Lazio su, Roma giù: il calcio della Capitale ha fatto testacoda

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NOTIZIE AS ROMA – La città sottosopra. Uno scarto così grande dopo 13 giornate tra Roma e Lazio non si era mai visto. E 15 punti di distacco sono un’enormità. Procedono in direzioni opposte le due romane e nessuno avrebbe mai pensato ad una stagione così, scrive l’edizione odierna de Il Messaggero.

La notte è rappresentata dalla Roma, dodicesima e piena di record negativi battuti in continuazione e che non aveva così pochi punti da 20 anni. I due club sono agli antipodi e lo sono stati anche per tutta la durata di quest’estate che ha visto la Lazio dire addio a Igor Tudor e puntare su Marco Baroni tra le critiche dei tifosi. A Formello si sono resi conto che i senatori erano diventati un peso e si è dato spazio a nuove idee. Con la collaborazione di un ds italianissimo come Angelo Fabiani, navigatore dei sette mari del mercato. Non si aspettavano neppure loro un exploit simile, al massimo lo auspicavano, ma è un fatto che la catena di comando tutta italiana, e con dirigenti ben presenti sul pezzo, sia stata di aiuto alle felici intuizioni di Baroni. (…)

In modo parallelo, alla Roma tutto è stato condotto in modo confuso a partire dal gran contratto offerto a Daniele De Rossi, errore gravissimo dei Friedkin che non mettono piede in città da mesi. Così i giallorossi sprofondano sotto alla grande marea di errori commessi. La Roma ha bisogno disperatamente di un cambio di rotta anche perché stagioni come queste rappresentano un monito e cambiano tutto, come nel 1978-1979. Il club passò da Anzalone a Viola che chiamò Nils Liedholm in panchina e arrivarono Bruno Conti, Carlo Ancelotti e Franco Tancredi. L’anno successivo iniziò il ciclo della grande Roma. (…)

Fonte: Il Messaggero

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30 Commenti

  1. Quando c’era Pallotta eravamo noi sempre sopra alla Lazio.
    Quando c’era Pallotta andavamo molto spesso in Champions League.
    Quando c’era Pallotta la squadra era piena di grandi campioni.
    Quando c’era Pallotta noi eravamo tra le grandi del campionato e te la giocavi alla pari con tutti, te la giocavi alla pari anche contro Chelsea, Liverpool o Barcellona
    Quando c’era Pallotta la curva contestava più di oggi che stiamo in zona retrocessione.

    • quando c’era Pallotta é arrivato monchi, che lo stesso anno ha venduto Allison, manolas, rudiger, strootmann, Nainggolan, Emerson palmieri, l’anno prima Salah e li ha sostituiti con, Olsen, gonslons, mancini,smalling, veretout, diawara, cristante, Spinazzola .

    • quando c’era pallotta era da portare i libri in tribunale.

      se non siamo spariti dal calcio è perché siamo la SQUADRA DI ROMA.

      siamo seri.

      ❤️🧡💛

    • …il tutto perché osò dare dell’idiota a un gruppo che attaccava una madre che aveva appena perso il figlio, diciamola tutta.

    • Se ciavete tutta sta fantasia de favve beve dalle guardie, potete contestare anche dalla tribuna, o andare a Trigoria a farvi fare le foto dai scagnozzi in borghese. Ma che solo la Curva può contestare? Bella l’idea del “devono contestare”. Le rivoluzioni con le chiappe degli altri!

    • quando c’era pallotta, hai preso 7 pappine con Bayern Monaco, 5 pappine con Barcellona e Liverpool, 7 dalla Fiorentina…
      quando c’era pallotta hai perso la coppa italia con ”quelli”…
      quando c’era pallotta hai fatto entrare la juve a Trigoria per fare la preparazione alla finale di coppa italia, ”perchè sono nostri amici”, parole del fusajaro de boston…
      ma che caxxo stai a dì???

    • Condivido, l’ operato di Pallotta rasentò l’ eccellenza (a parte il poco tatto nella comunicazione con i tifosi…), fino all’ anno in cui andammo in semifinale. Poi distrusse la squadra (S)vendendo campioni tipo Salà che dopo meno di un anno valeva il triplo… e comprando bidoni tipo Shick a 40 milioni che in 3 anni non fece neanche 10 goal… poi da altre parti si rigenerano…

    • E’ sempre comodo ricordare quello che ci piace e nascondere sotto il tappeto quello che non vorremmo ricordare.
      Il tempo poi annebbia i ricordi ed è più facile per i nostalgici riabilitare chiunque e qualunque cosa.
      Niente e nessuno è fatto di sole luci o di sole ombre, è solo una questione di percentuali, tranne per pochi casi estremi da una parte e dall’altra.
      Se Pallotta adesso non è più qui non è a causa delle contestazioni della curva, contestazioni che peraltro in passato hanno colpito duramente anche Dino Viola e Franco Sensi.
      Non è più qui perché il disastro economico combinato da Monchi, il “dono di Dio” da lui voluto per regalargli centinaia e centinaia di milioni di plusvalenze, lo ha messo con le spalle al muro e nelle condizioni di cercare un acquirente oppure di sanare lui la voragine finanziaria, cosa che evidentemente non aveva alcuna intenzione di fare.
      Per cui a chi e a cosa giovano le tue parole?

    • Secondo me, il progetto di Pallotta era quello di creare una grande squadra, anche a debito, e poi rientrare con i maggiori incassi del nuovo stadio.
      Quando si è reso conto che lo avevano preso per il cubo e lo stadio non glielo avrebbero mai fatto fare, ha chiamato Monchi il quale con i suoi “affari” gli ha girato l’utile che sperava di avere dal progetto Roma.
      Non si spiegano altrimenti gli acquisti di Pastore (ma credete veramente che abbia pagato 24 Mil al PSG? li ha pagati la Roma e lo sceicco glieli ha girati da conto personale a conto personale a Riad) e Zonzi?

    • Secondo me la parabola delle due presidenze è stata molto simile, nel senso che si è toccato un apice che avrebbe dovuto essere un trampolino di lancio ed è invece stato un punto di arrivo. Servivano pochi ritocchi a quelle squadre che avevano, rispettivamente, giocato una semifinale di champions e una finale di europa league. Invece in entrambi i casi, con il solo occhio al bilancio e senza una programmazione, si è deciso di (s)vendere e cambiare tutto con i risultati che abbiamo visto. Certo la situazione oggi è peggiore, quantomeno dal punto di vista calcistico, di quella che vide il tramonto di Pallotta, ma ripeto il finale è molto simile. Anche questi americani hanno investito pensando ad un ritorno immediato grazie allo stadio, solo che lo stadio non è arrivato, e nell’ultima stagione hanno anche speso tanto e male.
      L’epilogo sarà per me simile, se ne andranno anche questi. Sotto al prossimo che il circo continua…..

  2. C’è da considerare anche la copertura politica che ha avuto, ed ha tuttora la squadra con il pigiama, nel momento in cui attraversava la peggiore crisi finanziaria una certa parte politica, quella che governa attualmente, addirittura ha fatto una legge per salvarli dal fallimento e darli poi al personaggio pescato nel loro mazzo allora sconosciuto ma già indirizzato verso gli apici del calcio italiano , al contrario senza nessuna copertura politica il potere calcistico bancario portò Sensi allo sfinimento fino a costringerlo alla vendita della AS Roma, cessione avvenuta senza nessuna tutela politica, infatti la società passò a vari gruppi stranieri che si sono succeduti facendo diventare la società a quello che poi è oggi una società aliena del calcio italiano senza alcun peso politico con la prevedibile conseguenza dei fallimenti sportivi.

    • tutto vero quellonche dici, ma siamo causa dei nostri mali.

      friedkin ha preso una società tecnicamente fallita, c’ha speso 1 miliardo.

      l’unica cosa che davvero è da rimproverargli è la gestione dilettantesca della struttura societaria e lo sperpero di milioni in mercati senza senso.

      ❤️🧡💛

  3. Il motivo del testacoda è molto semplice. Da una parte c’è un club che compra giocatori in base al progetto tecnico. In parole povere manca il centrocampista si compra un centrocampista. Dall’altra c’è un club che compra giocatori a casaccio!
    Pure l’ultimo scemo sapeva quali erano le priorità ma piuttosto di prendere due terzini si è preso le fee. Quando hanno confermato angelino tutti qui ad esultare pensando fosse la riserva io ve l’avevo detto che era confermato per fare il titolare.
    La rinascita della società passa per un ds serio. Non so se basta ranieri in tal senso.

  4. Il problema è che la Roma conta zero in ambito nazionale, gli arbitri ti danneggiano contro qualsiasi squadra, la Roma avrebbe meritato almeno 6 punti in più, ma questo non si dice, si dice solo che la squadra è scarsa che gli allenatori e giocatori sono scarsi. I Fridkin devono prendere dirigenti che siano ammanicati con la classe arbitrale, come Lotito del resto, e poi vedrà che le cose cambieranno. Ora c’è Ranieri, si facciano consigliare da lui che del mondo del calcio ci capisce.
    Forza Roma

  5. La Lazio non ha pressione mediatica, questo le consente di agire e rischiare senza grossi problemi. Non ci sono mai obiettivi dichiarati, quindi tutto ciò che viene raggiunto è oro colato, passano sempre per la squadra che va meglio del previsto. La Roma invece ha sempre (e spesso immotivatamente) la pressione delle grandi squadre (pur non essendolo): ad agosto si fanno i proclami, si parla di titoli ed obiettivi ambiziosi, si accolgono all’aeroporto calciatori di dubbio valore. Ovvio che ci siano tutti i presupposti per essere perculati, in quanto sono di gran lunga superiori le possibilità di non mantenere le promesse. Quest’anno poi la cosa è arrivata in maniera clamorosa: 120 milioni spesi di qua, 4 spicci di là. Noi il capocannoniere delle Liga, loro il reietto dalla Salernitana. Ovviamente anche i calciatori percepiscono pressioni diverse: i laziali giocano con una leggerezza che i nostri non possono avere (per i motivi di cui sopra). In queste condizioni di partenza, per primeggiare devi essere effettivamente di gran lunga più forte e questo non capita spesso. Questa è la realtà

    • Ottima lettura. E ti dirò di più, il ventennio lotitiano ha piegato anche la resistenza dei più riottosi, ormai quasi nessuno tra i loro tifosi si aspetta nulla, il “nome” dalla campagna acquisti, l’ambizione di vincere un trofeo importante.
      Si sono adagiati e uniformati alla dittatura assoluta del Pinguino, sanno che non saliranno mai troppo in alto ma nemmeno scenderanno troppo in basso, cosa che per chi ha fatto 11 anni di B e attraversato ogni scandalo calcistico non è di poco conto.
      Non pensano di potere ambire ad una proprietà migliore e più facoltosa, nessuno di loro pensa agli “arabi”.
      Per cui finiscono per digerire abbastanza supinamente ogni editto del Re Sole, ormai rassegnati e/o convinti che ne sappia più di loro o che comunque alternativa credibile non esiste.
      Noi invece ancora speriamo e ci illudiamo, al 99% per essere delusi.
      Difficile capire chi sta meglio…o peggio.

  6. Tutto vero, tutto giusto… tranne una cosa: la lazzie NON È una squadra di Roma. È una buona squadra che sta facendo bene ma viene dal paesello

  7. i Presidenti passano come tutte le cose. io ho una bella età e ne ho visti di presidenti nella Roma. Mai uno come quelli del nord. Sempre una società con problemi, mai fatta una squadra forte da vinceva diversi scudetti negli anni. sempre con vendite dei pezzi più forti e si ricominciava a lottare per che cosa? Adesso abbiamo un altro Presidente che mette i soldi e deve capire al più presto che è importantissimo mettere un DS con i cogl…ni per fare una squadra che lotti per lo scudetto e coppe. Adesso dobbiamo solo aspettare il prossimo anno, come sempre del resto! Ranieri, come se dice a Roma pensace TU, a far capire al Presidente che è di vitale importanza sostituire il DS. E soprattutto smantellare questa squadra senza gioco senza mordente. Dai Ranieri!

  8. Se non ricordo male c’è stata una stagione con un -40 e con tanto di stendardo “l’era glaziale”, quindi c’è chi e’ stato peggio. I cavalli si vedono all’ arrivo, anche se il nostro sembra a dondolo… Daje Roma!

  9. Il Laziale vive in funzione dell’As Roma e il suo vivere quotidiano dipende da noi, la loro massima esaltazione infatti corrisponde al nostro momento negativo.Appena ricomincerò a vincere faranno il botto nella disperazione più assoluta.

  10. Io lo voglio ripetere ancora una volta con aprole diverse.
    LA Roma è economicamente nel baratro con un debito verso Unicredit
    “se la Roma falisce è rivolta scoiale…” disse qualcuno
    La Roma per cercare di ripaianer il debito ha venduto tutti i suoi asset e anche diritti futuri e giocatori fino a che quest’anno non aveva quasi più giocatori di proprietà, come non ha neanche Trigoria e ha impeganti anche gli incassi delle Tv dei prossimi anni.
    Il che per Unicredit è un problema.
    Ma c’è lo STADIO
    Uncicredit ha la sede principale a Boston
    Da Boston arriva Pallotta
    Da Boston arrivano i Friedkin che hanno in quella BAnca i principali referenti
    Scambiuo commerciale Tu sostieni la Roma e garantiisci il debito e sopratutto fai lo Stadio noi ti diamo agevolazioni.
    Stop.
    Se qualcuno di Voi ha qualche conoscente in Unicredit nei dirigente chieda a lui sottovoce e verifichi… Scoprirù che ho ragione (e vorrei vedere)

    Soluzioe: Fare come il Napli. Magari un anno in B ma ripartir da zero per arrivare a vincere. Rimanendo così non c’è speranza alemno per i porssimi 5 anni. Poi fatto e venduto lo stadio chissà….

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