Il gesto della Roma Primavera: “La nostra Coppa per Di Bartolomei”

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NOTIZIE AS ROMA Crescere e maturare, non solo sul campo, scrive l’edizione odierna di Leggo (F. Balzani). Dopo i dovuti festeggiamenti la Roma Primavera, che martedì sera a Salerno ha alzato al cielo la Coppa Italia di categoria battendo 2-1 la Fiorentina, ha reso omaggio a un simbolo eterno come Agostino Di Bartolomei.

I ragazzi, guidati dal direttore Vergine e dal tecnico Guidi, hanno visitato infatti il cimitero di Castellabate recandosi davanti la tomba dell’ex capitano giallorosso a 18 giorni dalla ricorrenza della sua nascita e a poco più di un mese dall’anniversario della sua scomparsa.

La squadra in silenzio è entrata nella cappella e ha depositato la coppa proprio accanto al nome di Agostino. Poi una preghiera per suggellare un momento di grande emozione per Faticanti e compagni che peraltro si allenano e giocano proprio sul campo di Trigoria dedicato a Di Bartolomei.

«Abbiamo portato la coppa ad Agostino», ha twittato la Roma ricevendo tantissimi complimenti da tutti i tifosi d’Italia. I più belli sono ovviamente quelli di Luca Di Bartolomei, figlio del capitano del 2° scudetto che si tolse la vita il 30 maggio 1994 nel decimo anniversario della sconfitta della Roma nella finale di Coppa Campioni col Liverpool: «La decisione del club e dei ragazzi della Primavera di portare il trofeo al cimitero da papà è di una dolcezza infinita».

Suoi suoi canali social, inoltre, il club ha postato alcune foto di Marisa, moglie di Agostino, con in mano la coppa. Un gesto meraviglioso che vale più di tanti trofei.

Fonte: Leggo

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39 Commenti

  1. Complimenti di cuore a Vergine, Guidi, ai ragazzi della Primavera. Davvero un bel Gesto. Fiero di voi e dei colori a cui mi sento legato. Un saluto all’indimenticabile Di Bartolemei💛💖

  2. Tancredi, Nela , Vierchwood, Ancelotti, Falcao, Maldera, Iorio, Prohanska, Pruzzo , Di Bartolomei, Conti
    La mia ROMA, il mio CAPITANO, l’ing. Viola.., quella Curva e quegli Amici..quella maledetta notte. Comunque sia I MIEI ANNI PIÙ BELLI…

    • Quando ancora i numeri erano da 1 a 11 e la formazione si snocciolava a memoria come un rosario.
      Conservo ancora la medaglia commemorativa di quello scudetto coniata dalla zecca in tiratura limitata e con su incisi i nomi di quegli eroi che riportarono il tricolore a Roma dopo 40 anni.
      Malgrado la numerazione fosse quella classica, e non poteva essere altrimenti, quella magica Roma infrangeva in ogni caso l’ortodossia della corrispondenza esatta tra numeri e ruoli: Vierchowod, stopper, aveva la 3, quella del terzino sinistro; Falcao la sua adorata 5, in genere appannaggio dello stopper; il compianto Aldo Maldera, terzino sinistro, la 6 del libero; Ago, che quell’anno giocò da libero molto “sui generis”, aveva la 10.
      Una squadra che giocava con un unico marcatore puro, l’eccezionale “russo” Vierchowod di quell’anno, del quale ricordo recuperi allucinanti a velocità supersonica.

    • I nostri anni più belli, la prima grande Roma. Continuate così ragazzi. Bravissimi, Agostino nel cuore.

  3. Bravi ragazzi….👍
    Ora qualcuno dovrà prendersi l’impegno di portargli quella coppa dalle grandi orecchie che tanto dispiacere gli causò nel ’84…
    Per il grande DiBa, capitano dei capitani…!!!
    💪🧡❤️

  4. Questo è un gesto dal valore profondo. È qualcosa che va oltre la vittoria o la sconfitta sportiva. C’è tanto di ROMA e della ROMA in questo omaggio.

  5. PERCHÉ ROMA CE SA FA’. Bravissimi i nostri ragazzi, Agostino è sempre vivo nei nostri cuori ed è per sempre il mio Capitano ideale. 💛❤

  6. Il mio primo capitano, forse quello che più di tutti ha incarnato il ruolo, come Giacomino Losi.
    L’esultanza dopo il rigore di Roma – Dundee non credo la scorderò mai.

  7. Speriamo di fare lo stesso gesto sia per le donne che per i grandi…. omaggio doveroso a chi ha amato la Roma e i suoi tifosi e Ago sicuro che ha amato ed e’ stato ricambiato per sempre

  8. una sera di autunno del 1977, mia madre mi portò al ristorante “Zio” sull’Appia Nuova (non so neanche se ci sia ancora) dove stava cenando la Roma. Entrammo nella sala, a sinistra un tavolo con i dirigenti e l’allenatore Giagnoni, che mi accolse con un sorriso dicendomi “ciao!” Più avanti, un tavolo di quelli lunghi da cerimonia, con tutta la squadra. A capotavola c’era Agostino. Aveva un maglione bianco, un cagnolino sulle braccia, il suo sguardo severo ed imbronciato, proprio come lo vedevo sulle figurine. Agostino, il numero 8 (allora lui indossava l’8) il mio idolo, l’idolo di una generazionedi Romanisti. mi avvicinai con tutta la meraviglia ed il timore di un ragazzino di neanche 11 anni al cospetto dei suoi eroi. avevo con me un foglietto bianco, ove, a partire da Ago, tutti apposero il proprio autografo. Ricordo De Nadai, poi Scarnecchia (che mi chiese scherzosamente: “chi sono io?!”) il Capitano di allora, Santarini. Non ricordo le facce di tutti, troppa emozione, troppo pathos. Quel foglietto purtroppo è andato perduto, ma resta uno dei ricordi più belli di tutta una vita. Ricordero’ Ago sempre così, con il suo maglione bianco, il suo cagnolino, il suo broncio. Le sue poche ma sagge parole in occasione di interviste. La sua statura di uomo e calciatore, quello che, allo stadio “ohhh Agostino, Ago Ago Ago Agostino Gol!” Una città ha sognato con lui, anche se il sogno si è interrotto sul piu’
    bello. Ma non fa niente, Roma ha vinto, sempre, anche quando perde. Anche per questo, è troppo bello essere Romanisti.

  9. Il Grandissimo e Meraviglioso gesto di cui avevo parlato nel post sull’articolo riguardante la vittoria della Coppa Italia dei ragazzi della Primavera.
    Grande Cuore !!!

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