poi mi fido soprattutto delle mie idee. Sono sicuro che anche Tiago la pensa così.

Com’è affrontare la Lazio nel derby?
La prima volta non abbiamo fatto una grande partita e penso che loro meritassero di più del pareggio. Al contrario del ritorno, quando invece eravamo noi a meritare la vittoria. Preparare un derby per me è la stessa cosa che preparare una partita con Napoli o Sassuolo. Quello che cambia è come lo vivono le persone all’esterno del centro sportivo e anche i giocatori lo sentono.

Spera di tornare ad allenare in Portogallo in futuro?
Sicuramente un giorno succederà. Quando lasci il Portogallo ci pensi a voler tornare, ma con il privilegio di poter continuare il mio lavoro con piacere. Tornare non fa parte dei miei piani a breve termine.

Fonte: Quarantena da Bola

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50 Commenti

  1. Il fatto che i giocatori si adattano a qualsiasi ruolo e che stanno in campo anche zoppi come mancini e ibanez domenica vuol dire che il mister è apprezzato e seguito anche internamente e ha creato un bel gruppo. complimenti a lui e speriamo di gioire per tutta la stagione e non per il solito spezzone.

    • Quest’allenatore ricorda un trattore, va piano sano e lontano. E di una calma da far suicidare i pennivendoli.

    • Alla fine è così, per me ha avuto un faccia faccia con tutti e sicuramente ha chiesto tutto quello che hanno, anche “il mazzo”, che tanti non facevano, PER 10 ANNI, da fine Sensi a fine Pallotta, ben pochi hanno messo “il mazzo” davanti, hanno messo “la faccia come il mazzo”. Concludo, bravo Fonseca nel gestire, bravi tutti nel recepire e applicare in campo… ❤️🧡💛

  2. grande Mister stai lavorando bene e anche gioco e risultati ti stanno dando ragione, ci hai messo un girone a capire la serieA, hai studiato le avversarie durante il lockdown, il tuo gioco è migliorato tanto (secondo me gasperini è stato fonte di ispirazione). detto questo se potessi permettermi di suggerirti una cosa, ti direi che rispetto agli altri anni ci manca il cecchino su punizione, ne abbiamo avuti tanti e i loro gol hanno risolto tante partite. Totti Batistuta Assuncao Riise Miralem Kolarov, questa formazione ha bisogno di un loro erede e secondo me bisognerebbe chiedere a Jordan Veretout di fermarsi a fine allenamento a fare un pò di straordinari, è freddo a tirare i rigori, il piede caldo ce l’ha, è giovane ed è un titolarissimo del tuo centrocampo..

    • anche secondo me è rimasto impressionato da atalanta e verona (ricordiamoci che juric era il vice di gasperini a genova) e adesso la roma da l’impressione di giocare come l’atalanta.

      la squadra concentrata nel centro del campo che lascia libere le corsie per i due quinti di centrocampo che si trovano spesso nell’1 contro 1, uno dei tre di difesa, che a turno fa uno strappo fino alla 3/4 creando la superiorità numerica, i centrocampisti e 3/4stisti che si scanbiano di ruolo e coprono il buco del quinto di centrocampo in caso di necessità… tante piccole cose che applicate ad una squadra con più tecnica, come è questa roma, fanno la differenza.

      non so se ci avete fatto caso, ma come nell’atalanta, sembra che chiunque entr in campo faccia girare bene la squadra. inoltre tutti sanno cosa fare in campo, e questo è merito dell’allenatore

    • Sì furiova , sembra abbastanza evidente che Fonseca sia rimasto piuttosto attratto soprattutto dall’interpretazione della fase di non possesso da parte delle squadre di Juric e Gasperini, che aggrediscono a tutto campo il loro avversario diretto.
      Lo afferma anche piuttosto chiaramente quando dice che i centrali si scelgono il loro uomo. Nell’Atalanta quel concetto viene a volte portato alle estreme conseguenze, e non di rado si vedono i centrali seguire il loro avversario in ripiegamento a ridosso della loro area, diventando essi stessi finalizzatori dell’azione. Non a caso Mancini segnò un discreto numero di gol l’anno precedente il suo approdo a Roma.
      Nella nostra squadra mi sembra che Fonseca voglia mantenere la manovra offensiva in un ambito più ortodosso, disponendo nei giocatori avanzati di una maggiore qualità.
      Ma soprattutto nella partita contro la Fiorentina abbiamo potuto notare Mancini e Ibanez seguire gli avversari fin oltre la loro metà campo e togliergli il respiro, esattamente come i difensori di Juric e Gasperini.

    • @Furiova, l’analisi e’ corretta ed e’ lo stesso Fonseca con la sua intervista che ti mette nelle condizioni di comprendere il suo pensiero di calcio.
      Tuttavia penso che la cosa che sta facendo la differenza e che Fonseca conosca molto piu’ i calciatori che il modo di farli giocare, guardate Pellegrini sembra un’altro calciatore, gioca da mediano con la qualita’ di una mezzala ed ha una gamba da 800centista, tutti lo vedevano come esterno o mezzala al massimo trequartista ed invece Fonseca che fa…lo convince a giocare sulla madiana ed il brutto anatroccoli si trasforma in cigno.
      Passiamo a Cristante, forse dico un’eresia ma se continua con quel rendimento da centrale difensivo e Fonseca lo convince che e’ quella la sua collocazione in campo penso che possa diventare titolare nella Roma e lo possa diventare anche nella nazionale.
      Arriviamo alla sorpresa che per il sottoscritto e’ una conferma, primo perche’ ha sempre giocato in quella posizione, se Karsdorp migliora in entrambe le transizioni e crede nella possibilta’ e l’opportunita’ che gli sta dando Fonseca possa diventare un calciatore TOP, Karsdorp deve solo seguire i suggerimenti di Fonseca ed affidarsi al suo istinto.
      Poi se e’ riuscito a resuscitare Jesus e Peres penso che Fonseca sia piu’ un mental coach piuttosto che un’allenatore.

      La cosa piu’ sorprendente e che lo fa con tutti i calciatori a livello individuale e riesce con tutti a farli rendere ogni giorno sempre meglio e penso che siamo solo all’inizio perche’ se uno come Calafiori che ha solo 18 anni gioca come un veterano e perche’ qualcuno gli trasmette degli stimoli importanti e penso che questo qualcuno si chiama Fonseca.

    • @UB40 sì ma credo anche che abbia studiato COME risolvere il problema maggiore dello scorso anno, lo dice “Sono sempre stato ossessionato dal possesso palla, qui ho imparato ad apprezzare altri momenti come la transizione offensiva”… lo scorso anno la Roma a volte perdeva tempi di gioco in transizione offensiva facendo chiudere l’avversario e doveva ripartire da dietro, ora non lo fa quasi più, la grossa differenza è che se segna e va in vantaggio dopo se la squadra avversaria si sbilancia ora è capace, se ruba palla, di fare una transizione veloce che facilita le conclusioni e permette di chiudere partite che lo scorso anno venivano lasciate aperte. Non è ancora perfetta perchè comunque sbaglia troppo, ma è molto più efficace dello scorso anno dove i gol segnati in ripartenza sono stati pochissimi e spesso frutto di azioni personali, non di squadra.

  3. Questo articolo fatto da professionisti, la dice lunga su come il giornalismo sportivo in Italia sia più interpretato e mirato alla vendita che ai contenuti. Le due cose non sono antitetiche a patto che ci sia serietà e professionalità. È stato un piacere leggere una bella intervista e ringrazio la Redazione per averla proposta! Dajeeeeee Roma dajeeeee

    • Grande differenza giornalistica: c’è chi fa interviste parlando di questioni tecniche e chi alla prima domanda chiede: ibanez come falcao?”un professionista vs un giornalaio che fa il lavoro sporco per qualcuno.
      Fonseca emerge come una persona intelligente : è venuto in Italia ed ha imparato qualcosa dal nostro calcio ed ha modificato il suo gioco che in opposizione a chi boccia dopo aver visto un giocatore o un allenatore dopo una partita , salvo prendere cantonate ma ogni volta , continua a giudicare dopo i 30 min : intelligenza contro spocchia stupidità ed ignoranza

    • Quoto Dajeturbo.
      Fonseca è molto intelligente, al cospetto di gente altrettanto intelligente, si producono risultati interessanti.
      Cicatun Cicatun Cicatun
      FORZA ROMA

  4. Sempre più convincente ed i risultati sono dalla sua parte … non credo che ci siano allenatori migliori per la Roma oggi …

  5. “Idee perfette non esistono, esistono idee che portano risultati e che non portano risultati”…la sintesi del pensiero di un uomo intelligente.

    • Caro UB,

      condividendo tutto ciò c’hai scritto relativamente al cosiddetto “ambiente” che risulta uguale alla paradossale equazione Stadio –> Parnasi :va bene è onesto = Caltagirone : Palazzinaro è disonesto, m’hai tolto le parole dalle mani, aggiungo una delle pagine più vergognose e passata in silenzio riferita ad uno dei tanti scudetti rubati alla Roma con Presidente Rosella Sensi (quella che non dava i prosciutti a Florestano/Adelmo e al suo compare Amedeo) con la Roma impegnata a Catania circondata e minacciata da tifosi mafiosi a bordo campo e la merdinter (con un passivo di quasi 300 mln€ giustificato dal solo fatto che Moratti era per l’infomazione itaGlica un signore, eufemismo, e che avrebbe prima o POI oppure MAI pagato) che giocava a Parma (partita farsa con il Parma retrocesso e a cui l’anno dopo il signore, eufemismo, Moratti avrebbe rinforzato direttamente e indirettamente la squadra per il sicuro ritorno in A) e con divieto di trasferta per i merd@tifosi della merdinter i quali invasero, mettendola a ferro e fuoco, Parma costrigendo le autorità a farli entrare nello stadio e subito perdonati grazie alla vergognosa complicità dei mezzi, tutti, di informazione itaGlici.

      Se lo avessero fatto i tifosi della ROMA c’avrebbero radiato da tutti i campionati di calcio conosciuti al mondo…e ce sta chi ancora parla de ambiente e soprattutto, senza averne l’onore e l’orgoglio, tira in ballo la Romanità che sarebbe causa di non vittorie.

      Essere Romani e arrivare alla Vera Romanità è la Vittoria più bella che si possa ottenere !!!

  6. Credo che la difesa a tre sia diventata ormai un principio tattico imprescindibile per mister Paulo Fonseca . Ne sono ancor di più convinto dopo la gara di ieri sera . La squadra evidentemente si sente più sicura con questa soluzione . Per il resto i dettami sono quelli del calcio iberico fatto di possesso palla continuativo e qualche rapida sventagliata a cambiare fronte di attacco . Negli ultimi tempi però abbiamo assistito anche a rapidissime e improvvise verticalizzazioni che sono un po’ una felice novità . Mi sembra infine che Brian Cristante possa diventare quell’elemento di equilibrio che mancava . Con il dovuto rispetto pare la riproposizione di ciò che il sapiente mastro Liedholm attuò con Agostino Di Bartolomei . Il vero uovo di Colombo del secondo scudetto giallorosso…

    • Quando parli di calcio, il più delle volte, diventi condivisibile. Cristante non avrà mai i piedi di Agostino, ma in determinate partite, messo tra i centrali, può essere una chiave tattica molto interessante.

  7. ORA qualsiasi formazione entri in campo la squadra si muove con automatismi COLLAUDATI, avanti così Fonseca e
    forza Roma!

  8. Che bella intervista.
    Non riuscivo quasi a capacitarmene!
    Poi ho capito che erano giornalisti portoghesi….

    Infatti nessuna domanda sul contratto in scadenza, sui debiti, polemiche e simili…

  9. vabbè dai …. questo è di un altro pianeta rispetto a tanti ceffi che circolano in serie A. Giustamente, vince chi si adatta (legge di Darwin).

  10. A me Fonseca evoluto con quello che ha a disposizione me sta’ a piace’, qualsiasi giocatore entri in campo sa quello che deve fare, che devo dirvi? Sono tranquillo!

  11. Finalmente, uno dei pochi articoli che ho letto con piacere Vi è una domanda che secondo me andrebbe evidenziata ed è questa: “L’organizzazione deve essere associata alla mentalità: “Certamente, l’organizzazione deve essere associata alla mentalità!” Non potrebbe essere altrimenti. Interessante anche il discorso riguardante il Var. “Quando è fuorigioco è fuorigioco” Risposta che reputo assai importante. Altro passaggio “stucchevole” per me è questo:
    Una preoccupazione di adesso degli allenatori è capire il criterio dei falli di mano per i calci di rigore. Penso che per chi ha giocato e ha esperienza in campo è difficile capire alcune regole che sono state create. In tanti non sono d’accordo. Vero… Bravo Mister!

    • Scusami non ho capito il senso del dire “stucchevole”, cioè fastidioso o nauseante, del discorso dei falli di mano. A me pareva invece molto pertiinente ed interessante.

  12. Che si è evoluto a livello tattico, è un fatto ormai conclamato, ma se ci pensate, questo è un aspetto tipico dei tecnici lusitani. Sono tutti allenatori tendenzialmente attratti dal football bailado e el juego de posición, ma che al tempo stesso, hanno una forte propensione ad adattarsi al contesto in cui si ritrovano. In particolare, la Roma di oggi è una squadra che cerca prevalentemente il gioco corto, ma che al tempo stesso, preferisce più attendere che aggredire l’avversario, e non disdegna affatto soluzioni come transizioni offensive veloci e battute lunghe. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che hai sì dei giocatori molto dotati tecnicamente, ma al tempo stesso, esterni che si esaltano negli spazi, e in particolare, un centravanti come Dzeko.

  13. Ma gli si può chiedere come affrontare il derby adesso? E’ come chiedergli all’ultima di campionato: che tattica usi per mantenere i 3 punti di vantaggio sulla seconda eheheh….daje Roma DAJE!!!

    • leggere con disattenzione equivale a non leggere.
      Rileggiti la domanda…
      Com’è…
      cioè, cosa significa affrontare un derby…
      una domanda lecita in una città con una stracittadina da sempre sentitissima.

    • Prendere tutto troppo sul serio non fa’ bene,non hai capito il senso del mio post, però c’è la puoi fare.dai!

      Daje Roma daje!

  14. Fonseca vattene…
    Via Fonseca prima che sia tardi
    Fonseca vs Fienga
    Fonseca vs DZEKO
    Fonseca sotto esame
    Allegri subito
    Fonseca autogol sul caso SMALLING
    Con Fonseca siamo da 7/8 posto
    Pure la Fiorentina e’più forte di noi
    Non abbiamo vinto a Verona x colpa di Fonseca
    Quando azzo li fa i cambi?
    Fonseca vs tutti
    Di chi sarà la colpa di tutto questo?
    Mah! Sarà colpa mia..

    • Ti sei dimenticato:

      Fonseca contro Maciste.
      Fonseca contro I Quattro.
      Fonseca ha perso l’aereo.
      Totti, Fonseca e la malafemmina.

      Tutti gentilmente offerti dalla stampa (?) sportiva (??) romana.

    • Dico che riesci a viverla sempre male, pure quando ci starebbe di essere rilassati e contenti. Problemi tuoi.
      A proposito, letta la terribile invettiva di Nela contro il mefitico “ambiende”?

  15. Quando dissi che fonseca a suo tempo era oro colato tutti mi diedero addosso dicendo non fosse buono per il campionato italiano…e adesso? com’è finita? com’è possibile che adesso legga solamente pareri positivi? e quando arriverà un momento negativo cosa succederà? tornerete a parlare male dicendomi ” hai visto che avevo ragione “! Allora sapete che vi dico grandi esperti di calcio? che fossi stato io a prenderlo l’avrei esonerato in questo momento…così, tanto per ripicca…così facendo tornava il vostro amato di francesco visto che avete avuto per fino il coraggio di paragonarlo a quell’incompetente di allenatore…” eh ma lui è arrivato in semifinale champions “…certo, così com’è vero che in campionato lo stesso anno non si vinceva più una partita o ve lo siete dimenticato? tra l’altro solo un incompetente poteva lasciare JJ in balia di salah per 60 minuti di partita…non solo, se non fosse stato per alisson probabilmente la roma neanche si sarebbe qualificata ai gironi…le grandi prestazioni che la roma ha fornito in champions( per l’esattezza 4 ) sono state più merito dei giocatori che dell’allenatore tant’è infatti che in campionato si continuava a giocar male…siamo arrivati terzi solo perchè non c’era nessuno realmente più forte di noi…A proposito contro lo shakhtar meritavamo di perdere(guarda caso proprio contro fonseca che a roma ci ha letteralmente distrutti sul piano del gioco)…per cui sciacquatevi la bocca quando parlate con me di fonseca, incompetenti!

    • Io tenderei a rilassarmi un pochino. Lo stesso Fonseca ammette candidamente e serenamente che la sua idea di gioco e di squadra quando è arrivato è molto diversa da quella attuale.
      Ammette quindi implicitamente e senza problemi che non fosse corretta, o perlomeno adeguata rispetto ai canoni del calcio italiano. Lo dice lui, eh?
      In secondo luogo, non mi sembra che tutti coloro che esprimevano perplessità, incluso il sottoscritto, lo facessero nel rimpianto di Eusebio Di Francesco. Che, al contrario di Fonseca, e nell’esempio del suo maestro boemo, è rimasto fedele alla sua idea fino al frontale con l’iceberg.
      Fonseca lo ha invece scorto in lontananza e ha iniziato le manovre per evitarlo. Bravo lui, e glielo riconosciamo tutti, o quasi, volentieri.
      Comunque, se proprio insisti, vado a prendere il collutorio…

    • UB40 a me interessa che non facciate i professori quando parlate di calcio. Fonseca è un allenatore intelligente e lo ha dimostrato….Poi per carità, sbaglia pure lui eh…Ad esempio l’anno scorso l’ho criticato perchè lasciava spinazzola in panchina per fare posto a kolarov il quale ad ogni partita sbagliava 9 diagonali su 10 e metteva pellegrini che non strusciava un pallone al posto di villar. Tuttavia, ad oggi ha ragione fonseca, numeri alla mano, e chi l’ha sostenuto dall’inizio, punto. Ragion per cui è inutile commentare qui sotto dicendomi di stare calmo quando in precedenza eravate voi quelli a non stare tranquilli sulla sua scelta. Ripeto, quando si sbaglia bisogna avere l’umiltà di dirlo o al massimo stare in silenzio e incassare…Perchè sarai d’accordo con me in questo, sarò anche in diritto di togliermi i sassolini dalla scarpa, non pensi?

  16. Fonseca ha capito. Pochi schemi, ma efficaci. e poi allenamento.
    secondo me li sfianca di torello.
    Ora gli schemi sono assimilati anche dai massaggiatori.
    i raddoppi sono sistematici e il pressing non è più velleitario.
    mi piacerebbe conoscere l’evoluzione delle sattistiche delle seconde palle e dei palloni recuperati.
    Secondo me sta lì il segreto.
    Da migliorare senz’altro la finalizzazione.
    Qualcuno ha detto di allenare veretout alle punizioni. Sono completamente d’accordo.
    Le punizioni non portano mai a gol, se non fortuitamente, come ieri sera.
    E poi lo stile…Signore. In questo ricorda il Barone. Io non mi vergogno quando parla. Mi vergogno per gli interisti, invece…e per tanti altri buzzurri che allenano.
    forza Paulo. Resisti.
    E alla prima sconfitta, cari lettori, non gli date la croce addosso…

  17. Si però ora basta fare i fenomeni, nulla da dire sulla persona, ma l’anno scorso è stato oggettivamente orribile e quindi le critiche che riceveva erano tutte fondate, ora le cose sono cambiate, e finalmente sono tornato a divertirmi nel vedere giocare la Roma… Avanti così ❤️ 💛

    • Pensa a quando facevi il fenomeno tu dicendo non fosse un allenatore da roma…ma non l’hai visto o no che l’anno scorso mancava praticamente mezza squadra…eravamo decimati dagli infortuni…la cosa che mi fa più rabbia è vedere uno come te godere dell’intuizione di qualcuno come me il quale lo scorso anno gli hai pure dato del fenomeno come hai fatto in questo momento…Non avete neanche l’umiltà di dire ho sbagliato e magari starvi zitti…invece, da perfetti italiani quali siete, avete anche l’arroganza di prendere avanti per non restare indietro…ripeto, fossi stato io a prenderlo te lo avrei esonerato in questo momento, così ti divertivi a vedere giocare la roma con qualche altro allenatore

  18. Complimenti a Fonseca: sentirgli dire che ‘esistono idee che portano risultati e idee che non portano risultati’ o che è necessario cambiare idea non appena ti accorgi che è sbagliata… è zucchero per le mie orecchie 😊.

  19. ogni modulo ha i suoi pro e i suoi contro.. poter passare da difesa a 3/5 a difesa a 4, può essere la svolta.. finché giochi contro le piccole la difesa a 3 è fantastica, se sale il livello dell’avversario, potrebbe essere meglio cambiare modulo perché se ti schiacciano non riesci a uscire dalla tua metà campo.. Quest’anno solo contro Benevento abbiamo giocato con la difesa a quattro, è una cosa che ogni tanto andrebbe riproposta, magari con squadre più deboli o a risultato acquisito, per non disabituarsi a quel modulo e a quel sistema di gioco, perché alcune partite in cui sarai in difficoltà ci saranno e avere la padronanza dei meccanismi con modulo diverso potranno fare la differenza. Negli ultimi 5 tornei di champions, su 20 semifinali e 5 finali, solo Juve Bayern Lione e Monaco hanno schierato una difesa a 3, la juve 16/17 è stata l’unica ad andare in finale con una difesa a 3 bonucci chiellini barzagli per capirci, tutte le altre non hanno mai vinto una semifinale schierando la difesa a 3. contro siviglia non c’è stata storia e resto della convinzione che con l’altro modulo sarebbe stata una partita totalmente diversa, (per carità mancava pure smalling) ma quegli esterni larghissimi ci hanno fatto vedere le streghe, noi in 5 schiacciati dietro e loro in superiorità numerica a centrocampo con gli inserimenti..

  20. Ammetto che ero tra gli scettici circa la riconferma di Fonseca dopo la partita col Siviglia. In quel momento, la lite con Dzeko mi aveva dato l’impressione che il mister non avesse più lo spogliatoio (almeno la parte più influente) dalla sua. E poichè ci era già capitato di vedere come la squadra abbia in passato fatto esonerare allenatori con cui non c’era più sintonia, ero davvero preoccupato che questo potesse accadere anche con Fonseca, caldeggiando così un cambio in panchina. Devo ammettere, a qualche mese di distanza, di aver sbagliato giudizio e di aver sottovalutato la capacità del mister di compattare il gruppo e far rendere anche quei giocatori che più ci preoccupavano (Spinazzola, Cristante, Peres, Kardorsp, ecc.), e sono ben felice di essere stato smentito dai fatti, che poi le parole alla fine lasciano il tempo che trovano, mentre i risultati sono li a testimoniare la bontà di un lavoro. Spero che molto dipenda anche dal clima diverso che si respira a Trigoria, grazie all’arrivo dei nuovi proprietari, perchè sarebbe ancora più importante che i risultati non dipendano solo dalle capacità di Fonseca, ma anche da un assetto societario finalmente chiaro, dove tutti si impegnano nel proprio ruolo, da chi cura i campi di gioco a chi tira calci al pallone, passando per una dirigenza unita e non più dedita ad accoltellarsi alle spalle. Comunque Fonseca è un signore (come già ne abbiamo avuti in panchina) e apprezzo molto questo suo modo di porsi mai sopra le righe e mai alla ricerca del facile alibi, a parte forse quando si impuntò per riavere Smalling (cosa che comunque era sacrosanta)

  21. Caro Azalea o come caspita te chiami già il fatto che scrivi Roma con la erre minuscola, mi fa capire che razza di tifoso sei, complimenti Fenomeno!!

  22. Adoro Fonseca dal primo giorno che ha messo piede a Trigoria.
    Sono orgoglioso che sia il nostro allenatore.
    Mi rappresenta in tutto e per tutto, specialmente quando, nelle varie conferenze stampa, parla dell’importanza, dell’onore e della grande responsabilità di essere alla guida di un Top Club come il nostro.
    Dirò una blasfemia, lo scrivo in anticipo per evitare fraintendimenti, ma nelle situazioni d’emergenza ha intuizioni tattiche guardiolesche… ovviamente può essere letta come un’esagerazione, ma sono convinto che la squadra lo segua proprio per il suo carisma, per la schiettezza che mette nel rapporto con ogni calciatore della rosa… e credo che il suo lavoro mentale di far sentire ogni giocatore orgoglioso di rappresentare la Roma e il suo Popolo stia portando frutti dolcissimi… speriamo di poterne assaporare qualcuno a fine stagione.
    Quindi avanti tutta Mister, DajeRomaDaje

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