AS ROMA NOTIZIE – Semaforo verde su Trigoria, scrive l’edizione odierna de La Repubblica (M. Pinci). Non c’è posto a Roma che Dan e Ryan Friedkin conoscano meglio del centro sportivo giallorosso, visto il numero di ore che passano lì dentro. Studiando, hanno preso una decisione: imporre una svolta ecosostenibile al centro.
Chissà se la mossa è già frutto dei dialoghi col nuovo general manager, Tiago Pinto, in arrivo da gennaio. Certo la prima mossa di rendere Trigoria più eco friendly riguarderà, con ogni probabilità, il giardinaggio. La scelta è chiara: la famiglia Friedkin vuol mettere la cura del verde del centro sportivo al bando: i criteri di gara sono tutti incentrati sul rispetto ambientale.
Le ditte che vogliono partecipare dovranno garantire un gruppo di 10/15 persone che seguano in maniera dedicata la Roma. E soprattutto che lavorino soltanto utilizzando macchinari elettrici. Novità simili potrebbero riguardare anche il comparto media, con una razionalizzazione dei consumi. I Friedkin vogliono avere un certo impatto, trasmettere un’impronta.
La vera sfida sarà ristrutturare le giovanili, e in questo senso il compito sarà affidato al nuovo general manager Pinto: intanto è stato abbattuto il muro dei tetti salariali per i rinnovi dei giovani per trattenere Zalewski. Il prossimo passo sarà integrare i baby nella prima squadra con più continuità.
Fonte: La Repubblica
Speriamo che sia propedeuca alle soddisfazione sportive possibilmente costanti…
Questi Friedkin mi piacciono sempre di più❤️💛
Quando dicevamo che l’imposizione di un tetto salariale era una fesseria atomica… Quanti pollici versi…
Sviluppare un pensiero critico è un passo fondamentale verso la libertà. I greggi, lasciamoli a quell’artri.
secondo me invece un tetto salariale è di attualità visto che tutti dovranno limitare i salari nel prossimo futuro e se vogliamo che il calcio ritorni ad essere uno sport più sano.
per quanto riguarda i giovani invece è giusto alzare questo ‘cap’, perché ormai saranno integrati sempre di più in prima squadra e non avrebbe senso chiedere loro svolgere le funzioni di un professionista con lo stipendio di non adeguato.
vuol dire che puntano a fare una primavera molto più forte con giocatori che possano già entrare in prima squadra. questo è l’unico modo per non perderli di strada o sprecare il loro talento (quando c’è)
Diciamo anche però che di tetto salariale se ne inizia a parlare in tutta Europa, dal momento che molte squadre dei maggiori campionati europei sono in forte crisi economica (la pandemia ha solo accelerato l’inevitabile). La salvezza del mondo pallonaro può passare solo dall’imposizione di regole che tolgano potere a gente come Raiola o Mendes, altrimenti tra stipendi milionari dati a emeriti sconosciuti e conclamate pippe, e commissioni altissime, è normale che il sistema sbrachi. La questione non è tanto nello stipendio (comunque inspiegabile) di un Messi o un Ronaldo, quanto nel milione e mezzo o due che dai a ragazzini sconosciuti o a ex giocatori dal rendimento discutibile. Finchè non si riesce a “normalizzare” la questione dei salari, è inutile pensare che il calcio possa trovare un equilibrio tra entrate e uscite e anche club come juve e inter dovranno inventarsi giochetti contabili per restare a galla. Bernardeschi prende 4 milioni…Jesus 2,2…Bruno Peres 1,8…Fazio 2,5. Se inizi a ricoprire d’oro un Primavera che al massimo si è allenato con la prima squadra, poi è normale che il sistema crolli. Direi che prima introducono regole sostenibili, prima il sistema può salvarsi. In fin dei conti la salary cup ce l’ha l’NBA (non il torneo tra le parrocchie) dagli anni ’80 sia per mantenere i conti a posto, sia per mantenere un equilibrio tra le squadre più ricche e quelle meno ambienti. Possibile che il calcio debba essere il solito sistema di merxa?
l’imposizione di tetti salariali nel calcio porta solo a gonfiare le commissioni di ingaggio ai procuratori (che poi rigireranno il maggior guadagno). E’ molto molto complicato da far rispettare e dovrebbe essere accompagnato da un divieto di pagare le intermediazioni o di associare all’ingaggio contratti di sponsorizzazione, a quel punto rimarrebbe il problema del nero, ma li puoi far poco se non controllare i conti dei giocatori.
Che la spesa ingaggi complessiva debba essere commisurata alle reali possibilità del club, è pacifico.
Quella della ASRoma è stata, negli ultimi anni, anormalmente elevata. Per cui, comprenderei una riduzione in tal senso.
L’assurdità di cui si parlava, invece, era il tetto agli ingaggi individuali (in particolare per i ragazzi della primavera) a prescindere da chi fosse l’interessato.
In pratica, se fissi il tetto a 10 e Dzeko ti chiede 11 gli rispondi picche, ma se JJ te ne chiede 3, si può fare… Alla fine ti ritrovi senza Dzeko ma con tre JJ, e puoi pure dire di aver abbattuto il monte ingaggi di 2 cucuzze. E vinci l’anno der c….
I giovani della primavera spesso si sono persi o li abbiamo persi, credo che una attenzione particolare potrebbe portarli a migliorare e/o perdersi meno.
Giocatori come Scamacca oggi avrebbero evitato un investimento tipo B. Mayoral, ad esempio.
bell’iniziativa, certo. ma giornalisticamente parlando.. che notizia sarebbe? capisco che non sapete cosa scrivere sulla roma dato che non avete piu’ i vostri punti di riferimento ma una notizia sull’agricoltura proprio non me l’aspettavo.
Meglio,rinnoviamo tutto il quadro societario(tranne i migliori),via pure i giardinieri!
Secondo il mio parere sarebbe molto utile creare finalmente una squadra “B” o riserve o “Under 23” (chiamatela come volete) come tutte le grandi squadre europee ormai hanno da tanti anni, per lo sviluppo dei numerosi talenti che storicamente produce la scuola calcio Roma. Permetterebbe ai ragazzi un ambientamento più realistico e graduale nel passaggio dal campionato Primavera al calcio professionistico.
La svolta Green c’è gia stata…..pallotta baldini baldissoni e tutti i fantasmi di 9 anni di nulla! Forza Roma! Evviva i Friedkin DDR!