Kjaer, l’eroe dell’Europeo: salva Eriksen e poi consola la moglie. Il ct: “Troppo scosso per giocare”

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ALTRE NOTIZIE“Sto bene, spero di tornare presto”. Eriksen rassicura tutti dopo il grande spavento di ieri. E se può farlo è anche grazie al suo connazionale Simon Kjaer. Il capitano della Danimarca è stato il primo a soccorrere il giocatore dell’Inter, non appena si è accorto del malore.

Lo spiega il dottor Gaetano Thiene, esperto di morte cardiaca improvvisa negli atleti, dalle pagine del Corriere della Sera: “Kjaer ha avuto la prontezza di spostargli la lingua per riaprire le vie aeree superiori. Il suo intervento, insieme a quello successivo dei medici, è stato decisivo“.

Subito dopo il difensore della Danimarca e del Milan, che in passato ha vestito anche quella della Roma, è andato a spiegare quello che stava succedendo alla moglie di Eriksen, disperata per quello che stava accadendo al proprio compagno di vita.

Sono stati minuti terribili, di quelli che ti lasciano un segno indelebile. Poi il lieto fine. E così i giocatori, anche dietro espressa richiesta dello stesso Eriksen, hanno deciso di tornare in campo e giocare. Anche Kjaer c’ha provato, ma non ce l’ha fatta. E così dopo una manciata di minuti, ha chiesto il cambio.

“Era troppo scosso per quanto appena accaduto“, ha raccontato il ct danese al termine della partita persa per 1 a 0 contro la Finlandia. Ma mai come stavolta il risultato del campo è passato in secondo piano.

 

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20 Commenti

  1. Grazie a Dio, quanto accaduto a Eriksen non si è concluso tragicamente. Bravissimo Kjaer ad agire subito e nel modo giusto. Queste sono le situazioni veramente drammatiche, il calcio è – e dovrebbe restare – uno sport, un gioco, uno spettacolo e uno svago per tutti coloro che lo seguono, non una ragione di vita o un motivo per litigare (spesso anche fra tifosi della stessa squadra… un’assurdità). Parere personale, chiaramente.

    • ti ricordo che l’entita’ alla quale ti rivolgi con gratitudine e’ la stessa che poco prima gli ha fatto venire l’infarto davanti alla moglie. l’unico DIO e’ stato lo staff medico che ha prontamente rianimato il povero malcapitato.

    • Stefano non c’è bisogno di riprendere telegraph solo perchè crede o dice “grazie a dio” solo perchè non credi. Se sei agnostico a sto punto tiettelo pe Te a noi non interessa.

    • @stefano77 hai una concezione di Dio molto singolare….se non credi, non nominarlo è molto più dignitoso, onesto e rispettoso, oltre che logico

    • Quello di Stefano è una affermazione polemica che sa di richiesta di aiuto anche se per certi versi ha ragione. Dio non ha provocato l’infarto e non ha salvato il calciatore. La verità è molto più complicata e deve cercarla dentro di sé come chiunque.

    • In verità protrebbe anche essere semplice e già spiegato: le cose succedono per nostri errori (volontari o meno, personali o di specie) dati dal libero arbitrio, e l’aiuto dall’altro a volte è necessario per superarli.
      Cmq anch’io son daccordo che la verità è ancora più complessa, ma la base è quella.
      Che ci sia qualche forza ne sono certo per esperienza personale (e non intendo parlarne per mille motivi), anche perchè sto vivendo una situazione in cui sai che esiste “l’america” ma o non ci vuoi, o sei troppo stanco per andarci

    • In verità protrebbe anche essere semplice e già spiegato: le cose succedono per nostri errori (volontari o meno, personali o di specie) dati dal libero arbitrio, e l’aiuto dall’alto a volte è necessario per superarli.
      Cmq anch’io son daccordo che la verità è ancora più complessa, ma la base è quella.
      Che ci sia qualche forza ne sono certo per esperienza personale (e non intendo parlarne per mille motivi), anche perchè sto vivendo una situazione in cui sai che esiste “l’america” ma o non ci vuoi, o sei troppo stanco per andarci

    • Tutto ciò che ci accade è esattamente una nostra precisa scelta che nasce dal più profondo del nostro animo soprattutto le situazioni più negative e dolorose poiché sono le uniche in grado di evolverci. In caso contrario marciremmo. L’assoluto è ciò che ci permette di fare quelle scelte e rispetta le nostre decisioni, qualunque esse siano e di cui però dobbiamo accettare le conseguenze.

    • Infatti…dalle immagini che ho visto non ho capito bene la manovra che ha compiuto Kjaer (chapeau per tutto quello che ha fatto) ma non bisogna mai mettere le mani in bocca per tirare fuori la lingua! Perché se il paziente serra le mascelle potrebbe anche mozzarti le dita e allora lo soffochi di sicuro. In casi come questo bisogna mettere il paziente supino, mano sulla fronte e due dita sotto al mento e tirare su. In questo modo le vie respiratorie sono libere e non bisogna preoccuparsi della lingua. Comunque bravi tutti per la freddezza e la tempestività. Daje Eriksen!

    • Ci sono un sacco di corsi BLS (Basic Life Support) caro Hic, rivolti di solito al personale che lavora in luoghi pubblici molto affollati (Aeroporti, Grandi Magazzini, etc…) ma anche ai militi delle Ambulanze, alla Polizia Giudiziaria etc…

      Lo scopo è insegnare l’uso del DAE (Defribillatore Automatico Esterno) con tutto ciò che gli ruota intorno: come diagnosticare un arresto cardiaco e come comportarsi per mantenere il paziente in vita in attesa dei soccorsi (che sono comunque la prima cosa da chiamare).

      Il DAE è costruito in modo da rendere intuitivo il suo utilizzo e quindi in casi estremi è consigliabile comunque prenderlo (se ce n’è uno nelle vicinanze) anche se non si è stati addestrati. Una volta acceso il DAE ‘parla’ con gli operatori invitandoli al massaggio cardiaco (le piastre sono semplicissime da posizionare e indicano chiaramente dove bisogna comprimere il torace) e prosegue poi dicendo loro se il massaggio risulta efficace o meno e li guida passo per passo (fino a indicare lo shock elettrico, se necessario…).

      Ma soprattutto, come dici super giustamente tu, sarebbe molto meglio se tutti sapessimo come comportarci in casi simili 😊.

      PS: senza un DAE, una cannula, un Ambu etc… diventa difficile per chiunque essere efficace. Ciao 😊.

    • PPS: l’indicazione di Paolo di sollevare il mento (di una persona supina) per far scivolare la lingua lontano dall’epiglottide è super giusta.

      Ciao 😊.

    • Per anni sono stato volontario in posti dove gli attacchi epilettici o di titania (in spagna li chiamavamo così) succedevano spesso. La prima volta ti spaventi a morte, soprattutto nel secondo caso, i muscoli del volto si contraggono al punto che risulta persino difficile credere che si tratti della stessa persona che avevi a fianco poco prima. E capisco perchè nell’antichità pensavano ci fosse il demonio dietro.
      Cmq giravamo sempre con un pezzo di legno dietro (13cm, x 3,5 x 2) da usare per la lingua.
      C’è cmq una scena di un calciatore che collassa (non ricordo chi, ora, ma cmq famosissimo), e il compagno si vede chiaramente che dolorante e con difficoltà tira fuori la mano dai denti del compagno

  2. Scene drammatiche e di un’intensità incredibile. Onore a Kjaer che ha mantenuto il sangue freddo e probabilmente ha salvato la vita al compagno.

  3. Sono un capo soccorritore e debbo dire che la tempestività in questi casi è essenziale basti pensare che ad ogni minuto che passa si abbassano del 10% le possibilità di ripresa…in un cuore che fibrilla ed è in arresto con la scossa erogata dal defibrillatore si può riprendere le funzioni vitali…comunque bravi tutti…ma gli eroi sono altri…..vedi gli infermieri e medici COVID che mettono la propria vita a rischio…ma si sa i giornalai con queste cose vanno a nozze

    • Gli eroi non esistono. Esistono gli uomini. E non hanno bisogno dei tuoi riconoscimenti interessati.

    • Bravo kiaer, hai dimostrato che si può essere un calciatore super pagato ed al contempo un uomo! Spero che i bambocci super viziati tipo Donnarumma,o il nostro pastore, imparino qualcosa!

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