AS ROMA NEWS – Alla ricerca della svolta. Che equivale anche alla ricerca della felicità. La Roma va a caccia di un cambiamento e Ivan Juric, scrive oggi il Corriere dello Sport (J. Aliprandi), sta cercando di indirizzarla sempre di più verso le proprie idee per trasformarla a propria immagine e somiglianza.
Ma anche adattandosi naturalmente alle tipologia di giocatori che ha a disposizione e alle loro caratteristiche. Impossibile replicare tutte le mosse tattiche studiate e preparate in precedenti avventure in Serie A se i calciatori non sono predisposti a portarle avanti. Ma nel credo del tecnico ci sono delle linee guida che la squadra deve seguire senza se e senza ma, e che solo in parte sono state eseguite in queste prime cinque partite sotto la sua gestione.
La parola chiave deve essere naturalmente l’intensità. La velocità di movimento in campo, di aggressione del portatore palla avversario, di un pressing alto a ritmi elevati che deve servire per la riconquista immediata (o quasi) del pallone per evitare di lasciare quegli spazi che inevitabilmente con un baricentro alto possono regalare agli avversari delle vere e autentiche praterie. Quindi ripartenze. E lo abbiamo visto specialmente in coppa contro il Bilbao e l’Elfsborg. Ma l’intensità deve essere anche di pensiero, di un corretto smistamento del pallone sulla costruzione dell’azione, della verticalizzazione o dell’attacco alla profondità. Insomma, intensità in tutto e per tutto. Perché per Juric è alla base non solo del suo credo ma anche del calcio.
Attenzione poi alle scelte. Fondamentali quanto l’intensità. Sta battendo molto anche su questo da quando è arrivato al Fulvio Bernardini. Le scelte nella costruzione del gioco, nell’intuire come e quando sfruttare un possesso dal basso o quando invece sfruttare la profondità. Sia nella costruzione del gioco, sia nei movimenti offensivi del reparto. Juric chiede di servire maggiormente Dovbyk verticalmente mentre attacca la profondità: l’esempio perfetto è il gol di Monza. Filtrante di Cristante, ottimo lavoro del centravanti ucraino che prima ha eluso la marcatura di Izzo e poi si è involato verso la porta avversaria.
La richiesta alla squadra è anche la compattezza che è mancata in alcuni momenti delle partite. Marcatura e pressing alto certo, ma linee compatte e recupero della posizione. Juric sta sottolineando come vada colmato un vuoto lasciato tra centrocampo e difesa nella fase difensiva, per evitare l’incursione negli spazi degli avversari e pericolosi uno contro uno con i difensori. Attenzione poi alla fase di marcatura e occupazione degli spazi nelle giocate di prima e negli uno-due veloci in mezzo al campo: troppe difficoltà a chiudere e a recuperare palla, troppe situazioni pericolose e che andranno studiate e analizzate nei prossimi giorni a Trigoria per farsi trovare pronti alla temibile sfida contro l’Inter.
Fonte: Corriere dello Sport
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Trasformare elementi presi per fare un gioco basato sul possesso della palla, in corridori e gladiatori azzanna caviglie non sarà proprio semplicissimo.
Ma a parte le caratteristiche dei giocatori quello che farà la differenza sarà la disponibilità della rosa a seguire il tecnico.
Se l’allenatore riuscirà ad entrare nella loro testa allora potremo vedere addirittura Dybala andare a fare pressing sul loro portatore di palla.
L’ultima Roma che ho visto portare un pressing alto e in qualche modo efficace è stata quella del primo anno di Di Francesco, stagione 2017/18.
Da allora sono passati Ranieri, Fonseca, Mourinho, DDR e adesso Juric, ma non l’ho più visto.
Direi quindi che è una prerogativa che dipende relativamente dall’allenatore e molto dagli uomini a disposizione.
Se vuoi schierare Cristante, Pellegrini e Dybala la vedo un’operazione complicata.
strano Drasti che non ti hanno chiamato ancora a tenere un corso a Coverciano..
Sarà già un miracolo vedere dybala reggersi in piedi
Come ho scritto anch’io in premessa è un’operazione tutt’altro che semplice.
Il tutto complicato dal fatto che il tecnico sa giocare solo in quel modo.
A Napoli Conte ha abbandonato la sua amata difesa a 3 per poter inserire Mc Tominay a centrocampo e rimettere Di Lorenzo nel suo ruolo: dubito che vedremo Juric essere così versatile.
Anche perché un conto è giocare contro l’Udinese quando siamo stati in grado di aggredirli nell’arco di buona parte della gara, un conto è fare lo stesso a Milano dove ti salvi solo se sai giocare.
Non ho buone sensazioni per il futuro.
Troppo caos, improvvisazione e disorganizzazione a tutti i livelli.
Qualunque cosa farà ora la società sarà alta la possibilità di fallire, perché hanno rotto il giocattolo.
Se conferma Juric potrebbe essere un campionato senza acuti sulla falsariga delle stagioni passate.
Non si pensi che a gennaio faremo chissà quale mercato: per me c’è il rischio pure di indebolirci.
Se richiama De Rossi, potremo forse ambire a qualcosa di meglio, ma non sarebbe comunque una scelta priva di incognite e di conseguenze.
Intanto sarebbe l’ennesima figuraccia.
E poi sarebbe necessario che venisse riconosciuto l’errore fatto ma questo presuppone un’umiltà e un’empatia che mi sembra non caratterizzino questa proprietà.
Un De Rossi bis sarebbe probabilmente caratterizzato da una ferita non sanata e quindi da una situazione foriera di future incomprensioni.
Se dovessero richiamare De Rossi sarà perché stiamo precipitando. Quindi non me lo posso augurare nonostante pensi sia stato un errore mandarlo via dopo appena 4 partite e un calendario abbordabile. Ma la verità sul vero motivo la sa sicuramente Daniele e non può dirla perché è ancora a busta paga. Adesso arriva l’inter e so’ razzi. Speriamo bene…
Sapevamo, ed è stato ribadito ogni settimana, che questa è l’impostazione calcistica di Juric.
E anche che per abituare i giocatori ci vorrà molto lavoro.
Ma pure che mancano gli uomini adatti sulle fasce e, volendo, anche un centrale veramente veloce.
Ripeterlo farà anche bene, ma non è una novità…
Se una squadra potesse mettere in pratica tutto quello che l’articolo descrive sarebbe una squadra imbattibile , scriverlo è facile ma poi va sul campo …
la squadra al momento non ci riesce, speriamo che Juric ce la faccia a imprimerglielo nella testa. Uscirebbe fuori una grande squadra ammazza partite
l’allenatore dovrebbe capire dalla rosa che ha, che gioco fare e non adattare la rosa al suo modo di giocare… speriamo bene…
E con chi lo fai sto pressing e sta profondità?
El Muerto ( Pellegrini) El lento (Cristante) o El Miracolado (paredes) ?
Con chi lo facciamo sto pressing che richiede un grande dispendio fisico nelle due fasi e noi abbiamo solo relitti a centrocampo di una lentezza esasperante?
Chi deve darla sta profondità se Dovbik attacca lo spazio e non gli arriva mai una palla in verticale ed in velocità o un cross giocabile?
Chi li darà sti palloni a Dovbik? Pellegrini, Cristante, Paredes, Zawlesky, celik? Chi?
Poi aggiungo abbiamo esterni che spingano con qualità e sappiano fare i quinti in una difesa a tre? Io direi a parte Angelino il resto sono bidonazzi da campionato asiatico e manco arabo sinceramente. Qui di sto Juric di cosa parla se poi non ha il coraggio di date fiducia ai vari Pisilli, Kone, Soule, Hummels, Baldanzi dal primo minuti e ci ritroviamo sempre con le tre mummie egizie titolari.
Parafrasando Vecchioni :” Sogna ragazzo , Sogna”.
La realtà è altra cosa e sta suonando un’altra musica….che poi è la differenza dalle lavagne di Trigoria al campo dell’Olimpico. ….
…lo faremo con gli acquisti di gennaio. Aureliano, Guida + Maresca in omaggio. 2×3, in vendita nei peggiori negozi.
Sardegnagiallorossa purtroppo l’articolo è andato esaurito insieme a tanti altri della ciurma Rosetti. Lo hanno già comprato rube sfinter, bilan, lazie, napule e quando serve lo prestano a tutte le altre squadre quando affrontano la Roma. Tipo l’empoli, il Genoa, il Monza. Ma che t’ ‘o dico a fa’…tu ce lo sai. So l’artri che fanno finta di non saperlo…
In realtà pressing e riconquista palla avanzata sono principi di tutti gli allenatori moderni, incluso DDR
Lo stesso Guardiola la cura molto, pur avendo una squadra di palleggiatori.
E DDR non voleva giocare di tiki-taka. Il suo calcio era impostato su costruzione dal basso con imbucate verticali (vedasi partita col Brighton).
La differenza con Juric è che quest’ultimo evita la costruzione dal basso (svilar lancia lungo, non palleggia) per giocare nella metà campo avversaria, fidando di più nel recupero palla e ripartenza.
Il problema si pone, per qualunque tattica, quando l’avversario gioca all’italiana. Nessuna costruzione è efficace e nessun pressing funziona, perché l’avversario fa muro arretrato e parte in contropiede. Il gioco è ingolfato . Segni solo su cross, calci piazzati e tiri da fuori. O gran giocate (dybala).
E rischi di pijare gol in contropiede, come con venezia e elsborg.
Contro il gioco all’italiana, vincere pareggiare o perdere è solo questione di probabilità (o di giocate individuali)
Semplice (?)
Difatti Mou aspettava l’invenzione di turno oppure il gol arrivava da palla inattiva. Quante partite vinte 1 a 0… A un certo punto dormivo tranquillo perché una volta fatto gol, corca’ ci segnavano…tranne su autogol 😓 o qualche furto arbitrale…
lupasas, se eravamo difensivamente così forti saremmo andati in Champions ma così non è stato da sei anni
Ndicka-Paredes-Cristante-Pellegrini-Mancini-Dybala-Celik-Provate voi a farli correre….Altro allenatore affamato di soldi……
smirzo. Quando avevamo dybala e scendeva in campo, si accendeva la luce e tutti giocavano (magicamente) meglio,: anche i panchinari, riuscivano a stare meglio in panchina ! Il male minore (per me) sarebbe il rientro di DDR sullapanchina. Certo ci vorrebbe un momento ufficiale di verità ed umltà da parte della nostra società. Così si potrebbe anche liberare Juric che si troverebbe la squadra con la giusta situazione dove poter applicare le sue idee.
Il calcio è semplice. In attacco ci vogliono 3 attaccanti, il centravanti e due vere Ali. La Roma fino ad oggi ha giocato solo con il centravanti, mai messo delle ali vere, sempre con i terzini fatti diventare esterni. Il centrocampo ci vogliono due veri centrocampisti, che giocano veloci e aiutano le punte con il dai e vai. In mediana un vero incontrista e l’altro che gioca davanti alla difesa. Esterni di difesa, due veri terzini e un centrale cattivo che si prende il centravanti avversario a uomo. Questo deve fare il Mister oggi, subito il calcio è semplice devi buttare la palla in porte e non devi prendere goal. Dai Mister coming I a rifare questa squadra con i veri ruoli.
Il calcio è semplice ma anche estremamente complesso. Niente è come sembra, basta riguardare le partite già solo dal 2010 per capire com’è cambiato. I principi che elenchi valgono sempre, ci mancherebbe. Oggi più che mai a questa Roma servono nuovi interpreti e un centrocampo veloce. Per questo e mille mila motivi diversi si voleva fare il 433, avere due ali vere un 9 modello tank, due terzini aratori, un regista e due centrali uno tecnico e l’altro più marcatore. Ma l’opera è venuta per meno della metà, DDR non è stato in grado di arrivare a gennaio quando magari avrebbe avuto i terzini boni.