Il dossier Roma torna a fare il giro del mondo. Pallotta non cambia idea, il club resta in vendita

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Dopo che la trattativa con Friedkin si è arenata, Goldman Sachs ha immediatamente ripreso il suo lavoro, trovare soggetti interessati ai giallorossi. Ed ecco che allora, raccontano l’edizioni odierne della Gazzetta dello Sport e de Il Messaggero, il dossier Roma ha ripreso subito a fare il giro del mondo.

La banca americana, dietro mandato di Pallotta, ha inviato nuovamente il teaser di quattro pagine che illustra i vantaggi nell’entrare nel mondo Roma a diversi potenziali investitori. Brochure che è finita anche nelle mani di Joseph DaGrosa, investitore americano con una breve avventura nel Bordeaux, scatenando uno tsunami social: decine e decine di tifosi francesi, che hanno avuto modo di averlo come presidente per circa un anno (autunno 2018, inverno 2019), hanno mandato messaggi di cordoglio ai “fratelli” romanisti, il cui senso era uno solo: «Tenetevi Pallotta, lui ci ha rovinato».

Tralasciando il ricordo pessimo lasciato nei tifosi transalpini, sarebbe eventualmente una figura in appoggio a Pallotta. Ma come lui sono almeno una decina i destinatari del dossier-Roma che stanno valutando l’investimento. Perchè nei piani del presidente del club capitolino c’è solo un obiettivo a lungo termine: quello di cedere la Roma. Ma senza rimetterci. Ecco perchè ora il bostoniano cerca nuovi partner che gli permettano di portare avanti l’investimento, in attesa del definitivo via libera allo stadio che permetterebbe al club di avere un altro valore.

Fonti: Gazzetta dello Sport / Il Messaggero

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16 Commenti

  1. Non può essere a lungo termine! I fondi di private equity non sono adatti a progetti di medio lungo termine,di solito si danno una scadenza di massimo 10 anni,per questo avevo dato il 2020 come data entro cui avrebbe venduto,se sono bravi anche meno,ma lui bravo non è stato,ma più rimane,più farà danni!!!!!

  2. Solo 4 pagine di teaser? Size Extra Small, come le finanze di Calamity James, la materia grigia, e il materiale al quale sarebbe demandata la riproduzione di alcuni, che ne surrogano la pochezza con simpatiche cucurbitacee…

  3. Speriamo che arrivi qualcuno che cambi una volta per tutto il destino del sta squadra e de sta città. Meritiamo di vincere non dico tutti gli anni ma nemmeno ogni 10-15.

  4. Bene, Pallotta non cambia idea, la Roma rimane in vendita e il dossier Roma torna a fare il giro del mondo…..
    Ma in un contesto del genere non è proprio contemplata l’ipotesi di un interesse da parte di qualche imprenditore di Roma ???

    • Ti risulta che a Roma ci siano delle multinazionali, capaci di portare la Roma ad effettuare un grosso salto di qualità? Tolto il gruppo Exor che possiede già la Juventus, in Italia le uniche che potrebbero essere interessate a investire nel calcio, sono Luxottica, Ferrero (dolciaria), e Edizione, e non mi risulta che abbiano sede a Roma. Fatevene una ragione, questa città ricchissima di monumenti e dal nome importantissimo, non è al centro del mondo… anzi, se parliamo di finanza e imprenditoria, è letteralmente ai margini.

    • Grazie per le dettagliate argomentazioni, comunque non ho molte speranza al riguardo….
      Il mio voleva essere un post ironico/vagamente provocatorio….

    • Pardon, purtroppo ciò che hai detto lo pensano in tanti, perciò non era semplice cogliere l’ironia. Comunque, di multinazionali italiane ce ne sono davvero poche, e nemmeno quelle sono paragonabili a gruppi come Suning ed Exor… a meno che, Enel non decida di fare un investimento stile Gazprom con lo Zenit, ma non vedo una ragione per cui debba farlo.

    • Dai Marco, l’abbiamo vista tutti in questi mesi l’efficienza lombarda…

      La sanità più privatizzata d’Italia, in cui hanno smantellato la medicina “di quartiere” perché poco redditizia e così si son trovati ad affrontare un’epidemia ospedalizzando i pazienti, favorendo di conseguenza la diffusione del contagio.

      Lavoratori costretti a sbattersi in turni massacranti e senza i giusti strumenti di protezione.

      L’ inquinamento ben al di sopra di ogni altra regione europea ha probabilmente “aiutato”.

      Oltretutto l’arroganza di voler evitare a tutti i costi un ragionamento approfondito su ciò che è successo, ha trascinato a forza di scaricabarili tutto il resto del Paese in un blocco a dir poco irragionevole.

      Diciamo pure che sono i più ricchi d’Italia, ma onestamente non li prenderei ad esempio per organizzare la vita pubblica…

    • Il virus si è diffuso più velocemente a nord per una semplice ragione: i rapporti con il resto del mondo sono molto più forti rispetto a quelli di altre regioni italiane. Poi il mio ragionamento è banalissimo: se questa pandemia ha provocato problemi laddove c’è il sistema sanitario migliore d’Europa, cosa sarebbe successo se tale disgrazia l’avessero dovuto affrontare le regioni oggettivamente meno strutturate da questo punto di vista? Perché ripeto, la loro “colpa” è stata semplicemente quella di avere un legame con l’estero che, per forza di cose, non è minimamente paragonabile a quelle meridionali e centrali.

    • Come no? A Vo Euganeo, in veneto, dove s’è infettato er paziente ottantenne, c’è pure la sede de la Microsoft Italia…un viavai cosmopolitico all’aeroporto de Vo Euganeo, che too dico a ffà!?! Mannaggia er còre…ma ce credi sur serio quando scrivi ste cassate Indiana Jò?!

  5. Il Milan mi sembra che a differenza della Roma sta in mano ad una banca e non ha neanche il Pallotta di turno che gli dà una parvenza di proprietà.
    Il Milan è perennemente in vendita e non trova acquirenti forse perché vendere società così complesse come la Roma o il Milan non è facile, a meno che non si vogliono affogare.
    Forse per gli odiatori di Pallotta, inizieranno tempi molto duri la Roma non sarà venduta da qui a breve,perché ad oggi vendere società di questo genere è impossibile, Pallotta se lo dovranno sorbire ancora a lungo

    • Me raccomando però, che non lo sappia MarcoilPollo. Ce propina tutti i giorni la retorica de la Milano da bere, mitteleuropea, efficiente,funzionale, grassa e ricca. Noi pòri cialtroni a guardà la fantasmagorica Milano. E’ rimasto solo lui e Salvini ha raccontà ste boiate. La storia contemporanea in salsa covid ha smentito ste cassate propagandistiche pro-madùnina, ma Indy, imperterrito, sta qui tutti i giorni a facce la lezione d’economia sportiva, amministrazione e strategia politica. Il tutto col tono saccente da “sapientino scuola”. Er bello è che buscà le carettate de dislike, senza chiedese der perché e senza fa un minimo de auto analisi.

    • Credo che Elliott punti semplicemente a monetizzare il più possibile dalla cessione del Milan, che ad oggi non vale assolutamente la cifra a cui puntano… se non per le potenzialità del marchio e della città. Poi, che Milano a differenza di Roma sia una città imprenditoriale e al centro degli affari più importanti, non lo dico io, basterebbe semplicemente andarci e conoscere un attimino entrambe le realtà, totalmente agli antipodi. Fatto sta che nel 2016, una multinazionale cinese ha deciso di investire pesantemente sull’Inter, e non certo grazie al lavoro di Thoir.

  6. Ajò a tutti.
    Operazione piattino.
    Il piattino ha l’oro in bocca.
    Jimbo mi si sono ristretti i dossier.

    Vabbè chi è contento della permanenza del finto ricco è chiaramente di una altra squadra. Le previsioni sono: fame sonno e debolezza, come le proprietarie del nebo.
    Jimbo se non te ne vai dai almeno un segnale di discontinuità: manda via i direttori. Così capiamo che fai sul serio, altrimenti vai così e grazie per il piano b uguale al piano A: smembramentio et plusvalencia. Reggina già lo siamo diventati, grazie.

  7. Veramente non capisco. Qualunque cosa dica l’utente marcoilpolo si ritrova subito 130 dislike, anche se parla del fatto che piove da 3 giorni. Penso proprio che vi sia un utente col ditino compulsivo e multimultimultinick.

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