Friedkin, è caccia al socio (ma solo per lo stadio)

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Nessuna intenzione di cedere la Roma. Dan Friedkin e suo figlio Ryan non stanno cercando potenziali investitori pronti a subentrargli alla guida del club, come si ipotizzava ieri su Tuttosport.

Smentite anche le voci di un interesse del miliardario americano, di origini libanesi, Tom Barrack circolate ieri sempre sullo stesso giornale sportivo: non arriva nessun riscontro al riguardo da dentro Trigoria.

Non è invece una novità che i Friedkin possano essere affiancati da un socio di minoranza, anche se al momento anche questa eventualità sembra remota: nessun soggetto ha manifestato interesse per la Roma, sia per il pacchetto di maggioranza che per rilevare una parte delle quote.

Diverso invece il discorso stadio: diversi investitori hanno drizzato le antenne e presto potrebbero sondare il terreno con l’intenzione di capire se esistono i margini per entrare nell’affare. 

Visto che l’investimento previsto sarà di circa 600 milioni, è possibile che i Friedkin, in questo caso, cerchino dei partner. In prospettiva, poi, in ballo ci sono anche naming rights dell’impianto: una volta concluso l’iter di approvazione, la questione entrerà nel vivo. Ma non sarà prima del 2024.

Fonti: Gazzetta dello Sport / Corriere dello Sport

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11 Commenti

  1. A Roma le chiacchiere sono di casa, fatte spesso scientificamente da chi vuole un attimo di attenzione, quindi ne sentiremo sempre di notizie bufale come questa.
    Sullo stadio piuttosto sono un po’ preoccupato. La Suburra romana, palazzinari invidiosi e la lentezza cronica della burocrazia sono ostacoli non facili.

    • La situazione delle strisciate del nord ed in generale del calcio in italia è drammatica. L’unica attuale proprietà che mette dei soldi DI TASCA PROPRIA, senza ricorrere a bond o prestiti, anzi abbassando i prestiti della precedente gestione, è er sor dan. Questo, se non cambierà qualche proprietà, alla lunga porterà inevitabilmente la ROMA ad acquisire un vantaggio simile a quello che ebbe la juve con l’impianto di proprietà. Ovvio che da tuttosport e simili arrivi una continua indiscrezione, fondata su voci così, secondo cui friedkin si sarebbe “sbagliato” a mettere i soldi nella ROMA ed adesso vorrebbe uscirne. Certo, un imprenditore di quel calibro non si accorge di quanto costa la ROMA e quanto deve spendere per renderla competitiva. Poi vabbè se ci credete….

  2. Ma non mi dire…
    Ieri hanno fatto il titolo sensazionalistico tipo clickbait, e oggi si scopre l’acqua calda, cioè quello che gli stessi giornali avevano scritto un mese fa: la Roma, con il delisting, è diventata una s.r.l. e ha modificato lo Statuto inserendo figure che possono non avere voti proporzionali alle quote detenute. Cosa vorrà mai dire? Che sono aperti a finanziatori tipo il Barrak di turno.
    Dài, scoop sensazionale, ci voleva un genio per capirlo… c’era scritto anche sulla colonna di destra di grazziarca punto com.

    • Che la cosiddetta “notizia” fosse priva di fondamento era facilmente deducibile, come ho provato a spiegare pure ieri.
      I Friedkin hanno fatto finora un investimento di un’entità tale da non essere assolutamente recuperabile in questo momento per il valore effettivo del club.
      Dovrebbero con ogni probabilità vendere in perdita se lo volessero fare, e si sa che questa gente non ama buttare il denaro.
      E’ evidente che il loro è un investimento con un raggio temporale molto lungo, almeno non inferiore al decennio. Certamente non prima di aver portato a casa la costruzione del nuovo impianto che porterà il valore del club oltre il miliardo di euro.
      E non sono per nulla certo che la loro intenzione sia quella di mollare subito dopo.
      La Roma è la testa di ponte e il biglietto da visita per le attività dl gruppo in Europa, soprattutto quelle legate al turismo e allo show business.
      Nella vita nulla è certo, ma credo che questi signori li vedremo a lungo nella nostra città.
      E sono convinto che il rapporto sarà di reciproca soddisfazione, con un po’ di pazienza da parte nostra.

  3. I Friedkin finora hanno fatto le cose per bene e investito parecchi denari.
    Un po’ di fiducia… vedranno loro cosa è meglio fare.

  4. Ier l’Udinese ha seccamente smentito la paccottiglia di Tuttosport,
    dandogli praticamente dei cialtroni.
    Noi siamo signori e non ci abbassiamo neanche a rispondere,
    livelli troppo bassi…..

  5. Ma poi non ho capito perché solo per lo Stadio…Non potrebbe eventualmente entrare in società,per esempio, anche al 30% ? Nun se po’ fa

  6. Non ho mai creduto ai soci di minoranza perché pesce grande mangia pesce piccolo, perché un pesce grande dovrebbe mettere i soldi per fare brillare un pesce piccolo ha poco senso.
    L’Inter di Moratti aveva 51 Tronchetti Provera il 49/ chi si ricorda di Tronchetti Provera, nessuno.
    Per tutti è l’Inter di Moratti quella che ha fatto tripletta

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