NOTIZIE AS ROMA – Carlo Liedholm, figlio dell’indimenticato Nils Liedholm, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero in occasione del prossimo centenario dalla nascita del Barone, che ricorre domani.
La tifoseria laziale ha deciso di intestare la curva Sud dell’Olimpico a Maestrelli: quale tributo vorrebbe per suo padre da parte della Roma?
“Ho visto che è stato appena avviato il progetto per lo stadio di Pietralata. Ecco, mi piacerebbe che un pezzetto del nuovo impianto porti il nome di Nils Lielholm. È stato il più grande allenatore della storia romanista. Ora però la cosa più importante è che quest’opera venga finalmente realizzata. In Italia con i grandi lavori non sai mai come vada a finire e la storia dello stadio della Roma va avanti ormai da oltre dieci anni. Ho però fiducia nella famiglia Friedkin: mi sembrano persone brave e competenti”.
Come visse suo padre una città dallo straripante repertorio monumentale come Roma?
“Papà s’innamorò di Roma. Quando arrivò la prima volta, nel 1973, per qualche mese abitammo all’Eur. Io fui iscritto al liceo Massimo. Lui e mia madre però non si sentivano a loro agio. Decisero di spostarsi al centro. L’ultima casa in cui abitammo fu dalle parti di Fontanella Borghese. Girare di giorno era quasi impossibile, ma di sera, dopo cena, facevamo lunghe passeggiate. Papà aveva la passione per l’arte e Roma è un museo a cielo aperto.
Fonte: Il Messaggero
Magari dedicare una tribuna a lui, e le due Curve a Sensi e Viola….
Io dedicherei un pezzo di stadio a Schaffer (allenatore) e Bazzini (presidente) gli artefici dimenticati,tranne che da me,del 1° storico scudetto della Roma.
è nato prima l uovo o zenone con questo dilemma luminari di tutto il mondo si interrogano
Massì, intitoliamo qualcosa pure a Romolo, a Menenio Agrippa – ah no a quello già j’hanno fatto a’ fermata metro – a Domiziano, Traiano o a Caligola e er cavallo fatto senatore.
Per me SI.
Liedholm era non solo un GRANDE allenatore, ma un vero SIGNORE.
Lui , Viola e Franco Sensi , ma anche Di Bartolomei meritano un pezzo del nuovo stadio.
( Quando sarà pronto)
Per gli altri caro Zenone si potrebbe fare un partita secca , un trofeo , dedicato a tutti quelli che hanno giocato e contribuito a rendere sempre Grande la nostra ROMA,
Che ne so , lo si potrebbe chiamare Trofeo LEGGENDE ROMANISTE
Così da ricordare tutti, ma proprio tutti , quelli che hanno vestito i nostri colori.
Oppure più di uno , trofeo DINO VIOLA
TROFEO DI BARTOLOMEI
ECT.
Sia chiaro ho fatto solo degli esempi
Ma sì, ci mancherebbe pure. La Roma più bella di tutti i tempi (escluse quelle che ricorda, o millanta di ricordare, solo Zenone) e anche vincente.
Liedholm, a torto, non viene mai inserito tra i grandi innovatori del calcio: ma il tikitaka lo inventò lui, con una Roma abbastanza modesta che portò al terzo posto nel 74/75.
Vinse lo scudetto della stella al Milan con una pippa come Chiodi per centravanti e altri onesti giocatori come De Vecchi, Buriani, Tosetto, Vincenzi. Fu lui a lanciare Baresi e Collovati.
Richiamato alla Roma da Viola, fu una fucina di idee, una dietro l’altra: la zona, il doppio libero Santarini/Turone, e poi l’eresia assoluta, Agostino Di Bartolomei in quel ruolo. Stavamo per prendere Zico e lui volle Falcao, noto in Brasile, ma qui sconosciuto ai più.
Gli rubarono uno scudetto e ne vinse un altro contro una delle Juve più forti di tutti i tempi, sette campioni del mondo più Platini e Boniek.
Tre Coppe Italia e una finale di Coppa Campioni persa per sfiga cosmica molto romanista, contro la quale anche lui fu impotente.
Solo chi ha avuto la fortuna di essere presente in quegli anni può ricordare quanto fosse bella ed efficace allo stesso tempo quella squadra. E questo oltre 40 anni fa.
E a chi dice che allora c’erano grandi giocatori, ricordo che Tancredi, Pruzzo, Conti e Di Bartolemei erano presenti anche in una Roma che lottava per non retrocedere.
Che Prohaska e Maldera erano “scarti” di Inter e Milan.
Il Barone non parlava mai di “palle” e “mentalità ”, lui diceva che “Catansaro, loro molto forti” e “mancano 10 punti per salvessa matematica”. Grande, grandissimo, unico.
Il Barone. L’allenatore della mia Roma di tutti i tempi. Mou è diametralmente opposto ma lo farò sedere al suo fianco se, come spero, lo eguaglierà e magari supererà .
L’anno dopo lo scudo sbiadito arrivò terzo vincendo tutti e due i derby,con una squadra avente per
titolari Negrisolo,Batistoni,Penzo o Curcio come seconda punta, Pierino Prati già distrutto dagli infortuni a cui fece fare il canto del cigno, lanciando dalle giovanili Peccenini e Rocca,che sarebbero
sicuramente diventati la più forte coppia di terzini europei, al netto della zella terrificante che sempre ci accompagna. La partita di ieri mi ha ricordato un po’ , mutatis mutandis, un Roma Benfica 1 – 2
con Eriksson dall’ altra parte.Loro ci fecero una testa cosi col pressing e la densità a centrocampo.
Al ritorno la testa così gliela facemmo noi,ma non ci qualificammo perché sbagliammo l’impossibile. Col Barone ,al contrario per quanto mi riguarda di ieri sera,anche quando sconfitti,uscivamo dallo stadio sereni per il presente ed il futuro. Perché le sue squadre, anche quando erano infarcite di seghe,erano sempre squadre risolte,nelle quali anche giocatori modesti sapevano cosa fare e facevano il loro.Adesso mi piacerebbe avere un Liedholm ad allenare Zaniolo…
Verissimo Adino mio. Pensa che io adesso mi accontenterei di dare Zaniolo in mano a Spalletti…
Che poi, cosa stranissima, Liedholm era un fautore del bel gioco, della zona e di schieramenti tattici ben pèrecisi in ogni parte del campo.
Oggi vedi certa gente che va avanti a lancioni dalla difesa e spera nelle spizzate e nelle botte de culo dell’unico fuoriclasse disponibile.
@ub40
e diceva anche “lui è giocatore belissimo” e altre perle 🙂
Liedholm grandissimo SIGNORE e genio del calcio (oltre che formidabile centrocampista quando giocava)
La gente che si scorda di metterlo in una lista cortissima dei più grandi allenatori di sempre o è perché gli puzza ancora la bocca di latte e non lo hanno mai conosciuto o perché di calcio capiscono quanto io di letteratura malgascia.
Veramente la storia su Falcao l’hanno sempre raccontata diversa.
Comunque non tentate de parlá romanesco se sete burini, zella significa n’antra cosa. Abbiate armeno rispetto de la lingua nostra.
Liedholm il piu’ grande, pero’ la finale di champion l’ha persa lui, ma come , ti capita la partita della vita perdipiu’ in casa e la imposti sulla tecnica, sul gioco , bisognava aggredire il Liverpool , di mozzicargli il collo, e metterla sul fisico e agonismo, nemmeno loro ci credevano, erano venuti in vacanza, erano stati dal papa, tanto ne avevano gia’ vinte altre, il portiere rideva e scherzava, poi hanno pensato , ma questi non ci sfondano , non ci mozzicano e nemmeno coi falli, tanto l’arbitro avrebbe tollerato anche gioco duro se la sono trovata , poi i rigori……
se in campo ci fossero stati 11 trasteverini o testaccini o altro , anche pippe, l’avrebbero vinta di prepotenza
Se in campo ci fossero stati
1) Vierchowod ( che purtroppo ritorno’alla Sampdoria )
2) Maldera ( che era squalificato)
3 ) Ancelotti ( che era infortunato)
4) Pruzzo ( che giocò, segnando un gol, solo il primo tempo, nel secondo non rientrò poiché infortunato)
5) Se Falcao e Cerezo non avessero avuto i crampi che li limitarono x gran parte della gara..)
Questi dovevi scrivere non le fregnacce che hai scritto , scusa eh?
6) Ah, se l’arbitro non avesse convalidato il gol inglese per un evidente , solare, sacrosanta, carica su Tancredi.
7) se ci fosse stata la regola che il portiere doveva stare fermo in porta invece di muoversi a destra e sinistra facendo lo scimmione che era( sempre pace all’anima sua, oh no?)
Grande tecnico. Merita di essere ricordato
Facciamo 5 stadi , uno per Liedholm, 1 x Viola, 1 x Sensi …ecc ecc ma scusate, i soldi chi li caccia ? Lo stadio deve essere intitolato alla società A.S.Roma , non a nomi di persone, se io caccio i soldi….non lo intitolo a nessuno, e me pare giusto 🤷
Un genio del calcio avra’pure vinto meno de Mourinho ma per carita’un abisso tra i due
A fianco del barone e di una Roma capace di fare innamorare buona parte dell’ Italia….
C’era una sud e un gruppo ultras che ha fatto storia e insegnato il tifo ovunque.
Potenza pura.
Basta dedicare una zona dello stadio alle leggende e ci sarà spszio per tutti.
Liddas il più grande anche perché se non avesse vinto nulla sul campo gli av remmo voluto bene per la sua personalità e il suo modo di porsi.