NOTIZIE AS ROMA – Roma Capitale, con il supporto del club giallorosso, ha intitolato quest’oggi il giardino a via Gustavo D’Arpe a Nils Liedholm, l’allenatore svedese che vinse lo scudetto con la Roma nel 1983.
Alla cerimonia, avvenuta proprio il giorno del 102° anniversario della nascita del tecnico svedese, scomparso il 5 novembre 2007, hanno presenziato il Sindaco Roberto Gualtieri, gli ex giocatori Giannini, Tancredi, Nela, Chierico, Righetti, ma anche Ettore Viola, figlio del presidente Dino, e Vito Scala.
Per quanto riguarda la squadra attuale, era presente il vice capitano Gianluca Mancini. La Roma nel frattempo ha omaggiato Liedholm con un ricordo sui social: “L’8 ottobre 1922 nasceva Nils Liedholm. Hai scritto pagine di storia che non dimenticheremo mai. Sei sempre con noi, Barone“.
🇸🇪 L’8 ottobre 1922 nasceva Nils Liedholm
Hai scritto pagine di storia che non dimenticheremo mai ❤️
🐺 Sei sempre con noi, Barone#ASRoma pic.twitter.com/mtizgaSUAd
— AS Roma (@OfficialASRoma) October 8, 2024
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Ho i brividi a ricordare quei pomeriggi allo stadio con il MAESTRO Liedholm che si avvicinava verso la panchina come un docente universitario verso la cattedra.
Leggere poi i calciatori presenti alla cerimonia mi fa pensare quanto “spessore tecnico” avevamo in rosa, al contrario di tanti calciatori che oggi la Roma ha, allenatore compreso. DIFFERENZA ABISSALE.
FORZA ROMA!
Il periodo più bello della mia vita da tifoso romanista, quel quinquennio 79/84 a guida Viola, Liedholm, Agostino Di Bartolomei e un gruppo di giocatori fantastici, a cominciare naturalmente da Falcao.
Non me ne vogliano Sensi, Capello, Totti e gli altri: è come l’amore per i figli, non si divide ma si moltiplica.
Però l’atmosfera di quegli anni è stata magica (spero non irripetibile): il risveglio da un lungo sonno, la “Rometta” che diventa grande fino a sfiorare il tetto d’Europa (maledizione!), un gioco e uno spettacolo che ti rendevano orgoglioso, il “violese”, le geniali supercaxxole del Maestro Liedholm nel suo inimitabile slang (“salvessa non è ancora ragiunta”)…la Podistica in B con gli esilaranti spettacoli offerti da Chinaglia, Juan Carlos Lorenzo e Joao Batista (l’anti Falcao(!!!)).
Era tutto troppo bello, può capirlo solo chi ha avuto la fortuna di vivere quel periodo all’Olimpico e in trasferta.
Grazie Nils, anche se il tuo cuore è sempre rimasto fondamentalmente milanista, ci hai regalato anni felici e indimenticabili.
Grande Drastico….hai scritto i ricordi e reso le sensazioni perfettamente.
un abbraccio a te, a tutti quelli che hanno vissuto quegli anni ed a tutti i Tifosi della Roma.
catansaro, loro fortissimi…
Altri tempi, altre emozioni (ero a Firenze il giorno della rimonta del Toro contro la Juve da 0-2 a 3-2) beh ti dirò che una domenica così, a livello emotivo, penso non sia più ripetibile. Quel giorno capimmo che ormai il tricolore potevamo perderlo solo noi. Il ritorno a Roma fu un qualcosa di epico, manco Giulio Cesare quando tornò dalla Gallia.
Come no caro Romamor, e io ero presente anche in quella precedente in terra toscana a Pisa, subito dopo la doccia fredda di Roma-Juve 1-2 (con unica consolazione l’assalto del cane poliziotto a quello stronxo di Brio).
Anche quella fu una trasferta epica, con un trionfale ritorno e la paura scrollata di dosso.
Furono Falcao e Agostino a scacciare i fantasmi, le braccia armate del Barone in campo.
Delle trasferte a Firenze di quegli anni mi rimangono ancora in testa i cori goliardici (chiamiamoli così, va) lanciati non appena si faceva ingresso in Curva Ferrovia.
Mi ammazzavo dalle risate anche se non era il massimo del politically correct, ma vivaddio!
@pippi , come no, un’altra delle memorabili perle del Barone. Ricordo che in quel periodo ci giocava Edy Bivi, immancabilmente descritto da Nils come una via di mezzo tra Pelè e Maradona. Inarrivabile!
Condivido,caro Drastico.Ero a Firenze e Pisa anch’io,come ero in sud in quel Roma Rube 1 2,in quel Roma Colonia 2 a 0 e in quel Roma Benfica 1 a 2.E’ stato veramente il piu’bel periodo dei miei 58 anni da tifoso romanista.83,anno perfetto con la sbiaditese in b(l’anno dopo arrivo’ Battista,il maggiordomo di Falcao),Rube Amburgo 0 a 1 gol di Magath e ci aggiungo anche lo scudo del Banco di Roma basket.Si’tutto troppo bello e irripetibile.Anche perche’ tutto si svolgeva in un contesto in cui le persone erano persone e non macchine per far soldi o visibilita’.Come il Barone,un esemplare rarissimo di svedese mediterraneo,con le sue vigne nel Monferrato, scaramantico come un personaggio di Eduardo ,col suo mago Maggi di Busto Arsizio..Un periodo che ebbe un pre con lo stesso Liddas e Anzalone nel 74-75 e un post nell’ 86 per pochi mesi con Eriksson.Un periodo in cui siamo passati dagli anni bui della Rometta a sentirci in cima al mondo
Balla coi lupi (siamo coetanei!) allora ce le siamo fatte tutte insieme!
E hai fatto bene a ricordare la Virtus Bancoroma di Valerio Bianchini e Larry Wright: loro riuscirono anche nell’impresa che alla AS Roma purtroppo sfuggì di un pelo.
Tanti di noi si sdoppiarono tra stadio, palazzetto di Viale Tiziano (regular season)e Palaeur (play off).
Roma era diventata la capitale dello sport italiano, speravamo fosse solo l’inizio di un’era e invece purtroppo non fu così.
E’ stato breve, ma tanto, tanto intenso…i migliori anni della nostra vita, direbbe Renato.
quanto durerà senza sfregi? si accettano scommesse
E’ uno scandalo che ad Alfred Schaffer,allenatore del primo storico scudetto della Roma ,non sia stato intitolato neanche un vicoletto ,così come a Edgardo Bazzini,il Presidente.
Diventassi Sindaco di Roma per un giorno, piazza Venezia la cambierei in Piazza Schaffer e piazza Mazzini in piazza Bazzini.
Poi da Mazzini a Bazzini è veramente ‘n’attimo.
Più ardua la conversione da Venezia a Schaffer, a meno che la traduzione di questo dal magiaro sia…Venezia!
Presente Mancini, brava società così si fa. vi siete scordati solo di Giacomino Losi Core de Roma? perché???????
Onore alla memoria del Barone!!!!
p.s.
scusate, in foto ho visto un terzino… non è che per caso vorrebbe ritornare a giocare con noi il grande Mazinga Nela?
Mi capitò di incontrarlo per strada, avrò avuto 18 anni, era l’85, ero un ragazzino e lo avevo visto solo in TV (anche allo stadio ma da molto lontano) e non mi sembrava fosse così imponente..gli chiesi l’autografo e si abbassò di almeno 20 cm per farmelo…
gli anni piu belli per un romanista,andare allo stadio a vedere la Roma era una goduria,un gioco meraviglioso e il Barone era veramente immenso in tutto,Falcao Cerezo Conti Pruzzo Diba giocatori che oggi ce li possiamo solo sognare,grazie Presidente Viola oer quegli anni irripetibili
Grazie a Nils, ad Agostino, a Sebino. Grazie a tifosi come @Franz @drastico @Paoletto @Trilissa e tutti gli artefici di quella Roma che tutto il mondo ha ammirato (e il calcio non era presente in tv come oggi). Ci ha reso orgogliosi: a me a Napoli mi fermavano e si complimentavano soltanto perché avevo sul parafango anteriore l’adesivo con la Lupa di Gratton. Un grazie personale a Vittorio Trenta, se qualcuno lo conoscesse mi farebbe piacere incontrarlo dopo 40 anni.
Infine, GRAZIE ROMA. Ti (Vi) amo.
Grande Napolista, quel nostro calcio che si respirava solo attraverso lo stadio, le radioline e l’odore dei quotidiani la domenica mattina… e aspettando 90°minuto la domenica sera.
Si sorrideva di più e si tifava di più, aldilà dei risultati sportivi, anche in mezzo ai tubi di scappamento delle auto che inquinavano..
Forza Roma.
Ha rivoluzionato er mondo der pallone, la Roma co Falcao e Cerezo era memorabile. Purtroppo nun s’è vinto abbastanza ma abbiamo sfiorato er mito.
mancava Bruno ?
Indubbiamente uno dei più grandi conoscitori di calcio che siano mai passati per Roma.
Mitico Grande Barone. Onore a te !!! 💖💛